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Per Trieste la beffa più amara possibile nel finale: gli arbitri consegnano la vittoria a Como

Acegas Aps TS-IMS Como 72-73 (18-20, 33-35, 45-56)

Wrote and powered by Alessandro Asta (a.k.a. SandroWeb)

Se la partita fosse finita al 32', con Trieste sotto di 14 lunghezze dopo la bomba di Sari, probabilmente la sconfitta in gara-1 dei play-off promozione sarebbe stata più "dolce". E invece l'Acegas tutto a un tratto ricomincia a risentirsi una squadra di basket e non un branco di pecore sul parquet, piazza l'incredibile rimonta e rischia anche di vincere: se non che i fischietti in campo si inventano di sana pianta un fallo sotto canestro di Gennari (con conseguenti liberi segnati da Matteucci) a sirena abbondantemente suonata che fa sprofondare i biancorossi nella più grande disperazione cestistica della stagione.

Finisce, amaramente, 72-73 per Como che conquista una vittoria fondamentale al PalaTrieste: mercoledì i lariani potrebbero blindare la qualificazione sul proprio terreno, mentre per l'Acegas è già tempo di fare una mezza impresa per riportare la serie in parità.

Saremmo dei perfetti ipocriti se considerassimo solamente l'ultima azione per spiegare la debacle odierna: a parte i primissimi istanti di gara e qualche manciata di minuti nel secondo quarto, la squadra di Bernardi ha dovuto inseguire sempre gli avversari, crollando di schianto nella terza frazione e mettendo troppo divario di punti tra sè e l'IMS. Tutto questo con l'aggiunta di una condotta di gara troppo incerta in parecchie fasi e una cabina di regia sorretta con generosità da Spanghero, mentre Lenardon buttava alle ortiche troppi palloni importanti e Marisi era costretto anzitempo alla panchina causa risentimento muscolare.

Sarebbe però sbagliato buttare la croce sui singoli: Trieste ha concesso troppo agli avversari, di squadra. Como, pur rischiando incredibilmente di perdere la partita, ha costruito il successo sulle piccole cose. Prima tra tutte la buona propensione a tiro libero, voce in cui l'Acegas ha latitato e non poco (un misero 66% frutto del 19/29 dalla linea della carità): in una gara di play-off, cifre come queste fanno tutta la differenza del mondo, sebbene possano sembrare veniali.

Primo quarto di perfetto equilibrio tra le due squadre: Trieste trova Lenardon, Marisi e Benevelli sufficientemente caldi (16 dei 18 punti giuliani del primo quarto portano la loro firma) ma gli ospiti hanno un Bergna in più nei primi dieci minuti. Como è a +2 sulla prima sirena (anche grazie a un canestro-miracoloso da 3 dello stesso Bergna sulla sirena), soffre terribilmente il ritorno in campo di Bocchini dopo qualche settimana (per il capitano biancorosso mano pressochè infallibile nel secondo quarto) e di colpo si ritrova sotto di 8 (29-21). I lariani hanno però carattere e mettono in piedi un 7-0 di parziale che li avvicina ai biancorossi, sino a un ulteriore break di 7-4 che manda Como a +2 nell'intervallo (33-35).

La terza frazione segna il panico tra le linee giuliane: a parte Di Gioia, Trieste non segna praticamente mai per cinque minuti di fila, piombando sotto di 11 senza nemmeno rendersene conto (37-48). Bernardi, quasi incredulo nel vedere girare a vuoto la propria formazione, opta per la difesa a zona: a quel punto Como segna col contagocce ma l'Acegas ne approfitta ben poco, anche causa una marea di palle perse.

Il 45-56 al 30' diventa ancor più indigesto due minuti e mezzo dopo, con due bombe di fila di Matteucci e del già citato Sari: sul 48-62 la pratica sembra chiusa, eppure Trieste tira fuori l'orgoglio quale ultima arma rimasta e paradossalmente si rimette in careggiata. A fare da condottiero ci pensa Marco Spanghero, nel ruolo di sparring partner ci si mette in mezzo anche il bistrattato (dal pubblico di casa) Andrea Gennari: 11-0 di parziale per l'Acegas che ritorna a vedere la luce (59-62) mentre Como è Angiolini-dipendente, visto che la guardia ospite è l'unico a riuscire a bucare la retina tra il 33' e il 37'.

A un minuto e mezzo dalla fine i biancorossi sembrano aver compiuto la resurrezione alla stessa stregua dell'ultima scena della "Passione" di Mel Gibson: tripla di Cigliani, tap-in di Benevelli dopo un contropiede di Spanghero. E' 70-69 e il pubblico triestino ci crede ancor di più quando Lenardon fa 2/2 ai liberi con 45 secondi scarsi al termine (72-69). Peccato che, dopo il 2/2 di Bergna dalla linea della carità e il successivo sbaglio di Benevelli sull'altro fronte a 4'', la sceneggiatura del finale è totalmente scritta dai due pessimi fischietti odierni: incredibile il fallo fischiato a Gennari a tempo scaduto, così come è incredibile la freddezza di Matteucci ai liberi nonostante gli ululati di disappunto e di disperazione di tutto il pubblico del PalaTrieste.

Le pagelle dell'Acegas

Lenardon :5:

Marisi :6: prima dell'infortunio

Cigliani :5: più

Bocchini :6:

Benevelli :6: più

Pigato :5:

Di Gioia :6:

Gennari :6: e mezzo

Spanghero :7:

Coronica s.v.

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