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LUNEDÌ 24 GENNAIO 2022

 È un Franco Ciani visibilmente soddisfatto quello che commenta il meritato successo strappato dall'Allianz alla Carpegna. Due punti importanti per ripartire in campionato dopo lo stop casalingo rimediato contro Reggio Emilia, ottenuti grazie a una prestazione di sostanza che ha confermato la bontà del lavoro svolto dal gruppo nell'ultima settimana. «Prestazione importante - conferma Ciani - in termini assoluti e perchè ottenuta contro un'avversaria che nell'ultimo periodo, vincendo cinque partite su sette incontri disputati, ha dimostrato di essere in forte crescita. È stato importante poter lavorare con continuità, credo si sia vista una squadra decisamente più in palla rispetto alla scorsa settimana, nel gioco di squadra e nella prestazione dei singoli. L'unico rammarico - sottolinea il tecnico - ma speriamo che alla fine della stagione non pesi, è di non essere riusciti a rovesciare la differenza canestri ribaltando il meno tredici della gara d'andata».Parlando dei singoli, decisamente soddisfacente la prova di Corey Davis e piacevolmente in crescita quella offerta da Sagaba Konate. «Su Davis - sottolinea Ciani - c'è da dire che ogni giorno che passa capisce qualcosa in più e approfondisce la sua conoscenza con i compagni di squadra. Tutto questo, naturalmente, incide in maniera positiva sugli equilibri del gruppo. La sua capacità di giocare per i compagni ma di essere anche offensivamente pericoloso è un vantaggio notevole perchè costringe le nostre avversarie a dover bilanciare le scelte difensive allargando il raggio dei giocatori di cui preoccuparsi. Per quanto riguarda Konate la decisione di farlo partire in quintetto è stata una scelta precisa. Volevamo dargli una segnale e ci aspettavamo da lui una risposta, devo dire che la prova che ha fornito è stata assolutamente importante. Nove punti e 6 rimbalzi con un minutaggio non elevato, la capacità di spendere falli e mostrare i muscoli quando serviva, la possibilità di far rifiatare Delia e averlo pronto nei minuti finali con Marcos bravo a piazzare le giocate vincenti».Un'ultima considerazione sul calendario: 9 partite in casa e 6 fuori sono un po' il segreto del terzo posto. «Vero che abbiamo giocato più partite in casa ma è anche vero che, guardando la media inglese, ora siamo a zero. Questo, in prospettiva, ci proietterebbe a 30 punti in classifica, dentro ai play-off e neppure in una posizione troppo arretrata. Sarà un girone di ritorno complicato ma guardiamo ai prossimi mesi con la fiducia che il terzo posto conquistato finora ci regala». 

- «Credo che ai punti la prestazione della Triestina sia imparagonabile a quella del Padova: loro hanno tirato in porta due volte, noi abbiamo creato una decina di occasioni da rete»: bastano queste parole di Cristian Bucchi a fine partita, per capire come la pensa il tecnico alabardato dopo la sconfitta con il Padova: deluso dal risultato, ma molto soddisfatto per la prova: «Dico sempre che contano gli episodi - spiega Bucchi - ebbene noi non siamo stati bravi, abili o fortunati a far gol, loro sì a sfruttare gli episodi. Il risultato ci ha penalizzato, ma ho visto una grande Triestina, capace di una prestazione eccezionale contro la squadra con l'organico più completo del girone, ed è questa la cosa più importante». Al tecnico però non è andato giù il raddoppio degli ospiti, oltre alla gestione generale della gara sul piano disciplinare: «Un attimo prima del loro secondo gol, c'era un rigore che ritengo netto per noi. Lo si è capito anche dai commenti dei giocatori del Padova a fine partita. E dispiace passare da una partita rimessa in piedi macinando gioco e dominando, a un match chiuso. Anche perché loro sono esperti nell'addormentare la gara. L'hanno portata in un terreno loro, è legittimo, ma serviva una direzione arbitrale che non cadesse in inganni, tranelli e provocazioni che toglievano solamente tempo. Mi sembra anche strano che una squadra come noi che attacca tantissimo, dopo venti partite non abbia ancora ricevuto un rigore». A un certo punto Bucchi ha schierato anche quattro punte, purtroppo il gol non è arrivato, un aspetto già visto nel girone di andata: «Non è un problema di numero degli attaccanti, ma di come si occupa l'area. Già nel primo quarto d'ora abbiamo avuti tantissime occasioni, se fai un gol diventa una partita diversa. Facciamo tanto, la mole di occasioni creata è sopra la media, ma raccogliamo poco ». Gli errori che hanno portato ai due gol ospiti, preoccupano meno Bucchi: «Da un paio di mesi abbiamo trovato la quadra e la giusta mentalità: per proporre un calcio propositivo come vogliamo fare, il gioco ha bisogno di manovra, e quando manovri puoi sbagliare. Ma non ci deve turbare perché poi abbiamo avuto tante palle gol. Nel raddoppio eravamo in otto in area loro per recuperare, loro hanno giocatori veloci per il contropiede, ma come c'era un rigore». 

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