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Inviato

Dal Piccolo di oggi, nuovamente fermo Allegretti :incazzado:

Maran perde di nuovo Allegretti

Risentimento muscolare per il capitano: niente Avellino

Il tecnico: «Gli irpini sono in ottima forma, dovremo stare attenti»

In mezzo al campo ”Princi” e Gorgone

TRIESTE La Triestina deve fare di nuovo a meno del suo capitano e parte oggi per Avellino senza il capitano Allegretti.

Il centrocampista aveva già interrotto a metà l’amichevole contro la Primavera di mercoledì, ieri invece è rimasto a riposo: il problema è di natura muscolare.

Si tratta per la precisione di un’infiammazione all’ileopsoas, il più potente flessore della coscia, un muscolo che serve sia per flettere e ruotare esternamente la coscia, che per inclinare lateralmente il tronco. Probabilmente, quando è rientrato contro il Bari, il giocatore ha forzato di più sulla gamba che non era stata infortunata: un problema di postura, assolutamente naturale. Da qui, però, l’infiammazione. Lo staff medico assicura che non si tratta di nulla di grave. Solo qualche giorno di riposo per Allegretti, che però salta la trasferta di Avellino. Una trasferta che dovrà rivelare a Maran il modo nel quale la squadra ha assorbito la sconfitta con il Bari: «Dagli allenamenti si possono avere certe sensazioni – afferma il tecnico – ma poi è sul campo che la squadra deve dare la giusta risposta e dimostrare che è pronta a ripartire».

Maran non nasconde però che le insidie della trasferta in Irpinia sono molte: «L’ambiente è particolare e sarà certamente molto caldo, ma al di là di questo l’Avellino ha dimostrato ultimamente di essere in salute. Ha pareggiato a Livorno rischiando di vincere, è uscito indenne anche da Empoli, quindi sta attraversando un ottimo momento». Per la sfida con l’Avellino, Maran sembra propenso a lanciare in avanti la coppia Granoche-Testini, che si era già vista a Modena (ma in quell’occasione solo per l’assenza di Della Rocca). A centrocampo la coppia centrale sarà formata da Gorgone e Princivalli (il neo arrivato Pani sarà l’unico ricambio in questo ruolo), con Antonelli a destra e Tabbiani a sinistra. Immutata la difesa: davanti ad Agazzi vedremo Minelli-Cottafava al centro, con Cacciatore e Rullo a presidiare le fasce. Arbitrerà Baracani di Firenze.

Antonello Rodio

Inviato

Dal Piccolo di sabato 31 gennaio:

La Triestina gioca la carta Granoche-Testini

Per l’incontro di Avellino Princivalli sostituirà Allegretti. A sinistra rientra Tabbiani

Il tecnico Maran pronto a tornare al modulo con una sola punta

L’Unione deve risalire in classifica dopo la sconfitta con il Bari

La coppia centrale sarà decisiva per arginare il duo d’attacco dei padroni di casa

di CIRO ESPOSITO

TRIESTE A guardare la classifica l’istinto porta il tifoso alabardato a pensare che la Triestina oggi al Partenio parta con i favori del pronostico. Ma, a dispetto dei dieci punti di differenza in graduatoria, l’Avellino di questi tempi e tutt’altra squadra di quella travolta al Rocco (3-1) a settembre. L’ultima striscia della squadra di Campilongo indica una crescita costante, favorita anche dall’innesto di alcuni pezzi pregiati. Una squadra capace di battere prima il Modena e poi di fermare sul pareggio due big come l’Empoli e soprattutto il Livorno. In quest’ultimo match, vivisezionato dallo staff alabardato, gli irpini hanno messo in difficoltà anche sul piano del gioco gli ex primi della classe. Ma l’Unione ha comunque la necessità di lasciare il segno in Campania: per ridare vigore alle ambizioni di play-off e per dimostrare che la sconfitta con il Bari venerdì al Rocco è stato un intoppo quasi inevitabile vista la caratura degli avversari. Maran sembra intenzionato a scommettere in avanti sulla coppia Granoche-Testini. L’uruguagio, anche nella partitella di mercoledì contro la Primavera, ha dimostrato progressi fisici e inoltre dà più garanzie di Della Rocca (che peraltro potrebbe partire) nelle verticalizzazioni. Testini è in grado di fare da collegamento tra il centrocampo, privo dell’infortunato Allegretti, e la prima punta. Princivalli sostituirà il capitano mentre sulla sinistra il tecnico alabardato ritroverà la spinta di Tabbiani sulla sinistra. Per il resto la formazione di partenza è quella impiegata al Rocco contro il Bari. Minelli e Cottafava, dovranno fare ancora una volta gli straordinari. Il punto forte deggli irpini è infatti il settore avanzato che dispone di due giocatori di categoria superiore come De Zerbi e Sforzini e alla freschezza di Koman sulla destra.

e

«Princi»: non possiamo sbagliare

«Loro sono forti ma dobbiamo restare agganciati alla zona play-off»

«Sarà una battaglia, sarebbe stato meglio non incontrarli adesso»

Per il triestino un test importante

TRIESTE E’ il giorno delle prime volte per Nicola Princivalli: dopo una fine 2008 da protagonista, nell’incontro di Avellino il triestino partirà infatti per la prima volta da titolare in questo 2009. Non solo, quella di oggi sarà in assoluto nella stagione la prima volta che farà coppia con Gorgone a centrocampo.

Princivalli, cosa vi aspetta ad Avellino?

«Sicuramente una battaglia: del resto l’ambiente caldo è un po’ la forza di certe squadre. Mi ricordo che al Partenio, quando ero nel Foggia, perdemmo il campionato proprio al 90’».

Gli irpini stanno crescendo molto negli ultimi tempi.

«Sarebbe stato meglio incontrarli qualche mese fa, ora si sono rimessi in sesto. Però noi dobbiamo recuperare quello che abbiamo perso in casa con il Bari se vogliamo restare agganciati al treno che conta. Abbiamo dimostrato dopo un intero girone d’andata di poter rimanere lassù, sarebbe un peccato mollare adesso».

La sconfitta con il Bari ha influito sul vostro morale?

«Direi di no, perché rivedendola non è stata così male come è stata dipinta. Ricordo che una volta raggiunto il pari. Siamo anche stati vicini al vantaggio, io stesso ho avuto un’occasione non andata a buon fine. Quindi amareggiati per la battuta d’arresto, ma consapevoli che abbiamo le capacità per rimanere in alto».

Avellino è il giusto termometro per verificare come sta la squadra?

«Visto il momento, è un test importante. Di sicuro, se vogliamo lottare per i playoff, non possiamo permetterci doppi passi falsi».

Stavolta tocca a te e Gorgone reggere le redini del centrocampo.

«E’ normale che in un campionato, tra infortuni e squalifiche, si giochi un po’ tutti. Naturalmente quando rientro spero sempre di non uscire più, ma è così per tutti ovviamente. Bisogna sfruttare le occasioni al massimo, al cento per cento, fa parte del mio carattere. Anche perché non si sa mai quando una chance può ritornare».

Antonello Rodio

e infine

I GIOCATORI SI RIBELLANO ALLA SENTENZA DELL’ANTIDOPING

L’Aic: «Tutte le partite con 15’ di ritardo»

Protesta contro gli stop della Wada a Possanzini e Mannini. Mercoledì vertice al Coni

ROMA «Non si esaurisca tutto in due giorni di indignazione: voglio tornare a giocare». Daniele Mannini lancia un appello a non esser lasciato solo, dopo l'anno di squalifica doping inflittagli dal Tas, nel giorno in cui l'Assocalciatori alza la voce con un gesto di protesta.

Intanto, a ritardo si è risposto con un altro ritardo: alla squalifica di un anno decisa dal Tas per i 30 minuti che Daniele Mannini e Davide Possanzini lasciarono aspettare il controllo antidoping dopo Brescia-Chievo del primo dicembre 2007, l'Associazione calciatori ha deciso di replicare con un quarto d'ora di ritardo nell'inizio delle partite dei campionati di serie A e B di questo fine settimana, a partire già dall'anticipo di oggi della seconda giornata di ritorno del campionato cadetto tra Modena e Rimini.

Questi 15 minuti sono il frutto di una mediazione tra i «falchi che spingevano per mezzora e quanti hanno accolto l'invito dei dirigenti («la notte porta consiglio», aveva detto ieri Matarrese) per una protesta più contenuta nei tempi.

Ma questo è solo il primo passo del calcio italiano contro la sentenza del Tribunale arbitrale dello sport. Mercoledì, negli uffici del Coni, è previsto un vertice con il numero uno del Comitato olimpico Gianni Petrucci, chiesto dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete. Parteciperanno anche il presidente della Lega, Antonio Matarrese e il presidente dell'Associazione italiana calciatori, Sergio Campana. I vertici dello sport e del calcio potranno così valutare il lavoro dei legali (anche svizzeri, per essere più vicini alla realtà locale). Gli avvocati in queste ore stanno studiando le vie da intraprendere per opporsi all'arbitrato del Tas che, sollecitato dal ricorso dell'Agenzia mondiale antidoping, ha disconosciuto le sentenze di Figc (proscioglimento) e Coni (15 giorni di squalifica).

Il tentativo appare però arduo: le sentenze dell'organismo con giurisdizione internazionale (sede principale a Losanna, ha uffici distaccati a Sydney e New York) sono inappellabili sul piano sportivo. Unica forma di ricorso prevista è presso il Tribunale federale svizzero, ma per un ristrettissimo elenco di casi, comprendenti più che altro vizi di forma e procedurali.

Le speranze sono affidate ad un paio di precedenti positivi, scovati dall'ufficio legale dell'Aic.

La protesta, intanto, va avanti. Il Consiglio direttivo dell'Assocalciatori, recita una nota, «in segno di solidarietà per i calciatori Mannini e Possanzini e di protesta per la scandalosa sentenza che li condanna, ha deciso all'unanimità che nella prossima giornata di campionato di Serie A e di Serie B, compresi anticipi e posticipi, le squadre scenderanno in campo con 15 minuti di ritardo».

Inviato

el problema xe un: per che motivo ( o con che scusa ) questi xe rivadi tardi de meza ora?

Se iera una causa ogetiva, ok.

Però se i stava sentai a spetar, un atimin sospeta la question me par, e la va giustamente sanzionada.

No go mai leto nisuna riflesion su sto picio particolar..

Inviato

Dal Piccolo di domenica 1° febbraio:

Unione, 18 minuti per sbancare Avellino

Prima Tabbiani poi Princivalli creano il break. Il secondo posto ora è a 4 punti

AVELLINO 1

TRIESTINA 2

MARCATORI: pt 8' Tabbiani, 18' Princivalli, st 36' Pecorari.

AVELLINO: Padelli, Gazzola, Pecorari, Defendi (st 1' Mesbah), Cosenza, Di Cecco, Pepe, Dettori (st 1' Venitucci), Koman, De Zerbi, Sforzini. All.: Campilongo.

TRIESTINA: Agazzi, Cacciatore, Minelli, Cottafava, Rullo, Antonelli (st 43' Milani), Gorgone (st 35' Pani), Princivalli, Tabbiani, Testini, Granoche (st 25' Della Rocca). All.: Maran.

ARBITRO: Baracani di Firenze.

NOTE: Angoli: 9-4 per l'Avellino. Ammoniti: Padelli, Minelli, Cosenza per gioco scorretto. Spettatori 3.500.

dall’inviato

CIRO ESPOSITO

AVELLINO I lupi non sono più quelli di una volta. Quelli che a cavallo tra il ’77 e l’81 nel vecchio Partenio, icona del calcio del 90° minuto di Paolo Valenti, bastonavano spesso in serie A anche le big sotto la guida del condottiero Di Somma. C’erano 30 mila sfegatati sugli spalti, ora ce ne sono sì e no 4 mila, meno che a Trieste. I giovani preferiscono frequentare l’attiguo palazzetto nella scia del boom per il basket lanciato proprio l’anno scorso dal triestino Boniciolli.

Ma al di là delle nostalgie degli avellinesi, ieri è stata la Triestina a ridimensonare le aspettative dei Campilongo’s boys. Erano reduci da un ottimo match pareggiato sul campo del Livorno, i verdi di casa. Ma nel primo tempo gli alabardati li hanno fatti neri. Certo, la rete di Tabbiani (su prodezza di Granoche) al 7’, bissata da quella più occasionale 10’ più tardi di Princivalli, hanno spianato la strada all’undici di Maran. La Triestina si è resa pericolosa ad ogni affondo, ha recriminato per un rigore quasi certo su Granoche e ha tenuto sempre il pallino nelle mani. Troppo prevedibile e fermo l’Avellino, che si è affidato quasi esclusivamente a De Zerbi.

Nella ripresa la vivacità dei padroni di casa, beccati anche dal pubblico, con un centrocampo più folto è offensivo, ha irretito l’Unione, che tuttavia ha creato alcune palle gol e non ha mai perso la testa (splendido Agazzi). La stessa capacità di soffrire vista contro il Bari ha portato ieri 3 punti buoni per la classifica, ma sorattutto per il morale.

LA CHIAVE La scelta di far giostrare davanti la coppia Granoche-Testini, con Tabbiani in copertura a sinistra, funziona. Il trequartista svaria e mette in seria difficoltà Pecorari e Defendi e crea spazi per le volate di Antonelli sulla destra. La difesa gioca alta e isola di fatto De Zerbi e Sforzini. Senza di loro l’Avellino è inesistente. Con Di Cecco e Dettori che perdono il duello al centro della linea mediana con Gorgone e Princivalli.

L’UNO-DUE Alla prima azione la Triestina passa. Antonelli fa fuori Cosenza sulla destra, centra per Granoche che sferra al volo un diagonale: Padelli è battuto, lo salva il palo, ma sulla carambola Tabbiani è pronto ad insaccare. Mezzo gol è del Diablo che sta crescendo di forma. I padroni di casa non reagiscono, anzi continuano a subire. Al 17’ Princivalli ha il coraggio di provare una delle armi del suo repertorio: la palla incappa su Di Cecco e finisce in gol. L’Avellino è come un boxeur alle corde. Campilongo sposta il veloce Koman a destra e qualcosa si muove nell’attacco biancoverde, che si concretizza però soltanto in una punizione di De Zerbi parata in sicurezza da Agazzi, che poi si ripete in tuffo su conclusione più insidiosa di Dettori.

IL GIALLO Ma nel recupero la Triestina va vicina al terzo gol. Princivalli verticalizza sul vivacissimo Granoche, che anticipa Padelli in uscita il quale lo atterra. Secondo l’arbitro solo fallo fuori area e ammonizione per l’estremo difensore. Decisione più che dubbia.

IL RITORNO Campilongo corre ai ripari inserendo un centrocampista e un cursore come Venetucci e Mesbah. La Triestina arretra, ma controlla con ordine anche grazie alla precisione di Minelli e Cottafava. Al 12’, su conclusione pericolosa di De Zerbi, Agazzi dimostra di essere in grande giornata. Il Partenio si scalda perché capisce che i suoi beniamini si stanno scrollando di dosso il torpore dei primi 45’. Ma la Triestina replica al 17’ con un colpo di testa di Cacciatore di poco a lato.

SUPER-AGAZZI L’Avellino preme, ma non usa le fasce (cosa che l’Unione ha fatto alla perfezione specie nella prima ora di gioco). Getta la sfera in mezzo all’area e spera in Sforzini. Al 22’ sembra fatta: il centravanti avellinese gira a botta sicura, ma Agazzi compie un miracolo. Maran per tempo cerca di spezzare il ritmo. Inserisce prima Della Rocca per Granoche, e poi anche Pani e Milani. La Triestina stringe i denti e riparte. Per un intervento del portiere Padelli su Testini l’arbitro Baracani (molto incerto nel complesso) prima indica il dischetto, poi ci ripensa. Al 36’ l’Avellino accorcia con una splendida incornata dell’ex Pecorari. Ma negli ultimi minuti le forze vengono meno agli irpini e l’Unione incassa il successo che la riproietta in zona play-off.

e

Maran: abbiamo voltato pagina

«Princi»: ho cercato il gol, ma la deviazione del difensore irpino mi ha favorito

AVELLINO Una squadra così vale davvero la pena di non toccarla, come ammette il presidente Fantinel nell'intervallo della sfida al Partenio. La tesi presidenziale avvalora il lavoro che sta svolgendo Rolando Maran, reso ora più consistente dalla brillante vittoria del Partenio. Ora non ci sono più dubbi: questa squadra ha un suo equilibrio grazie alla sagacia tattica di Tabbiani e prezioso movimento di raccordo di Testini.

L'allenatore non lo dice ma quella di Avellino è stata la sintesi di una perfetta vittoria da trasferta: grinta, organizzazione tattica, predisposizione al sacrificio, omogeinità di prestazione e voglia, tanta voglia di imporre per larghi tratti dell'incontro il proprio gioco: «È una vittoria importante, perchè riscatta la sconfitta interna con il Bari. Abbiamo avuto una buona reazione: c'era voglia di voltare pagina e ripartire come eravamo abituati a fare. Abbiamo sofferto un pizzico di più nella ripresa perchè l'Avellino ha dato più pressione, ha alzato il suo baricentro, giocando in maniera più agile. Da parte nostra, nel secondo tempo siamo stati meno bravi a ripartire, cosa che nella prima frazione c'era riuscita benissimo».

Forse mai con in questa gara tutta la squadra ha sfoderato una uniformità di rendimento così alta, al punto da stupire lo stesso allenatore: «Rendimento, sacrificio, organizzazione tattica, voglia di fare la gara sin dal primo momento: quella di Avellino può considerarsi una prestazione importante su un campo dove era difficile fare una gara del genere. Invece la Triestina c'è riuscita. Vedremo nelle prossime 48 ore quanto cambieranno i valori di questo campionato».

Maran commenta così la squalifica assegnata ai suoi ex allievi Mannini e Possanzini, più l'ex avellinese Cherubin, che ha motivato la partenza ritardata della gara: «Sono tre ragazzi che non meritano un trattamento del genere. Aldilà di tutto, dico solo che l’accaduto è qualcosa di scandaloso: che i calciatori debbano pagare per colpe non loro è veramente vergognoso».

A far da contraltare al tavolo della sala stampa del Partenio anche Nicola Princivalli, il cui sinistro è tornato a tuonare permettendogli di cogliere il terzo sigillo stagionale: «Una vittoria importante, un grande risultato perchè venivamo da una sconfitta in casa. Era importante per noi continuare questa rincorsa ai play-off. Non era facile, perchè l'Avellino stava attraversando un buon momento. Siamo stati molto bravi nel primo tempo: abbiamo fatto molto bene, sfruttando gli spazi che l'Avellino ci ha concesso e passando meritatamente in vantaggio. Nella ripresa abbiamo sofferto di più, rischiando anche qualcosina. Loro hanno buttato in campo tutto quello che avevano, noi non abbiamo mollato sino al fischio finale: questo ci ha permesso di incassare tre punti importantissimi in questo momento».

Determinante sul suo tiro la deviazione di Di Cecco, ma la regola Fifa parla chiaro e il gol va assegnato al centrocampista triestino: «La deviazione ha favorito il gol visto che ha messo fuori casa il loro portiere. Da parte mia, l'intenzione era quella di centrare il bersaglio grosso, mi è andata bene». Tutta la squadra si è mossa in maniera armonica, confezionando una prestazione con i fiocchi che Princivalli non manca di sottolineare: «Siamo riusciti a sfruttare bene gli esterni, Antonelli in particolare, uno che nei duelli diretti crea subito superiorità numerica, poi siamo ripartiti sempre bene, palla a terra, facendo avanzare tutta la squadra. Nel secondo tempo abbiamo fatto meno bene, per demeriti nostri e sopratutto per capacità dell'Avellino che con il cuore più che con il gioco ci ha costretti alla difensiva».

Giuliano Riccio

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