SandroWeb Inviato 21 Giugno 2021 Segnala Inviato 21 Giugno 2021 LUNEDÌ 21 GIUGNO 2021 - Sarà la settimana dei lunghi, quella che si apre, per l'Allianz. E sarà la settimana del verdetto europeo. Lo scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo": nel frattempo, sotto traccia, continuerà il monitoraggio per dare un nome alle tessere di quel delicato mosaico che sarà la squadra della prossima stagione.L'uscita di Davide Alviti dal contratto per andare all'Armani Milano priva l'Allianz della potenziale ala piccola titolare aprendo a tre possibili scenari: un 3 straniero anzichè una guardia Usa, un italiano da quintetto da 28-30 minuti con un giovane cambio, un ticket di due buoni esterni italiani con caratteristiche diverse in grado anche di coesistere. L'individuazione dell'ala piccola non sarà tuttavia il movimento che terrà banco nei prossimi giorni.L'allenatore biancorosso Franco Ciani anticipa infatti che «Marcos Delia è uno dei primi passi che verranno fatti. La speranza è che nel giro di una settimana si possa arrivare a un accordo visto che c'è l'interesse da parte nostra e il giocatore ha espresso la volontà di rimanere a Trieste. Se la trattativa si dovesse arenare avremmo un eventuale piano B». C'è, in sostanza, una certa fiducia per rivedere in biancorosso il centro argentino che è rappresentato in Italia da un procuratore triestino, Massimo Raseni.Ma nel roster della prossima stagione dovrebbe trovare posto a breve anche una new entry, il 23enne bolzanino Alessandro Lever che ha concluso gli anni universitari negli Usa. La trattativa è avanzatissima anche se in casa Allianz nessuno dà niente per scontato. Su Lever Ciani osserva che «è uno tra i lunghi giovani più interessanti, lo conosco per averlo avuto nella Nazionale Under 20 di Dalmasson e in questi anni è cresciuto anche nel gioco perimetrale».In attesa di perfezionare queste due operazioni l'Allianz saprà se potrà partecipare a una coppa europea. Esiste sempre la speranza che venga aggiunta una wild card per i preliminari della Basketball Champions League nonostante il già scontato inserimento di Treviso. Il presidente Mario Ghiacci ha sempre definito la Bcl come la manifestazione europea di primario interesse.Il ranking con il settimo posto nel campionato italiano consentirebbe di partecipare alla Fiba Europe Cup, di minor appeal rispetto alla Champions League. L'anno scorso vi partecipò Reggio Emilia e vinsero gli israeliani dell'Ironi Nes Ziona battendo in finale lo Stal Ostrow.Il fascino delle coppe si fa sentire, eccome, intanto nelle trattative di mercato, soprattutto con i giocatori stranieri. E un esempio riguarda proprio quell'Hooker accostato nei giorni scorsi a Trieste. «Era un play che ci piaceva - conferma Ciani - anche in considerazione del rapporto qualità/prezzo ma non potevamo pareggiare la certezze di partecipare a una coppa europea che invece poteva già dargli il club tedesco. Per insistere avremmo dovuto rilanciare e innescare un'asta ma in questo momento è ancora presto». - I tifosi rossoalabardati si chiedono con piena legittimità perché non sia stata ancora ufficializzata la guida tecnica della nuova Triestina. Le altre squadre della C stanno già definendo gli organici mentre l'Unione vive un apparente enpasse dall'uscita sciagurata dai play-off. Come scrive Ciro Esposito, la situazione invece paradossalmente è piuttosto chiara per quanto anomala. Bepi Pillon ha ribadito in questi giorni quello che aveva già sottolineato a Milanese nei due incontri post Virtus: «Ho un contratto e ho voglia di restare a Trieste perché voglio provare a giocarmi la stagione con un gruppo costruito assieme fin dall'estate». Una sintesi che non fa una piega. Del resto quanto ad analisi a freddo Pillon è sempre stato impeccabile. Il tecnico veneto, fino a prova contraria, è l'allenatore della Triestina. Milanese nel frattempo smentisce a raffica i rumors su allenatori accostati all'Unione ma al tempo stesso non dice nulla sulla permanenza o meno di Pillon. Il fatto è che non ci sono possibilità di manovra sullo staff tecnico dopo l'extra budget che l'au ha ottenuto dal cugino Biasin a novembre dello scorso anno. I contratti ancora in essere di Gautieri e Pillon (che ha con sè anche il fratello e il preparatore Tafuro) pesano al lordo non meno di 450 mila euro. Per rescindere bisogna essere in due e queste operazioni sono onerose. È chiaro che i dubbi sulla gestione di Pillon della squadra e di alcune delle ultime partite dimorino in Milanese. E che quindi se Pillon chiedesse di uscire avendo trovato un'altra squadra il numero uno alabardato non si straccerebbe le vesti. Ma il buon Bepi non ha nessuna intenzione di muoversi a quanto dice pubblicamente e anche alla società. E nemmeno Gautieri ha ancora trovato un altro ingaggio, anche se forse con il tecnico partenopeo un accordo appare più praticabile. C'è un altro elemento che impone delle valutazioni sul contenimento del budget in questa stagione. Sulla questione della riforma se ne saprà di più appena a fine luglio ma se passerà, come sembra probabile, comporterà una seria valutazione sulla distribuzione dei budget nel biennio. La partecipazione nel '22-'23 a una C unica (o B2 o C1) necessiterà di investimenti sia per la competitività del torneo che per la maggiore possibilità teorica di salire in B (due promozioni su 20 squadre?). Insomma sulla guida tecnica della Triestina sembra ormai scontato che l'anomalia si protrarrà fino ai primi di luglio. Le possibilità che sia proprio Pillon a prendere in mano il gruppo sin dal giorno del raduno estivo sono molto alte. Il manuale della programmazione calcistica imporrebbe un'altra scansione. Ma tant'è. La situazione in casa Triestina è questa. E poi non è mica detto che con la logica e la programmazione si vincano i campionati. L'importante, e in questo l'esperienza di questi anni invece è maestra, è che poi non si cambi in corsa. E in questa stagione sarà ancora più importante in casa Triestina mantenere la rotta. Perché se magari l'obiettivo (al momento non si sa) non sarà lottare per la B, certamente sarebbe una sciagura non restare tra le prime 5-6 della classifica (se ci sarà la riforma). Un piazzamento più indietro significherebbe di fatto una retrocessione Cita
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