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I suntini sandrini di lunedì 27 marzo 2023


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LUNEDÌ 27 MARZO 2023

- Un'altra trasferta con punti incamerati per la Triestina, in era Gentilini è la quinta volta in sei occasioni. Lo scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo": il tecnico alabardato ha dovuto inoltre testare la sua linea mediana senza Celeghin e ha ottenuto brillanti risposte da tutti gli interpreti. «Abbiamo provato a fare la nostra gara, so che posso contare su un gruppo di ragazzi eccezionali e lo abbiamo dimostrato, nel primo tempo meritavamo qualcosa in più. Conoscevamo le difficoltà che avremmo incontrato, il campo sintetico, la fisicità di un avversaria che ha importanti qualità. Sono soddisfatto, forse avremmo parlato anche di altro se fossimo andati in vantaggio nel primo tempo». La squadra ha battagliato e ribattuto colpo su colpo. Anche in 10.. «Ed è una ulteriore dimostrazione che ho un gruppo molto compatto, unito, voglioso e determinato e abbiamo portato via un punto importante. Sono soddisfatto degli atteggiamenti anche nei vari momenti della gara, i ragazzi rispondono sempre meglio». Anche i cambi, mai difensivisti. «È la nostra idea di calcio e per noi è importante cercare sempre il massimo ad ogni gara, soprattutto per la posizione di classifica in cui ci troviamo e anche oggi con i cambi abbiamo provato fino all'ultimo a fare la gara e trovare la soluzione vincente. Poi chiaramente abbiamo dovuto rivedere qualcosa dopo l'espulsione a Pezzella». Un inciso su come i suoi ragazzi hanno diligentemente sopperito all'assenza di Celeghin? «Ribadisco, ho un gruppo eccezionale e benché Celeghin abbia caratteristiche diverse da tutti, i ragazzi hanno dimostrato compattezza e solidità ma anche costruzione del gioco quando possibile, nel primo tempo di più, e abbiamo retto bene all'arrembaggio prevedibile del Lecco. Un altro passettino avanti e ci prepareremo ora alla nostra ennesima finale». Con il Piacenza. Quando sarà importante trovare la via del gol. Conclude Gentilini: «Noi ci proviamo sempre, le partite trascorse abbiamo sempre creato cinque o sei situazioni da gol, normale che bisogna migliorare in tutto, non solo in zona gol. Anche con il Piacenza faremo la nostra gara cercando di raggiungere il massimo». La prova di Mbakogu? «Ha fatto bene, ma anche Adorante quando è entrato. Alleno un gruppo di ragazzi sulla stessa lunghezza d'onda, compatti per raggiungere quell'obiettivo che ci siamo prefissati».

- Un triste deja-vu per la Pallacanestro Trieste. «Necessario un esame di coscienza generale. Ripartiamo dal lavoro in palestra». Come scrive oggi Roberto Degrassi sul quotidiano locale, questa in estrema sintesi l'analisi nel dopogara di Marco Legovich. Corretta ma purtroppo identica al dopopartita di Brescia o del ko casalingo contro Reggio Emilia. Lo stesso concetto.Il coach ha commentato: «Dire che sono arrabbiato e deluso è poco. Scafati ha vinto con pieno merito e noi purtroppo abbiamo ripetuto l'errore fatto con Reggio Emilia una settimana fa. Avevamo lavorato in settimana in maniera molto dura e prendere 51 punti nei primi due quarti è inaccettabile, sarà motivo di riflessione e di ulteriore lavoro. Non si può venire in questi campi a giocare contro una squadra fatta di individualità importanti e avere questo tipo di approccio».L'ATTEGGIAMENTO E qui sta uno dei problemi principali di Trieste in questo periodo. Lavora in settimana per preparare un certo tipo di partita (e viene assicurato che lo fa bene, dobbiamo prenderlo per buono non potendo verificare direttamente) e alla domenica si sfalda. Lavora sulla difesa e ne becca 32 nel secondo quarto. La pausa di campionato pare aver prodotto più danni che vantaggi avendo restituito una squadra che stenta a ritrovare equilibri e ha smarrito un'identità. Trieste ha avuto tre occasioni di fila per ipotecare la salvezza e le ha fallite. Prima poteva fregarsene dei risultati degli altri ed essere padrona del proprio destino vincendo quel paio di incontri per sentirsi tranquilla, adesso invece deve cominciare a preoccuparsi di cosa combinano quelle dietro (vedi Napoli che fa il colpo a Trento dove Trieste sarà la vigilia di Pasqua), anche perchè il saldo negli scontri diretti con Scafati intanto è già stato bruciato.LA VOGLIA DI LOTTARE D'ora in poi gli esami di riparazione saranno sempre meno. Ogni incontro va vissuto come se non ci fosse un domani e c'è chi questa filosofia sta dimostrando di averla capita. Trieste non ancora. Una risposta potrebbe cercarla riguardando le immagini della partita di Scafati dove la stessa squadra è stata capace con un 17-1 di riaprire un match e poi subito dopo incassare un 12-0 dagli avversari. C'è un filo logico? Il concetto della drammaticità di una lotta per la salvezza non sempre viene compreso chiaramente dai giocatori Usa, in questo senso dovrà essere il nucleo italiano a dare l'esempio morale. Ma purtroppo in questo periodo proprio i due italiani più carismatici della compagnia, Ruzzier e Deangeli, non stanno giocando bene. Dovranno aiutare a dare una scossa.LA DIFESA Con l'innesto di Terry e Hudson si sperava in un possibile upgrade rispetto al roster di inizio stagione: il maggior tasso di atletismo. Trieste aveva costruito i successi più importanti con la difesa. Logica l'equazione: con più atletismo in difesa sarà più aggressiva, più rapida, aiuti più tempestivi, interventi sulle linee di passaggio degli avversari e recuperi. La storia è un po' diversa: Trieste in difesa sta facendo acqua. Bravissima Scafati a metterla da tre l'altra sera ma qualche tiro è stato concesso aperto e all'esimio professor Logan, 41 anni il prossimo dicembre, si poteva rendere la gara un po' più dura. Trieste ha bisogno di ricompattarsi e tornare credibile in difesa perchè non ha, Bartley a parte, talento offensivo sufficiente per fare la differenza impostando gare d'attacco.I RUOLI La seduzione delle statistiche qualche volta inganna. A Scafati per Terry doppia doppia ma il rebus tattico rimane irrisolto. Non è un "4" o non lo è ancora. 5 su 5 da sotto e una tripla sparacchiata a salve. La produzione di punti del pacchetto lunghi biancorosso arriva quasi esclusivamente entro tre metri dal tabellone. Punti dal post basso o dai 6,75? Non pervenuti o quasi.Con la partenza di Gaines, Davis ha visto aumentare il minutaggio da guardia: il suo tabellino ne ha tratto giovamento ma i tiri presi sono molti (17 dal campo a Scafati), i 9 assist vanno bene ma 5 palle perse sono velenose. Rivendica un ruolo da leader ma ogni tanto va sopra le righe. Però è l'alternativa più credibile all'insostituibile Bartley come produttore di punti.In questo momento più che mai Bartley è insostituibile. A Scafati ha giocato 34 minuti, eppure quei sei nei quali è stato richiamato in panchina sono sembrati eterni vista la difficoltà dell'attacco biancorosso.Ai punti dovrebbe provvedere anche Hudson. Qualcosina si è visto, non ancora quanto serve per pesare davvero. Del resto, l'ex Isreaele e Filippine è arrivato in circostanze per lui complicate: a digiuno di conoscenza del campionato italiano e in una squadra in involuzione tecnica alla ricerca di nuovi equilibri. 

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