SandroWeb Posted February 21, 2021 Report Share Posted February 21, 2021 DOMENICA 21 FEBBRAIO 2021 - La Triestina va a Verona per calare il poker, ma come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo" oggi al Gavagnin (inizio ore 15) per ottenere la quarta vittoria consecutiva e domare la Virtus di Gigi Fresco servirà davvero una grande impresa. Da tempo si è abituati a non soffermarsi più sul nome della piccola realtà veronese e giudicarla una squadra di secondo piano. Anzi Bentivoglio e compagni, oltre ad aver dimostrato di essere sempre ossi duri da superare fin dall'approdo in serie C, in questa stagione vanno annoverati nel novero delle migliori del raggruppamento. Non si può parlare altrimenti di una squadra che ha perso meno di tutte nel girone e in casa è imbattuta da 13 mesi. Merito anche di quel campo stretto e scorbutico che spesso agli ospiti risulta indigesto. E la Triestina non può nemmeno scordare le altre due volte che in questi anni è stata al Gavagnin, rimediando sempre tre gol sul groppone (la prima volta vincendo in maniera rocambolesca, la seconda con la sconfitta che fu fatale a Pavanel). Insomma partite ostiche, difficili, eppure scoppiettanti. La Triestina, che viene da una striscia di cinque risultati utili di fila, è reduce dall'inebriante rimonta contro la Vis Pesaro, che se lascia preoccupati per il primo tempo, fa anche esaltare per la capacità di recupero e la dimostrazione di carattere di una squadra che grazie a quell'impresa è sicuramente cresciuta in autostima. Se quel gol allo scadere di Giorico può rappresentare davvero una svolta per la stagione alabardata, questo si comincerà a scoprirlo dalla tosta sfida di oggi. Sul fronte formazioni, la Virtus Verona dovrà fare a meno del suo bomber Pittarello, squalificato, ma anche del centrocampista Lonardi e del terzino Manfrin. La Triestina invece comincia a recuperare gli infortunati e infatti Capela, Maracchi e Rapisarda tornano tra i convocati, restano out solamente Petrella e Paulinho. Pillon si trova anche davanti al dilemma se adottare un po' di turnover vista la terza partita in sette giorni, ma è anche vero che potrebbe lasciare quasi tutto immutato. Se Capela è pronto, comunque, potrebbe anche giocare subito a fianco di Lambrughi nella coppia centrale difensiva, altrimenti toccherà probabilmente a Ligi, mentre sul fronte terzini dovrebbero esserci ancora Lepore e Lopez. Se Pillon vorrà però far rifiatare il primo, sulla destra ha a disposizione Tartaglia o Struna. Sul resto della formazione potrebbe influire anche la brillante ripresa con la Vis Pesaro e Pillon potrebbe essere tentato di riproporre quell'assetto, con Giorico play, Calvano e Procaccio mezzali e Sarno a fare il trequartista. Altrimenti dentro dall'inizio Rizzo con Procaccio proposto ancora dietro le punte. E a proposito di punte, se Litteri partirà ancora dalla panchina, non è detto che stavolta assieme a Gomez ci sia Mensah, perché anche Granoche ha le sue chance, considerate le dimensioni del campo e il tipo di partita che si prospetta. E comunque, avere finalmente più armi in panchina, può essere un ulteriore step decisivo per l'Unione - La sosta ai box è durata davvero poco, il tempo di un pit-stop tra le mani del professor Rocchi che a Reggio Emilia lo ha operato per risolvere il problema al menisco che lo ha fermato proprio alla vigilia della Coppa Italia. Andrejs Grazulis non si è abbattuto, ha preso di petto la situazione e l'ha affrontata senza perdere tempo. E' mancato all'Allianz il suo prezioso contributo, una media di 9.6 punti segnati e 6.5 rimbalzi catturati a partita, numeri che hanno contribuito a spingere Trieste fino al sesto posto, una concreta presenza in campo che gli ha consentito di ritagliarsi un ruolo tra i protagonisti della stagione. Ma l'apporto di Grazulis va oltre le statistiche: una presenza difensiva importante, una freccia all'arco dell'attacco in grado di creare problemi alle difese avversarie grazie alla capacità di essere pericoloso sia in avvicinamento a canestro che nel tiro dalla distanza. «L'intervento della settimana scorsa è perfettamente riuscito - racconta il ventisettenne giocatore lettone-. Una decisione saggia, presa di concerto con la società quella di intervenire subito. Adesso posso dire di star bene e ogni giorno noto dei piccoli miglioramenti. Ho iniziato il programma di recupero da subito, due giorni dopo l'intervento ero in palestra, quindi direi che sono già a buon punto». A prendersi cura di Grazulis il professor Paoli, attento a seguire scrupolosamente le indicazioni arrivate dallo staff medico e mettere in pratica un programma di recupero curato nei minimi particolari. «In questo primo periodo, naturalmente, l'obiettivo è andare su semplici esercizi mirati a riprendere una condizione che mi permetta di lavorare in sicurezza. E' ancora presto per dire quando potrò rientrare, ma una cosa è certa: non voglio rischiare e anticipare i tempi lo farò con la certezza di star bene e di poter dare il cento per cento». Forte nel fisico, anche nel carattere perchè non è stato facile lasciare i compagni. Mercoledì scorso, mentre la squadra saliva in pullman per raggiungere il Mediolanum Forum di Assago, Grazulis si sottoponeva all'intervento che ha risolto i problemi al ginocchio. «Non nascondo la mia delusione- confida- è sempre dura quando un giocatore non può scendere in campo, ancor più visto che stavo attraversavo un ottimo momento di forma. La cosa che però ora può essere più di aiuto alla squadra è che recuperi bene dall'infortunio per perdere meno partite possibile e tornare a disposizione». Squadra pronta ad affrontare la volata finale in una rincorsa ai play-off che coinvolgerà oltre a Trieste anche Pesaro, Treviso, Reggio Emilia e Fortitudo. Difficile dire come finirà. «Non ho la sfera di cristallo e ammetto di non essere bravo nelle previsioni- conclude Grazulis- credo però che la nostra squadra, continuando a migliorare il gioco, possa puntare in alto». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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