SandroWeb Posted September 13, 2024 Report Posted September 13, 2024 VENERDÌ 13 SETTEMBRE 2024 - Markel Brown verso il rientro, Justin Reyes ancora in dubbio, Stefano Bossi assente nell'amichevole che domani alla Bonifika Arena di Capodistria, alle 18 contro l'Olimpia Lubiana, vedrà la Pallacanestro Trieste tornare in campo a una settimana dal Memorial Silvestrin di Jesolo. Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": è il penultimo test di un precampionato che si concluderà venerdì prossimo, a Vitoria, con il prestigioso appuntamento dal profumo d'Eurolega contro il Baskonia. A poco più di due settimane dal match contro i campioni d'Italia dell'Armani Milano, per coach Jamion Christian e il suo staff, la possibilità di mettere a punto schemi e automatismi per arrivare pronti all'esordio in campionato. Elevare il livello e la qualità delle amichevoli per consentire al gruppo di misurarsi con le difficoltà e poter completare il percorso di crescita in queste settimane di preparazione. È stato questo lo spirito con cui Michael Arcieri ha stilato il programma in questo precampionato. Per questo, dopo i match contro Cremona, Treviso, Venezia e Reggio Emilia, gli ultimi test saranno al cospetto di avversarie dal respiro europeo. Domani a Capodistria la sfida contro il Cedevita Olimpia Lubiana darà certamente spunti interessanti. La forte formazione della Repubblica slovena è reduce dal prestigioso torneo disputato alla Tivoli Hall contro i campioni d'Europa del Panathinaikos, l'Anadolu Efes e il Bayern Monaco, manifestazione che nonostante la doppia sconfitta rimediata in semifinale contro il Pana e nella finalina con i bavaresi del Bayern Monaco ha indubbiamente confermato la qualità della formazione guidata dal nuovo coach Zvezdan Mitrovic. Il possibile recupero di Markel Brown fondamentale per testare in maniera convincente la rotazione degli esterni. Con l'americano che nella passata stagione ha vinto la coppa Italia con la maglia della Ge. Vi Napoli, Trieste ha mostrato finora il suo volto migliore. Brown decisivo nell'ultimo quarto dell'amichevole vinta contro Treviso e più in generale, grande equilibratore del gioco nel corso del match giocato ad alto livello contro la Reyer Venezia. Ritrovarlo sul parquet permetterebbe a coach Christian di non dover stravolgere le rotazioni dando al test contro Lubiana un senso in chiave campionato. Da capire la situazione di Justin Reyes, che ha giocato la prima gara di questo precampionato contro Cremona per poi fermarsi, dalla prossima settimana invece dovrebbe ricominciare a lavorare con la squadra Stefano Bossi, fermatosi alla vigilia del torneo di Jesolo per un problema al quadricipite. Attiva la prevendita sul sito www.mojekarte.si/it/tickets.html, sezione sport, il prezzo è di 12 euro più un euro per i diritti di prevendita. Per chi decidesse di acquistare i biglietti direttamente a Capodistria, sarà possibile rivolgersi direttamente ai botteghini della Bonifika Arena. Continua, intanto, l'ultima fase di "Rise as One" la campagna lanciata da Pallacanestro Trieste che si concluderà venerdì 27 settembre proprio alla vigilia dell'esordio in campionato. Oggi dalle 10 alle 14 attiva la vendita nella biglietteria di via Miani 5/1 si ripartirà poi la prossima settimana con i consueti orari (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 14 e martedì e giovedì dalle 15 alle 19). Resta sempre valida l'opzione dell'acquisto sulla pagina del circuito Vivaticket, i tifosi che hanno acquistato o acquisteranno la tessera on line dovranno ritirarla successivamente nelle biglietterie fisiche del PalaTrieste. - Domenico Frare è reduce da sei stagioni in serie B al Cittadella del quale è stato anche capitano, ma Trieste evidentemente era nel suo destino, visto che ama la città da sempre ed è vissuto con il presentimento che prima o poi ci sarebbe venuto a giocare. Lo scrive Antonello Rodio: il difensore centrale classe 1996, pur essendo l'arrivo di punta del reparto, non è però finora sceso in campo per un infortunio da smaltire, ma ormai dovrebbe essere quasi pronto. Frare, che effetto fa lasciare dopo tanti anni una squadra dove si è stati una vera e propria bandiera? «Diciamo che non è stato semplice lasciare il Cittadella, ma secondo me si era chiuso un ciclo, volevo nuove emozioni e ho colto al balzo l'occasione di questa splendida avventura a Trieste, che spero per me cominci presto visto che non ho ancora potuto giocare». Cosa l'ha convinto della proposta della Triestina? «Dico la verità, io sono innamorato da sempre di Trieste, abito a un'ora e mezza, ci sono venuto appena possibile a visitarla più volte. Anzi, sono addirittura venuto a vedere la finale play-off del 2019 contro il Pisa». Come mai? «Perché mi ha sempre colpito lo stadio Rocco e perché tifavo Triestina, anche se purtroppo non è finita bene. A proposito dello stadio, non vedo l'ora di giocarci perché è davvero stupendo. Dico la verità, ho sempre pensato che prima o poi sarei venuto a Trieste». Le pesa scendere in serie C? «Io ho visto il progetto che offriva la Triestina a livello di obiettivi, e si sposavano perfettamente con i miei. Sono super motivato, convinto che questa società e questa città non possano rimanere in serie C, non se lo meritano. E io so che posso dare una mano per questo obiettivo». Dalla serie C mancava da sette anni: ora che ha visto le prime partite c'è qualche differenza? «Secondo me non è cambiato molto: ci sono sempre squadre che ti aspettano e giocano molto sulle ripartenze, però ho visto dai compagni grande qualità per fronteggiare questo problema». Però le ultime due partite non sono andate bene: che Triestina ha visto da fuori? «Una Triestina che ha creato tanto, ma quando poi non ottieni nulla è davvero frustante. La rabbia accumulata dovremo utilizzarla per scendere in campo domenica e fare tre punti. Lo meritiamo come squadra, ma lo meritano anche tutti quelli che lavorano attorno a noi». Ma non concretizzare dopo aver creato tanto, non è un problema? «Sì, certo, ma credo che sarebbe un problema molto più grande se non avessimo creato tutto quello che abbiamo fatto noi. Sappiamo i nostri valori, conosciamo la categoria e cosa ci chiede in termini di spirito e di agonismo. Quindi vogliamo tornare a essere subito protagonisti». A proposito del fatto che non ha ancora potuto giocare, a che punto è il recupero dall'infortunio e di cosa si trattava? «Ho avuto un problema ad aprile, un'iperestensione del ginocchio che mi sono portato dietro e ha dato qualche noia, ma anche se non mi piace quantificare i tempi, dico che per quanto riguarda il recupero ormai siamo in dirittura». L'ambientamento in una realtà nuova è più problematico non giocando? «Diciamo che non è stato facilissimo partire non allenandosi con il gruppo, ma ho cercato fin da subito di creare empatia e conoscere i compagni, non solo sul campo ma anche fuori. Ho una certa esperienza e so quanto questo è importante per creare un certo clima nel gruppo e affrontare meglio gli impegni sul campo». Come cambia il ruolo del difensore centrale in una squadra che tiene tanto la palla? «Per noi centrali, quando attacchiamo la cosa più importante saranno le marcature preventive, bisogna sempre rimanere concentrati e stare attenti alle ripartenze, cercando di vedere in anticipo cosa può capitare. Questo è fondamentale perché contro di noi giocheranno quasi tutti molto coperti». Quote
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