miguelsonmi Posted January 2, 2007 Report Posted January 2, 2007 No, non ho sbagliato sezione! Si tratta di un libro dedicato al rock, quello vero. "Enciclopedia Pop" di Mauro Radice, edito dalla Celuc Libri, usciva nel 1976 in veste quasi dimessa. Un piccolo libretto (10 x 20 cm) di quasi 200 pagine. Ma questo libretto, che ebbi la fortuna di acquistare alla sua uscita, è divenuto un prezioso cimelio per chi lo possiede. Tra le sue pagine la storia dei migliori gruppi rock della prima era, molti underground, e recensioni valide e utili. Molti gruppi nominati acquisteranno fama solo in un momento successivo, altri resteranno noti solo ad una ristretta cerchia di maniaci. Quello in mio possesso è alquanto rovinato, ma per una semplice ragione: è stato usato milioni di volte . E con lui che sono andato per anni alla ricerca di dischi (poi CD) spesso introvabili, perle preziose per una Discoteca con la "D" maiuscola. Devo confessare che alcuni non sono mai riuscito a trovarli, anche se piano piano, magari a tirature limitate, le case discografiche sono venute incontro alle richieste degli appassionati. Tra gli episodi curiosi che mi sono capitati, la classica "bidonata". Cercavo l'album degli Spring, uscito per la Neon nel 1971, credo ancora introvabile. Un giorno mi sembra di vederlo in un catalogo e subitolo lo ordino. Puah! Mi arrivò un CD della Rhino delli Spring sì, ma un gruppo femminile che se lo volete ve lo cedo volentieri (scambio con gli altri Spring ). La ricerca fu più forunata per gruppi come Audience, Beaver & Krause (purtroppo solo su LP), Black Widow, Blues Project, Brainticket, e tanti altri, di cui magari prima o poi ci sarà l'occasione di parlare. Però quel libretto "dei sogni" ne contiene ancora tanti di irrealizzati. Quote
arska Posted January 3, 2007 Report Posted January 3, 2007 "enciclopedia pop" che parla de rock? :-S Quote
miguelsonmi Posted January 3, 2007 Author Report Posted January 3, 2007 (edited) "enciclopedia pop" che parla de rock? :-S Sì, in efeti el titolo ogi sembra strano. Nela prefazion i parla solo de rock dixendo "questa è la prima rock-enciclopedia che si pubblica in Italia, fatta tutta da italiani". E xe vero. E alora perché pop? El termine pop in sto caso devi eser visto in modo diverso. Dixi ne l'ultima pagina de copertina : "[...] un modo planetario di cambiare (la) vita in attesa di cambiare (il) mondo scoppiato il pop? viva il pop? [...] il pop non è solo pop è tutto il mondo d'oggi" Quindi a quei tempi no veniva preso come indicazion de "musica pop" = "easy listening", ma piutosto come musica popolare, perché nata e direta da quela parte del popolo (dei giovani) che vol rivoluzionar "l'ordine costituito". Quindi "pop" sta per un "popolare" in neta antitesi al significato che prenderà el termine in un momento sucesivo. Se volemo xe quasi un ricolegarse al movimento giovanile nato el '68. A conferma de quanto detto, riporto la presentazion del libro "Libro bianco sul Pop in Italia", edito da l'Arcana Editrice sempre nel 1976, che vedi ancora più da sinistra : "Un libro bianco sulla musica pop in Italia. Perché? Abbiamo convenuto urgente e matura un'analisi obiettiva su un fenomeno di enorme interesse culturale e commerciale capace di coinvolgere, con il nome underground, centinaia di migliaia di giovani consumatori. Analisi conclusiva oltre i facili punti di vista dei vari clubs, riviste pop, centri di potere discografico, rackets culturali, radio più o meno clandestine, fans-manie, eccetera. Obiettiva e "di sinistra", senza facili etichette setremiste, potremmo azzardare di marca gramsciana... [...] Una molotov, tuttosommato, contro il quieto conformismo di una generazione che mescola Marx e Dylan, lotta di classe e marijuana, che vuole la pace e la chiama love..." Pop = underground, come parte del rock. Ma anche pop = rock. Idolatrado o contestado a seconda dele posizioni politiche. Sicuramente no easy listening, e nianche podemo dir che underground = commercial, se no che underground saria. Spero de gaver reso l'idea. Edited January 3, 2007 by miguelsonmi Quote
miguelsonmi Posted January 3, 2007 Author Report Posted January 3, 2007 Go trovado un aiuto su Wikipedia : "Il termine musica pop (pop music) o semplicemente pop, era originariamente inteso come abbreviazione di musica popolare (popular music) e veniva usato in senso molto ampio per riferirsi all'intero corpus della musica "leggera" occidentale, in contrapposizione alla tradizione colta di generi come il jazz, il gospel, il blues o la musica classica. Ai tempi dei Beatles, per esempio, pop era essenzialmente sinonimo di rock'n'roll. In seguito al frammentarsi della musica "pop" in numerosi sottogeneri, dal rock al funk all'hip hop e via dicendo, l'uso dell'espressione musica pop in questo senso ampio è andato via via perdendosi. Oggi, l'espressione musica pop viene quasi sistematicamente usata per indicare la musica spiccatamente "commerciale"." E ricordasi anche el fenomeno dela "Pop Art", quela de Andy Warhol, che anche se non diretamente colegada con la musica, una certa parentela in qualche modo la gaveva. Quote
iguanadan Posted January 4, 2007 Report Posted January 4, 2007 Pop inteso come Pausini/Ramazzoti/Nek è una cosa; inteso come si intenderebbe dal libro che citi sarebbe popular, seguendo ormai una convenzione internazionale. Per dire, anche il jazz è popular, al contrario di quanto dice wikipedia - che spesso e volentieri toppa. Stockhausen non è popular, affatto, ma lo sono i Neu!, che di Stockhausen avevano molto. La faccenda è intrisa di sabbie mobili . Solo che se l'enciclopedia è pop, parla solo di rock e dice di voler descrivere la popular music... in 200 pagine... ehm... qualcosa mi sfugge Quote
miguelsonmi Posted January 4, 2007 Author Report Posted January 4, 2007 Solo che se l'enciclopedia è pop, parla solo di rock e dice di voler descrivere la popular music... in 200 pagine... ehm... qualcosa mi sfugge Molto scetticismo a proposito... ma è normale. Io consilglio di consultarla in biblioteca - ce l'hanno anche nella Biblioteca Civica di piazza Hortis - per farsi un'idea. Quote
iguanadan Posted January 4, 2007 Report Posted January 4, 2007 Molto scetticismo a proposito... ma è normale. Io consilglio di consultarla in biblioteca - ce l'hanno anche nella Biblioteca Civica di piazza Hortis - per farsi un'idea. eh, grazie mille... ma da Torino mi viene un po' scomodo! Cercherò qui, grazie mille! Quote
miguelsonmi Posted January 4, 2007 Author Report Posted January 4, 2007 Vi passo un po' di nomi interessanti che saltano fuori da questo libro, poi ditemi se conoscete tanti altri libri italiani che ne parlino (specifico che purtroppo non ho dischi di tutti questi gruppi o interpreti, ma solo di qualcuno). Cito solo quelli che mi sembrano i meno conosciuti, il che non vuo dire che qualcuno non li possa conscere anche molto bene. Anzi lo spero. Agitation Free, Aktuala, Ash Ra Tempel, Battered Ornaments, Blodwin Pig, Brainticket, Paul Buckmaster, Joe Byrd e The United States of America, Cluster, Tony Conrad, Dedalus, East of Eden, Egg, Galliard, Limbus, Magma, Neu, Third Ear Band, Ultimate Spinach, Utopia (con Olaf Kluber), Walter Wegmuller, Wolff & Hennings & Gladstone, La Monte Young, Brotherhood of Breath, Cob, JCOA (Jazz Composer Orchestra), Buffy St. Marie, Keith Tippett / Centipede, Trees. Sono solo alcuni dei molti nomi presenti. Questi me li ero segnati, assieme ad altri e ad album singoli. Un elenco arido? Forse, ma in genere anche una base di partenza per scoprire angoli musicali splendidi e dimenticati o mai conosciuti dal grande pubblico. Per chi è stufo della solita musica commerciale che ci viene propinata a tutto spiano, libretti come questo sono come una mappa di un tesoro nascosto. Ce ne vorrebero tanti di libri così. Poi, naturalmente, ognuno ha i propri gusti, per cui i giudizi possono divergere, ma per quel che mi riguarda, in genere queste recensioni non mi hanno deluso, a differenza di molte altre. Quote
miguelsonmi Posted January 4, 2007 Author Report Posted January 4, 2007 (edited) eh, grazie mille... ma da Torino mi viene un po' scomodo! Cercherò qui, grazie mille! A Torino ce l'hanno qui : - Biblioteca civica Cascina Marchesa - Biblioteca civica Torino Centro Edited January 4, 2007 by miguelsonmi Quote
iguanadan Posted January 4, 2007 Report Posted January 4, 2007 Agitation Free, Aktuala, Ash Ra Tempel, Battered Ornaments, Blodwin Pig, Brainticket, Paul Buckmaster, Joe Byrd e The United States of America, Cluster, Tony Conrad, Dedalus, East of Eden, Egg, Galliard, Limbus, Magma, Neu, Third Ear Band, Ultimate Spinach, Utopia (con Olaf Kluber), Walter Wegmuller, Wolff & Hennings & Gladstone, La Monte Young, Brotherhood of Breath, Cob, JCOA (Jazz Composer Orchestra), Buffy St. Marie, Keith Tippett / Centipede, Trees. Ammappelo! Apparte che GRAZIE per la ricerca, appena ho un momento lo cerco. Che poi chissà che non sia anche qui in casa editrice, disperso nelle stanze dopo il trasloco di maggio... Invece, parlando dei nomi qui sopra: gli Utopia e Tippett buttateli pure via, soprattutto il secondo che rasenta l'inascoltabile; LaMonte Young è un compositore al confine con la musica colta, è stato l'unico tra i vari minimalisti cagoni (ehm) tipo Reich, Nyman o Riley a lavorare con gruppi pop - nella fattispecie i Velvet Underground. Memorabile una sua partitura: una breve notazione a penna in cui dice che è una composizione orchestrale, un pentagramma con un do e un sol sovrapposti e la scritta 'TO BE HELD FOR A LONG TIME'. Gh! Ash Ra Temple era l'ala destra dei 'corrieri cosmici', nel senso che era meno sperimentale di altri: in particolare (per citare quelli qui sopra) Neu!, Dedalus e Cluster (tutti con più o meno gli stessi musicisti combinati in modo diverso ) erano di un altro livello. In particolare Neu! + Cluster si facevano chiamare Harmonia e hanno fatto un paio di dischi strepitosi. Della Third Ear Band ho sentito molto parlare ma non so nulla, così come dei Magma wow! Quote
miguelsonmi Posted January 4, 2007 Author Report Posted January 4, 2007 Grazie per i consigli! Dei gruppi che hai nominati, ho nella mia discoteca... gli Utopia, con un doppio CD (Oops! Wrong Planet + Adventures in Utopia) che però è tanto che non ascolto e quindi non dovevano avermi colpito particolarmente (se li rimetto sul lettore ti saprò dire ). Poi anche la Third Ear Band (l'LP "Alchemy", inascoltabile perché il giradischi è rotto) e i Magma su CD ("Attahk"). Forse anni fa avevo anche i Neu! e i Cluster, se c'erano sono stati venduti assieme a una valanga di LP. :-( Attenzione però con gli Utopia, perché quelli che ho su CD e cui tu ti riferisci non sono gli stessi di cui parla il libro (ci sono caduto a suo tempo anch'io). Quelli su CD sono il gruppo di Todd Rundgren, mentre quelli citati da Mauro Radice sono derivati dagli Amon Duul, infatti nel loro organico compaiono : Olaf Kluber, Renate Knaup, Krotenschwanz, Lothar Meid e John Weinzierl. Non son riuscito a trovar traccia di loro come "Utopia" in tutta internet. Il libro dice "nato come esperienza puramente discografica, Utopia non svolge attività concertistica, quanto più risulta impegnato nella colorazione comunitaria della vita amondulliana". L'ho detto che trovare certi episodi cui si riferisce il libro diventa talvolta una vera caccia al tesoro. Quote
miguelsonmi Posted January 4, 2007 Author Report Posted January 4, 2007 (edited) Però alla fine qualcosa ho trovato !!! Alla pagina http://www.popolvuh.it/coll.htm di un sito italiano dedicato ai Popol Vuh, viene citato l'ellepi Utopia: Utopia (United Artists UAS 29438) 1972 [DF,CK,RK] Essendo uscito nel 1972 è evidente che non ha nulla a che fare con gli Utopia di Todd Rundgren che si sono formati due anni dopo. Nella citazione DF sta per Daniel Fichelscher, CK per Chris Karrer e RK per Renate Knaup. Se trovo ancora qualcosa aggiungerò qui sotto. ... E ho trovato tutto !! (bastava cercare nel modo giusto) http://www.progarchives.com/Progressive_ro....asp?cd_id=9104 C'è tutto sull'album, pure la copertina, che però prendo da Amazon.com : (nell'ellepì originale la scritta "Amon Duul" non c'era) Trovi anche l'elenco dei brani e c'era pure in circolazione il CD... ma trovarlo... Sul sito citato si può però ascoltarne un po'.... non so ancora quanto (sto ascoltando), ma... merita!! Edited January 4, 2007 by miguelsonmi Quote
miguelsonmi Posted January 5, 2007 Author Report Posted January 5, 2007 (edited) Tippett buttateli pure via [...] rasenta l'inascoltabile Keith Tippett è un discorso complesso. Siamo nel campo Jazz, anzi Free Jazz. Radice stesso accenna alla domanda "Genio o mistificatore?", però respingendola perché "la sua musica non concede nulla allo spettacolo, non tende le mani al pubblico, può apparire una sterile masturbazione ai limiti del silenzio". Però gli dedica ampio spazio (nell'appendice), una pagina intera. Lo ricorda al piano nell'album "In the wake of Poseidon" dei King Crimson (suonerà anche con Peter Sinfield, Elton Dean, mi pare anche Soft Machine). Definisce "sanguigno ed ingenuo" l'album "You are here... I'm there", "temi godibili assieme a contorte improvvisazioni che lasciano in bocca il sapore amaro dell'artificio" quando parla di "Dedicated to you, but you weren't listening", ma con l' "eccezionale" Black Horse. Poi l'episodio Centipede ("Septober Energy"), con 50 musicisti, puro free jazz a difficile digestione ma "apoteosi di tutto il free britannico". Infine l'unione a Julie Driscoll, ex di Brian Auger. Nel '72 ritorna con "Blueprint" e poi "Overy Lodge"; dice Radice di questi due ultimi album: "storia tutta nuova: musica acustica totalmente improvvisata, strumenti in libertà assoluta, nessun appiglio ad alcuna struttura armonica". All Music dà 2,5 stelle a Septober Energy (Centipede), 3 stelle a You Are Here...I Am There, 4 a Dedicated to You, But You Weren't Listening. I migliori sembrano essere quelli del 1981 (Mujician) e del 2000 (Friday the 13th, dal vivo). Di suoi CD non ne ho alcuno, una volta non si trovavano. Adesso però ce ne sono diversi in circolazione, anche Dedicated to You, But You Weren't Listening, e ad un prezzo contenuto. Però, il mio ricordo si perde nella nebbia, avevo assistito ad un concerto al Teatro Miela di Trieste, a fine anni '80 o inizio '90, di Julie Driscoll e Keith Tippett (al piano). Ne ho un buon ricordo, ma molto sbiadito. Mi sono fatto aiutare allora da mia moglie che subito mi fa "Se me lo ricordo? Mamma mia... Eravamo in pochi e dopo l'intervallo siamo rimasti in 10-12.... Se mi piaceva? No, assolutamente!". Edited January 5, 2007 by miguelsonmi Quote
iguanadan Posted January 5, 2007 Report Posted January 5, 2007 avevo assistito ad un concerto al Teatro Miela di Trieste, a fine anni '80 o inizio '90, di Julie Driscoll e Keith Tippett (al piano). Ne ho un buon ricordo, ma molto sbiadito. Mi sono fatto aiutare allora da mia moglie che subito mi fa "Se me lo ricordo? Mamma mia... Eravamo in pochi e dopo l'intervallo siamo rimasti in 10-12.... Se mi piaceva? No, assolutamente!". oh là, io li ho sentiti da un'altra parte, lui e la Driscoll (che se non erro è la moglie) e ricordo di aver pensato esattamente a quello che hai scritto poche righe più in su: un mistificatore. Roba già fatta, ma con tutt'altra verve e gusto. Palloso, gratuito e pomposo. Bleah! Capitolo Utopia: non sapevo fossero anche un gruppo-costola dei Popol Vuh! Allora cambia tutto. I Popol Vuh sono uno dei cinque gruppi tedeschi che meritano di entrare nel regno dei Grandissimi, il fu Florian Frick è stato un precursore a più livelli, e in particolare per la world music, così come Jaki Liebezeit dei Can. Gente che ancora oggi fa gridare al miracolo. Mi ricordo che, quando era uscito il famigerato 'post rock', ero esaltatissimo per 'Millions now living will never die' dei Tortoise. Poi mi hanno fatto sentire una buona dose di kraut rock, in particolare Neu! e Can, ma anche i Faust... e ho capito che gran parte della musica sotterranea degli anni '90 arrivava dritta dritta da vent'anni prima. Insisto, cerca gli Harmonia, soprattutto il disco con il detersivo in copertina; di recente poi hanno ristampato un incredibile Cluster + Brian Eno, da brividi. Ma una curiosità: Miguel, ma quanti dischi hai???? Direi almeno cinque volte quelli che ho io... dove li metti? Anzi, adesso apro un thread a tema! Quote
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