SandroWeb Posted July 12, 2023 Report Share Posted July 12, 2023 MERCOLEDÌ 12 LUGLIO 2023 - Un po' anche mental coach. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", il nuovo allenatore della Pallacanestro Trieste Jamion Christian non crede solo nella tattica ma anche nel lavoro psicologico e stando al suo sito e ai blog cui collabora ci dedica tempo e attenzione. «Non possiamo andare molto lontano se non ci fidiamo l'uno dell'altro, se non ci amiamo. Quindi dobbiamo iniziare da lì». Parole di Christian quando si è insediato alla guida della George Washington University. In quell'incontro il tecnico aveva detto di voler cercare di stabilire una cultura di fiducia, amore e responsabilità per portare quella formazione a migliori risultati in futuro. Aveva precisato che avrebbe chiesto il meglio ai suoi giocatori ogni giorno per iniziare a cambiare la mentalità del gruppo. «Quando ti viene chiesto di fare il meglio che fai, fai il meglio che fai e avrai davvero successo». L'impressione è che ai metodi da sergente di ferro il nuovo allenatore della Pallacanestro Trieste preferisca un lavoro di dialogo nello spogliatoio per cambiare la mentalità dei giocatori. «Bisogna ottenere la collaborazione giusta tra due gruppi, quello dello staff tecnico e quello dei giocatori. Non arriverà dall'oggi al domani». A George Washington University aveva previsto che ci sarebbero voluti tre o quattro mesi perchè «tutti possano davvero vedere il gioco nel modo in cui vogliamo vederlo». A Trieste si confida in tempi più stretti, anche perchè la Supercoppa proporrà subito derby con Udine (che ha ingaggiato Mirza Alibegovic) e Cividale. Jamion Christian è anche un personaggio impegnato nel sociale. Ha partecipato a dibattiti sulla lotta al razzismo. Il campo della George Washington University è stato uno dei primi a esporre sul parquet il simbolo Black Lives Matter. «Questa università è un posto che combatte l'ingiustizia sociale in tutto il mondo e non solo negli Stati Uniti - aveva dichiarato - La maggior parte degli allenatori in tutto il Paese dovrebbe probabilmente chiedere di mettere quel tipo di loghi e io non dovuto farlo affatto. Sono venuti da me e mi hanno detto: "Ehi, questo è quello che faremo". È incredibile che non debba lottare per ottenerlo. Una cosa è che non abbiamo paura di essere audaci» - A distanza di quasi vent'anni, riecco Attilio Tesser sulla panchina alabardata. Che sarebbe stato il tecnico di Montebelluna il nuovo allenatore della Triestina, lo si dava per scontato già da una settimana, ma come scrive oggi Antonello Rodio sul quotidiano locale ieri è arrivato anche il crisma dell'ufficialità. Si aspettava solamente la sua risoluzione del contratto che lo legava al Modena, avvenuta lunedì, proprio mentre il presidente Ben Rosenzweig si presentava alla città. E così ieri la società alabardata ha comunicato di aver affidato la guida tecnica della prima squadra a Tesser, che ha sottoscritto con il club un accordo di durata biennale. Accanto al tecnico i suoi collaboratori più collaudati, tra cui anche alcune vecchie conoscenze alabardate, che con lui formano uno degli staff più consolidati e vincenti della categoria: il viceallenatore sarà infatti Mark Strukelj, il preparatore dei portieri Leonardo Cortiula, il preparatore atletico Fabio Munzone, mentre il collaboratore tecnico sarà Giuseppe Gemiti. Tesser, 65 anni, dunque ritorna sulla panchina alabardata dopo l'esperienza in serie B dal 2003 al 2005. Fu quella la sua prima esperienza importante, perché fu l'allora presidente Amilcare Berti a lanciare il tecnico nel calcio che conta: fino ad allora, oltre al Sevegliano fra i dilettanti e a esperienze nei settori giovanili di Udinese e Venezia, Tesser aveva infatti solamente allenato per due anni in C2 il Sudtirol. Tesser in quell'anno si ritrovò a raccogliere la difficile eredità di Ezio Rossi, l'uomo che aveva portato la Triestina in tre anni dalla serie C2 a un passo dalla serie A. Ebbe a disposizione una squadra totalmente diversa, con tanti giovani, ma lottò a lungo per la promozione in A prima di fermarsi al decimo posto. Ben più tribolato l'anno seguente, prima sul campo e poi anche in società, visto che negli ultimi mesi ci fu l'avvento di Tonellotto. Alla fine però la sofferta salvezza arrivò grazie alla doppia vittoria sul Vicenza nei play-out. Ma da quegli anni Tesser ha fatto tantissima strada: non solo nel 2009 ha iniziato un'incredibile cavalcata con il Novara portandolo dalla serie C alla A, ma poi negli ultimi anni ha ottenuto ben tre altre promozioni fra i cadetti. Nel 2016/17 ha vinto la serie C con la Cremonese, con il Pordenone l'ha fatto nella stagione 2018/19 (con la Triestina seconda, poi battuta in finale play-off dal Pisa), arrivando l'anno successivo addirittura alla semifinale play-off per la A. E infine l'ha fatto nel 2021/22 con il Modena, conquistando poi nella stagione appena conclusa una tranquilla salvezza fra i cadetti.Insomma un'investitura che significa ambizioni importanti da parte della Triestina americana, quelle del resto che aveva assicurato Rosenzweig lunedì nel salotto Azzurro del Comune. Per quanto riguarda gli altri elementi di triestinità dello staff, Marc Strukelj, 61 anni, ne ha tantissimi: nato in Inghilterra da padre triestino ma trasferitosi a Trieste già da piccolissimo, a 20 anni è stato protagonista da giocatore di quella storica promozione in B nel 1983. Poi ha allenato da Primavera ed era già vice di Tesser alla prima esperienza in alabardato. Quanto a Leonardo Cortiula, 60 anni, è nato a Tolmezzo, ma è stato portiere dell'Unione dal 1986 al 1989, oltre ad essere anche lui già con Tesser negli anni di Trieste. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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