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I suntini sandrini di giovedì 9 marzo 2023


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GIOVEDÌ 9 MARZO 2023

- Sarà Jalen Hudson, ala-guardia classe '96, l'esterno americano chiamato a sostituire Frank Gaines fino al termine della stagione. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": concittadino di Lebron James, nato ad Akron in Ohio, Hudson ha giocato l'ultimo scorcio di stagione nelle FIlippine ed è rientrato in questi giorni negli Stati Uniti per ottenere il visto e arrivare quindi in Italia nel più breve tempo possibile. Non farà parte della squadra che affronterà la Germani Brescia nel prossimo week end, la società sta lavorando per farlo arrivare a tempo di record in tempo e inserirlo nel gruppo in vista del prossimo incontro casalingo contro la Unahotels Reggio Emilia. «Siamo molto soddisfatti per l'accordo che abbiamo raggiunto con Hudson - racconta il Giemme biancorosso Mario Ghiacci - si è trattato di un grande lavoro di squadra che ci ha portato a questo innesto per l'ultima parte della stagione. Un lavoro in pieno stile Pallacanestro Trieste: lontano dai riflettori, ma concreto ed efficace. Auguro a Jalen e a tutto il nostro staff buon lavoro affinché possa mettere in mostra in breve tempo sul parquet le sue qualità e la sua utilità per il nostro gruppo».LA CARRIERA: Hudson, giocatore di 198cm per 88kg, si è formato cestisticamente nei Fighting Irish della high school St. Vincent-St. Mary per poi proseguire il suo percorso prima a Virginia Tech, poi con i Gators dell'Università della Florida. Dopo una parentesi in G-League e nella seconda serie israeliana, nel 2021 firma in Germania con i Telekom Baskets Bonn. La stagione successiva sceglie la Grecia e con il Larisa, in 32 partite di campionato, mantiene una media di oltre 13 punti, 5,2 rimbalzi e 1,3 assist. A settembre dello scorso anno,firma con l'Hapoel Galil Elyon neo promossa nella Premier League israeliana, squadra con la quale disputa anche la FIBA Europe Cup, facendo segnare oltre 19 punti di media in campionato e 17 nella competizione continentale. Da gennaio gioca come innesto nelle Filippine, con i TNT Tropang Giga, dove ha viaggiato a oltre 33 punti di media, prima di imbarcarsi nell'avventura biancorossa che lo porterà a Trieste nei prossimi giorni, una volta espletate le necessarie formalità burocratiche. IL PARERE DEL COACH: «Vorrei per prima cosa ringraziare la proprietà per questo innesto - il commento di Marco Legovich - perché in questa fase difficile di mercato, a nostro parere, Jalen è il giocatore migliore e più adatto alle nostre necessità che potevamo trovare. Siamo molto soddisfatti di completare il roster con un elemento con le sue caratteristiche fisiche e tecniche: la sua taglia fisica gli permette di giocare in più ruoli, è abile a finalizzare, sia palla in mano che senza palla grazie al suo dinamismo. Avevamo avuto dei contatti qualche anno fa dopo la sua esperienza in G-League e siamo contenti di ritrovarlo oggi, migliorato e maturato. Fattori importanti nella sua scelta sono stati sicuramente le sue esperienze in campionati europei, che andranno a ridurre il tempo di adattamento nel nostro sistema, oltre agli ottimi feedback ricevuti sul ragazzo nella nostra raccolta di informazioni e i colloqui personali avuti con lui in queste settimane».

- Fra gli arrivi di gennaio in casa alabardata, Enrico Celeghin è stato quello che ha avuto l'impatto più importante. Lo scrive oggi Antonello Rodio sul quotidiano locale odierno: il giocatore ex Como e Renate è diventato ben presto il perno fisso del centrocampo della Triestina, assicurando continuità e concretezza. Celeghin, se l'aspettava di prendere subito in mano le chiavi del centrocampo alabardato? «Non so se era quello che mi aspettavo, di sicuro è un po' quello a cui aspiravo, ovvero diventare subito un punto di riferimento importante per la squadra e dare il mio contributo. Ma so che ho ancora dei margini di crescita, a livello personale penso a lavorare bene e provare a incidere». È un ulteriore motivo di orgoglio essere perno di un reparto che vanta giocatori come Lollo, Crimi e Gori?«È un centrocampo che nei suoi interpreti vanta un po' tutte le caratteristiche: i tre citati hanno grande esperienza e delle signore carriere, sono giocatori importanti per la categoria. E non dimentichiamo Pezzella, che è giovane e ha caratteristiche diverse dagli altri. In cinque formiamo un ottimo reparto, io mi trovo bene con tutti, sono ragazzi disponibili che in campo danno tutto». Quando è arrivato, nonostante la classifica deficitaria aveva detto che percepiva segnali positivi, ma subito dopo c'è stato il cambio di allenatore: come l'ha vissuto?«Onestamente è stata una cosa improvvisa che non mi sarei mai aspettato: ho avuto la fortuna di conoscere Pavanel e mi è dispiaciuto che abbia preso questa decisione, che ovviamente rispetto. Ma ora dobbiamo pensare a lavorare bene con mister Gentilini». Che tipo di allenatore è il nuovo mister?«Una persona schietta e diretta, che ci ha dato subito una quadra e dei concetti che cerchiamo di portare sul campo. Un passaggio di guida all'interno di una stagione ci sta, ma penso che il gruppo si sia adattato subito molto bene e le ultime partite, Mantova a parte, lo dimostrano».Ecco, Mantova appunto: cos'è successo in quel primo tempo?«È un campionato difficile, probabilmente il primo tempo di Mantova è la conferma che se non siamo al cento per cento e molliamo un po', lo paghiamo. Un primo tempo fatto così nell'arco di un'intera stagione ci può stare, anzi possono capitarne diversi, ma nella situazione in cui siamo noi con punti da recuperare, non possiamo permetterceli». Quindi avete capito la lezione? «Si, bisogna riconoscerlo, ammetterlo e ripartire subito, perché un tempo fatto male non cancella il buono dell'ultimo mese. Dispiace per come la sconfitta è venuta, perché nella ripresa c'è stata una reazione importante anche se non è arrivato il gol». Il gol è proprio uno dei problemi di questa Triestina: come si risolve? «Nelle tre prima di Mantova abbiamo segnato un gol a partita che teoricamente potrebbe bastare per vincere, ma è evidente che bisogna cercare di fare di più in fase realizzativa. È un discorso che non coinvolge solo gli attaccanti, ma anche noi centrocampisti e gli esterni, che dobbiamo dare soluzioni in più. Credo che ognuno di noi deve pensare a come può incidere di più sul risultato, provare qualcosa di nuovo e di diverso, e cosi i gol arriveranno perché le qualità ci sono».Con la Pro Patria è una partita da vincere: che match sarà? «Storicamente è una squadra ostica da affrontare, molto organizzata, che ha cambiato parecchio ma che sta facendo bene. Noi dobbiamo pensare a fare la nostra partita e far valere le nostre qualità, far pesare le maggiori motivazioni, senza che queste portino fretta o ansia». Sempre fiducioso sulla salvezza? «Sì, l'ho detto appena arrivato e ora ancora di più, visto quello che possiamo fare. Ma il primo obiettivo è raggiungere i play-out, poi sarebbe bello guadagnare altre posizioni ma l'importante è centrare gli spareggi e arrivarci da squadra vera, organizzata e sicura delle proprie possibilità».

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