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Tornando alla partida:

Dalla gazzetta de oggi:

« La vera Triestina sta in serie B »

Tesser e un anno da brivido: « Non era da promozione in agosto, non è da retrocessione ora »

Che sabato 18 giugno, fino a poche settimane fa, fosse per la Triestina un giorno come un altro lo dimostra, oltre al pasticcio della concomitanza col wrestling, il fatto che giocatori e dirigenti erano invitati al matrimonio di Federica Fioretti, responsabile del marketing e figlia del direttore generale dell'Arezzo. Ma come ovvio, la squadra ieri è rimasta in ritiro a preparare una partita che nessuno si aspettava di giocare, per primo Attilio Tesser che prova a sintetizzare così un anno tanto balordo: « Siamo scivolati in basso quasi senza accorgercene, ma per fortuna svegliandoci in tempo » . E poi: « Voi ci davate in corsa per la serie A, in realtà sapevo che sarebbe stato difficile ripeterci. Ma arrivare ai playout... questo no, non era ipotizzabile » . Preso atto che anche i migliori possono sbagliare i pronostici, il tecnico si presenta oggi con un discreto carico di rimpianti e fastidio. E non c'entra la dieta macrobiotica imposta dal presidente Tonellotto e mal sopportata dalla squadra. — Si gioca di pomeriggio, come aveva chiesto il Vicenza.

« Premesso che il caldo c'è per tutti, perché non anticipare a venerdì o posticipare a domenica sera? È chiaro che chi deve fare la partita come noi parte svantaggiato. Ma guardiamo avanti, questi sono dettagli » . — Aver acciuffato i playout all'ultimo istante può farvi sentire meno depressi del Vicenza? « Non direi, ora si riparte tutti da zero: con la testa e con le gambe. La condizione fisica della squadra è buona, l'ha dimostrato nella gara contro il Pescara » . — Ha una doppia esperienza di playoff: tocchi pure ferro, ma il bilancio è negativo.

« Quando allenavo l'Alto Adige in C2 sono stato eliminato due volte senza perdere: la prima in semifinale contro il Brescello, la seconda in finale contro il Novara, ai tempi supplementari e dopo un doppio 0 0. Ma ora si gioca per la salvezza, è un'altra cosa » . — Il regolamento comunque vi penalizza.

« Non ci penso, l'obiettivo non cambia: vincere per andare a Vicenza con due risultati su tre a disposizione » . — La Triestina che rischia la C1: chi l'avrebbe detto? « Siamo scivolati poco per volta, facendo comunque vedere un buon calcio e forse proprio per questo illudendoci che le cose si sarebbero sistemate in tempi brevi. Eravamo in tanti a sgomitare, divisi in una manciata di punti e per questo mancava la consapevolezza di cosa si poteva rischiare » . — Lei quando l'ha capito? « Verso Natale, dopo aver perso in casa due partite che dovevano finire 0 0: contro Piacenza e Torino. È stato il segnale. Poi nel girone di ritorno abbiamo buttato via un'infinità di punti: contro il Venezia, quando avevamo la possibilità di superare tre squadre in un colpo solo e poi contro il Vicenza, quando abbiamo pareggiato una partita dominata » . — Rete di Margiotta su punizione a tempo scaduto.

« Attaccante di razza, lui e Schwoch restano una coppia temibile, s'intendono a occhi chiusi. Ma sono anche un paradosso vivente.

— In che senso? « Nel senso che, come dimostra l'Arezzo del capocannoniere Spinesi che si è salvato all'ultima giornata, avere un centravanti da doppia cifra non ti risolve tutti i problemi » . — Il vecchio Godeas ha giocato 42 partite su 42 e segnato 14 gol, ma non è bastato. È mancato il contributo degli altri, a cominciare da Moscardelli...

« Detto che a Godeas non si poteva chiedere di più, il problema è generale, non di singoli. Perché è vero che l'anno scorso abbiamo fatto un buon campionato, ma è anche vero che la difesa è cambiata per tre quarti, che Bega è andato a giocare in A, che abbiamo perso talenti come Aquilani e Ferronetti.

L'importante, come sempre, è l'equilibrio » . — E voi l'avete trovato? « Adesso sì, la squadra ha capito, si è ricompattata. Prendiamo Rigoni: è stato bravo a caricarsi di nuove responsabilità. Ma anche il Vicenza saprà trovare le motivazioni giuste: ha giocatori di categoria, penso a Moscardi e a Bonanni, la quantità e la qualità » . — Trieste o Vicenza: chi soffrirebbe di più per la retrocessione? « Io so che questa città non merita di lasciare la serie B dopo averla inseguita per tanto tempo. Non lo meritano i tifosi che sono venuti in 15 mila per il Pescara, la partita che decideva tutto il campionato » . — Tesser è uno dei pochi allenatori ad essere sopravvissuti alla mattanza, ma ha anche rischiato grosso in un paio di occasioni...

« Fa parte della logica del calcio: se non arrivano i risultati, l'allenatore finisce nel mirino. Il momento critico è stato in febbraio, quando Berti mi ha fatto capire che se fosse andata male con la Salernitana, sarei stato esonerato » . — La Triestina ha poi vinto: Godeas al 92'.

« Devo ringraziare la squadra che ha capito la situazione e giocato per me » .

— Non sempre mandare via l'allenatore è la soluzione giusta, anzi Arezzo e Crotone dimostrano che richiamarlo può essere la mossa decisiva.

« Ammettere gli errori è dimostrazione di buon senso e intelligenza » . — Lei ne ha fatti molti? « Certo, ma non quello di non riuscire a dare la giusta dimensione alla mia squadra: non era da promozione in agosto, non è sicuramente da retrocessione adesso » . — Come se non bastasse la classifica, è arrivato anche il ribaltone societario: nuovo proprietario, nuova cuoca.

« Non nego che l'impatto sia stato, diciamo così, traumatico, ma non bisogna neppure enfatizzare i cambiamenti. L'alimentazione sana è importante, ma certi cambiamenti è meglio che siano graduali » . — Cosa farà Tesser l'anno prossimo? « Cerchiamo di salvarci, poi ne riparliamo. Ho un altro anno di contratto, ma ho anche ricevuto offerte da squadre di tutte le categorie... » .

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Sempre dalla gazzetta sponda magnagatti:

Vicenza nei guai: sono dieci gli assenti

VICENZA Allarme rosso in casa Vicenza. Fissore, Pesoli, Guastalvino; Zanoletti, Biondini, Moscardi, Cristallini, Foglio; Pietribiasi, De Crescenzo: schierata con il 3 5 2, è la formazione che Maurizio Viscidi non ha. Nel senso che sono 10 gli indisponibili tra squalificati e infortunati: l'ultimo è stato Guastalvino nell'allenamento di ieri mattina. E meno male che Vitiello, anche lui nella lista dei giocatori da recuperare, almeno per la panchina ci sarà.

« In effetti — ha detto Viscidi da Udine, dove la squadra è in ritiro da martedì — ciò dà l'idea della situazione di emergenza con cui arriviamo a questa gara: comunque andrà in campo la miglior formazione possibile, e sono convinto che, nonostante le difficoltà, abbiamo testa e gambe per giocarcela. Sono fiducioso, siamo cresciuti » .

Alla vigilia della prima sfida dei playout, l'allenatore del Vicenza ha interrotto il silenzio stampa deciso da società e squadra, così come il ritiro, perché tutta la concentrazione fosse rivolta alla partita. E anche per assorbire il contraccolpo di un quintultimo posto dove il Vicenza s'è ritrovato solo all'ultima giornata.

« Avevo detto che gli obiettivi del ritiro erano due: ritrovare il morale e la nostra fisionomia di gioco. Mi sembra di poter dire che siamo sulla buona strada » . E con tanta speranza prenderanno la via di Trieste i tifosi a cui la società ha pagato i pullman: saranno circa 25 i mezzi che si muoveranno dal Menti e, in totale, sugli spalti del Rocco, i sostenitori biancorossi saranno tra i 1500 e i 2000. Ancora Viscidi: « La Triestina ha il vantaggio di avere visto i playout come una specie di ancora di salvezza, mentre per noi sono stati un durissimo colpo: ora, però, siamo pronti, certo non sereni, ma la situazione nervosa è sotto controllo ed è chiaro a tutti che la sfida dovrà essere gestita al meglio nei 180 minuti » .

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Bisogna aprofitar dell'occasion che lori vien qua decimadi e conzarghe 3 supposte come col Pescara :aaaaaatttillla:

In modo de andar de lori al ritorno con una certa tranquillità.....podemo farghela!

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