SandroWeb Inviato 1 Giugno 2009 Segnala Inviato 1 Giugno 2009 E' ufficiale: Alessandro De Pol si ritira dal basket agonistico (da "Il Piccolo" odierno) De Pol dice stop dopo 20 anni di carriera«Tanjevic il maestro, l’oro europeo la gioia più bella. Il futuro? Mi piacerebbe allenare» di LORENZO GATTO TRIESTE Alessandro De Pol lascia il basket. Si chiude dopo 20 anni ricchi di soddisfazioni la carriera di un giocatore che ha lasciato una traccia indelebile nella pallacanestro italiana. Esempio di serietà e correttezza, De Pol ha vinto due scudetti (Milano e Varese) in oltre 500 gare di campionato (Trieste, Milano, Varese, Roma, Fortitudo, Gran Canaria e Rimini), più 137 presenze nella Nazionale con cui ha vinto l’Europeo ’99. Qual è il bilancio di questa lunga avventura? Guardandomi indietro non posso che ritenermi soddisfatto di quello che ho avuto. Ho potuto girare il mondo e conoscere persone che mi hanno dato molto facendomi crescere con i loro insegnamenti e il loro esempio. Quando ho iniziato mi sono posto un obiettivo: arrivare in fondo senza rimpianti. La cosa che mi riempie d’orgoglio, aldilà delle vittorie, è sapere di aver sempre dato il massimo e non dovermi rimproverare nulla. Una carriera cominciata a 17 anni grazie a un tecnico speciale come Tanjevic. Per lei, triestino, esordire in A con la maglia della Stefanel è un sogno che s’avvera. Non finirò mai di ringraziare Boscia per la fiducia che mi ha dimostrato. È stato un secondo padre, mi ha insegnato l’importanza e l’etica del lavoro. Ha tracciato un solco importante nella mia vita come tutti i tecnici con cui ho avuto la fortuna di lavorare a Trieste. Penso a Bocchini, Zovatto, Boniciolli, Grdovic. Un’avventura, quella triestina, finita male con il trasferimento a Milano. Dispiaciuto di non essere riuscito a regalare a Trieste un successo? Dispiaciuto del modo in cui fummo costretti a lasciare Trieste. E di come fummo accolti al nostro ritorno. Fu il momento più traumatico della mia carriera. Per fortuna il tempo ha parzialmente cancellato quel ricordo consentendomi di ricucire il rapporto con la città e i tifosi. A Milano il primo scudetto. Vincere nella società per cui tifavo da bambino è stato speciale. Il pensiero che prima di me a vincerlo erano stati D’Antoni, McAdoo e Meneghin ancora ora mi fa venire i brividi. Da Milano a Varese, un trasferimento che ha segnato la sua carriera. Otto anni intensi. Due anni indimenticabili coronati con lo scudetto del 1999. Con coach Recalcati, il Poz, Menego un anno fantastico poi, dopo tre anni vissuti tra Roma, Bologna e la Spagna il ritorno in Lombardia. Sei stagioni culminate con la retrocessione di due anni fa e la decisione di chiudere la carriera a Rimini. Decisione senza polemiche: era finito un ciclo. Dopo lo scudetto del ’99 ci fu la grande chance di passare al Real Madrid. Perché rinunciò e scelse Roma? Il Real mise sul piatto un triennale, Roma rilanciò con 5 anni di contratto. È stata la decisione più difficile della mia carriera, per come è andata devo dire che se tornassi indietro forse sceglierei il Real. Ha vinto due scudetti ma i successi più prestigiosi li ha colti con la nazionale. I ricordi più belli? Senza dubbio l’Europeo ’99. Vincere l’oro a Parigi con Boscia e tanti compagni di squadra che erano veri amici è stato fantastico. L’unico rammarico è non aver partecipato a un’Olimpiade. Cosa lascia De Pol in eredità ai giovani? Ho incontrato giocatori certamente più forti e talentuosi di me. Se sono riuscito a competere è stato grazie al lavoro e all’impegno in allenamento. L’insegnamento può essere questo: non stancatevi mai di lavorare e migliorare. Dovesse giocare una partita d’addio chi vorrebbe al suo fianco? Pozzecco, Gentile, Pilutti, Bianchi, Sartori, Basile, Meneghin, Fucka, Cantarello, Tonut e Zarotti. Ma prima di tutti i miei amici Stefano Canato e Giuseppe Tarricone. Cosa c’è nel suo futuro? Mi piacerebbe allenare. A luglio sarò a Bormio per conseguire il patentino, il resto verrà col tempo. Cita
dido76 Inviato 1 Giugno 2009 Segnala Inviato 1 Giugno 2009 saria una bela roba se i organizasi la partida de adio de- de pol al palatrieste. Cita
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