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VENERDÌ 18 FEBBRAIO 2022

- Si chiude una parte della stagione, se ne apre un'altra. Come scrive oggi Roberto Degrassi de "Il Piccolo", Franco Ciani in sala stampa è comprensibilmente dispiaciuto su come sia andata la Coppa Italia dell'Allianz, ma già cerca di proiettare i suoi verso i prossimi impegni di campionato. «Abbiamo cambiato assetto, non stiamo vivendo il momento migliore dal punto di vista fisico ma queste potrebbero sembrare giustificazioni. In realtà abbiamo disputato un brutto incontro - attacca il coach dell'Allianz - Abbiamo iniziato bene, come a Brescia, ma al PalaLeonessa eravamo stati più bravi di così. Per cercare di reagire abbiamo cercato di cambiare assetto nel corso del match, con quattro piccoli contemporaneamente sul parquet. Mi dispiace venire alle Final Eight di Coppa Italia e non giocare all'altezza delle nostre possibilità».La squadra, trovatasi sotto, ha dato l'impressione di non crederci più abbastanza. «Dopo l'intervallo siamo ripartiti bene ma poi abbiamo incassato tre bombe in 50 secondi. Abbiamo fallito alcuni canestri da sotto. Episodi che ci hanno demoralizzato».Ciani prosegue quella che da analisi del dopogara diventa anche una sorta di bilancio. «La prima parte della nostra stagione è stata brillante ma sarebbe un errore se adesso ci cullassimo sull'idea di quanto siamo stati bravi. Dopo la sosta ci aspetta un ciclo di quattro incontri, compreso il recupero contro Sassari, che ci dirà con quale ruolo dovremo affrontare la seconda parte del campionato. Nel frattempo dovremo lavorare duro in palestra. L'arrivo di Alexander, che sostanzialmente aveva disputato un solo allenamento con i suoi nuovi compagni prima di questa partita, ci spingerà a trovare nuovi equilibri. Dobbiamo cercare di ricostruirci e ripartire come a inizio stagione».Ciani chiude il suo intervento con i complimenti a Tortona e dall'altra parte il coach piemontese Ramondino esordisce ricambiando i complimenti. «L'Allianz è una formazione molto solida e ben allenata. Sono ovviamente felice della prestazione della mia squadra e mi piace sottolineare che diversi giocatori hanno trovato energie inaspettate dopo quelle spese nel confronto vinto con la Dolomiti Energia Trentino. Abbiamo vinto giocando in otto»

- Alla Triestina la vittoria serviva e la vittoria è arrivata. Lo scrive oggi Ciro Esposito: serviva al gruppo di Bucchi per riprendere fiducia nei propri mezzi e, anche se solo in parte, a raffreddare la negatività dell'ambiente. Il successo sulla Virtus Verona non cancellerà le proteste di una parte dei tifosi emerse la scorsa settimana perché mirate quasi esclusivamente al modus operandi del club. Per il gruppo squadra però questo 2-1 faticato interrompe il momento più negativo della stagione. Può segnare una svolta? Sul piano mentale e morale può essere un toccasana soprattutto perché il fatto di saper rovesciare una situazione di svantaggio è un unicum per la stagione. Averlo fatto poi senza evidenti progressi nel gioco può essere paradossalmente un vantaggio. Perché quando si vince grazie a una sfuriata nella ripresa contro un avversario tosto è il segno che i giocatori per fare meglio di quanto visto finora ci sono. La Triestina a febbraio è ancora un cantiere. Così non dovrebbe essere. A parte il portiere (che non sta attraversando un gran momento), per scelte del tecnico condizionato anche, ma non solo, da un'infinita sequenza di infortuni, solo i centrali difensivi oltre a Rapisarda, Crimi e Gomez (apparso stanco negli ultimi match) hanno giocato con continuità. Lo stesso si può dire dei vari moduli adottati dal tecnico da agosto ad oggi. Le variazioni tattiche sono indice di duttilità dell'organico ma in un torneo che si sta giocando a tappe forzate possono rivelarsi controproducenti. Mercoledì al Rocco, e di questo va dato atto a giocatori e tecnico, la Triestina è stata capace nella prima mezz'ora della ripresa, anche prima dei cambi a raffica, di mettere sotto l'avversario e di costruire una buona quantità di palle-gol dopo una prima frazione poco incoraggiante. Poi è stato un episodio a imprimere la svolta e questo succede solo in un contesto nel quale tutti ci credono. C'è poi la qualità del talentino Galazzi a trasformare le occasioni in episodi favorevoli. La spavalderia e la tecnica del giovane in prestito dal Venezia finora hanno inciso in modo decisivo. Anche nell'esperimento di trasformare l'esterno in terzino, che può starci ma sembra un po' un lusso per questa squadra, Galazzi sa ritagliarsi gli spazi giusti per fare bene e qualche volta strafare. Anche gli altri giovani come St Clair, in parte Ala-Myllymaki e Sakor per quel poco che si è visto, stanno dando più vigore all'Unione. Alla lunga tuttavia devono essere i più esperti a fare la differenza e in particolare gli attaccanti. In una squadra in cui il bomber è Ligi va fatta una riflessione. Gomez, De Luca, Litteri e Trotta segnano poco, troppo poco. Non hanno nemmeno tante occasioni per segnare ma in serie C sono spesso le punte a fare la differenza. Senza un aumento della prolificità degli attaccanti è improbabile che anche il rendimento dell'Unione possa lievitare.Ad ogni modo adesso la Triestina è chiamata immediatamente a tre prove consecutive lontano dal Rocco. Il tris ravvicinato con Fiorenzuola, Piacenza e Mantova ci dirà di che tenore potrà essere il rush finale di questa tribolata stagione.

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