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I suntini sandrini di sabato 3 settembre 2022


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SABATO 3 SETTEMBRE 2022

- Sarà precampionato, c'è un divario di categoria ma un derby resta pur sempre un derby. La Pallacanestro Trieste porta a casa quello della semifinale del Memorial Pajetta al Carnera e stasera alle 20.45 se la vedrà in finale con Venezia. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", il confronto con Udine registra segnali di crescita, con l'annotazione di un confortamento miglioramento parziale dopo parziale. Trieste emerge alla distanza, mostrando lucidità e uno spirito di gruppo offuscato nel primo tempo dalla clamorosa prova di Frank Bartley.Senza Lever, assenza dell'ultima ora rimpiazzato tra i 12 da Simone Tonut, e Davis foinalmente oggi in arrivo, Legovich dà fiducia nello starting five a Bossi, Bartley, Deangeli, Pacher e Fayne tenendo Gaines di rincorsa in panca. Sul fronte udinese due ex subito in campo, Mian e Cusin, altri due, Fantoma in prestito proprio dalla PallTrieste e Mussini, sul pino. Clima da derby più sugli spalti - campionario di cori contro da una parte e dall'altra - che sul parquet. Nella tribunetta ospiti accanto a Mario Ghiacci Gianluca Mauro e Daniele Cavaliero.Nel primo quarto in attacco è Bartley il più effervescente, pur con qualche peccato di individualismo. Anzi, è solo Bartley a pungere, mettendo in difficoltà la difesa di Boniciolli, mentre da parte biancorossa si cerca di districare il rebus Gaspardo. Ma non è solo l'ex brindisino a creare qualche problema: al 10' Udine avanti 24-19 dopo aver avuto anche 8 punti di margine. Dei 19 punti triestini 15 sono di Bartley. Per Pacher poco più di un paio di minuti, limitato da due falli immediati.Più consistente l'apertura del parziale successivo, quando Trieste riesce a correre, con Bossi a spingere. Gap pressochè annullato (27-26). Ma dura poco. Udine aumenta l'intensità difensiva, qualche forzatura in attacco e si torna sotto 39-31. Per risalire Legovich prova Bossi, Gaines e Bartley contemporaneamente sul parquet. La mossa ferma la fuga friulana e Vildera capitalizzando un rimbalzo offensivo manda al riposo in parità a 39.A ogni quarto Trieste aggiunge qualcosa. In difficoltà nel primo, più concreta nel successivo, nel terzo alza i giri mostrando l'utilità di Pacher mentre Campogrande comincia a ricorrere alle armi pesanti. 48-54 a metà parziale. Le due squadre cominciano ad accusare la stanchezza. Si accende la spia della riserva per Bartley, Gaines commette due falli, (tra cui un antisportivo) in un amen e costringe Legovich a rimettere dentro l'altro esterno Usa appena andato a rifiatare. Bartley rientra e lanciato in contropiede si ferma e aspetta il rimorchio di Vildera per dargli il più generoso degli assist. Oltre al libro Cuore, c'è anche quello con la c minuscola ma infinitamente più importante. Provvede Bossi con la tripla che manda al 30' sul 56-65 e avvisa che Trieste ha ancora energie da spendere. I 26 punti in dieci minuti qualcosa significano.Bossi ispira e concretizza. L'ultimo quarto è nel suo segno, confezionando l'allungo definitivo (60-74 al 35').

- L'eccitazione di un bambino quando inizia a scartare un regalo, la curiosità di capire cosa sia, ma anche quel pizzico di ansia che poi magari non si riveli il dono tanto atteso. Lo scrive Antonello Rodio: è un po' questo lo stato d'animo del tifoso alabardato per il debutto in campionato dell'Unione. Quella che stasera affronterà nel derby il Pordenone (al Rocco inizio alle 21, arbitra Collu di Cagliari), è una Triestina ancora misteriosa, impossibile da decifrare: sulla carta ha nomi di altissimo livello ma ipotizzarne il valore è quantomai prematuro. RIVOLUZIONE Con 23 giocatori nuovi su 24 (e stasera proprio l'unico superstite della scorsa stagione, Crimi, sarà squalificato) e una rivoluzione totale, l'Unione costruita dalla nuova proprietà è una creatura tutta da scoprire. Di certo, non si potrà capire tutto già stasera. Anzi, la pazienza dovrà essere una virtù del popolo alabardato perché bisogna dar tempo a mister Bonatti di plasmare una rosa totalmente rinnovata. Ma ovviamente l'attesa dopo il sontuoso mercato è tanta, probabilmente ci saranno almeno 5mila spettatori al Rocco e in ogni caso partire bene sarà determinante per il morale e l'entusiasmo. COSTRUZIONE Di fronte una squadra forte e ambiziosa, un Pordenone appena retrocesso che si è rinnovato tanto, con in panchina un marpione come Mimmo Di Carlo. Da parte sua Bonatti è fiducioso, ma ammette che l'Unione è ancora in una fase di costruzione: «C'è grande voglia di iniziare questa stagione - ha detto il tecnico rossoalabardato - siamo fiduciosi di trasferire sul campo l'entusiasmo e l'ambizione che hanno caratterizzato questi due mesi di lavoro. Si inizia con una partita ricca di significato contro una squadra che viene dalla serie B e che è stata costruita per tornarci. Siamo ancora in fase di costruzione ma siamo determinati a fare una prestazione di alto livello». FORMAZIONI Difficile, viste le premesse, ipotizzare una formazione. L'unica cosa che appare scontata è il modulo, un 4-4-2 sul quale Bonatti lavora fin dal ritiro. In porta dovrebbe esserci il baby Mastrantonio che ha fatto un ottimo precampionato, mentre nella coppia centrale difensiva c'è da capire chi affiancherà capitan Sabbione: se la giocano Di Gennaro, Sottini e Rocchi. Come terzino destro il giovane Ghislandi resta favorito sul più esperto Ciofani, mentre a sinistra dovrebbe giocare Sarzi Puttini. In mezzo al campo a dettare i tempi la coppia Gori-Pezzella, mentre i due posti di esterni se li giocano addirittura in quattro: Furlan, Lombardi, Felici e Paganini. In attacco i due prescelti per fare male al Pordenone dovrebbero essere Ganz e Minesso, con i baby Petrelli e Adorante di rincalzo. Questo al netto di eventuali indisponibilità di cui non si ha notizia. Dall'altra parte probabilmente un 4-3-1-2: davanti a Festa la coppia centrale Ajeti-Bassoli con Andreoni a destra e Benedetti a sinistra. In cabina di regia Burrai con Torrasi e Zammarini mezzali, quindi Deli trequartista dietro a Magnaghi e Candellone. ATTESA Ovviamente cominciare affrontando una retrocessa dalla serie B e per giunta in un derby, non è il più semplice dei debutti, ma con la spasmodica attesa che si è creata attorno a questa Triestina, iniziare col passo giusto e almeno con una buona prestazione, è un dovere nei confronti dei tanti tifosi che stanno dimostrando una grande fiducia nel nuovo progetto.

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