SandroWeb Posted November 2, 2024 Report Posted November 2, 2024 SABATO 2 NOVEMBRE 2024 - Finalmente al completo. A poco più di un mese dall'esordio stagionale contro l'Armani Milano e trascorse ormai cinque giornate di campionato, la Pallacanestro Trieste scenderà in campo con tutti gli effettivi a disposizione. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", domani, nel match che alle 17 vedrà i biancorossi sfidare la Openjobmetis Varese, coach Jamion Christian recupererà anche Denzel Valentine, l'ultimo degli indisponibili assente sabato scorso a Treviso contro la Nutribullet per un problema al piede. Le premesse per affrontare con il giusto spirito la difficile sfida contro Varese ci sono tutte, adesso spetta ai giocatori in campo riuscire a tradurre in un risultato positivo aspettative e buoni propositi della vigilia. SLIDING DOORS Porte girevoli su un destino che accomuna Trieste e Varese. Negli ultimi anni le due società si sono rincorse, avversarie sul campo capaci di incrociare i rispettivi destini. Al termine del campionato 2022-'23, culminato con la salvezza della Openjobmetis e la retrocessione di Trieste, Cotogna Sports Group ripartì da Michael Arcieri puntando sull'ex general manager varesino mentre i lombardi scelsero Marco Legovich come vice per affiancarlo a coach Bialaszewski. Quest'anno poi l'arrivo di Ross, Brown, e la presenza di Michi Ruzzier e Reyes rende la sfida una sorta di infinito revival biancorosso. QUALE VARESE? Non ci sarà Nico Mannion: la lunga telenovela che ha interessato il play italo-americano si è conclusa con il passaggio del giocatore all'Armani Milano. Una pista che sembrava essere sfumata, con Mannion che aveva ripreso ad allenarsi a Masnago e sembrava pronto a riprendere il suo posto in squadra visto che coach Mandole lo aveva annunciato regolarmente in campo a Trieste. E invece? Ieri c'è stata un'improvvisa accelerazione: Milano e Varese hanno raggiunto un accordo sulla cifra del buy-out da versare (una media tra i 200 mila offerti da Milano e i 600 mila richiesti da Varese) poi il play ha firmato un biennale con opzione per la terza stagione. Dopo il ritorno e l'esordio contro Pistoia di Jaron Johnson, da chiarire chi rimarrà fuori tra gli stranieri a causa del turnover. La presenza di Mannion avrebbe potuto sfavorire Harris ora potrebbe essere più logico pensare a Brown, sulla graticola dopo l'inattesa esclusione con Pistoia. La decisione alla vigilia della partita. - Basta guardare la classifica per capire come la missione salvezza che attende la Triestina assomigli molto a un'impresa, nella quale molte cose devono filare lisce per arrivare al traguardo e centrare l'obiettivo. Lo scrive Antonello Rodio: serviranno carattere, attenzione, abilità, attributi, concentrazione e un pizzico di fortuna, ma sarà fondamentale anche l'apporto dei tifosi, perché lottare per la salvezza in un ambiente ostile diventa estremamente complicato. Tutto questo Pep Clotet lo sa bene e per questo ha cercato di instaurare subito con i supporter un certo feeling. È arrivato in un ambiente dilaniato dalle proteste, nel quale tutto l'entusiasmo dello scorso anno, già sceso verticalmente dopo l'esonero di Tesser, quest'anno si è totalmente azzerato e si è trasformato in rabbia. Ma il primo impatto con Clotet sembra invece essere stato positivo: ai tifosi è piaciuto come il tecnico catalano si è presentato, hanno apprezzato le sue parole chiare, la sua decisione e il modo di porsi. Poi ovviamente parla il campo, ma evidentemente anche in una sconfitta come quella di Crema i presenti hanno percepito che nella squadra qualcosa era cambiato, che Clotet aveva cercato di dare una svolta, tanto che a fine partita la squadra è stata applaudita. Una scena che si è ripetuta a maggior ragione dopo il pareggio con l'Albinoleffe, anche se al di là dell'apprezzamento dell'impegno (che a dire la verità non è mai venuto meno), è ovvio che il gol di Vertainen quasi allo scadere abbia dato a tutti una dose aggiuntiva di entusiasmo e adrenalina. Ma i tfiosi della curva, seppur pochi rispetto alle prime occasioni, hanno sostenuto la squadra per tutta la partita, non risparmiando le solite proteste contro Alex Menta, incitando però sempre i giocatori e alla fine applaudendoli. Si sa, i tifosi vogliono vedere sudare per la maglia. E visto che solo con il loro apporto l'Unione può salvarsi, Clotet ha sottolineato il loro sostegno: «Voglio ringraziare tutti i tifosi che a fine partita ci hanno applaudito - ha detto il tecnico - per crederci fino alla fine insieme a una squadra che ha dimostrato che non esiste il menefreghismo, che alla Triestina tutti ci tengono. Fare in modo che la squadra ci metta l'anima fino all'ultimo secondo è parte del mio lavoro ed è una mia responsabilità». Clotet era rimasto comunque già colpito dall'atteggiamento dei supporter che avevano affrontato la trasferta di Crema: «Ringrazio la tifoseria per averci aiutato tanto anche a Crema: dopo quella partita ho detto alla squadra che nonostante la sconfitta e l'ultimo posto, quando siamo andati a salutarli ci hanno applaudito ed è stato qualcosa di speciale. Ho detto loro che il minimo che si deve fare è dare tutto in campo. Quando il tifoso poi ti applaude a prescindere dal risultato, per un calciatore è la ricompensa più grande». Insomma un aiuto reciproco fra squadra e tifosi, secondo Clotet è la ricetta giusta per cercare di uscire dal tunnel: «Nella situazione in cui siamo in questo momento, tutta questa spinta positiva e la dimostrazione di aiutarsi l'un l'altro e di crederci insieme, è una cosa che non può che aiutare tantissimo il lavoro mio e dei giocatori stessi nell'avere sempre la giusta mentalità. Quindi a nome mio e di tutta la squadra grazie ancora a tutti i tifosi». Quote
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