SandroWeb Posted June 25, 2019 Report Posted June 25, 2019 MARTEDI' 25 GIUGNO 2019 - A un passo dal grande sogno: per le ragazze della Pallanuoto Trieste, che giovedì vanno a Napoli per chiudere la pratica promozione, è un finale di stagione incredibile, come scrive Riccardo Tosques sul Piccolo. «Un grazie speciale a tutte le persone che sono venute a vederci e a tutte quelle che ci hanno sostenuto da lontano, ma adesso testa sulle spalle: abbiamo una serie A1 ancora da conquistare». Lucrezia Lys Cergol, atleta che nonostante la giovanissima età ha già assaporato il Setterosa, è ancora entusiasta dall'accoglienza della "Bruno Bianchi" nella prima gara della finale promozione, mai così piena per una partita di pallanuoto femminile.E dinanzi a 700 persone non poteva che arrivare una splendida e meritata vittoria per la Pallanuoto Trieste allenata da Ilaria Colautti. «Siamo molto contente perché sapevamo che non sarebbe stata una sfida facile contro l'Acquachiara. Inizialmente siamo partite un po' contratte e non siamo riuscite ad imporre il nostro gioco. Nei primi tre tempi siamo state sempre varie volte sopra ma ci siamo fatte recuperare facendo errori banali. Soltanto nel terzo tempo siamo riuscite ad allungare il punteggio e siamo riuscite a capirci tra di noi», racconta Cergol. Già da ieri mattina le orchette sono tornate in acqua anche «per migliorare quello che abbiamo sbagliato».La larga vittoria per 11-6 è arrivata al termine di una vera e propria battaglia acquatica come racconta la grintosa Aleksandra Jankovic: «È stata una delle partite più difficili, sia psicologicamente che fisicamente, ma l'abbiamo affrontata con la giusta grinta. All'inizio il match era un po' addormentato e non abbiamo gestito bene certi palloni, però poi l'abbiamo incanalato nel verso giusto. Ci siamo impegnate molto e abbiamo giocato di squadra fino all'ultimo minuto». Come è stato affrontare un match play-off di fronte a tante persone? «Non ci siamo fatte prendere dal panico, certo un po' di ansia c'è sempre ma davanti al nostro pubblico, sempre più numeroso, volevamo e dovevamo fare bella figura. Ora che abbiamo incassato questa bella vittoria in casa pensiamo all'importante trasferta che ci aspetta giovedì in casa (inizio alle 15, ndr) dell'Acquachiara».La veterana Francesca Rattelli non nasconde che l'emozione e la preoccupazione non sono mancate. Anzi: «Il battito cardiaco è stato a mille. Ero preoccupata per come stava andando la partita, eravamo punto a punto fino a metà terzo tempo. Poi si è vista la nostra voglia di vincere e molto probabilmente anche che reggevamo più a lungo il gioco. Abbiamo risentito della loro forza fisica, ma abbiamo cercato di non farle più ragionare e di mettere pressione così da sfruttare il loro nervosismo». Sulla Bianchi piena la capitana non ha dubbi: «Il pubblico ci ha dato veramente tanto calore e li ringraziamo ancora. Ora ci aspetta un battaglia a Napoli.. che vinca la squadra migliore».La vittoria in gara-1 è una splendida premessa per centrare la A1, un traguardo così ambizioso per la Pallanuoto Trieste. Lo ricorda anche la talentuosa Veronica Gant: «È stata una partita di alto livello e la vittoria è frutto di un lavoro di gruppo e individuale che è iniziato anni fa e ora ha dato i suoi risultati. Siamo state brave a non cadere troppo nelle loro provocazioni. Ora siamo a metà strada dal nostro sogno che ormai spero, e io ne sono convinta, può diventare realtà». - Tutto ok per l'iscrizione della Triestina al prossimo campionato di serie C. Lo assicura la società rossoalabardata, che del resto già la scorsa settimana aveva depositato tutta la documentazione necessaria, in anticipo per non rischiare intoppi come era avvenuto lo scorso anno. Un piccolo dubbio c'era ancora sul versante stadio, un vero e proprio paradosso visto che il Rocco è quello che in tutta Italia ha avuto i più recenti lavori di ammodernamento, per poter ospitare gli Europei Under 21.Proprio i recenti lavori comunque necessitavano di ulteriori placet dal punto di vista burocratico, e la società alabardata ribadisce che è tutto a posto, anche con le certificazioni di idoneità lo stadio è a posto almeno fino al prossimo anno, quindi avanti tutta per la prossima stagione in C.Ma la giornata di ieri, sul piano delle iscrizioni, ha mietuto parecchie vittime. Anche se il termine era fino a mezzanotte, è già certa la mancata iscrizione di ben cinque club. La più clamorosa è quella del Foggia: dopo aver messo in vendita il club dalla famiglia Sannella al simbolico prezzo di un euro, anche il sindaco di Foggia ha provato in tutti i modi ad occuparsi della vicenda, incontrando imprenditori che potessero dare il loro contributo oltre a quello dei tifosi. Ma alla fine sono mancati ancora diversi soldi alla somma necessaria, per cui la società pugliese non parteciperà al prossimo campionato di Serie C.Fuori anche l'Albissola, che ha avuto problemi relativi allo stadio, e il Siracusa per un mancato passaggio di proprietà. Ma restano fuori anche la Lucchese, che ha ormai problemi economici di lunga data che non si sono risolti, e l'Arzachena, il cui presidente ha deciso di fare un passo indietro per i costi troppo elevati. Futuro nebuloso anche per la Viterbese, ma la società laziale però potrebbe arrivare a iscriversi comunque, con il patron Piero Camilli che poi cercherà un compratore essendo intenzionato a non continuare l'avventura nel calcio.Per il momento quindi ci sono già cinque posti che spetterebbero sia alle società retrocesse in Serie D sia a quelle che non sono riuscite a salire nell'ultima stagione, ma hanno i requisiti per essere ripescate. Si tratta nel primo caso di Virtus Verona, (già certa di risalire in C a poche settimane dalla retrocessione), Paganese e Bisceglie, mentre nel secondo caso attendono Audace Cerignola, Modena e Pro Sesto. Il tutto ovviamente qualora non dovessero saltare club in Serie B, cosa che aprirebbe le porte a un ripescaggio in cadetteria con conseguente altro posto libero per la C. Oggi comunque si avrà un quadro più chiaro delle squadre iscritte, poi tra il 3 ed il 4 luglio la Covisoc analizzerà le domande ed esporrà contestazioni eventuali, mentre il 5 sarà l'ultimo giorno per le domande di ripescaggio e riammissione. Spazio per eventuali ricorsi dall'8 all'11 luglio, quindi il 12 calerà il sipario e il consiglio si pronuncerà su bocciature e società da riammettere e ripescare. - La Pallamano Trieste entra nella settimana decisiva per il suo futuro. Come scrive Lorenzo Gatto, da una parte la data di venerdì, ultimo giorno utile deciso dalla federazione per iscriversi al prossimo campionato di serie A, dall'altra una situazione economica che nonostante gli appelli degli ultimi giorni non è cambiata di una virgola.Servivano e servono 200mila euro per dare ossigeno alle casse della società e permettere al presidente Lo Duca di tenere in piedi la sua creatura mantenendo viva una tradizione cinquantennale. Proprio alla vigilia di un compleanno così importante, Trieste rischia di perdere uno sport capace di regalarle, oltre a 17 scudetti e sei coppe Italia, anche un settore giovanile di prim'ordine che porta settimanalmente a Chiarbola 250 atleti e che, grazie al lavoro negli istituti della città, coinvolge annualmente oltre mille studenti.«Stiamo continuando a lottare - sottolinea il ds Giorgio Oveglia - anche se, devo dirlo, non mi sembra che i segnali colti negli ultimi giorni lascino spazio all'ottimismo. Ieri sono partite lettere rivolte a realtà imprenditoriali della città, piccoli contributi, niente di particolarmente impegnativo, ma una sponsorizzazione che sommata alle altre potrebbe darci la spinta per cominciare. A quel punto lanceremmo anche la campagna abbonamenti per chiedere una mano anche ai nostri tifosi. Siamo convinti che in tanti sono pronti a darci una mano ma perchè ciò avvenga, prima di tutto, dovremo trovare le condizioni per iscriverci».In questo senso si stanno muovendo le istituzioni. Se da una parte il sindaco Dipiazza sta cercando di trovare i mezzi per aiutare la società, sul fronte della Regione si registra un duro botta e risposta tra Francesco Russo del Pd e Pierpaolo Roberti della Lega. L'esponente del Pd aveva denunciato: «Il centrodestra compatto (compreso il presidente Fedriga e l'assessore Roberti) votano contro il mio emendamento per salvare la Pallamano Trieste senza proporre nessuna soluzione alternativa. Bastavano 50mila euro. Ovvero più o meno lo 0,0001% del bilancio regionale complessivo». Il vicepresidente della Regione aveva replicato, accusando Russo di aver proposto un emendamento strumentale: «Per chi non ha avuto mai queste responsabilità è difficile capire che 50mila euro sono pochi ma le associazioni che hanno bisogno di quei 50mila sono tantissime. Se dai 50mila alla pallamano devi come minimo darne 50mila al Pordenone calcio che sta raccogliendo fondi per iscriversi alla B. Così come decine e decine di altre società, anche triestine». Controreplica di Russo: «La Regione lascia fallire la Pallamano Trieste ma ha finanziato con 100mila euro una società sportiva veneta».Il problema del reperimento dei fondi, in ogni caso, rimane. «Non si trova il modo di aiutare la nostra società? - si chiede amareggiato Claudio Schina - Ne prendiamo atto. Come ho già detto, i 200mila euro che ci servono per sopravvivere possono essere tanti o pochi, dipende da che punto di vista si guardano le cose. Se salvare una realtà che porta in palestra oltre 250 ragazzi e fa attività non solo sportiva ma anche sociale non merita l'attenzione delle istituzioni allora è giusto che dopo 50 anni di onorato servizio la Pallamano Trieste chiuda i battenti».Riflessione dura, quella del responsabile del settore giovanile biancorosso cui si unisce quella del dirigente e sponsor Michele Semacchi. «Se tra qualche giorno, davvero, dovessimo essere costretti a chiudere e consegnare le chiavi della società al nostro sindaco sarebbe davvero una sconfitta per tutta la città. Credo che Trieste non meriti questo». Quote
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