-
Chi è Online 12 Utenti, 0 Anonimo, 74 Ospiti (Visualizza tutti)
-
Chi sta navigando
Nessun utente registrato visualizza questa pagina.
-
Statistiche Utenti
-
Statistiche forum
-
Discussioni Totali18,7k
-
Risposte Totali797,4k
-
-
Le ultime risposte pubblicate
-
MERCOLEDÌ 3 DICEMBRE 2025 - Di nuovo in pista, a un paio di settimane dal convincente successo ottenuto al PalaRubini contro l'Armani Milano, la Pallacanestro Trieste si prepara a tornare in campo. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", atmosfera carica di aspettative per una ripresa che vedrà la formazione di Israel Gonzalez impegnata sabato 6 dicembre a Sassari, banco di prova cruciale per confermare le ambizioni della squadra. A fare il punto della situazione è Markel Brown, guardia statunitense e uomo chiave nel roster triestino, le cui parole riflettono la determinazione di un gruppo deciso a non disperdere l'ottimo lavoro svolto. La parola d'ordine è continuità, soprattutto dopo il doppio successo che ha visto i biancorossi imporsi a Istanbul in Champions League, contro il Galatasaray e poi contro Milano. Brown è chiaro sulle aspettative che circondano il ritorno sul parquet dei biancorossi. «La squadra che vedrete dopo la pausa sarà la stessa che avete visto contro l'Armani Milano – sottolinea –. Abbiamo voglia di ripartire, tornare al più presto in campo e competere con grande determinazione per continuare il nostro cammino e conquistare al più presto le Final eight di Coppa Italia». Mentalità combattiva che dovrà essere il motore della crescita che la squadra sta perseguendo, con l'obiettivo di consolidare i risultati raggiunti. Le prossime tre sfide di campionato saranno fondamentali in questo senso. Brown ne è pienamente consapevole, sottolineando come il calendario metta di fronte alla squadra tre sfide da non sbagliare. «La vittoria contro Milano è stata molto importante perché ci ha indicato la strada da percorrere. Sentiamo di avere tutti gli strumenti necessari per competere al massimo – l'analisi di Markel – le prossime tre partite contro Sassari, Reggio Emilia e Varese saranno molto importanti perché queste sono squadre che, come noi, stanno lottando per migliorare la loro classifica. Vogliamo quindi continuare a giocare duro e ottenere vittorie che ci mettano in una posizione migliore». Un Brown cresciuto in maniera esponenziale nelle ultime settimane, capace di piazzare la giocata decisiva a Istanbul con il canestro che ha messo con le spalle al muro il Galatasaray e poi di ripetersi contro Milano trovando con classe e freddezza le giocate decisive. Forte delle sue recenti prestazioni positive, è pronto a trascinare i compagni in questo momento cruciale della stagione. «Lavoro per questo – conclude Markel – poi conta molto l'opportunità e la situazione, ma ogni volta che scendo in campo sono sempre preparato. Spero di dare continuità al buono che ho fatto vedere nelle ultime due partite e di continuare a crescere e a giocare bene anche nelle prossime». Quale Trieste scenderà in campo sabato alle 20 al PalaSerradimigni lo scopriremo come sempre nell'immediata vigilia del match. In dubbio restano Colbey Ross e il lungodegente Jeff Brooks, che ha ripreso ad allenarsi con la squadra. Sul possibile utilizzo di entrambi si deciderà nell'immediata vigilia . - Alla Triestina è bastata la rocambolesca vittoria di venerdì scorso con la Pro Patria per ridare un minimo di entusiasmo all'ambiente, rispolverare le calcolatrici e rifare i conti per vedere se questa benedetta rimonta verso i play-out può diventare davvero realtà. Così scrive oggi Antonello Rodio. Parliamoci chiaro, siamo ancora dalle parti di un miracolo o quasi: il successo con la Pro Patria, anche per come sono messi i bustocchi in classifica, era una conditio sine qua non per continuare almeno a sperare e quindi si è fatto solo un piccolo passettino. Ma è anche vero che dopo i risultati del week-end, come vedremo, qualche piccolissimo spiraglio in più potrebbe aprirsi per l'Unione, a patto ovviamente che ora si continui a far punti con continuità. UNA MEDIA DA PODIO Cominciamo dal calcolo classico, ovvero dall'aggiornamento del ritmo che dovrebbe tenere la Triestina per arrivare a quota 35, che è un po' la media con la quale negli ultimi campionati si riusciva ad arrivare penultimi e contenere a non più di 8 punti il distacco dalla quintultima, ovvero la condizione minima necessaria per accedere ai play-out. Ebbene se fino alla scorsa settimana l'Unione doveva tenere una media di 1,87 punti a partita, ora questa è scesa a 1,82. Insomma una variazione minimale e il percorso è molto lungo. Fare 40 punti nelle prossime 22 gare (ora l'Unione è a meno 5) significa fare 10 vittorie, 10 pareggi e un paio di sconfitte. E se le sconfitte saranno di più dovranno aumentare anche i successi. Una media insomma da prime della classe, da podio assoluto. FORSE BASTA MENO Ma sarà davvero necessario dover fare tutti questi punti? Dipende ovviamente dalle avversarie e sotto questo aspetto il ritmo delle rivali sembra fin qui piuttosto lento, cosa che potrebbe rendere più agevole il cammino della Triestina. Vediamo il primo obiettivo, ovvero mettersi una squadra alle spalle. In questo momento la penultima è appunto la Pro Patria, che ha fatto 12 punti in 16 partite, ovvero 0,75 punti a match. Ebbene se i bustocchi continuassero con questo passo, finirebbero il campionato con appena 29 punti. Tradotto significa che alla squadra alabardata basterebbe arrivare a 30 per mettersi dietro l'avversaria. E se bastano cinque punti in meno, ovvero farne 35, ecco che la media scenderebbe a 1,59 punti a gara: un ritmo alto ma molto più umano. DENTRO I PLAY-OUT Ma questo basterebbe per non farsi scappare la quintultima a più di 8 punti? Al momento quella posizione è occupata da Ospitaletto e Dolomiti Bellunesi (che recupera oggi con l'Inter U23) con appena 15 punti. La loro media attuale è pertanto di 0,94 punti a gara: tenessero questo ritmo fino alla fine, chiuderebbero a circa 36 punti. Pertanto se l'Unione finisse a 30 sarebbe ampiamente nel range degli otto punti per andare a giocarsi i play-out. Certo discorsi prematuri, il girone di ritorno ha dinamiche diverse, ma sta di fatto che al momento agli alabardati potrebbe bastare fare anche solo 35 punti, quindi 8 vittorie, 11 pareggi e 3 sconfitte. E per ogni due sconfitte in più, un pareggio deve tramutarsi in vittoria. PROGRAMMA ALLENAMENTI Gli alabardati intanto hanno già ripreso lunedì pomeriggio gli allenamenti in vista della trasferta di lunedì prossimo con la Giana Erminio. Ieri la squadra ha svolto una doppia seduta mentre oggi è stato concesso un giorno di pausa. Gli allenamenti riprenderanno domani mattina al Grezar, dove si terranno anche le sedute di venerdì e sabato. Domenica mattina invece è fissata la rifinitura a porte chiuse al Rocco, prima della partenza per il ritiro in terra lombarda
-
I quali ufficialmente sono solo due, seppure tutti sappiamo che sono in tre. Ecco cominciassero da questo, nominando un presidente. Dal momento che un ricorso al CONI senza presidente sarebbe fatiscente...
-
Margiotta non è il Messia ma è l'amministratore delegato, o CEO che dir si voglia, di House of Doge. Della quale dovremo capire se è semplice sponsor e tale rimane o se, invece, avrà la maggioranza societaria come sembrava inizialmente. Resta il fatto che lui è, a oggi, anche uno dei tre componenti il CDA della Triestina, e dunque perfettamente in grado di spiegare con cognizione di causa tutto quel che succede e succederà, avendo pieno titolo per farlo. Se poi lo farà davvero, lo scopriremo presto....
-
Mauri , chissà se sto Margiotta arriva sul molo Audace camminando sulle acque dell'alto Adriatico? 😉 Speriamo che il nuovo Messia si palesi al più presto, che si faccia dovuta chiarezza, e magari un per de miracoli, uno su tutti, ma per questo ci stanno lavorando Tesser e i suoi ragazzi.
-
Devo ammettere che anche a me dà fastidio ma ormai mi sto abituando... per altro succede lo stesso anche per molte squadre di calcio ormai, solo che lì si riescono a trovare molte più fonti ufficiose (leggasi spifferi) che quasi sempre azzeccano i tempi di rientro. La mia opinione è che la privacy non centri proprio niente e che ai giocatori interessi zero se la società comunica che i tempi di rientro sono di tot settimane... Imho è per mettere meno sotto la lente di ingrandimento l'operato dello staff medico e di evitare polemiche nel caso in cui si sia sbagliata la prima diagnosi (so per certo che per alcune squadre di calcio la comunicazione è lacunosa volontariamente per questo motivo).
-
-
Collaboratori Popolari
-
Miglior Contributori
-
Dillo a un amico