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GIOVEDÌ 7 OTTOBRE 2021

- Un'assenza pesante ha complicato tutti i piani dell'Allianz, ieri sera a Pesaro: sorpresa per il forfait di Sagaba Konate. Il centro non c'è, come informa qualche ora prima della palla a due una nota dell Pallacanestro Trieste. «Non ha portato a termine, in via precauzionale, la sessione di allenamento per un problema fisico. Oggi il giocatore verrà sottoposto agli opportuni accertamenti». Fin qui la nota, stringata anche per rispetto della privacy. Non si tratterebbe di un problema di natura traumatica e in caso di esito confortante da parte degli accertamenti di stamani non è escluso che Konate non possa essere in campo già domenica nella gara interna con Brescia.Franco Ciani preferisce non rifugiarsi dietro l'alibi delle assenze nell'analisi del dopogara. «Non sappiamo ancora con quale roster domenica andremo ad affrontare Brescia visti i dubbi su due giocatori importanti come Konate e Campogrande ma questo non deve farci dimenticare che qui avremmo potuto con più accortezza mantenerci a contatto con Pesaro per cercare di giocarci la vittoria nelle battute finali. In difesa abbiamo cercato di tenere ma in attacco non siamo riusciti a esprimerci al meglio. Lo scarto conclusivo poteva essere contenuto. Ora abbiamo pochi giorni per preparare la sfida contro Brescia, troveremo qualche accorgimento tattico contro le loro soluzioni principali»

- Il Governo è in procinto di dare l'ok all'apertura degli stadi al 75%. Come scrive Ciro Esposito oggi su "Il Piccolo", lo chiede a gran voce il presidente Figc Gravina assieme ai club e c'è già l'ok del Cts. Ma la logica della richiesta al momento sfugge ai più visto che nemmeno in serie A con il 50% finora è stato raggiunto un solo sold-out.Diaciamo che è un segnale verso la quasi normalità ed è forse quello che il pubblico attende. Perché allo stadio uno ci va per socializzare e scaricarsi e non per stare zitto a distanza. Le immagini televisive mostrano che le curve di molti stadi di A, ma anche quelle di B e in C al Sud di fatto hanno già "violato" le regole prescritte. E qualche fiammata di un ritorno alla partecipazione live è arrivato. In serie C domenica a Bari per il derby con il Monopoli si è passati da 3.800 spettatori medi a quasi 10 mila, a Modena per il sentito match con la Reggiana si è arrivati a quota 7.200 (rispetto a una media di 4.000). E una lieve crescita costante si vede in quasi tutti gli stadi anche in B dove comunque piangono piazze importanti come Vicenza (3.000 contro i 10 mila del 2019-20 ) e Terni (3.900 di media contro i 12 mila in C due stagioni fa).I numeri di Trieste, ma in generale di tutto il girone A della C, sono comunque lontanissimi dal ritorno a una semi-normalità. La media del Rocco è di 865 spettatori, quella dell'Euganeo arriva a 1.156 (appena 1.750 per il derby con l'Unione), Piacenza e Mantova poco sopra i mille. Nel girone B il Cesena che di tifosi ne faceva 12.000 ora ne registra 2.700. A spanne il numero di spettatori è pari al 25-30% di quelli lasciati nell'ultima stagione prima della pandemia. Il fattore entusiasmo è una componente relativa almeno a Nord-Est. Perché se il rendimento della Triestina è inferiore alle aspettative, quello del Padova che sta veleggiando quasi a punteggio pieno non giustifica l'attuale disaffezione.Non ha motivi logici la richiesta fatta la scorsa settimana dai tifosi alla società alabardata di riaprire la Curva Furlan peraltro disertata dagli ultras. Il segnale lanciato dai supporter per l'apertura di un settore simbolo del tifo ha un valore di attenzione verso la squadra ma fa a pugni non solo con le riflessioni di natura economica. La dispersione dei pochi presenti e la possibilità di assistere alla gara da una posizione migliore (nella Colaussi) a parità di prezzo non andrebbe nella direzione dei pochi generosi che entrano al Rocco. Senza poi contare che l'apertura di un settore costa non meno di 2.500 euro a partita. Se invece gli ultras e gli altri curvaioli decidessero di rompere l'embargo, allora sì che una Furlan anche con 600-700 tifosi si trasformerebbe in un grande segnale anche per gli altri. In attesa di sviluppi c'è da augurarsi che l'Unione migliori il suo rendimento. Perché i risultati positivi fanno bene non solo alla classifica ma anche all'ambiente. 

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