giuli Inviato 2 Agosto 2007 Segnala Inviato 2 Agosto 2007 E' stato presentato ieri il progetto di restauro e riuso di Palazzo Carciotti realizzato da Francesco Cervesi. Previste tre sale destinate ai congressi: la + grande da ben 1584 posti e 2 + piccole da 600 e 700 posti. Durata prevista dei lavori 30 mesi per un costo di 40 milioni di euro tutto compreso. Possibilità di ricavare pure un albergo sfruttando lo spazio del sottotetto...previsti ristorante e uffici ------ ho visto ieri un servizio per tv e mi sembra davvero un ottimo progetto.. Speriamo la Soprintendenza non lo blocchi Se Luca è così gentile da inserire le foto presenti sul Piccolo di oggi mi fa davvero contento Grazie Cita
arska Inviato 2 Agosto 2007 Segnala Inviato 2 Agosto 2007 par una sede acetabile, sì.. e che la stazion marittima torni a far el suo ruolo decentemente! Cita
Barcolana Inviato 2 Agosto 2007 Segnala Inviato 2 Agosto 2007 Il recupero del Palazzo Carciotti saria veramente una figada, el problema xe COME vegnerà ristruturado. Mi personalmente zercheria de sfruttar maggiormente l'immobile come albergo e quindi eviteria le 2 sale conferenze più picole, opur se podesi far solo 2 sale conferenze ridimensionando quela più grande. Gavè forse qualche statistica che parla del numero de partecipanti alle conferenze ogi? A mi una sala da 1500 posti me par esagerata. Cita
Starlite Inviato 2 Agosto 2007 Segnala Inviato 2 Agosto 2007 Se Luca è così gentile da inserire le foto presenti sul Piccolo di oggi mi fa davvero contento Eccoci Da Il Piccolo odierno... Sala dall'alto... Spaccato... Sala dal basso... Cita
arska Inviato 2 Agosto 2007 Segnala Inviato 2 Agosto 2007 le finte finestre xe un pugno in tel ocio.. ga un che de caserma. la luce che entra dal tetto, inveze, par cominciar a andar de moda anche in italia, e no xe niente mal cmq una mega-sala per conferenze GHE VOL, per atirar quele che conta. Dopo, se la vien impinida 3 volte al anno (poco ma sicuro), basta. Cita
Malto Inviato 3 Agosto 2007 Segnala Inviato 3 Agosto 2007 Bellissimo!!! E concordo pienamente con Arlon... a Trieste manca proprio una sala conferenze dove organizar super-meeting (riverà Berlusconi coi sui meeting azzurri??? ) Cita
arska Inviato 3 Agosto 2007 Segnala Inviato 3 Agosto 2007 argh cmq, qua xe la galleria completa del Picio http://ilpiccolo.repubblica.it/multimedia/home/1052079 Cita
Renè Inviato 3 Agosto 2007 Segnala Inviato 3 Agosto 2007 Concordo anche mi con Harry Klein Arlon Cita
Starlite Inviato 22 Novembre 2008 Segnala Inviato 22 Novembre 2008 Dal Piccolo de ven 21.11.08: Il nuovo Carciotti: congressi, pinacoteca e una foresteria Una parte invaderà via BelliniDopo il via libera del Consiglio parte la caccia ai finanziamenti: 45 milioni e 5 anni di lavori di MATTEO UNTERWEGER Una foresteria al terzo piano, l’estensione esterna su via Bellini delle attività accessorie a quella congressuale (bar, bookshop e spazi espositivi) e la conferma che l’area museale ospiterà la pinacoteca nazionale. La nuova vita di palazzo Carciotti inizia a delinearsi. La delibera presentata dall’assessore ai Lavori pubblici Franco Bandelli per la doppia destinazione d’uso del gioiello neoclassico cittadino ha ottenuto l’assenso, all’unanimità, del Consiglio comunale: la parte nobile dello storico edificio verrà utilizzata come museo, in quella retrostante tra il piano terra ed il primo piano saranno collocati gli spazi per i congressi. Entro la fine di dicembre, il sindaco Roberto Dipiazza e il direttore regionale dei Beni culturali Roberto Di Paola firmeranno il protocollo d’intesa, per il quale c’è già l’intesa. Da quel momento in poi partirà ufficialmente la caccia ai finanziamenti. «Servono 45 milioni di euro», ha dichiarato ieri Bandelli, affermando come l’opera di restauro e riqualificazione potrebbe concludersi nel giro di cinque anni. Stando a questa previsione, insomma, Trieste avrebbe pronto il suo nuovo Palacongressi per il 2013. Sempre che non si verifichino intoppi di sorta nel reperimento dei soldi necessari. Un primo invito a stimolare subito la Regione sul tema è stato lanciato da Bandelli al capogruppo forzista in Consiglio comunale, Piero Camber, chiamato a far pesare il proprio ruolo di consigliere regionale. Proprio Camber ha poi ricordato che, oltre alla Galleria d’arte nazionale, pure la Collezione Garzolini, altro patrimonio cittadino, potrebbe essere inserita nella parte museale del palazzo. Assieme a lui, ieri, gli altri capigruppo dei partiti di maggioranza in Comune hanno manifestato il loro favore a un processo partito il 26 luglio del 2007, quando il Consiglio stesso aveva impegnato la giunta a predisporre un percorso che definisse il futuro del Carciotti. Cosa che è avvenuta, grazie anche al progetto messo gratuitamente a disposizione della città dall’ingegner Francesco Cervesi. Un documento poi modificato e adattato sulla base del parere giunto da Roma e firmato dal Comitato scientifico ministeriale. «Tra piano terra e primo piano - ha puntualizzato Bandelli - troverà sistemazione una sala congressi da 1300 posti che potranno essere aumentati fino a 1900 in caso di necessità. A ciò si aggiungeranno altri due spazi da 240 posti ciascuno. Sarà poi possibile estendere le zone per le attività di supporto, come il bar, verso l’esterno, su via Bellini». Il museo, invece, occuperà il secondo piano, mentre parte del terzo dovrà essere destinata a ospitare gli impianti e la fetta rimanente «potrebbe essere utilizzata anche come foresteria», ha specificato ancora Bandelli. Il capogruppo dell’Udc, Roberto Sasco, ha suggerito una divisione dei lavori sui 16mila metri quadrati totali «in due lotti, soluzione che potrebbe permettere un’accelerazione nella conclusione dell’intervento complessivo». Tutti i futuri accordi sulla gestione e gli investimenti per il Carciotti dovranno passare al vaglio del Consiglio comunale: un vincolo espresso da un emendamento firmato da Lorenzo Giorgi e dallo stesso Sasco e inserito poi nella delibera. L’assessore ai Lavori pubblici ha fatto propri, infine, alcuni ordini del giorno proposti dall’opposizione. In particolare, il consigliere Bruna Tam (Pd) ha chiesto che «il progetto per la riqualificazione venga realizzato dai tecnici del Comune», ipotesi condivisa da tutta l’assemblea. Da Roberto Decarli (Cittadini per Trieste) è giunto l’input di tenere conto «delle oggettive necessità di spazi espositivi del Museo Revoltella» per la destinazione delle aree. Infine, Emiliano Edera (Lista Primo Rovis) ha lanciato l’idea di trasformare 2.500 metri quadrati del secondo o del terzo piano in una «cittadella delle associazioni», con una cinquantina di uffici per le realtà associative della città. Cita
arska Inviato 22 Novembre 2008 Segnala Inviato 22 Novembre 2008 la "citadela dele asociazioni", ma che st*****da Comunque, spero che i gabi eliminado le finte finestre, almeno. Cita
Renè Inviato 23 Novembre 2008 Segnala Inviato 23 Novembre 2008 la "citadela dele asociazioni", ma che st*****da No go capì perché bolar subito come "na str****da" 'na realtà importante dela cità come le varie asociazioni e poi esaltar una vera str****da come "l'artistica covertura" del molo Audace con fogli de cartapesta colorai (con un efeto final vomitevole!!!!) ??????????????? Semo a Trieste, no nei quartierini de Copacabana Trovo che saria una più che bona idea darghe una sede apropriada in centro che riunissi tute ste realtà, alcune molto importanti, asieme! Sicuramente saria concretamente più importante che far el teto de vetro tipo solarium dei poveri (poveri per modo de dir)..se go de utilizar un centro congresi de lusso solo per ciapar sol..speto l'estate pé 'ndar a Muja, che tra l'altro xè pure gratis!! (A quando una nova camera de comercio per utilizarla come nova piscina coverta, tramite la vasca central dei pessi? ) Cita
arska Inviato 24 Novembre 2008 Segnala Inviato 24 Novembre 2008 la "citadela dele asociazioni", ma che st*****da No go capì perché bolar subito come "na str****da" 'na realtà importante dela cità come le varie asociazioni e poi esaltar una vera str****da come "l'artistica covertura" del molo Audace con fogli de cartapesta colorai (con un efeto final vomitevole!!!!) ??????????????? Me spiego: - la cartapesta costa poco, e dura poco. Quindi se pol anche sbaiar/far qualcossa che no piasi, tanto xe arte che come che la xe vignuda la va. - le asociazioni no le costa necesariamente poco - domanda: chi sceglierà che asociazioni che poderà entrar nel club e quale no? - domanda: che asociazion seria e indipendente entrasi in orbita del comun (o chi per el comun)? - domanda: che criteri ogetivi podesi esister per una scelta del genere, e quanto se podesi andar a amicizie? - domanda: in definitiva, cossa cambiasi nel modo de far funzionar una asociazion? Ghe xe ben altri modi per ocupar i spazi publici e darghe qualcossa de ritorno ala citadinanza! Per esempio: far biblioteche tematiche, mediateche, biblioteche musicali, eccetera. Perchè in cità no eisti niente del genere? Se proprio i vol darghe spazio ale asociazioni, che no i ghe dia la scrivania ma che i lasi un spazio espositivo per lore, a rotazion. Almeno gavesi una funziona publica, e te le oblighi a produr qualcossa, almeno. Se no te son in grado de espor risultati ogni anno con una mostra decente, fora del "club", questo forsi ghe dasi un minimo de senso. Cita
Starlite Inviato 30 Novembre 2008 Segnala Inviato 30 Novembre 2008 Dal Piccolo de oggi: Al Carciotti il principale museo cittadino Di Paola: attirerà 400mila visitatori l’annodi MADDALENA REBECCA Tele di maestri del calibro di Tiziano e Paolo Veronese, disegni del Canaletto, vedute della Venezia del tardo ’700 firmate dal Guardi. Sono alcuni dei gioielli, attualmente ospitati in depositi e magazzini, che la Direzione regionale ai Beni culturali punta a trasferire nella parte nobile di Palazzo Carciotti destinata, in base all’intesa raggiunta con il Comune, ad ospitare un museo. Anzi, più precisamente, «il» museo di Trieste. Il direttore regionale Roberto Di Paola, infatti, non ha dubbi. «Contiamo di portare al Carciotti circa 400.000 visitatori all’anno. Il complesso neoclassico diventerà il principale polo d’attrazione culturale della città». Affermazioni che possono suonare ambiziose, ma che trovano conferme nelle valutazioni di base del progetto a cui la Direzione sta lavorando con convinzione. Un progetto che, dopo il perfezionamento dell’intesa con il Comune - per la quale, ha annunciato proprio ieri l’assessore Bandelli è stata fissata al 10 dicembre la firma ufficiale -, verrà concordato con l’amministrazione municipale e portato all’attenzione del ministro Sandro Bondi. A breve inoltre, conferma sempre Di Paola, sarà inviato a Roma anche un piano per il finanziamento. LA FILOSOFIA DEL PROGETTO L’obiettivo della Direzione è arrivare al restauro dell’area storica dell’edificio, quella che ospitava gli appartamenti del commerciante greco, per poi ridefinire anche altri spazi culturali cittadini. Al Carciotti, che in parte sarà utilizzato come palacongressi, verrà creata la sede permanente della Galleria nazionale. Saranno quindi esposti i quadri, i disegni e i dipinti, alcuni di gran pregio, fino a poco tempo fa custoditi a palazzo Economo in piazza Libertà e, attualmente, «parcheggiati» in un deposito di Miramare in attesa di essere spostati nella più degna cornice delle Scuderie del Castello. «Quando poi, indicativamente tra 4 anni, saranno completati i lavori al Carciotti e la Galleria verrà trasferita lì - spiega Di Paola - le Scuderie potranno essere nuovamente utilizzate per ospitare mostre e non solo. Stiamo infatti lavorando all’ipotesi di un nuovo museo dedicato all’epopea degli Asburgo e al loro legame con Miramare». PINACOTECA E ALTRE COLLEZIONI Alla Galleria nazionale sarà dedicato tutto il secondo piano del Carciotti. Ma nel palazzo dovrebbero trovare spazio anche altri piccoli tesori, per troppo tempo rimasti imballati e sottratti alla fruizione del pubblico. È il caso dei 15mila pezzi messi assieme dall’eclettico collezionista Francesco Garzolini, attualmente accatastati nelle ex soffitte della sede della Soprintendenza. Si va dalla raccolta di scaldini da letto di metà ’800 a quella di chiavi e serrature antiche, dalla collezione di casse d’orologio a quella di ferri battuti e miniature. «Alla Garzolini - continua Di Paola - potrebbero essere dedicati alcuni spazi di ”risulta”, come i lunghi corridoi che si sviluppano a fianco degli ambienti che ospiteranno le sale congressi. Lì mi piacerebbe anche inserire le opere realizzate da pittori triestini vissuti a cavallo tra XIX e XX secolo. Disponiamo di fondi consistenti che ben si presterebbero ad una quadreria». C’è poi un altro indiscusso tesoro che triestini e visitatori potrebbero ammirare al Carciotti: la «collezione Istria», vale a dire le pale, i dipinti e gli affreschi trasferiti in Italia dopo esser stati rimossi dalle pievi dell’ex zona B e ancor oggi rivendicati dalla Slovenia. Una collezione che vanta alcuni pezzi particolarmente pregevoli e che, dopo aver sonnecchiato per 50 anni a Palazzo Venezia a Roma, ora si trova in uno dei depositi del museo Revoltella. FINANZIAMENTI E VISITATORI Fin qui le intenzioni. Ma il progetto dovrà inevitabilmente fare i conti con la ricerca, certo non facile, dei finanziamenti. La spesa per completare la parte museale del Carciotti, secondo le stime della Direzione regionale, dovrebbe aggirarsi tra i 15 e i 17 milioni di euro. Cifra impegnativa che, tuttavia, non spaventa Roberto Di Paola. «L’esperienza mi ha insegnato che, nei momenti di ristrettezze come quello che stiamo vivendo, a imporsi sono proprio i progetti più validi - spiega Di Paola - . E l’intervento al Carciotti ha tutte le carte in regola per affermarsi. Ci sono le condizioni per trasformarlo in un importante polo d’attrazione culturale in grado di fare anche da volano per gli altri due straordinari musei di Trieste, il Revoltella e il Sartorio. Studiando formule ad hoc, per esempio un biglietto a ingresso multiplo, potremmo dar vita ad un nuovo asse di richiamo verso il nostro sistema museale. La Galleria nazionale, già da sola, potrebbe attirare 400.000 visitatori, 150 mila in più rispetto a quelli di Miramare. Il castello è lontano dal centro e fuori mano, mentre il Carciotti si trova in una posizione strategica ideale per intercettare tutti i turisti in visita alla città. E non dimentichiamo la presenza di migliaia di congressisti che, dopo aver seguito i seminari nelle sale dell’ala nuova dell’edificio neoclassico, andranno a visitare il museo. La portata dell’operazione, quindi, è evidente e credo che le istituzioni sapranno coglierla. Essenziale poi sarà il mecenatismo privato. In materia di beni culturali la legge consente di sviluppare interventi in project financing: alla cordata di imprenditori che realizzerà il restauro, per esempio, potrebbe essere concessa per vent’anni la gestione del museo, quindi gli incassi dei biglietti, del bookshop e dei servizi di ristorazione». E l’auspicato intervento del ministero dei Beni culturali? Anche in questo caso Di Paola si dice fiducioso. «Potrebbe arrivare sia in maniera diretta, con l’erogazione risorse, sia indiretta, per esempio attraverso gli sgravi previsti per i restauro che, nel caso del Carciotti, potrebbero arrivare al 40% della spesa complessiva - conclude Di Paola -. Al Ministero, comunque, invierò prossimamente la richiesta di fondi per la progettazione preliminare e, successivamente, un piano di finanziamento. A questo, naturalmente, mi auguro si affianchi l’intervento di altri soggetti. Penso alla Regione, al Comune, alla Fondazione CRTrieste e alle Generali». Cita
arska Inviato 30 Novembre 2008 Segnala Inviato 30 Novembre 2008 Un museo principal ghe sta, a patto de no limitarlo al canaletto ma provar anche a crear un poco de senso curatoriale. Visto come che xe gestido quel gioiel dela pescheria, cioè no mal ma pezo, no go sai speranze. Tignimo po' conto che el castel xe una roba unica, per la qual la gente vien qua volentieri. Ma per veder tele tipiche italiane, ghe xe altri 400 posti dal veneto in zo (basti pensar a Venezia!) in confronto ai quai sto museo saria bastanza inutile.. come dir, no penso che atirassi tuti sti turisti. Piutosto, ripeto, ghe vol dei piani curatoriali studiadi per distanze de 10 anni, scambi con altri musei, eccetera. Ma no me illudo. A tal proposito, scandaloso che a Trieste no esisti un museo decente de arte contemporanea ma bon Cita
Messaggi raccomandati
Partecipa alla conversazione
Puoi pubblicare ora e registrarti più tardi. Se hai un account, accedi ora per pubblicarlo con il tuo account.