SandroWeb Posted September 17, 2019 Report Posted September 17, 2019 MARTEDI' 17 SETTEMBRE 2019 - Sulla crisi di risultati della Triestina se ne parla oggi su "Il Piccolo", a firma di Ciro Esposito. Due sconfitte con sei reti subite, arrivate dopo un successo sofferto in casa e un punto strappato a San Benedetto sono le spie di una mini-crisi, o meglio di una squadra che non ha ingranato visto che la stagione è appena iniziata. Da un gruppo solo ritoccato con maggior qualità, reduce da un'ottima stagione e per di più con lo stesso tecnico era lecito aspettarsi molto di più. Magari non la leadership, come predica Pavanel da mesi, ma nemmeno una media retrocessione. Questo è il bilancio dei numeri. Desolante se messo in relazione al recente passato e agli obiettivi societari dichiarati di un campionato di vertice. Un tanto è sufficiente per pensare a un cambio di guida. La società ovvero Milanese ci ha riflettuto e anche Pavanel sa che si sta giocando tanto se non tutto. Ma al momento ogni decisione passerà per la partita di domenica a Verona e probabilmente per quelle successive al Rocco con l'Arzignano e a Pesaro con la Vis. Un trittico con tre compagini abbordabili. Anche per questo motivo Pavanel e la squadra hanno dieci giorni per rimettersi in carreggiata. La soluzione immediata caldeggiata da una parte consistente della tifoseria (che domenica ha contestato) ha ragioni comprensibili e condivisibili. Sul piano tecnico-tattico gli equivoci e le indecisioni sulle scelte sono evidenti. Il mercato è andato nella direzione di una squadra a trazione offensiva con soli due centrocampisti, due ali con propensione all'attacco e due punte, Granoche e Costantino, che hanno fatto benissimo in passato e che possono alternarsi con una coppia di spessore per la categoria. Eppure Pavanel non sembra convinto del fatto che due centrocampisti siano sufficienti a garantire copertura e che l'apporto di un terzo uomo darebbe più equilibrio. In questo caso però troppi uomini sarebbero destinati a un minutaggio più striminzito (Gatto, Procaccio, Costantino ma anche lo stesso Mensah). E siccome il tecnico deve ancora fare esperienza nella gestione delle alternanze di uomini di personalità (caso Coletti docet) questo aspetto rischia di creare ulteriore confusione. Ma al momento la scelta dei tre centrocampisti è la più praticabile. Anche nel contingente le scelte non sono state azzeccate. Domenica a Cesena , dopo l'espulsione di Malomo, l'ingresso di Codromaz poteva avere la sua logica ma in un momento successivo a quella fase di reazione nel quale l'Unione si era ripresa il 2-2 con i giovani bianconeri alla mercè degli alabardati.Però proprio l'orgoglio messo in campo domenica dalla squadra è una componente fondamentale che i giocatori hanno ma che è stata anche coltivata in un anno e passa di lavoro da Pavanel. Proprio quella forza e quello spirito devono essere incanalati per sopperire anche alla mancanza di certi equilibri tattici che con il tempo (forse) arriveranno. Se i giocatori si aiutano e ci mettono più cattiveria (con qualche falletto tattico per esempio) magari le infilate letali, viste con Piacenza e Cesena, possono essere limitate. - Intervista a Eugenio Dalmasson da parte di Roberto Degrassi, in cui si parla del week-end di Parma dove Trieste ha prima battuto il Sencur in semifinale segnando 96 punti e 24 ore dopo in finale ha tenuto Varese a quota 51. Una vittoria tutta attacco e un'altra figlia della difesa. "Consideriamo che anche nei Palasport fa caldo e di questi tempi due gare in 24 ore si sentono. Impensabile correre a cento all'ora per due incontri di fila. Durante l'allenamento del mattino, prima della finale, avevo detto ai ragazzi che non dobbiamo accontentarci di segnare un canestro più degli avversari e avrei voluto una partita diversa. Ed è arrivata. Siamo stati molto più attenti, abbiamo concesso poco". É pur sempre precampionato ma quanto valgono le 5 vittorie di fila? "Dimostrano che il gruppo sta crescendo. Aver vinto in volata aiuta a tenere alto il morale e dà fiducia. Quando la lucidità e le forze sono venute meno, rispetto agli avversari abbiamo saputo esprimere qualcosa di più. Il lavoro fisico ha pagato. Forse siamo meno reattivi in avvio di gara rispetto ad altri ma emergiamo alla distanza. Dobbiamo ancora lavorare sulla brillantezza ma sappiamo che il tempo è dalla nostra parte". Altre note positive? "Stiamo dimostrando una certa regolarità. Non abbiamo picchi ma nemmeno cali di rendimento, siamo costanti nel corso dei parziali. In questo precampionato non ci siamo concessi sconti. Abbiamo voluto affrontare squadre al nostro livello per far capire ai nuovi dove sono arrivati. I risultati sono soddisfacenti. Anzi, direi che in confronto a 12 mesi fa il rendimento in precampionato è stato migliore". Tra i nuovi Elmore fa ancora fatica. "Gli mancano i canestri e in questo momento sente di non essere veloce come vorrebbe per poter esprimere al meglio il suo gioco. Con la crescita della condizione atletica si sbloccherà. Intanto mi piace rilevare che è un play che perde pochi palloni, ad esempio". I nuovi stranieri quanto sono entrati nei meccanismi della squadra? "Servono tempo e pazienza. Nel frattempo hanno legato con gli altri giocatori, hanno voglia di allenarsi e di stare insieme. Ciascuno può migliorare. Può sembrare un paradosso, ad esempio, ma quello più indietro nella condizione in questo momento è inevitabilmente Jones. Ha perso diverse settimane di preparazione rispetto ad altri, gli manca la brillantezza e infatti sta attaccando poco il canestro, lui che è uomo da uno contro uno, ma con l'esperienza si rende utile comunque. Cooke, per fare un altro esempio, è un generoso, anche a Parma è planato tra il pubblico per recuperare un pallone ma deve gestire bene le energie: tende a dare tutto appena entra in campo e poi accusa i segni della fatica. Il progresso della squadra sarà la somma di questi dettagli". Contro il Kuban e a Parma mancava Strautins. Quando lo rivedremo? "Ha già tolto le stampelle, gli accertamenti hanno dato finora segnali confortanti. Lui e lo staff fanno di tutto per un recupero il prima possibile". Venerdì si chiude il precampionato alla Bonifika Arena contro Capodistria. "Anche in questo caso abbiamo scelto un avversario competitivo. A Gorizia ha battuto in amichevole i tricolori della Reyer, e scusate se è poco..." - «Questo difficile inizio di stagione e le sconfitte contro Gaeta e Fasano devono essere lo stimolo a unirci ancora di più. Squadra, società, tifosi e città. Sappiamo che abbiamo dei limiti e non siamo sicuramente contenti ma dobbiamo restare sereni e continuare a lavorare con fiducia". Giorgio Oveglia non fa drammi dopo la battuta d'arresto casalinga rimediata sabato scorso a opera del Fasano. Doveva essere la partita del riscatto contro un'avversaria sulla carta alla portata, si è trasformata in un match in salita nel quale solamente a sprazzi la formazione di Carpanese è riuscita a esprimere una pallamano convincente. «Trovarci a zero punti in classifica dopo le prime giornate non fa piacere- continua Oveglia- siamo in difficoltà e stiamo commettendo troppi errori nel corso delle partite. Speriamo che i tifosi capiscano il momento e ci stiano vicini, speriamo che chi ha la possibilità di darci una mano a livello di sponsorizzazione ci possa dare una mano. Ci manca un terzino, avremmo bisogno di un tiratore in grado di aprire le difese e creare spazi per i compagni. Al momento non ci possiamo permettere di fare mercato, andiamo avanti così«. Concetto, quest'ultimo, ripreso da Marco Visintin, capitano che sabato scorso, nonostante un forte mal di schiena, ha provato a scendere in campo per dare una scossa alla squadra e aiutare i compagni. «Ho tentato- sottolinea Marco- ma non ero davvero in condizione di giocare. Ho stretto i denti per dieci minuti, purtroppo non è bastato per rovesciare l'inerzia di una sfida che Fasano ha saputo riprendere in mano dopo la nostra rimonta. Purtroppo siamo in pochi, ci stiamo allenando a ranghi ridotti e stiamo giocando praticamente senza cambi. In più devo dire che ci manca fiducia. Quando perdi l'autostima scivola sotto i tacchi, sabato nei momenti di difficoltà si è visto chiaramente che non siamo a nostro agio sul campo». Prossimo impegno per l'Alabarda sabato prossimo sul parquet di Conversano contro una delle tre capolista della massima serie. Quote
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