SandroWeb Posted February 3, 2023 Report Share Posted February 3, 2023 VENERDÌ 3 FEBBRAIO 2023 - La crescita della Pallacanestro Trieste che, domenica con inizio alle 17, darà l'assalto alla capolista Armani Milano fotografata in due elementi chiave. I passi avanti di una difesa diventata, nelle ultime giornate, il punto di forza della formazione guidata da Marco Legovich e il ritrovato entusiasmo di un pubblico che, rispetto all'inizio della stagione, ha ormai raddoppiato le sue presenze all'interno dell'Allianz Dome. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", numeri e statistiche non raccontano mai tutto e sono spesso fuorvianti, nel caso specifico aiutano a spiegare i miglioramenti di una squadra che, nell'arco di una quindicina di partite, ha drasticamente cambiato le sue prospettive rilanciandosi in campionato a ridosso della zona play-off.LA PAROLA ALLA DIFESA Quattro sconfitte iniziali nelle quali aveva subito una media di 92 punti a partita poi il graduale cambio di passo che, nelle ultime quattro giornate, l'ha vista uscire dal campo imbattuta concedendo alle avversarie la miseria di 67 punti.Una differenza spiegabile certamente con il nome delle avversarie (Scafati, Treviso e Napoli non sono Pesaro, Virtus Bologna e Tortona affrontate appunto nelle giornate iniziali) ma anche con la qualità del lavoro più volte evidenziato dai giocatori in fase di preparazione alle partite. L'unico dato sovrapponibile riguarda il doppio confronto con Venezia: nella gara d'andata i biancorossi si arresero 78-95 non riuscendo mai a limitare il potenziale di un' avversaria che maramaldeggiò all' Allianz Dome dominando dalla palla a due iniziale, un paio di settimane fa al Taliercio, la Pallacanestro Trieste ha compiuto un piccolo capolavoro imprigionando il talento della formazione di De Raffaele e imponendosi con un più che meritato 81-72. L'Armani, al netto delle incognite legate al roster che coach Ettore Messina presenterà, diventa un test attendibile per valutare i progressi di capitan Deangeli e compagni.MURO BIANCOROSSO Che l'Allianz Dome sia stato, nelle stagioni pre-Covid, una sorta di fortino inespugnabile lo dicono i numeri. Tornare a vedere sugli spalti l'ormai celebre red wall potrebbe fare la differenza in una parte finale di stagione che vedrà Trieste sfidare in casa (oltre a Milano, Bologna e Varese) la Nutribullet Treviso, l'Unahotels Reggio Emilia e la Tezenis Verona in match da vincere per blindare la permanenza nella categoria.E il pubblico sta effettivamente rispondendo, come dimostra la prevendita del match contro l'Armani Milano che procede a ritmo spedito. Iera sera, alla chiusura della seconda giornata, era 2170 i biglietti venduti cifra che sommata ai 2021 abbonamenti sottoscritti porta a un totale di 4191 spettatori già sicuri per la sfida all'Armani.A tre giorni dalla partita il record di 4277 spettatori registrato con la GeVi Napoli appare a forte rischio. Ancora oggi biglietteria aperta dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.Domani orario mattutino dalle 10 alle 13, domenica casse del palasport aperte dalle 15 e fino alla fine del secondo quarto. Biglietteria on line attiva come sempre sul circuito Vivaticket. - «Dobbiamo ragionare partita per partita senza guardare la classifica». Come scrive oggi Ciro Esposito sul quotidiano locale, l'atteggiamento di mister Gentilini nella sala stampa del Gavagnin-Nocini dimostra saggezza e lucidità. Ma ha anche una logica. L'ex tecnico della Primavera ha preso in mano il gruppo da tre giorni e poi è nuovo gruppo per oltre un terzo. Di solito i tecnici parlano così a inizio campionato, forse a metà non a quattordici gare dalla fine di un campionato con una squadra ultima per distacco. Ma Gentilini non ha alternative: da Verona è come se per la Triestina fosse cominciato un nuovo campionato. Resta l'handicap, la zavorra pesantissima di quanto non è stato raccolto prima. Gli errori di pianificazione (e non di budget) da parte della dirigenza del club, affiorati anche nel corso del mese di gennaio, hanno inciso non poco sul lavoro dei predecessori di Gentilini. Errori che ormai non si possono più cancellare e con i quali deve convivere chi ha come obiettivo una salvezza difficilissima da raggiungere ma ancora possibile attraverso i playout. Possibile solo se il traguardo è chiaro e voluto da società, giocatori, allenatore e anche dai tifosi dell'Unione. Non c'è da andare per il sottile a questo punto della stagione.Non solo ora è opportuno affrontare la scalata tappa dopo tappa ma tutti devono essere consapevoli che ogni partita fa storia a sè. Nel calcio è così, figuriamoci in un torneo dove quasi nessuna delle contendenti riesce ad avere continuità di risultati. La gara di Verona è stata affrontata dalla Triestina con piglio e lucidità, quella di domenica con la Pro Sesto sarà un'altra storia. La prestazione positiva dell'Unione non può prescindere dal fatto che la Virtus in questa stagione in casa non va poi così bene ed è una squadra che zoppica in attacco specie quando dovrebbe fare la partita.Detto questo Gentilini ha dato una mano ai suoi mettendo due uomini (Gori e Celeghin) davanti ai due nuovi difensori Masi e Piacentini. Una mossa che ha rafforzato il filtro, oltre a consentire una linea più alta in campo con una squadra meno schiacciata verso la sua area di rigore. Lo aveva fatto anche Bonatti in principio. Qual'è il rovescio della medaglia? C'è un centrocampista in meno e due esterni in più che devono coprire tanto così come la seconda punta (mercoledì Tavernelli). Se gli esterni non riescono a fare le due fasi la manovra d'attacco ne soffre. Siccome Massimo Pavanel non è uno sprovveduto aveva utilizzato prevalentemente un altro assetto, anche se con altri protagonisti rispetto a quelli ora in dote a Gentilini. Una mossa per costruire qualche occasione in più e così è stato in tante partite nelle quali sarebbe servita una punta più concreta. E invece quella Triestina ha comunque segnato pochi gol subendone tantissimi. E siccome quella punta non è arrivata, a meno di un'esplosione di Mbakogu (evitando di tirargli la croce addosso per l'errore di Verona perché è comunque una risorsa in più) non prevedibile, forse a questo punto una disposizione degli uomini adatta a coprire meglio le zone del campo è più funzionale. O almeno lo è stata per questa partita con la Virtus. I punticini sono una manna e vanno cercati ma l'Unione ha la necessità, per entrare nei playout, di ottenere almeno 4-5 vittorie e due di queste devono arrivare per forza con Piacenza e Sangiuliano. Due gare al Rocco che saranno decisive per le sorti dell'Unione. Gentilini comunque ha ancora del tempo per capire le caratteristiche dei suoi e fare aggiustamenti. Al momento la scossa morale si è sentita su una squadra apparsa atleticamente abbastanza tosta (merito della gestione precedente). La tenuta mentale del gruppo, finora sconosciuta, sarà indispensabile per centrare quell'obiettivo salvezza ancora molto lontano Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.