SandroWeb Posted November 8, 2024 Report Posted November 8, 2024 VENERDÌ 8 NOVEMBRE 2024 - Quando si è con l'acqua alla gola vanno benissimo i piccoli passettini in avanti, e sono benvenuti anche i pareggi quando si arriva da una serie di catastrofiche sconfitte, soprattutto in una fase nella quale si sta cercando di risistemare la squadra e ridare fiducia ai giocatori. Ma stasera contro la Giana Erminio (al Rocco si inizia alle 20.30, arbitra Di Loreto di Terni) è davvero una di quelle tappe in cui bisogna vincere e basta: le giornate passano, una fase di assestamento dopo il terremoto è stata necessaria e comprensibile, ma adesso servono assolutamente i tre punti altrimenti il trenino delle pericolanti non si avvicina, a discapito della classifica ma soprattutto del morale. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", bisogna vincere innanzitutto per confermare i progressi delle ultime partite e per ritrovare quel sapore del successo che manca da oltre due mesi, ovvero da quel 25 agosto in cui alla prima giornata di campionato la Triestina superò l'Arzignano. Ma i tre punti vanno assolutamente conquistati soprattutto perché di fronte c'è una diretta rivale in grave difficoltà, che proprio in questo momento sembra ancora di più alla portata della squadra alabardata: la Giana Erminio ha ottenuto infatti appena un punto nelle ultime cinque partite e battendola l'Unione si porterebbe a soli tre punti da quella che può essere certamente una concorrente per la salvezza. Purtroppo per quanto riguarda la formazione, Clotet dovrà fare nuovamente a meno di Olivieri, che dopo il virus influenzale è alle prese con un problema muscolare che comunque dovrebbe risolversi in pochi giorni. Per il resto, oltre allo squalificato Braima, ancora fuori Ballarini e Thordarson, mentre Rizzo che ha ripreso a lavorare in gruppo e forse potrebbe rientrare fra i convocati. In difesa, dopo la prima partita senza gol al passivo dopo due mesi, difficile che Clotet tocchi qualcosa: davanti a Roos dovrebbe esserci ancora la coppia formata da Frare e Bianconi, con Germano a destra e Bijleveld a sinistra, anche se l'olandese sta faticando parecchio e c'è curiosità per vedere almeno quanto può valere Tonetto. A centrocampo a sostituire Braima dovrebbe essere Vallocchia, che quindi andrebbe a completare il reparto con Correia play centrale e con l'altra mezzala Attys. Anche Voca ormai è recuperato ma è probabile che venga utilizzato come primo cambio, con precedenza rispetto a Jonsson. Per il ruolo di trequartista sembra probabile la conferma di D'Urso, ma qualche dubbio c'è: anche a Busto Arsizio l'ex Cosenza ha dimostrato di non essere ancora in condizione, certo solo giocando può aumentare il passo ma non è escluso che possa esserci una staffetta con Kiyine, anche lui capace di colpi di classe ma con qualche problema sul piano fisico. Ci sarebbe anche l'opzione El Azrak, ma finora Clotet ha dimostrato di vedere l'olandese soprattutto come seconda punta. E, a proposito, senza Olivieri la coppia più gettonata per l'attacco è quella formata da Vertainen e Krollis, ma proprio El Azrak potrebbe rappresentare una valida alternativa, anche se difficilmente dal primo minuto. Di certo la T riestina, oltre a cercare di mantenere la solidità difensiva ritrovata, deve trovare il modo di fare gol. Qualche giocata sporca, qualche tiro da fuori, una maggior efficacia sui tanti corner che la squadra guadagna, magari con un colpo di testa di un difensore: stasera bisogna provarle tutte perché senza segnare, vincere diventa impossibile. - Jeff Brooks ha lasciato Venezia sposando con convinzione il progetto di una neopromossa e ripercorrendo il cammino che nel 2018 aveva già intrapreso Hrvoje Peric. Come scrive oggi Lorenzo Gatto, cercava un ambiente in grado di restituirgli motivazioni e passioni sopite, ha trovato una piazza che lo ha letteralmente riacceso facendolo diventare uno dei segreti neppure troppo nascosti di questa Pallacanestro Trieste che sta volando in classifica. Scommessa rischiosa ma che sta pagando: domani sera a Trento, sul parquet della It Quotidiano Arena, la formazione di Jamion Christian si gioca la chance di salire, almeno per ventiquattr'ore e in attesa del match tra Openjobmetis Varese - Segafredo Bologna, al comando della classifica del massimo campionato. Via da Venezia scegliendo una neopromossa. Poteva essere un passo indietro nella carriera e invece domani si trova a giocare una partita che mette in palio il primo posto in classifica. Se lo aspettava alla vigilia della settima giornata? «Mi aspettavo di arrivare in un posto dove avrei ricominciato a divertirmi con la pallacanestro: di questo ho parlato con Christian e Arcieri in estate. Qui ho ritrovato le mie motivazioni, il mio fuoco, la voglia di giocare. L'idea che fosse un passo indietro non mi preoccupava e i risultati parlano chiaro; lavorando con grande agonismo ogni giorno i risultati arrivano. Non vedo l'ora che sia sabato per scendere in campo, fare lo sport che amo e aiutare la mia squadra, il resto non mi interessa. Sono contrario alla narrazione secondo cui questo sia stato un passo indietro per la mia carriera: quello che mi interessava era sentirmi parte integrante di un progetto e qui mi sento esattamente così». Oltre agli ottimi risultati, ciò che colpisce maggiormente di questa Trieste è l'impressione di una squadra che si diverte sul campo. Più che un team di professionisti pagati per giocare, sembrate un gruppo di amici. Ci conferma questa impressione? «L'amicizia deve restare in secondo piano, in fondo siamo qui per fare il nostro lavoro. Tuttavia, quando trovi un gruppo di ragazzi, ognuno con le sue origini e la sua storia, che sanno apprezzare gli aspetti che li uniscono ma anche rispettare le differenze, si crea una situazione speciale. Noi l'abbiamo creata in un paio di settimane stando insieme, l'ambiente qui è speciale grazie ad un gruppo di persone speciali e questo ci dà un'energia diversa che vogliamo alimentare giorno per giorno». Come avete vissuto la vittoria contro Varese e come state vivendo la vigilia di un match così importante come quello di Trento? «Individualmente penso sia stata la partita più difficile per me in difesa, quei ragazzi mi attaccavano dal palleggio a tutta velocità. I miei compagni però mi hanno tenuto su col morale e mi hanno aiutato in campo, ed è quello di cui parlavo: ci spingiamo a vicenda e pretendiamo il massimo l'uno dall'altro. Sarà così anche sabato e poi vedremo quale sarà il risultato; siamo carichi per scendere in campo e fare lo sport che amiamo». Cosa pensa della Dolomiti Energia? Conosce qualche loro giocatore? «Gioco da tantissimi anni, quindi conosco quasi tutti tranne chi è al suo primo anno in Italia. Sono una buona squadra, giocano insieme e anche i nuovi hanno abbracciato la loro filosofia: giocare duro e con tanta energia. Sarà una bella partita, perché in un certo senso il nostro stile è lo stesso. Giochiamo duro, giochiamo insieme, ci sporchiamo le mani, andiamo a rimbalzo forte: sarà una vera battaglia. Sono primi per un motivo, anche loro fanno le cose nel modo giusto e penso che sia la ragione per cui sono al primo posto. Una bella sfida che vogliamo vincere». A Treviso tanti triestini vi hanno seguito. Sarebbe importante avere un seguito numeroso anche sabato. Vuole dire qualcosa ai tifosi? «Quando i tifosi vanno in trasferta bisogna considerare che per loro non è facile: le persone hanno un lavoro, la famiglia, una vita al di fuori del basket e quindi è una motivazione per dare ancora di più. Vogliamo che tornino a casa felici e soddisfatti dopo aver scelto di passare il loro tempo libero seguendoci in trasferta; Trento non è una trasferta vicina, ma sarebbe bellissimo vedere i nostri tifosi e ci darebbero grande energia. Siamo grati ai nostri tifosi perché dimostrano di apprezzare il modo in cui giochiamo ed è fantastico, sono felice di far parte di tutto questo». Quote
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