SandroWeb Posted May 16, 2024 Report Posted May 16, 2024 GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2024 - «In finale ci vogliamo arrivare. Forlì è forte ma abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi: la serie contro Torino ci ha dato risposte significative, noi ci crediamo». Stefano Bossi, intervistato da Lorenzo Gatto alla vigilia della gara-uno in programma domenica alle 18 alla Unieuro Arena, non si nasconde. La squadra arriva a queste semifinali in fiducia, grazie al rotondo 3-0 strappato alla Reale Mutua Torino, risultato propiziato dal doppio successo strappato dai biancorossi al PalaRuffini. «Vincere due partite in trasferta è stato un segnale per noi importante – sottolinea Stefano – ci è servito per capire che affrontare questi play-off senza l'ausilio del fattore campo non determina necessariamente l'esito della serie. Certo, vincere a Forlì non sarà semplice, ma lo abbiamo fatto per due volte a Torino e possiamo ripeterci. Alla fine quello che il nostro giemme Michael Arcieri ha sempre ripetuto anche nei momenti più difficili si sta rivelando esatto. La cosa importante era arrivare pronti nel momento decisivo della stagione». Difficile, però, spiegare l'evoluzione di una squadra che, dopo aver balbettato nel corso di stagione regolare e fase a orologio perdendo praticamente tutte le sfide in trasferta contro le dirette concorrenti alla promozione, ha improvvisamente cambiato marcia. «In realtà è meno difficile di quanto si pensi – continua Bossi – semplicemente siamo tornati al completo nel momento decisivo e stiamo sfruttando al massimo il potenziale di una squadra che, non dimentichiamolo, in fase di presentazione del campionato era considerata da tutti come una delle grandi favorite per la promozione. Perdere certe partite non ci ha fatto piacere, avremmo potuto anticipare il recupero di alcuni giocatori ma la scelta di aspettarli per ritrovarli in buone condizioni sta pagando. L'assenza di Reyes e Vildera si è fatta sentire, la mancanza di un giocatore di esperienza come Filloy è stata fondamentale ma oggi stanno bene e questo può fare la differenza. Le loro assenze hanno fatto crescere tutto il gruppo: in queste partite di play-off chi come me, Ferrero o Deangeli spende qualche minuto in meno sul parquet è pronto a dare tutto in pochi minuti sfruttando proprio le maggiori responsabilità che si è trovato a gestire nei mesi scorsi». Sulla prossima avversaria, parole di grande rispetto da parte di Bossi. «Si meritano tutto il nostro rispetto e la nostra considerazione – conclude Stefano – hanno vinto stagione regolare e coppa Italia grazie a un impianto di gioco estremamente efficace. L'infortunio di Allen, inevitabilmente, peserà ma hanno un roster di qualità con tanti italiani che possono giocare da protagonisti sopperendo all'assenza del loro straniero». - Dopo la prova mediocre, per usare un eufemismo, di sabato con la Giana Erminio in pochi si sarebbero aspettati una Triestina capace di mettere in difficoltà una corazzata come il Benevento. Lo scrive Antonello Rodio: in pochi anche nei 4.300 tifosi (non una folla) che, nonostante la diretta tv in chiaro, hanno acquistato il biglietto per sedersi al Rocco martedì sera. Ma si sa che lo zoccolo duro triestino non si tira indietro, nonostante le delusioni, e questo è un aspetto positivo nel presente e in chiave futura anche se ci si aspetta una platea più corposa. La Triestina ha mostrato due facce: quella brillante sia nel gioco che nel risultato (e il raddoppio sarebbe stato meritato) e quella oggettivamente in affanno quantomeno dopo il pareggio-prodezza di Lanini. Il pubblico addossa la responsabilità ai cambi operati da Bordin. Certamente le scelte del tecnico hanno avuto un peso ma vanno contestualizzate. In fondo le scelte di giocare con un fronte offensivo mai visto (D'Urso-Minesso-Redan) che potevano suscitare perplessità si sono rivelate azzeccate. Il pressing di questi giocatori brevilinei, la capacità e la qualità di fraseggiare palla a terra, la freschezza di uomini meno utilizzati nella parte finale del campionato hanno creato non poco imbarazzo ai campani. Quindi, per quanto riguarda il tecnico, è stata ottima la lettura nella preparazione della gara, meno quella in corso di partita. Non ci sarà mai controprova, perché esiste anche un avversario con tante frecce al suo arco, ma il sacrificio di un Minesso ancora pimpante, il mancato ingresso di una punta (Lescano o meglio ancora Vertainen) capace di far abbassare un po' meno la linea, l'utilizzo di Ballarini con pochissimi minuti nelle gambe, non hanno mitigato la pressione del Benevento. E nella contingenza va sottolineata con il giusto peso la defezione di Agostino, la cui sostituzione ha tolto la possibilità di utilizzare un giocatore fresco in più nel finale in sofferenza. È evidente poi che l'esperienza di Auteri (mister con cinque campionati vinti un po' come Tesser) nelle accese contese dei play-off si è vista soprattutto nei cambi offensivi. Il mister dei campani ha tolto le punte meno mobili (Ferrante) per inserire giocatori più agili e di talento come Ciciretti e la scelta ha modificato il trend della partita nei 20' finali. Ma il down della Triestina nell'ultima mezz'ora ha una spiegazione più strutturale. L'Unione era reduce da un match concluso martedì sera, il Benevento era fermo da oltre due settimane. E si sa quanto le squadre di C soffrano anche in campionato i turni infrasettimanali. Così Bordin, e lo ha dichiarato, ha sì inserito forza fresca in avvio ma anche giocatori (Redan, D'Urso, Struna e lo stesso Petrasso) che non disputavano da settimane una gara dall'inizio. E questo aspetto, assieme al grande lavoro svolto in pressing, ha sfiancato soprattutto Redan e D'Urso (peraltro anche ai bei tempi usciva dopo un'oretta) la cui qualità si è vista in modo palese. Questi due elementi assieme agli aggiustamenti di un avversario strutturato e con la panchina lun ga, spiegano il finale alabardato in affanno. L'importanza di essere teste di serie in questo turno non dà solo il vantaggio di avanzare anche in parità ma quello di poter risparmiare un turno. Non è un caso che tutte, Benevento a parte, martedì sera si siano imposte fuori casa. La Triestina, e questo è un deficit ascrivibile a squadra e allenatore, si è mangiata con Virtus Verona, Novara e Padova la chance di essere la migliore quarta. Nell'ottica tuttavia del match di sabato al Vigorito questo squilibrio atletico-mentale di partenza tra le due contendenti non ci sarà. La società peraltro ha costruito le migliori condizioni possibili per limitare al massimo i disagi della trasferta. E poi il Benevento, che resta favorito per il passaggio ai quarti per effetto del risultato e per il vantaggio ambientale, martedì al Rocco ha dimostrato dopo la rete di Redan una vulnerabilità sorprendente per una formazione costruita per scalare la categoria. Insomma all'Unione sabato sera, con l'obbligo di vincere, servirà comunque un'impresa ma in 90' di clima play-off è possibile. Se tutti ci credono. E a questo proposito il club ieri ha fatto due scelte che vanno nella direzione di creare le condizioni migliori per proseguire nell'avventura play-off. Per limitare al massimo i disagi della trasferta il club ha deciso di affrontare la trasferta con un oneroso volo charter da usare all'andata e al ritorno (utilissimo in caso di passaggio del turno con la partita già martedì) consentendo a Bordin la rifinitura domani mattina. La società inoltre fa sapere che a spese proprie sta predisponendo le strutture di sicurezza a Fontanafredda per consentire lo svolgimento delle eventuali prossime gare con il pubblico e non a porte chiuse. Due segnali inequivocabili sullo sforzo di tutti per andare fino in fondo. O almeno di non lasciare nulla di intentato. Quote
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