SandroWeb Posted September 6, 2023 Report Share Posted September 6, 2023 MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE 2023 - Cominciare un campionato con una sconfitta in casa fa male sul piano emotivo. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", la delusione dei tifosi è stata palpabile ma dagli spalti non sono piovuti fischi. Insomma questa Triestina è accompagnata, almeno per il momento, dalla consapevolezza anche del suo pubblico che serve un po' di tempo per valutare lo spessore di una squadra quasi totalmente rinnovata. L'atteggiamento aperto della società (oltre agli investimenti fatti), l'assenza di proclami roboanti, la credibilità di Tesser e del suo staff stimolano un atteggiamento di pazienza. Che il gruppo fosse in pieno rodaggio era evidente ben prima della partita d'esordio. Il match di lunedì ha messo a nudo la mancanza di minuti nelle gambe di un gruppo nuovo che deve ancora mettere a punto la sua organizzazione. Il fatto poi che l'Unione si sia ritrovata in dieci, e con nessun cambio disponibile in avanti per modificare l'inerzia del match una volta in svantaggio, ha reso la rimonta impraticabile. Eppure se quel colpo di testa di Lescano fosse entrato la valutazione del match sarebbe cambiata. Ma così va il calcio e il Trento ha comunque dimostrato di essere più avanti anche perché ha mantenuto la stessa ossatura della scorsa stagione e la stessa guida tecnica. Le realtà più strutturate nelle prime partite faticano. È successo al Vicenza e anche al Padova solo per limitarsi al girone A. Portare contemporaneamente in condizione una ventina di uomini piuttosto che una quindicina implica più tempo. Tra degli alabardati scesi in campo quasi nessuno aveva ancora giocato per 90' nemmeno in amichevole. C'era da aspettarsi un calo nella parte finale dell'incontro anche se non così marcato. Si poteva organizzare qualche amichevole più dura nel periodo agostano? Certamente avrebbe aiutato ma non ci sarà mai la controprova. Tesser sta cercando di dare un'identità e una mentalità alla squadra. Se il tecnico, una volta incassata l'inferiorità numerica, avesse sacrificato una punta oltre a El Azrak forse avrebbe messo in difficoltà la mediana avversaria. Ma Tesser ha voluto comunque tenere aperta la possibilità di vincere ed è questa la linea guida per costruire una Triestina in grado di competere ad alti livelli. Meglio perdere punti per strada adesso e venire fuori alla distanza. Si potrà dare un giudizio sul lavoro fatto e sullo spessore della squadra non prima di un mese e mezzo. Qualcosa bisognerà pagare magari cercando di limitare i danni grazie all'esperienza di chi va in campo e di chi è in panchina. È bene non dimenticare che Tesser ha in mano tanti giocatori bravi e di potenzialità ma molti di quelli che erano in campo lunedì non hanno confidenza con una categoria rognosa come la terza serie. El Azrak, Correia, Redan e in parte anche Pierobon hanno necessità di un periodo di adattamento. Non a caso tra i più positivi contro il Trento sono stati i senatori Malomo, Struna, Germano (anche se impreciso) e Anzolin già abituati al calcio italico. Insomma anche se la sconfitta e la prestazione nella ripresa non fanno gioire non è il caso di fasciarsi la testa. Dopo la prim a giornata e un complesso ben strutturato sarebbe insensato non guardare avanti. Con gli ultimi arrivati a disposizione (in particolare D'Urso) Tesser avrà più scelte e le settimane di lavoro olieranno i meccanismi e l'amalgama. Qualche altra battuta d'arresto può essere messa in preventivo ma i conti si fanno alla fine. - Nel frattempo, le prima zolle saltate già in avvio di partita e alla fine un prato trasformato in un campo di battaglia in diretta Rai. Lo stesso Ciro Esposito lo scrive oggi: non è stata una gran vetrina per un impianto da tutti additato come tra i più belli d'Italia. E questo ha suscitato la comprensibile e legittima indignazione dei triestini. Ma soprattutto più che una questione estetica si tratta di garantire la sicurezza degli atleti. Il trentino Attys ha rischiato di rimetterci un ginocchio, il triestino Pavlev nel tentativo di un affondo si è visto mancare l'erba sotto i piedi. Sono solo due esempi per descrivere un terreno ai limiti della praticabilità non tanto sul piano tecnico ma per quanto riguarda le possibilità di infortunio dei protagonisti. Il manto erboso del Rocco non ha retto dopo la rizollatura ultimata tre settimane fa. Chi ha buona memoria ricorderà che nel 2012 il rifacimento veloce voluto dal Cagliari, emigrato a Trieste, nelle prime partite aveva creato dei problemi ma non così evidenti come quelli visti lunedì sera. E la preoccupazione è che la situazione sia difficile da rimediare. L'ipotesi di un intervento totale è impraticabile durante la stagione agonistica. Ma cosa fa il Comune? «L'operazione di rizollatura è costata 250 mila euro a carico in gran parte degli organizzatori del concerto dei Maneskin - dice l'assessore allo sport Giorgio Rossi - ed è stata seguita dal nostro consulente agronomo Giovanni Castelli che si occupa anche del campo di San Siro. Con il suo staff ha sovrinteso il rifacimento del Rocco e del Grezar per gli Europei U21 del 2019. Comunque lo ho subito allertato». E allora cosa è successo? «Guardi giovedì il campo era perfetto - continua - poi sono stati fatti due allenamenti e questo non ha aiutato anche perché l'erba per radicarsi ha bisogno di un po' di tempo. Noi vogliamo dare massima disponibilità alla Triestina e alla sua nuova proprietà americana con la quale c'è un ottimo rapporto ma l'utilizzo del Rocco va ridotto al minimo. Va bene la rifinitura prima della partita ma un maggior utilizzo poi crea dei problemi. Comunque lo staff che si occupa da anni della manutenzione del prato è al lavoro per risistemare il campo». C'è la necessità impellente di limitare almeno i danni ben sapendo che il tappeto pre Maneskin resterà un ricordo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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