alvin66 Inviato 4 Marzo 2009 Segnala Inviato 4 Marzo 2009 (modificato) APOCALYPSE NOW Un film di Francis Ford Coppola. Con Robert Duvall, Dennis Hopper, Martin Sheen, Marlon Brando, Frederic Forrest. continua» «continua Harrison Ford, Larry Fishburne, Scott Glenn, Albert Hall, Francis Ford Coppola, Vittorio Storaro, Dean Tavoularis, Mark Coppola, Sam Bottoms, Bo Byers, Larry Carney, Colleeen Camp, Linda Carpenter, G.D. Spradlin, Jerry Ross, Tom Mason, Colleen Camp, James Keane, Damien Leake, Ron McQueen, Herb Rice, Kerry Rossall, William Uptone, Dick White, Cyntia Wood, Jerry Ziesmer, Cynthia Wood, Jack Thibeau, Bill Graham, Glenn Walken, George Cantero, Marc Coppola, Daniel Kiewit, Father Elias, Hattie James Guerra, durata 150 min. - USA 1979. Film sulla guerra,sugli oscuri meccansimi nell'animo che essa genera, feroce critica sull'imperialismo USA e sull'intervento americano in Viet Nam,questo river movie, e' un'opera sofferta di un grande cineasta dei nostri tempi qual'e' F.F. COPPOLA. Sofferta perche' la lavorazione del fim ha dovuto superare alcune avversita' impreviste:un tifone,il film e' stato girato nelle Filippine,che ha distrutto l'intero set, l'infarto del protagonista Martin Sheen e, si mormora, una crisi coniugale del regista stesso. Ma il risultato che ne e' scaturito ripaga il tutto. La Trama:il tenente Willard dei servizi speciali americani in Viet, viene incaricato dai superiori di ritrovare (e di "porre fine") il colonello Kurtz, stimato ufficiale dell'esercito stelle e strisce che ad un certo punto della guerra forma un suo battaglione personale, si stanzia oltre il confine Viet Nam Cambogia, e di la' inizia a combattere un conflitto innaturale,illogico e spietato contro tutto e tutti. La comunita' da lui formata e' eterogenea, non ha alcuna bandiera,e lo venera come fosse un Dio. Il tenente Willard,per arrivare a lui deve risalire il fiume e lo fa a bordo di una piccola imbarcazione assieme a dei giovani soldati provenienti da realta' molto diverse del panorama statunitense. Durante questo viaggio incontra la parte oscura della guerra americana in Viet Nam:Kilgore, comadante di una unita' di elicotteri,che attacca il nemico sulle note di Wagner, che bombarda la giungla per poter cavalcare le onde del oceano in surf, le conigleitte di play boy, mandate da chi dall' America non si e' mosso per dare conforto ai soldati,e nella versione Redux(uscita pochi anni orsono), un manipolo di francesi che con le proprie forze difendono la terra che considerano ancora la loro( la parte piu'"politica" e critica sull'intervento americano nel Viet). E poi finalmente lui,il colonello Kurtz,interpretato da un inbolsito ma non per questo meno carismatico ed inquietante Marlon Brando. Kurtz e' feroce,folle ma forse e' l'unico che non abbia perso un sendo di lucidita'.La Guerra se si deve combattere si vince solo con una spietatezza che sfiora l'inumano,senza lasciarsi condizionare dai giudizi, ne' morali, ne' politici. Willard capisce che Kurtz da lui non si aspetta che una cosa.E' un uomo distrutto.Dagli orrori della guerra, dalle menzogne che in essa proliferano Willard l'accontentera'. Film ridondante,discusso ed osteggiato( contestato apertamente da alcuni settori dell'establishment americano,dall'ambiente cinematografico sino addirittura all' FBI ) e' un crudo viaggio nell'inferno dell'anima, nella pazzia di una guerra che sottilmente l'autore critica,come non necessaria. Contiene delle sequenze che hanno fatto la storia del cinema,dall' incipt, con la celebre The end dei Doors, all'attacco degli elicotteri sulle note della Cavalcata delle Valchirie, all'entrata in scena di Kurtz, figura centrale del film,la cui visione viene relegata a quasi a fine pellicola. Nondimeno vi sono delle frasi storiche: dal Napalm che profuna"come di vittoria" all'"Accusare un uomo di omicidio quaggiù era come fare contravvenzioni per eccesso di velocità alla 500 Miglia di Indianapolis." e' l'amara riflessione, a fine film: Noi addestriamo dei giovani a scaricare napalm sulla gente, ma i loro comandanti non gli permettono di scrivere "ca**o" sui loro aerei perché è osceno. tratto dal romanzo di Conrad "cuore di tenebra",vincitore di 2 oscar "minori" (fotografia e suono), nonche' della palma d'oro al festival di Cannes Voto finale: 9 Modificato 5 Marzo 2009 da alvin66 Cita
MONTAG Inviato 4 Marzo 2009 Segnala Inviato 4 Marzo 2009 Film stupendo ispirato, poetico e visionario che rappresenta la guerra del vietnam. Discutibile su certe licenze poetiche che alterano il senso di alcune vicende storiche, per esigenze narrative. Ma in fondo un film non è un documentario, quindi si può accettare. La pellicola è animata da un grottesco e divertito antimilitarismo che efficacemente distrugge la retorica dell'eroe patriotico e il suo mito. Esso rappresenta per questo il polo opposto al "cacciatore", altro grande capolavoro sulla sporca guerra. Voto 8 Punti positivi Marlon Brando-Kurtz che esce come un demonio dalle ombre e iquieta non poco con una grandissima prova L'amore, rappresentato quasi esclusivamente come sesso è un fattore estremamente estraniante. Punti negatvi A voler essere estremamente pignoli l'Eccessiva lunghezza... Cita
Fabieto Inviato 5 Marzo 2009 Segnala Inviato 5 Marzo 2009 Apocalypse Now (Apocalypse Now, USA, 1979, col., 153’(202’)) di Francio Ford Coppola con Martin Sheen, Marlon Brando, Robert Duvall, Tennis Hopper, Harrison Ford, Albert Hall Durante la guerra del Vietnam al capitano Willard viene assegnata la missione di risalire un fiume fino alla Cambogia, di rintracciare il col. Kurtz che ha messo su un’esercito personale e di ucciderlo. Lungo la risalita dovrà affrontare diverse scomode situazioni. Straziante inno contro l’invasione USA del Sud-Est asiatico, talmente ricco di scene straordinarie da sembrare più un’opera filo-drammatica che un film di guerra. Coppola scava dentro i personaggi e affida la missione a Martin Sheen che intraprende un viaggio dantesco al limite del surreale (la versione Redux) dove troverà l’orrore assoluto, per arrivare ad un finale ormai inutile perché il film ha già detto quello che doveva dire. Perfetto l’accostamento delle musiche dei Doors con il loro disfattismo, cosi come la fotografia di V. Storaro e le meravigliose sequenze sui titoli di coda. Anche qui un personaggio secondario diventerà un’icona, sto parlando ovviamente del col. Kilgore. Voto: 10 Cita
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