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I suntini sandrini di martedì 12 settembre 2023


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MARTEDÌ 12 SETTEMBRE 2023

- La Triestina deve emigrare dal Rocco. E come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", la notizia stava maturando da una settimana. Da quando nella gara d'esordio della C di lunedì scorso l'erba dello stadio si è rivelata inadeguata per una partita di calcio di professionisti. Ora c'è l'ufficialità: sabato alle 20.45 la Triestina sarà costretta ad affrontare la Pro Vercelli a Fontanafredda. È un fatto grave mai successo a Trieste e che ha pochi precedenti anche in Italia. Le condizioni dell'erba che non garantiscono la sicurezza di chi va in campo è la conseguenza di una rizollatura post concerto dei Maneskin che non ha attecchito. Operazione a carico per il 75% degli organizzatori del concerto e del Comune che ha la responsabilità della gestione dell'impianto.

La Triestina si è attivata immediatamente per trovare un campo alternativo (per tutelare i calciatori propri e ospiti e non incorrere in possibili sconfitte a tavolino) anche perché preallertata dalla LegaPro dopo l'esposto del Trento e soprattutto dopo la relazione del suo delegato presente al Rocco come in ogni partita ufficiale. Ieri pomeriggio il documento della Lega è stato recapitato via pec alla società alabardata: nella lettera si certifica l'impossibilità di giocare al Rocco e viene dato il via libera all'Omero Tognon di Fontanafredda (da poco ristrutturato per le gare del Pordenone ora in default) come struttura alternativa. Ma quanto durerà questo esilio paradossale, dannoso e oneroso per la società, per la squadra e soprattutto per i tifosi? Tutti si augurano il meno possibile (si parla di un mese con due partite) ma dipenderà dalla Lega Pro che invierà periodicamente al Rocco una sua delegazione di esperti per analizzare la situazione. Il Comune sta mettendo in atto una serie di azioni per accelerare il radicamento dell'erba e da oggi è annunciata la presenza del consulente agronomo Castelli.

Resta il fatto che il danno ormai è fatto e i tifosi, soprattutto i quasi quattromila che hanno sottoscritto l'abbonamento, sono legittimamente sul piede di guerra. Molti pur avendo titolo già pagato non potranno assistere alla partita della loro squadra. Lo stadio Tognon infatti, per motivi di ordine pubblico può contenere 1.961 supporter alabardati (una tribuna è riservata agli ospiti).

Domani alle 15, partirà la prevendita. Per evitare ai tifosi un possibile lungo viaggio a vuoto il giorno della gara, i tagliandi potranno essere acquistati esclusivamente in prevendita. La prevendita vedrà una prima fase di prelazione per gli abbonati. Chi ha sottoscritto la tessera stagionale fino alle 15 di venerdì avrà il biglietto gratuito per assistere alla partita. L'abbonato avrà tre opzioni: recarsi nei tre punti vendita operativi (sede societaria, Centro Coordinamento Triestina Club, Triestina Fan Club Bar Capriccio) muniti di abbonamento oppure inviare una mail ad accrediti@ustriestinacalcio1918.it, allegando una foto dell'abbonamento al fine di ricevere il biglietto in formato digitale. È possibile anche inviare foto del proprio abbonamento con un messaggio Whatsapp al 3474570809, ricevendo il biglietto in fo rmato digitale. In caso di esaurimento dei posti disponibili nella fase di prelazione, la società si è già attivata per permettere agli abbonati che dimostreranno di aver fatto richiesta, di assistere gratuitamente all'eventuale prima gara della post-season. Terminata la fase di prelazione, se ci saranno ancora tagliandi partirà la vendita libera. La società, al fine di venire incontro alla tifoseria ha disposto un biglietto unico al costo di 5 Euro. I biglietti saranno acquistabili presso le tre sedi fisiche e attraverso il circuito di vendita DIY Ticket. Insomma è proprio un pasticcio che il Comune doveva evitare. Perché oltre ai tifosi il club si dovrà fare carico di una serie di incombenze logistico-organizzative mentre la squadra dovrà fare a meno della cornice di pubblico del suo stadio.

C'è un danno sul piano sportivo e anche di immagine subito da una Triestina in pieno rilancio con gli investimenti e la serietà della nuova proprietà americana. Ma a rimetterci è tutta la città. Per chi l'amministra è un autogol di quelli che non si dimenticano

- Domani sera per la Pallacanestro Trieste la prima verifica ufficiale dopo le amichevoli precampionato e il torneo di Lignano. Si va a Cividale sul campo della Gesteco Eagles per la Supercoppa.

Non è ancora campionato, ci sono meno stress, ma c'è un trofeo di prestigio in palio ed è giusto provare ad arrivare fino in fondo, pur senza rischiare di forzare. Ed è questo lo spirito che guida i primi giorni triestini di Justin Reyes, secondo il piano preparato dal preparatore atletico Marco Bonetta e dallo staff tecnico di coach Jamion Christian.

Il portoricano è appena arrivato dai Mondiali e questo rassicura sul fatto che atleticamente sia in condizione ma naturalmente va inquadrato nel contesto di un gruppo che si sta allenando insieme da quasi un mese. L'inserimento sarà graduale. Sicuro invece il rientro di Stefano Bossi. Intanto ieri sera Cividale è stata battuta da Udine.

IL DERBY FRIULANO ALL'APU L' Apu, ancora senza l'infortunato Gaspardo, che dopo un avvio balbettante ha preso le misure della Pillastrini-band, incamerando un vantaggio tranquillo sull'asse Da Ros–Clark, con Delia però ancora lontano dalla condizione migliore. Mentre Alibegovic sul perimetro non ci prende, è Ikangi, col fiato sul collo di Redivo, a centrare all'8' il triplone del 18-10, poi ci pensa Clark, il miglior bianconero, a imitarlo per il 34-24 del 6' della seconda frazione. Udine difende attentamente, Redivo nei primi due quarti non va oltre uno stentato 1 su 4 dal campo, mentre sono i giovani Marangon e Furin, accanto a Dell'Agnello, a mantenere la Gesteco in scia fino al riposo. I gialloblù rientrano più carichi, a difesa intensa mani addosso anche se con qualche difficoltà in fase conclusiva, mentre Udine trova punti con costanza dalle mani di Clark per il +10 (47-37) del 3', dilatando a seguire il vantaggio. Cividale si piazza in 2-3, con Marangon sopra le righe, ma Ikangi e Clark, con Da Ros e Arletti in spolvero, continuano a sforacchiare la retina e l'Apu arriva al 9'al vantaggio massimo (66-48), difendendo bene e portando per tre volte Cividale ai 24". Una tripla di Caroti porta Udine al +23 (76-53) dopo 3' della frazione conclusiva, per l'Apu si fa tutto facile.

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