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MERCOLEDÌ 22 MAGGIO 2024

- A 40 minuti dalla finale per tornare in serie A. Tutto vero. Lo scrive Roberto Degrassi: per la seconda serie consecutiva la Pallacanestro Trieste prende a ceffoni il fattore campo. Quattro trasferte, quattro vittorie. Per la seconda volta in tre giorni passa sul campo di Forlì, la squadra che ha vinto la stagione regolare nel girone rosso e la Coppa Italia. Pur priva di Allen, comunque, squadra solidissima. Ma la Trieste dei play-off è una belva famelica. Spietata, legge i punti deboli dell'avversario e lo morde.

Play-off indelebilmente marchiati da Michele Ruzzier: ispiratore ma, quando serve, anche giustiziere. Venerdì sera davanti alla sua gente Trieste può conquistare una meritata finale promozione. Vietato non esserci, fuori le t-shirt rosse dagli armadi.

Quintetto che vince non si cambia e Christian ripropone Ruzzier, Brooks, Reyes esterno, Candussi e Vildera. Tripla di Reyes e sottomano di Ruzzier per scaldare subito l'atmosfera. Come a Torino in gara2 per prevenire la sfuriata iniziale della squadra di casa dopo la prima sconfitta nella serie, Trieste gioca d'anticipo prendendo l'iniziativa (6-14 5'). Il primo cambio è Filloy per Reyes. Con una bomba di Ruzzier biancorossi a +10 (10-20 7'). Con Deangeli per Candussi Trieste ribalta l'assetto rispetto allo starting five. Un paio di decisioni arbitrali surriscaldano l'ambiente, Christian richiama Ruzzier lasciando la regia a Brooks con Trieste avanti di 12 (12-24) e l'inerzia del match dalla sua. Sarà un caso ma Forlì piazza un 6-0 e il quarto si chiude sul 18-24.

Brooks play è inguardabile, dopo un minuto del secondo parziale sul 21-24 è già Miky's time. I biancorossi faticano a ritrovare il filo del gioco, come conferma l'11-2 incassato a cavallo dei due quarti. Difesa in ritardo nel chiudere dagli angoli e Zampini e Valentini hanno vita facile, riportando Forlì a due punti appena (26-28 13'). E con il 41enne Cinciarini che ubriaca Brooks in palleggio i romagnoli sono a meno uno (28-29). L'ex Michigan si riscatta subito con due triple di fila che ricacciano indietro Forlì. Fase di gioco che si consuma prevalentemente dai 6,75. Brooks mette la terza. Sul 37-41 Christian toglie Vildera, quintetto anomalo con Ferrero e Deangeli lunghi più Reyes. Riportato alle mansioni di guardia Brooks continua a pungere. Il finale di quarto è un clamoroso Ruzzier: entrata contro due uomini e poi bomba con le mani dell'avversario in faccia. All'intervallo avanti 41-48 con Trieste che tira infinitamente meglio da tre (56%) che dalla lunetta (33%)...

Il solito Ruzzier arma Reyes e Brooks per sentenze da tre e i biancorossi si involano sul + 13 (43-54). Break devastante a cavallo del secondo e terzo quarto firmato a caratteri cubitali Ruzz. Reyes in crescita, Forlì ne paga le conseguenze. 43-58 e Trieste ha adesso un patrimonio di 15 punti da gestire che potrebbero essere di più se Candussi azzannasse un po' di più. Christian toglie Ruzzier. Forlì alle prese con problemi di falli: 4 Johnson, 3 Valentini e Pollone. Tre ciascuno per Candussi e Vildera. Più 17 (49-66) al 26'. Ruzzier può rientrare dop oaver ri fiatato. Antisportivo a Cinciarini e il vantaggio vola a +19 (49-68) a dodici minuti dalla sirena e Trieste ha virtualmente in tasca anche gara2. L'Unieuro recupera qualcosa, recrimina su un dubbio sfondamento fischiato a Zampini, il più tonico dei romagnoli, ma alla fine del terzo quarto Trieste ha ancora 15 lunghezze da gestire (57-72).

Quintetto bonsai con Filloy ala piccola e Reyes 4. Forlì non è ancora al tappeto: due triple, Zampini è una scheggia imprendibile per la difesa triestina. Solito fallo evitabile di Candussi (il quarto), Reyes perde due palloni velenosi regalando possessi ai romagnoli. Il quinto fallo in attacco a Johnson è manna dal cielo, ammettiamolo, Dieci punti di margine a sei minuti e mezzo dalla sirena, Ferrero per Reyes. Forlì arriva a meno 8. Nella città dei monumentoi ne vogliamo fare uno anche a Ruzzier? Cinque punti di fila, 66-79 a 5'22". Il resto, ormai, conta poco.

- Considerata la situazione di partenza e le difficoltà incontrate sul percorso, la società si dà un "8" come voto alla stagione, ammette che qualcosa non ha funzionato nella gestione della squadra, ma è già a pronta a ripartire per vincere e portare l'Unione in alto. Questo il messaggio, come oggi scrive Antonello Rodio, lanciato ieri dall'amministratore delegato della Triestina Sebastiano Stella e dal direttore generale Alex Menta.

DEBITI «La situazione finanziaria che abbiamo trovato – ha spiegato Stella – era molto più complessa di quella prevista, il club era praticamente fallito con una trentina di decreti ingiuntivi. Alla fine è stato speso il doppio di quanto previsto, il debito pregresso e il trasferimento a Fontanafredda hanno inciso per il 50 per cento sul budget, che alla fine è stato di 18 milioni, una cifra astronomica per la C. Giocare 33 partite in trasferta ha influito poi sulla squadra, ma siamo stati eliminati agli ottavi solo per aver preso quattro pali: per me è una stagione da 8».

BUDGET Stella non svela il budget stanziato per la prossima stagione, ma assicura che sarà importante: «Sarà competitivo ma deve essere un mix calibrato su vari fattori: ci sono ancora pesi del passato e una rosa molto onerosa. Anche la scelta dell'allenatore sarà fatta in un'ottica pluristagionale. Ma non dobbiamo porci limiti».

BILANCIO Sul piano tecnico, invece, Alex Menta spiega che «è stata una stagione di alti e bassi. Da una situazione difficile abbiamo in velocità scelto un allenatore di un certo tipo e creato una rosa competitiva. Le vicende dello stadio non ci hanno aiutato e sono deluso per l'eliminazione, ma anche voglioso di ripartire».

SQUADRA Lo stesso dg riconosce però che non tutto è filato liscio nella gestione della squadra: «Mi prendo la responsabilità per quanto non ha funzionato. I giocatori di oggi hanno bisogno di precise regole da rispettare, e nei primi mesi questo non c'è stato. Poi chi non le ha seguite è stato punito. Perché bisogna fare parte davvero del gruppo, anche quando non si gioca per scelta tecnica, altrimenti vai via. Sarà mio compito pretendere di più: tutti sono sotto valutazione, vedremo chi merita di restare. La mentalità dev'essere quella di dare tutto con serietà, cuore e lavoro, non gente che si sente in vacanza con sigaretta e bibita».

ALLENATORE Intanto Menta annuncia l'identikit del nuovo tecnico (al momento Santoni sembra favorito su Donati): «La prossima settimana ci sarà il nome del nuovo allenatore. Voglio una squadra che giochi con qualità, voglio un calcio fatto di alta intensità, che sia uno spettacolo per i tifosi e votato a vincere. Il prossimo anno deve essere speciale».

TESSER Tornando invece sulla questione Tesser, Stella precisa: «Non l'abbiamo mandato via perché non volevamo andare in B, come ho sentito dire. La squadra era a terra, avevo visto dei conigli bagnati e crediamo di avere fatto un favore anche a Tesser, lo si è visto nelle partite successive che non me la sento di imputare a Bordin. È stata una decisione complicata, non presa a cuor leggero, ma c'erano motivazioni forti altrimenti era da pazzi mandar via un tecnico con anni di contratto e amato dai tifosi. Tifosi che hanno ovviamente diritto di dire la loro, ma spero che l'inerzia emotiva di questa scelta si esaurisca per guardare avanti senza più pessimismo»

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