SandroWeb Posted May 27, 2024 Report Posted May 27, 2024 LUNEDÌ 27 MAGGIO 2024 - Dopo il bilancio della stagione fatto in settimana dal direttore generale Alex Menta e dall'amministratore delegato Sebastiano Stella, ieri sono state le parole del presidente Ben Rosenzweig a tirare le somme dell'annata della Triestina. Lo scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo": anche per il numero uno della società alabardata è stata una stagione positiva, soprattutto considerati i tanti problemi e gli imprevisti arrivati in corso d'opera. Confermati anche i programmi a lunga gittata e la volontà di essere promossi il prima possibile. Rosenzweig è partito innanzitutto da una serie di ringraziamenti, senza dimenticare i tifosi dell'Unione e la loro annata particolarmente travagliata per i noti motivi che hanno reso per mesi inutilizzabile il Rocco: «Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa prima stagione indimenticabile a Trieste. Sono particolarmente grato ai nostri fedeli tifosi, che sono stati incredibilmente di supporto durante la nostra crescita iniziale, nonostante le difficoltà dovute alla lunga assenza dal nostro amato stadio Nereo Rocco». Proprio l'esilio a Fontanafredda, fa capire il presidente, non poteva non ripercuotersi anche sul rendimento della squadra, per questo il suo giudizio sulla posizione finale resta positivo: «La situazione con il nostro stadio è stata estremamente impegnativa anche per i nostri giocatori. Non ho mai visto una situazione in cui una squadra ha dovuto giocare 33 partite su 38 fuori casa. Un quarto posto in queste circostanze è lodevole». Detto questo, la delusione per non aver centrato il bersaglio grosso rimane, anche se Rosenzweig ricorda che si trattava di una stagione d'esordio: «Due cose possono essere entrambe vere: possiamo essere molto orgogliosi dei progressi che abbiamo fatto come società, sia in campo che fuori, in meno di un anno, e allo stesso tempo essere delusi di non aver raggiunto i nostri obiettivi sportivi nonostante il raggiungimento dei playoff. La serie B è sempre stata nel nostro mirino e, basandoci sulle capacità dei nostri giocatori quando hanno giocato al massimo delle loro capacità, ci abbiamo creduto fino alla fine. Purtroppo, non ce l'abbiamo fatta questa stagione, ma la useremo come motivazione per spingerci ancora più avanti». Ecco, il passaggio fondamentale delle parole del presidente, è che il prossimo campionato la Triestina è ancora più decisa a riprovarci, forte anche delle esperienze maturate quest'anno: «L'anno prossimo avremo il vantaggio dell'esperienza acquisita in questa stagione - dice Rosenzweig - e mi aspetto un continuo miglioramento, dentro e fuori dal campo. Ci sono molte cose a cui guardare con entusiasmo per il prossimo anno e non vediamo l'ora di tornare nel nostro stadio». Il presidente alabardato chiude parlando ancora dei tifosi e confermando che i suoi progetti a Trieste sono di lungo corso: «Quando sarò a Trieste, non vedo l'ora di riconnettermi con i nostri tifosi. È importante per me ascoltarvi direttamente, e per voi ascoltare direttamente me. Siamo solo all'inizio. Sono venuto a Trieste perché questa città ha tutto ciò che serve per compe tere ai massimi livelli, ora sta a noi costruire la squadra per portarci lì. Credo che siamo nella posizione ideale per raggiungere i nostri obiettivi. Grazie ancora per il vostro continuo supporto e fiducia». - Sarà contro Cantù. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: a Pallacanestro Trieste da ieri sera conosce il nome dell'avversaria nella serie della finale promozione. L'Acqua San Bernardo, che potrà contare sul fattore campo, probabile inizio della serie martedì 4 giugno a Desio. Squadra solida, completa, con individualità importanti. Ma Trieste già nei quarti e in semifinale ha smentito il fattore campo e arriverà più riposata visto che i brianzoli hanno disputato una logorante partita in più. Sarà una rovente serie finale. Eugenio Dalmasson alla guida della Pallacanestro Trieste in A2 ne ha vissute due: prima un'amarezza contro la corazzata Virtus Bologna, poi il trionfo con il 3-0 su Casale. Dalmasson, può esserci qualche similitudine con questa Trieste? La prima volta perdemmo contro le Vu nere indicate come strafavorite. L'anno dopo i favoriti eravamo noi. Rispettammo un percorso all'insegna della continuità, arrivammo alla fine sapendo bene quello che avremmo potuto fare. Avevamo 10-11 giocatori e in questo aspetto... In questo aspetto? Anche la Trieste attuale è una signora squadra con una panchina lunga. Il roster conta, apprezzo i giocatori biancorossi anche per le loro qualità morali e caratteriali, non avevo dubbi che alla fine sarebbe emersa la parte migliore del gruppo di coach Christian. Tante settimane senza Reyes hanno costretto a rimettere in discussione gli equilibri. Al completo, si vedono le qualità. Nella sua lunga esperienza triestina ha lanciato un giovanissimo Ruzzier. Ora è il leader indiscusso. Nel momento che conta lui c'è sempre. Mi trovo a Bologna per Virtus-Reyer e poco fa stavo guardando una fotografia di Michele insieme a Teodosic. Ecco, ci siamo capiti: Ruzzier sa come si vince. E poi è triestino, è legato all'ambiente. Conosce benissimo anche altri biancorossi. Filloy era già stato a Trieste, sa dare il meglio quando serve davvero. Candussi è un punto fermo. Non ha allenato Vildera ma lo aveva seguito a distanza quando sbocciava nelle giovanili Reyer. Già Legovich, un anno fa, mi parlava bene di Giovanni. Un lungo solido, tenace, ormai dominante in A2. Un gladiatore sotto i tabelloni che si compensa bene con Candussi, più dotato tecnicamente ma meno sanguigno. Questa Trieste come la sua conta sull'importanza dello spogliatoio. Capitan Deangeli, Ferrero. E Bossi. Stefano è sempre stato più maturo della sua età, è uno che sa parlare, eccome, e dice le cose giuste nei momenti giusti. Immagino quanta voglia abbia di vincere questo campionato. E poi c'è il sesto uomo. Il pubblico. Contro Forlì si è rivisto il Red Wall, quasi 5800 spettatori. Noi avevamo avuto la fortuna di godere dell'amore del pubblico per tutta la stagione, con mesi di sold-out, eravamo un'unica entità. Questa squadra ha dovuto conquistarselo, l'amore, giornata dopo giornata. Adesso c'è quella passione che era venuta prima meno. E Trieste quando ama e spinge un gruppo sa dare tantissimo. In conclusione? Ci sono le condizioni per una risalita. Un risultato che non era scontato. Trieste può crederci. Quote
SandroWeb Posted May 27, 2024 Author Report Posted May 27, 2024 CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 27 MAGGIO 2024 https://www.citysport.news/download/CS-27maggio2024.pdf Quote
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