SandroWeb Posted November 24, 2021 Report Posted November 24, 2021 MERCOLEDÌ 24 NOVEMBRE 2021 - Dal Taliercio, nel post Reyer, il rompete le righe prima della ripresa degli allenamenti prevista per ieri. Come scrive Lorenzo Gatto, sono stati due giorni di pausa serviti alla squadra per ricaricare le pile in vista di due settimane di lavoro che porteranno l'Allianz al match casalingo con Trento.Oltre a Campogrande, operatosi a una caviglia e già in fase di recupero, mancheranno anche Lever, che ieri ha raggiunto il ritiro della nazionale italiana a Roma e Grazulis, in Lettonia agli ordini di Banchi per giocarsi con la sua nazionale la qualificazione ai prossimi Mondiali.IL PROGRAMMA Rinviata, per problemi logistici e organizzativi comunicati dalla società bresciana, l'amichevole che sabato doveva portare l'Allianz al palaLeonessa per disputare il trofeo Ferrari contro la Germani di coach Magro. Senza l'obiettivo della partita, leggermente rivisto il piano di lavoro che vedrà i giocatori allenarsi fino a sabato mattina prima del nuovo stop che li riporterà ad allenarsi all'Allianz Dome all'inizio della prossima settimana. Da valutare la possibilità di organizzare una nuova amichevole o se privilegiare gli allenamenti in famiglia. Di certo alla parte tecnica se ne affiancherà una prettamente atletica per ridare ai giocatori parte di quella brillantezza che in alcuni momenti della partita, contro Venezia, sembra essere mancata.IL MERCATO La pausa di due settimane servirà alle società per fare il punto della situazione e lavorare anche sui rispettivi roster. A Napoli, via Iraklis, è arrivato Reggie Lynch il lungo chiamato a sostituire l'infortunato Elegar, a Varese è cominciata l'avventura di Marcus Keene, da ieri agli ordini di coach Vertemati per dare ulteriore sostanza a una Openjobmetis Varese che nelle ultime due settimane sembra comunque aver trovato equilibri importanti. Tutte da definire le scelte in casa Fortitudo dopo la partenza di Richardson in direzione Polonia e di Tommaso Baldasso che ha firmato con l'Armani Milano. La società bolognese si sta guardando attorno ma non sembra aver ancora individuato il profilo giusto da consegnare a coach Martino per rinforzare la rosa. Riflessioni anche a Cremona dove la Vanoli valuta l'ipotesi centro. Mekowulu sembra fuori portata, circola il nome dell'ex Ethan Happ. - Era la prima partita dell'Unione senza Billy. Ma Billy a Legnago c'era. C'era grazie al gruppo stretto attorno a quella maglietta rossa. Stretto come non mai a gioire in un momento davvero triste assieme al manipolo di tifosi arrivati al Sandrini. Come scrive Ciro Esposito, Billy Marcuzzi avrebbe sorriso e gioito con loro. Chapeau a tutti. E giù il cappello davvero anche davanti a una prestazione tosta come forse mai si era visto nell'era di Bucchi. Il successo degli alabardati sul campo di Legnago, tutt'altro che facile nonostante la classifica non ricca dei padroni di casa, lascia qualcosa di importante. Lo spirito e il carattere già visto in altri frangenti, rafforzato dalla luttuosa circostanza moralmente impegnativa, è stato tradotto dai giocatori in una partita giocata con continuità e non a strappi come accaduto invece troppo spesso in passato. Mai un tentennamento, una pressione costante, la capacità di battagliare anche con qualche fallo in più sono stati gli ingredienti che hanno piegato la resistenza dell'albiceleste del ruvido tecnico Colella. Poi ci sono gli episodi della gara e una chiave tattica a interpretare l'epilogo vincente della terza affermazione della Triestina lontano dal Rocco. L'ingrediente tecnico-tattico lo ha messo mister Bucchi. Con la difesa a quattro (con Rapisarda in spinta) l'allenatore voleva dai suoi un pressing alto per stroncare sul nascere le verticalizzazioni che sono la spina dorsale del gioco dei veronesi. L'avanzamento nella prima parte di gara di Iotti in fase di non possesso a minare la lucidità del regista Yabrè, ha dato coraggio anche agli altri centrocampisti e tolto certezze al Legnago. La spinta iniziale, ed ecco che entrano in gioco gli episodi, ha portato a una rete quasi immediata con Galazzi su iniziativa di Crimi e a un quasi raddoppio con Gomez stoppato in mischia dall'intervento di Enzo. Ma il pressing alto a interdire sul nascere il gioco avversario e il ruolo di un uomo (Iotti appunto) a fare da cerniera tra i due attaccanti e la mediana ha avuto anche il pregio di far lievitare il numero di occasioni da rete costruite. La formula appare propizia e Bucchi potrebbe riprovarla anche cambiando gli interpreti (Procaccio o De Luca) soprattutto in casa. Perché la Triestina, finora non troppo manovriera, può ottenere tanto anche davanti se riesce ad aggredire l'avversario. E poi l'assetto protegge di più i difensori centrali che non sono dei fulmini con l'avversario lanciato in profondità. Il Legnago, una volta sotto, ha potuto sfoderare con il contagocce la sua arma migliore e cioè l'infilata in velocità. L'Unione ha saputo anche soffrire pur abbassandosi troppo in quella fase della ripresa nella quale, dopo aver fallito il raddoppio, ha dovuto arginare senza rischiare quasi nulla il rinnovato ardore offensivo dei veronesi. Qualche cambio a centrocampo avrebbe aiutato. E poi la perla di Litteri, il Re Mida che trasforma ogni pallone in gol, ha tolto l'imbarazzo di un possibile finale con l'ansia. La trasferta di Legnago può aver generato nella squadra quella scintilla che si aspettava da tempo. Non c'è da esaltarsi anche perché l'avversario non è di prima fascia, ma è sacrosanto celebrare una vittoria sul piano del risultato, della classifica ma soprattutto in chiave morale e per i valori umani che il gruppo ha saputo esprimere. Ora c'è da continuare con la stessa convinzione. Ma una serata così non la dimenticherà nessuno. 1 Quote
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