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MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2024

- Sarà la volta buona per ritrovare quella vittoria che manca da oltre due mesi, ovvero dalla prima giornata contro l’Arzignano?

Come scrive Antonello Rodio oggi sul quotidiano locale odierno, di certo urgono punti e per la Triestina stasera c’è un’altra occasione per rimettere in moto la classifica e dare un segnale in questo disgraziato inizio di stagione: alle 18.30 al Rocco arriva l’Albinoleffe (arbitra Nigro di Prato), squadra tosta che domenica ha fatto sudare il Padova fino agli ultimi minuti. Ma ci sono diversi motivi di ottimismo, nonostante il valore dell’avversario.

Sabato contro la Pergolettese la prima di Pep Clotet (a proposito di nuovi allenatori, il Lecco ha scelto ieri Gennaro Volpe per la panchina) è stata sfortunata sul piano del risultato, ma se da un lato ha confermato quelli che sono gli attuali difetti della Triestina, dall’altro ha dimostrato che la squadra è viva, ha un assetto che le permette di stare meglio in campo, rischiare poco e creare finalmente alcune occasioni da rete.

Poi il gol non è arrivato perché questo continua a essere un grosso problema, come del resto le disattenzioni da palla inattiva e la scarsa pericolosità rispetto alla mole di gioco prodotta, ma il lavoro del tecnico catalano si comincia a vedere e sembra avere avuto già un buon impatto sulla squadra. Insomma per guardare con più speranza all’impegno odierno non c’è solo da affidarsi alla legge dei grandi numeri, ma anche a un miglioramento della squadra che con il prosieguo del lavoro dovrebbe sbocciare finalmente in punti in classifica.

Per quanto riguarda i giocatori a disposizione, anche se i convocati non sono stati comunicati nemmeno stavolta, dovrebbero essere assenti solamente Rizzo, Ballarini e il portiere baby Borriello.

Dovrebbe essere invece la volta buona per vedere finalmente in lista il difensore centrale Bianconi, e anche Voca sembra pronto al rientro, ma naturalmente non ancora al top della forma. Persiste però un forte dubbio sull’impiego di Struna, uscito anzitempo contro la Pergolettese. Le sue condizioni andranno valutate ancora oggi: se ce la farà, in linea di massima dovrebbe venir confermata la formazione vista a Crema sabato scorso.

Davanti a Roos la coppia centrale dovrebbe essere formata quindi da Frare e Struna, ma se lo sloveno non ce la dovesse fare è pronto Moretti o, chissà, forse perfino Bianconi. I terzini saranno Germano e Bjleveld (ma sulla corsia mancina se la gioca anche Tonetto), mentre a centrocampo dovrebbe essere confermato il terzetto con play centrale Correia e mezzali Braima e Attys. In avanti possibile conferma di Kiyine dietro a Krollis e Olivieri. Tutto scontato? Non proprio, perché con l’impegno ravvicinato vanno valutate le condizioni fisiche di qualche singolo: Kiyine è da vedere se regge due partite in pochi giorni, nel caso aumentano le chance per El Azrak più che D’Urso, ancora a corto di condizione.

Anche davanti resta un dubbio fra Krollis e Vertainen, mentre Attys dovrebbe essere comunque favorito su Vallocchia.

Dall’altra parte l’Albinoleffe scenderà in campo con il solito 3-5-2 di Lopez: Marietta in porta e difesa a tre con Borghini, Boloca e Baroni. A centrocampo in mezzo Fossati con Astrologo (o Agostinelli) e Parlati, mentre gli esterni saranno Munari e Gusu. Davanti la coppia Zoma e Mustacchio. 

- Punta di diamante dell'Openjobmetis che, contro Pistoia, ha conquistato il primo successo stagionale mettendo in cassaforte i primi due punti del suo campionato, Davide Alviti guiderà Varese nel match che domenica alle 17 la opporrà a Trieste.

Lo scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo": ex ancora apprezzato da una tifoseria che non ha dimenticato la sua ottima stagione in biancorosso, Alviti tornerà a calcare il parquet di Valmaura reduce dalla straordinaria prova offerta domenica scorsa, 29 punti in 27 minuti con un significativo 8/13 dal campo (6/10 da tre punti) e 7/7 dalla lunetta.

Alviti, che ricordi conserva della sua esperienza a Trieste?

«Ne parlo spesso e volentieri, con Marco Legovich qui a Varese ma anche con chi, come il mio amico Uccio (Federico Cerne, ndr ), sono rimasto in contatto lì a Trieste. Non tanto e non solo per un campionato che, a livello personale, fu soddisfacente ma per il ricordo di una stagione che in generale fu davvero positiva. Città, squadra e ambiente: anche a distanza di anni sono felice di aver potuto conoscere una realtà bella come quella triestina».

Trieste trampolino di lancio della sua carriera. Il campionato in biancorosso le valse la chiamata di Milano. Che anni sono stati quelli in maglia Olimpia e tornando indietro rifarebbe le stesse scelte?

«Non ho rimpianti ne rimorsi per le decisioni prese finora nella mia carriera. Milano, così come Trento lo scorso anno, sono state scelte coerenti con il momento in cui sono arrivate. Rifarei tutto esattamente allo stesso modo».

In questo senso perché la scelta di firmare a Varese in questa stagione?

«Nel corso dell'estate ho parlato con Scola e con l'allenatore, mi hanno spiegato il progetto che avevano in mente e l'idea di pallacanestro che volevano portare avanti. Un basket che poteva essere giusto per quelle che sono le mie caratteristiche: ho deciso di accettare la loro proposta. All'inizio non è stato facile ambientarsi con una metodologia di lavoro che non è comune in Italia e ho fatto un po' di fatica, adesso con il lavoro quotidiano le cose riescono più facili».

Che Varese arriverà domenica a Trieste?

«Una squadra che proverà a ripetere quanto di buono fatto con Pistoia, cercando di trovare più continuità nell'arco dei quaranta minuti per valorizzare quello che di buono riesce a fare durante la gara. In questo inizio di stagione, eccezion fatta per l'esordio a Brescia, siamo sempre stati al livello delle nostre avversarie. Dovremo evitare cali di tensione e gestire gli alti e bassi nell'arco della gara cercando di limitare i momenti di down».

Di Trieste che idea si è fatto?

«Innanzitutto sono felice che sia tornata in A. È la categoria che compete a una piazza così appassionata. Detto questo, squadra forte, costruita con giocatori di grande qualità. Dovremo essere pronti in difesa, cattivi e determinati a limitare il loro grande potenziale».

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