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Tanto se parla de sto melòn che xe soto l'alabarda...

una canzon popolare disi "gavemo emblema civico tre fete de melòn"...

Ma el melòn, quel vero, no xe quel che se vedi in piazal a S. Giusto, sula colona, soto l'alabarda, quela bala lisa!

Quel vero xe custodido me par dentro in cesa, o in campanil, no me ricordo...

e quel si che par un melon B)

melon.jpg

  • 1 month later...
  • 2 years later...
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Tanto se parla de sto melòn che xe soto l'alabarda...

una canzon popolare disi "gavemo emblema civico tre fete de melòn"...

Ma el melòn, quel vero, no xe quel che se vedi in piazal a S. Giusto, sula colona, soto l'alabarda, quela bala lisa!

Quel vero xe custodido me par dentro in cesa, o in campanil, no me ricordo...

e quel si che par un melon B)

melon.jpg

Rispolvero questa vecia discussion, perchè oggi, passeggiando per rena vecia, son andà fin S.Giusto e co son rivà in castel....cossa te trovo???

Siore e siori, ecco a voi...il solo, l'unico, originale..... Melon!

meloncs5.th.jpg

Entrando nel castel dall'ingresso principale, se gira subito a destra e nella prima sala, dove che xè el custode, eccote el nostro melon.

Se gavè voia, ve digo due robette che me par molto interessanti....almeno per mi che no le savevo....

IL MELONE

Assieme all'alabarda di San Sergio, il cosiddetto "melone", è il tradizionale simbolo della città di Trieste ed entrambi si trovavano originariamente sulla sommità del campanile della Cattedrale di San Giusto.

Il Melone è in realtà un acroterio (elemento decorativo scolpito a tutto tondo posto sull'apice della copertura di un edificio) in arenaria, modellato in dodici costolature simili a spicchi, cui si deve la popolare identificazione con il frutto. Misura in altezza metri 1,13, ha una circonferenza massima di metri 2,15, e poggia su una base ottagonale di centimetri 30 ( a sua volta poggiante su un cilindro moderno di centimetri 87).

E' coronato da una copia fedele dell'alabarda di San Sergio, il cui originale è custodito nel Tesoro della Cattedrale. L'anello di base del Melone, riporta, molto consunta, l'iscrizione in caratteri gotici JESUS CHRISTUS REX VENIT IN PACE, mentre è andato perduto ilò versetto DEUS HOMO FACTUS EST - ricordato dagli storici ottocenteschi - che presumibilmente completava il testo.

Il 17 febbraio 1337, in occasione dei lavori di ampliamento della Cattedrale, per opera di Randolfo Baiardo, notaio della città e "fabbriciere" della chiesa, fu intrapresa la costruzione di una nuova torre campanaria, che inglobò il primitivo campanile del secolo precedente. Questa operazione è ricordata dall'iscrizione in pietra bianca (calcare), scritta in caratteri gotici e murata sopra l'arco acuto del portale del campanile stesso. I lavori furono portati a compimento nel 1343; la massiccia costruzione del campanile terminava in un'alta cuspide acuta, ricoperta di mattoni piani, come è documentato da affreschi trecenteschi conservati nella Cattedrale.

Nell'aprile del 1421, un fulmine si abbattè sul campanile lesionando in modo grave la cuspide, cosicchè il Consiglio dei Patrizi ne decise la demolizione. Il 10 maggio 1422 il Melone venne rimosso e l'alta cuspide sostituita con un tetto in tegole a piramide schiacciata, corrispondente alla forma attuale.

Il Melone - montato su una base ottagonale con lati obliqui - fu allora sistemato sul muretto che delimita la piazza della Cattedrale sul lato della via omonima, proprio di fronte al campanile.

Il suo peregrinare però non si era ancora concluso: nel 1873 fu infatti spostato sul lato opposto della via della Cattedrale, in modo da trovarsi sul muro di cinta del riorganizzato Orto Lapidario, dirimpetto all'ingresso della chiesa; quindi nell'aprile di dieci anni dopo, in seguito ai lavori di innalzamento del muro per scopi di sicurezza, entrò nelle collezioni dei Civici Musei di Storia ed Arte, e fu dapprima ricoverato all'interno del nicchione che all'epoca ospitava il cenotafio di J.J. Winckelmann e succesivamente trovò diverse collocazioni all'interno del Civico Museo di Storia ed Arte.

Oggi, grazie al generoso intervento dell'Inner Wheel Club di Trieste, il Melone trova finalmente una nuova prestigiosa collocazione, che lo restituisce alla fruizione del pubblico, riportando così alla memoria dei cittadini questo simbolo tanto curioso quanto amato della civitas tergestina.

Bon...adesso che savemo anche questa, devo dir che noi ghe volemo ben anche all'altro nostro meloncin.....

Eccolo:

copiadipb130180kl8.th.jpg

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Gloria in excelsis melon :)

Se andè veder ala biblioteca civica le vecie stampe dela catedral de S. Giusto, in qualcuna xè el melon sora la cuspide. Nele stampe otocentesche inveze el melon iera posizionà sul muro che delimita piaza dela catedral da via dela catedral, più o meno dove deso xè el lodogno.

:bye::bandieraalabarda:

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