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I suntini sandrini di lunedì 29 aprile 2019


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LUNEDI' 29 APRILE 2019

- «Noi abbiamo fatto il nostro, mi sarebbe dispiaciuto che il Pordenone potesse festeggiare senza una nostra vittoria - così ha affermato Massimo Pavanel alla fine di Triestina-Teramo - abbiamo vinto una partita difficile, con momenti in cui abbiamo mollato un pochino: ecco, dobbiamo tenere presente queste cose, perché nei play-off non ci potranno essere queste pause. Probabilmente contro il Teramo ci sono state anche perché le cose si sentono. In ogni caso complimenti a loro, hanno fatto un campionato sempre in testa e lo hanno vinto meritatamente. Ma noi siamo stati degni avversari. Abbiamo fatto tanti gol e fatto divertire la gente, sono orgoglioso dei ragazzi. Ora cerchiamo di mantenere questo stato psicofisico, anche se è un punto di interrogativo perché questa pausa non è una cosa tanto normale». Inevitabile poi andare all'episodio del doppio cartellino rosso, che probabilmente priverà la Triestina di Lambrughi nella prima partita play-off: «Mi è venuto in mente un episodio analogo all'epoca riguardante Gubellini col Livorno, che ce lo tolse nella prima partita - racconta Pavanel -dobbiamo avere più sangue freddo in queste situazioni. Certo, era un brutto fallo che per fortuna non ha recato grossi danni a Granoche, ma rimanevano in dieci e la partita era finita. Anche Lambrughi sa di aver commesso una leggerezza, era andato per dividere e si è lasciato prendere la mano. Vedremo cosa deciderà il giudice e andremo avanti come sempre. Per fortuna Granoche sembra a posto: è riuscito ad alzare la gamba, se restava a terra gliela spezzava. Un'entrata senza senso, ma senza senso è stata anche la nostra reazione». Di positivo, è che si continuano a segnare tanti gol: «Questo è importante - dice il mister - anche cambiando interpreti si trova sempre la rete. Abbiamo fatto un grande campionato, ora cerchiamo di rimanere concentrati. Faremo qualche amichevole, impensabile restare fermi un mese. Nel nostro bel cammino abbiamo messo ogni partita dei mattoni, il muro è diventato solido. Ogni tanto c'è stato un piccolo passo indietro, ma ne abbiamo sempre fatto tesoro e siamo ripartiti più forti. Sarà così anche dopo questo episodio di Lambrughi»

- La lunga cavalcata della Pallacanestro Trieste si è interrotta. Per meriti dell'avversario e per propri errori. Nella sua analisi del dopogara il tecnico biancorosso Eugenio Dalmasson è ecumenico. Brava Brindisi, però...Prima comunque riconosce gli innegabili meriti della Happy Casa di Vitucci. «Brindisi ci ha messo in difficoltà anche in questa occasione, sapevamo che in casa sa esprimere una grande intensità difensiva e infatti è riuscita a tenerci 15-20 punti sotto quella che è la nostra media. Noi - spiega il tecnico biancorosso - finora avevamo disputato gare di grande qualità e spessore agonistico ma stavolta abbiamo fatto molta fatica a trovare il nostro ritmo. Avremmo dovuto disputare una partita diversa. In situazione come queste, con un sold out, in trasferta su un campo difficile di fronte a una squadra di intensità, avremmo dovuto pareggiare i conti magari con quegli elementi che hanno l'esperienza di gare simili per averle già vissute con altre maglie. Abbiamo sbagliato diversi appoggi sotto canestro che ci hanno tolto fiducia, non abbiamo attaccato il ferro come abbiamo dimostrato le altre volte di saper fare».Gli viene chiesto se è mancata l'energia a un certo punto per ribattere alle sfuriate pugliesi e Dalmasson ribatte: «Non credo. Serve la capacità di saper reggere la pressione e stavolta è mancata. La condizione atletica è la stessa che ci aveva portato a cinque successi».Non si è visto forse troppo nervosismo nelle file biancorosse? «Noi siamo questi - spiega il tecnico di Trieste - Dopo cinque vittorie di fila non possiamo farci prendere dal nervosismo. Sappiamo che adesso ci aspettano due finali, domenica in casa contro il Banco di Sardegna Sassari e la settimana dopo saremo a Milano contro l'Armani, e le affronteremo con serenità. Perchè farci mancare la serenità a questo punto sarebbe un autogol clamoroso». Nessun dramma, ci mancherebbe. E testa rivolta già alla prossima sfida con il Poz.Il tecnico brindisino Frank Vitucci, di scuola Reyer Venezia come Dalmasson, si conferma una bestia nera dei biancorossi. Confessa di aver preparato con particolare attenzione l'incontro con Trieste. «Sapevo che arrivava da cinque vittorie consecutive e ha l'attacco migliore del campionato. Avremmo dovuto essere bravi ad arginarlo. E ci siamo riusciti. Abbiamo sofferto in qualche frangente l'ottima transizione offensiva di Dalmasson, ci ha messo in difficoltà perchè ci ha costretti a spendere molte energie. Per fortuna siamo riusciti a farci valere difensivamente in altri momenti».Brindisi solitaria al quarto posto ha i play-off in tasca ma l'analisi di Vitucci fotografa le insidie di questo campionato. «Non ricordo un'altra stagione con una quota play-off così alta. Del resto - sorride - continuano a vincere tutti. Qualcuno si ferma inevitabilmente solo negli scontri diretti. Quante squadre troviamo in un fazzoletto? Significa che per conoscere i nomi delle formazioni ammesse ai play-off e gli accoppiamenti dei quarti dovremo davvero attendere il quarantesimo minuto dell'ultima giornata della stagione regolare»

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