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MERCOLEDÌ 9 OTTOBRE 2024

Lo scorso anno la miglior partenza dal ritorno in serie C, in questa stagione invece la peggiore. Sempre con la stessa proprietà e la stessa dirigenza. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", l'ottovolante alabardato di questi mesi è sintetizzato tutto in questi dati. Appena dodici mesi fa, l'Unione viaggiava a gonfie vele, 16 punti dopo otto giornate e terzo posto in classifica, con un ambiente sulle ali dell'entusiasmo dopo l'incredibile rimonta nel recupero ai danni del Lumezzane. Unico neo l'esilio forzato a Fontanafredda, che all'epoca si pensava ancora provvisorio. Un anno dopo la classifica della Triestina è completamente ribaltata: dopo otto turni la squadra alabardata è al penultimo posto con appena 5 punti, ha vinto solamente una partita alla prima giornata, poi sono seguiti cinque ko di fila e l'esonero di Santoni. Quindi due pareggi con la squadra affidata a Marino.

L'aspetto più preoccupante è che si tratta di un avvio peggiore anche rispetto a quello di due anni fa, in quell'incubo di campionato dell'era Giacomini. Anche all'epoca c'era già stato un cambio in panchina, dopo sette giornate Bonatti aveva lasciato il posto a Pavanel. Fatto sta che però quella Triestina dopo otto giornate aveva 7 punti: pochi, ma pur sempre due in più di quella attuale. Il che sta a testimoniare la gravità della situazione. Anche due anni fa si contava sul fatto che si era appena a inizio campionato e che la squadra si sarebbe ripresa, poi tutti ricordano che la salvezza arrivò in extremis grazie una magia di Tavernelli nello spareggio con il Sangiuliano. Con in panchina Gentilini promosso dalla Primavera, proprio come adesso Marino. Qui sulla carta c'è una squadra con maggior qualità, ma con evidenti buchi nella rosa e soprattutto con tanti infortunati. Insomma situazione da non sottovalutare, pensando proprio al paragone con gli scorsi anni. A parte il record positivo dello scorso campionato, l'Unione aveva sempre fatto molto meglio in questi anni dopo otto giornate. Prima dei 7 punti con Bonatti-Pavanel, c'erano stati i 9 raccolti da Bucchi, all'epoca peggior partenza perché gli anni precedenti lo start era stato molto convincente. Super quello di Gautieri nella stagione 2020/21 con 14 punti, discreto quello con la staffetta Pavanel-Princivalli dell'anno precedente con 10, mentre l'anno della promozione sfiorata in B con Pava, si era partiti con 12 punti. Discreto anche il primo anno in C con Sannino, quando l'Unione aveva 10 punti. Ma non solo: se l'attuale dato dell'attacco con 9 gol all'attivo è negativo ma non inedito (in due stagioni si era partiti con sole 8 reti segnate), lo score più allarmante è quello della difesa: mai la squadra alabardata aveva preso 14 gol in otto turni, anche due anni fa era andata meglio con 13 gol al passivo. Sotto questo aspetto, almeno, la minore perforabilità delle ultime due partite fa ben sperare per il futuro.

- L'aspetto apparentemente distaccato, la capacità di non tradire emozione vivendo le fasi decisive delle partite con grande freddezza. Jarrod Uthoff, reduce da un precampionato che ha fatto conoscere ai tifosi biancorossi il potenziale di un giocatore al suo esordio nel campionato italiano e per questo tutto da scoprire, si sta confermando uno dei punti di forza della nuova Trieste. Lo scrive Lorenzo Gatto: dopo aver limitato il talento di Mirotic nella gara d'esordio contro Milano, si è ripetuto domenica scorsa a Napoli aggiungendo alle clamorose qualità difensive anche le giocate offensive che hanno deciso la sfida. Vittoria pazzesca, costruita sulle emozioni di un match combattuto fino ai minuti finali.

«La differenza l'ha fatta la nostra capacità di rimanere calmi in un ambiente caldissimo - racconta Uthoff - contro una squadra che stava lottando per vincere. Hanno avuto un paio di opportunità di prendere in mano la partita grazie alla spinta dei loro tifosi, noi siamo stati bravi a non scomporci. Abbiamo ribattutto colpo su colpo, reagito ai momenti difficili e siamo stati lucidi, nel finale, a chiudere il match facendo le cose giuste nel momento giusto». Un successo che lancia Trieste al comando della classifica. Coach Christian, alla vigilia, aveva sottolineato il fatto che le squadre forti vincono in trasferta. Con i successi contro Milano e Napoli, Trieste da un segnale importante al campionato.

«Ci chiedono dove vogliamo arrivare - continua Uthoff - la risposta in realtà non c'è perchè sarebbe banale dire che puntiamo a concludere il campionato nella miglior posizione possibile. Devo dire però che la vittoria di domenica a Napoli mi ha davvero colpito perchè ha confermato il fatto che siamo una squadra forte e con tanto potenziale. Pensiamo di poter vincere tante partite e faremo di tutto per riuscirci più volte possibile».

Vittoria di squadra che, nelle battute decisive, porta in calce la firma di un Uthoff capace di piazzare canestri pesantissimi. Dopo lo 0/7 al tiro contro Milano l'impressione è che l'ala statunitense abbia voluto prendersi responsabilità importanti per riscattare la prova offensivamente negativa offerta nella gara d'esordio.

«Non mi è successo spesso di tirare 0/7 come contro Milano - racconta Jarrod- ma erano tutti buoni tiri quindi sono rimasto tranquillo. Non bisogna farsi condizionare dal risultato di un tiro ma rimanere concentrati su quello che c'è da fare in campo. Volevo aiutare la squadra a vincere contro Napoli, ci tenevo a fare giocate importanti ma non sono l'unico: i miei compagni hanno fatto altrettanto».

Archiviato il successo di domenica scorsa si torna in campo nel prossimo fine settimana in un'altra difficile trasferta. Si giocherà a Casale Monferrato contro la Bertram Tortona, ex squadra di Colbey Ross, forse il team più accreditato per provare a,spezzare il predominio Milano-Bologna. Un esame che non può non stimolare un gruppo ambizioso come quello guidato da coach Jamion Christian. «E' vero - conclude Uthoff - non vediamo l'ora di giocare contro Tortona, per metterci ancora alla prova in trasferta contro una squadra di livello. Vedremo cosa sapremo fare, cosa impareremo dall'esperienza. Certo che se riuscissimo a vincere sarebbe davvero un grande risultato».

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