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I suntini sandrini di sabato 24 dicembre 2022


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SABATO 24 DICEMBRE 2022

- Vigilia di campionato all'insegna della voglia di riscatto per la Pallacanestro Trieste che lunedì sul parquet dell'Allianz Dome (palla a due alle 17.30) chiude il 2022 ospitando la Dolomiti Energia Trento. Come scrive Lorenzo Gatto, Reduce da due sconfitte consecutive in casa con Brindisi e a Varese, la formazione triestina va a caccia di punti preziosi per consolidare la sua classifica e ritrovare confidenza con la vittoria.Sfida complicata dal valore di un'avversaria che, nel girone d'andata, ha saputo nobilitare il suo percorso centrando risultati importanti, come il successo della scorsa settimana contro Milano testimonia.Massimo Maffezzoli, primo assistente di coach Marco Legovich, ha sottolineato le insidie di una partita che Trieste non può permettersi di sottovalutare. «Ci siamo buttati alle spalle la partita di Varese, che ha mostrato due facce: una che ci è piaciuta meno, dove non siamo stati incisivi ad imporre le nostre cose e un'altra dove abbiamo fatto una grande partita di collettivo e dove abbiamo dimostrato quello che è capitato spesso in questa parte di stagione, ossia di esserci e di potercela giocare con tutti. A Masnago siamo stati puniti dagli episodi ma siamo tornati a casa con la consapevolezza che il nostro percorso in termini di crescita e in termini di coesione prosegue».Lavoro e grande intensità nel corso degli allenamenti, dunque, per arrivare pronti a un match che la squadra non vuole sbagliare. «In questa settimana - l'analisi di Maffezzoli - ci siamo concentrati sulle caratteristiche di un'avversaria che sta vivendo un grande momento, sta compiendo un percorso in Europa diverso da quello del campionato in Italia, anche se nella prima sono comunque in crescita grazie al doppio successo casalingo conquistato contro Gran Canaria e Amburgo. Il loro scivolone di mercoledì in Polonia non deve distrarci dal nostro obiettivo, sappiamo che Trento ha una fortissima identità difensiva figlia del lavoro del suo coach e che può fare molto male in attacco se messa nelle condizioni di poter esprimere le caratteristiche e le qualità delle sue individualità. Dovremo presentarci solidi, concreti, concentrati ed imporre la nostra idea di pallacanestro».Maffezzoli inquadra così le caratteristiche della prossima avversaria: «Trento gioca di sistema, molto brava ad imbrigliare gli attacchi avversari con un gioco fatto di fisicità, di cambi, e grande attenzione ai dettagli come ad esempio i cambi e le rotazioni. Sarà uno degli aspetti nei quali dovremo essere bravi attraverso quelli che noi reputiamo essere gli accorgimenti corretti ad imporre il nostro attacco rispetto alla loro difesa». 

- Chi ha vissuto le trasferte di Busto Arsizio, Piacenza e Seregno, tanto per citare le ultime, non può che sottolineare di aver visto in campo a Pordenone un'altra Triestina. Perché - come scrive Ciro Esposito -  in prima istanza è naturale valutare quale sia lo spessore dell'avversario. E la squadra di Di Carlo, per quanto non sia in un momento top, ha 21 punti in classifica più dell'Unione. In secondo luogo, la Triestina timida e senza verve che ha affrontato le ultime gare fuori casa, al Teghil ha giocato oltre un'ora con grande applicazione, pressing e riuscendo a costruire anche un paio di nitide occasioni da rete nel primo tempo. Insomma l'Unione di Pavanel ha giocato una match simile a quello contro la Pergolettese, accelerando e concretizzando nella prima parte della gara per poi cercare di contenere nella parte finale. Il problema è che i punti non sono arrivati perché il Pordenone non è la Pergolettese (specie quando gioca lontano da Crema). Le scelte nei cambi di Pavanel hanno indubbiamente inciso anche se sono avvenute solo negli ultimi dieci minuti. La necessità di trovare alternative è figlia anche dell'atteggiamento della squadra nel corso della prima ora di gioco. Il lavoro richiesto dal tecnico alle tre punte per garantire equilibrio al suo modulo ha spolmonato i tre protagonisti e in particolare Minesso e Adorante che di partite intere finora ne ha giocate due. Quest'ultimo già al 15' della ripresa ha cominciato a mostrare segni evidenti di cedimento ma con chi avvicendarlo per mantenere l'assetto che stava funzionando? L'unica alternativa era il giovane Iacovoni, giocatore di prospettiva, ma senza esperienza specie per giocare contro i marpioni di una delle squadre più strutturate del girone. Crimi era già stato speso per l'infortunio di un Lollo fino a quel momento molto brillante. Alle spalle di Pavanel c'erano Furlan (ma non si sa in quali condizioni) e Lovisa. Pava ha scelto Sarzi Puttini ma soprattutto ha modificato un sistema difensivo che di partita in partita appare sempre più sicuro, nei limiti di una squadra che oggi è ultima in classifica. Pavanel ha il merito di aver dato in queste ultime gare una struttura alla squadra con alcuni giocatori chiave come Gori e Ciofani. Sull'altro fronte la sua condotta tattica tende ad accettare l'abbassamento della squadra quando è in vantaggio nella parte finale della gara, con l'idea di chiuderla sfruttando qualche contropiede. Il problema è che con l'assenza di Felici questa squadra non ha contropiedisti. È indubbio che serva più coraggio, quello stesso che si è visto negli ultimi approcci, ma è altrettanto evidente come al tecnico manchino dei tasselli. A questo dovrà pensarci la società nel mercato di riparazione seguendo le indicazioni del tecnico e quello che offre il mercato, che non è molto ricco di giocatori utili, nonostante la dichiarata disponibilità del club di mettere sul piatto qualche milione di euro. Ma come si è potuto constatare i soldi non bastano (6 milioni e 15 punti in classifica). Romairone deve azzeccare gli uomini adatti concordati con il mister. Ecco un motivo per il quale il tecnico deve rimanere nonostante il suo rendimento sia catastrofico con 9 sconfitte su 13 partite. Pavanel, e lo si vede da come lo sta seguendo buona parte della squadra, è un punto di riferimento sul quale tentare la difficilissima rincorsa al mantenimento della serie. Se poi a gennaio non dovessero arrivare i punti necessari a mantenere in vita l'obiettivo allora sarà necessaria una riflessione. Ma l'esercizio che solletica molti tifosi di gettare tutto, tanto ormai si andrà in D, è privo di senso. Tre mesi e mezzo fa non la pensavano così anche se la delusione ora è forte e comprensibile. Il 2022 che se ne sta andando ha fatto male a tutti. Si può ancora rimediare ma il club, lo staff tecnico e i giocatori non possono più sbagliare. E soprattutto devono fare punti. Auguri a tutti, non solo si buon Natale

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