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I suntini sandrini di domenica 13 novembre 2022


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DOMENICA 13 NOVEMBRE 2022

- «Sono qui a chiedere scusa per quello che è successo fino ad adesso, al tempo stesso dico che siamo 20 ore al giorno al campo a lavorare». Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", sono le parole con cui esordisce il direttore generale Giancarlo Romairone in sala stampa, un po' a sorpresa nel contesto di una partita in cui gli alabardati sono usciti applauditi da un pubblico che ha colto impegno e prestazione, soprattutto nel primo tempo e nel finale. Altro passaggio significativo quello in cui si è soffermato sul tecnico. «Pavanel sta rivitalizzando la squadra, a fine gara i giocatori del Renate avevano tutti i crampi, i nostri stavano benissimo invece. Pavanel ha preparato la partita alla grande». Poi una riflessione ad ampia veduta. «Io qui sono l'unico uomo di calcio, gli altri sono tutti giovani da questo punto di vista. E poi c'è una squadra costruita per alcuni aspetti al limite dei tempi, e con 12-13 ragazzi del 2000. Chi va in campo sta dimostrando al mister di non voler mollare niente. Mi è piaciuto come hanno affrontato la partita in una situazione ambientale difficile frutto dei risultati fatti fin qui. Questa partita sia la partenza». La ricetta per uscire da quella che Romairone stesso definisce una nave nella tempesta. «Dobbiamo diventare una squadra e lo stiamo facendo, al caso tra due mesi vedremo cosa fare, la verità è che 50 giorni fa eravamo tutti contenti ed ora siamo in questa situazione. Per certo, dopo prestazioni non all'altezza, speriamo di poter accorciare i tempi e mi piacerebbe questo messaggio arrivasse ai tifosi. Mettiamo un punto, se partendo da oggi capiamo che vogliamo tutti la stessa cosa, sarebbe importante. Io sono sempre al campo e tra due mesi vedremo quale sarà l'obiettivo. Se sarà ala salvezza bene, lotteremo per quella ma per noi conta oggi e tutti dobbiamo capire come si governa la nave in tempesta». Sul silenzio del tifo, il direttore plaude alla complicità positiva nata nel corso della gara tra Curva e squadra. «Dopo quei 15 minuti di silenzio in cui abbiamo preso una traversa e un palo mi è piaciuto come il tifo si è fatto trascinare dalla squadra. Cerchiamo di far sì che la squadra faccia innamorare la gente». Lapidario sull'indisponibilità di Lombardi. «In questo momento chi è in grado di correre bene, chi non è in grado di stare al passo fa niente».

- Pieno di rimpianti per il risultato, soddisfatto della prestazione, ma anche prudente, nel senso che aspetta una controprova già dal match di Vicenza. Il pensiero di Massimo Pavanel alla fine del pareggio con il Renate ha diverse sfumature, ma il principale è quello di una Triestina che - come scrive Antonello Rodio - meritava di più: «Se guardiamo alle occasioni create c'è rammarico, il primo tempo potevamo chiuderlo con più di un gol di vantaggio. La squadra ha triangolato bene, ha difeso con ordine, è sempre ripartita. Certo dobbiamo migliorare la gestione della palla, ma io credo che abbiamo ancora grandi margini, perché certi giocatori devono ancora arrivare al loro top. Ce la stanno mettendo tutta, ma in partita bisogna tirar fuori qualcosa in più in certi momenti». Poi però a inizio ripresa il Renate ha preso decisamente campo, almeno fino al gol del pareggio. Il tecnico alabardato spiega così quel momento dell'Unione: «Abbiamo speso tanto, il Renate è una squadra che palleggia bene e ti fa correre, per fare quel lavoro che abbiamo fatto nel primo tempo devi stare bene, e c'è un preciso lavoro da fare nelle scalate con gli attaccanti. Abbiamo avuto un momento che in una partita ci può stare, però non avevano avuto grandi occasioni e il gol è arrivato su un rimpallo». Pavanel comunque è corso ai ripari per migliorare la situazione: «Abbiamo provato con i cambi, ci siamo messi in maniera diversa in una sorta di 4-3-3 e abbiamo tenuto il campo meglio dopo il loro gol. Alla fine comunque, se faccio un'analisi della partita, oltre ai punti che purtroppo fatichiamo a prendere, contro una squadra forte che non è prima per caso abbiamo fatto la miglior partita della stagione». Forse alcuni cambi non hanno dato però quello che ci di aspettava, e Pavanel fa capire che invece c'è bisogno di tutti: «Non puoi pensare di fare partite con questa intensità per 90 minuti contro questi avversari, ovvio che si chiede tanto a chi entra. A volte gli innesti sono entrati bene, altre volte troppo leggeri e poco cattivi, stavolta non è andata benissimo. Ma è importante che capiamo che c'è bisogno di tutti, da chi gioca mezzo minuto a chi una partita intera. Solo se capiamo questo diventiamo squadra e possiamo ripetere partite come questa, altrimenti resteranno sempre partite una tantum: dobbiamo avere continuità, per cui sono contento della prova della squadra, ma aspetto la controprova a Vicenza. Se possiamo recuperare Lombardi? Dipenderà da lui, io non faccio sconti a nessuno, abbiamo bisogno di tutti ma con l'idea di dare il massimo che uno ha».

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