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Napoli-Triestina


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SERIE B La sconfitta di martedì per l’allenatore è un campanello d’allarme. Ma resta la fiducia nel gruppo

Agostinelli: così non va, si cambia

«La Triestina a Napoli si riprenderà, alcuni sono in ritardo di preparazione»

La manifestazione più palese di quest’involuzione è la difficoltà, se non proprio l’impossibilità almeno a tratti, di sviluppare quel progetto di gioco che Agostinelli ha cercato di fare assimilare ai suoi fin dal primo giorno di preparazione. Poca velocità, poco gioco sulle fasce, pochi tagli e inserimenti. Hai voglia a scambiare di posizione in campo i giocatori più volte nella stessa partita o passare da un modulo all’altro in corsa, se poi la palla circola a singhiozzo e nessuno aggredisce gli spazi. E così, via con gli assolutamente inutili lanci a lunga gittata dalle retrovie. Andare in gol in queste condizioni è un terno al lotto. Quello con Agostinelli sembrava destinato a diventare il miglior avvio di campionato della Triestina nelle ultime 3 stagioni, la battuta d’arresto di martedì sera ha peggiorato la media. Anche l’anno scorso l’Alabarda, nelle prime 3 giornate, aveva segnato 3 gol come quest’anno. Ma allora avevano fruttato 7 punti, invece dei 4 di oggi, perchè la porta di Rossi era ancora inviolata e la squadra imbattuta.

Agostinelli, questa Triestina ha un appannamento passeggero o denota un problema strutturale?

«La partita contro l’AlbinoLeffe è stata per me un campanello d’allarme. La prima cosa da fare è esaminarlo subito alla radice, verificare se si tratta di un fattore mentale o fisico. Fare insomma un’analisi approfondita, anche se è stata la prima partita persa quest’anno. E devo fare capire a tutti i miei giocatori che tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile. Devono giocare sempre con umiltà, impegno e spirito di sacrificio per non sbagliare troppo, perchè in quel caso c’è subito pronto un sostituto. Detto questo, però, dico anche che una sonfitta non può di colpo farci perdere la nostra credibilità. Probabilmente questo è il primo momento di difficoltà dall’inizio della stagione ed è coinciso con la prima sconfitta, ma siamo in grado di raggiungere con tranquillità gli obiettivi che ci siamo prefissati».

Ecco, rinfreschiamo la memoria...

«Questa è squadra che può fare bene, ma il nostro obiettivo dichiarato rimane una tranquilla salvezza a metà classifica. Purtroppo con le prime prestazioni della stagione ci siamo fatti prendere un po’ tutti, noi compresi, da un’euforia eccessiva. Un segnale, che tra l’altro mi ha dato fastidio, è stato il pareggio di Treviso accettato a bocca storta. Ma guardate che invece è quello il nostro livello, quel punto a noi deve stare molto bene».

Ma quella del Tenni, con l’uomo in più per 50 minuti, era un’occasione da sfruttare. E non è stata sfruttata perchè si fa fatica ad andare in porta.

«Concordo sulle difficoltà in attacco soltanto per la partita con l’AlbinoLeffe, martedì abbiamo creato pochissimo e segnato ancora meno. Ma contro il Frosinone abbiamo creato 8-9 palle gol, contro il Treviso almeno 5, ma non sono bastate per fare bottino pieno».

Appunto: non è che la qualità rosa sia stata forse un po’ sovrastimata, soprattutto nel parco attaccanti?

«No, ho sempre la massima fiducia nel mio gruppo. Non nascondo che la squadra non è quella di quindici giorni fa, il picco di forma c’è stato allora. Oggi denoto in alcuni elementi prestazioni al di sotto delle proprie possibilità, sono meno brillanti di prima e la squadra ne risente. Devo capire se è un fatto fisico o mentale. Eliakwu, ad esempio, è uno di questi. Cito lui perchè tutti sanno quanto lo stimi e quanto lo ritenga importante per la squadra. Ma anche lui deve capire che in campo si va in undici e non ci si può incaponire a voler fare tutto da soli. Deve mettersi a disposizione della squadra e giocare per gli altri, soprattutto se in questo momento a lui le giocate personali non riescono».

E davanti c’è la trasferta di Napoli, che non è il massimo per una formazione non al meglio. Sta pensando a qualche correttivo?

«Dopo aver esaminato bene le condizioni della squadra vedrò chi può giocare e chi ha bisogno di tirare il fiato. Probabilmente rafforzerò il centrocampo o la difesa per restare più protetti, ma senza snaturare nostre caratteristiche, che sono la capacità di muoverci negli spazi e colpire con ripartenze veloci. Perchè sia chiaro, a Napoli non vado solo per difendermi, ma per giocarmela alla morte».

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Dal Piccolo:

***

Fantinel, cartellino giallo all’allenatore: «Ora risaliamo, abbiamo toccato il fondo»

di Maurizio Cattaruzza

TRIESTE «Abbiamo toccato il fondo nel primo tempo della partita di martedì, ora possiamo solo risalire». Lo afferma il presidente alabardato Stefano Fantinel che mercoledì ha chiamato a rapporto l’allenatore Andrea Agostinelli, il diesse Totò De Falco e il consigliere tecnico Enzo Ferrari per un consulto tra «primari». Un vertice dai toni soft, ma la prossima volta per il tecnico sarà cartellino giallo. Contro l’AlbinoLeffe ha disposto male la squadra in campo creando confusione. E molto onestamente a fine gara è stato il primo ad ammetterlo.

«Rivoglio indietro quella squadra che correva e lottava con il coltello tra i denti nelle prime partite della stagione», sbotta Fantinel. «Ma non eravamo dei fenomeni prima e non siamo dei brocchi adesso. Certo che se si va in campo con lo spirito dei primi 45’, in questa categoria le prendi da tutti. Ma già nella ripresa per fortuna ho rivisto un’altra Triestina. Se sull’1-1 va dentro quel diagonale di Piovaccari ora saremmo qui a fare altri discorsi».

La squadra è stata forse sopravvalutata?

«Noi sicuramente non ci siamo sopravvalutati. Ho sempre sostenuto che la nostra missione principale è di salvarci. La B è pericolosa, non puoi non esserci».

La Triestina continua a fare fatica per arrivare in porta: pentiti per non avere preso una punta di peso?

«No, perchè non c’erano attaccanti buoni in circolazione. Il mercato era bloccato. Abbiamo fatto delle scelte e siamo convinti della loro validità: abbiamo la massima fiducia in Eliakwu e Piovaccari sta crescendo».

Minacciato qualche provvedimento dopo questa sconfitta?

«No, c’era solo l’esigenza di parlarci. Niente drammi e niente allarmismi. L’incidente è chiuso. Già a Napoli sono sicuro che in campo andrà la squadra del secondo tempo. La lezione è servita».

Ma quel punto un giorno ve lo torneranno?

«Mercoledì 27 c’è l’audizione. Speriamo bene, io sono fiducioso».

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Mi invece trovo che no xe sta affatto catastrofico.. Anzi..

El xe sta chiaro e onesto su tutto. No me par che ga dito niente de mal, anzi.. El ga dito che xe sicuro che a Napoli faremo ben..

Ma probabilmente qualchidun se ga stufado de legger l'articolo e no xe riva alla fine.. :D :D :D:p :P :p

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Ecco la mia mini-cronaca:

Lacrime napoletane al S.Paolo, ma solo per i padroni di casa: la Triestina riesce meritatamente a strappare un punticino dalla trasferta partenopea, fissando il punteggio finale sull'1-1.

Per chi non ha potuto seguire la gara, una cosa va detta: dimenticatevi della scialba e opaca prestazione casalinga contro l'Albinoleffe. L'Alabarda mandata in campo da mister Agostinelli è l'esatto contrario di quella vista martedì scorso al Nereo Rocco: squadra maschia, senza alcun timore reverenziale, pronta sin dal primo minuto a dar filo da torcere agli uomini di Reja. E, nonostante la vèrve in attacco sia ancora da mettere a punto, l'Unione trova il gol del pareggio proprio negli ultimi minuti di gara, quando tutto sembrava essere a favore di un Napoli per nulla convincente nel corso dei 90 minuti regolamentari.

Triestina brava a sfruttare la propria velocità sulle corsie laterali (bene Testini e Marchini), gagliarda nell'impensierire la retroguardia avversaria in maniera costante. Forse è mancato un pò di peso specifico in avanti (Eliakwu anche oggi fuori giri), ciò che importa è aver rialzato prontamente la testa proprio in una gara dal coefficiente di difficoltà elevatissimo, grazie a una prova non solo generosa ma anche di sostanza.

Nonostante un buon inizio, i rosso-alabardati vanno in svantaggio al 18' a causa di una presa scellerata da parte di Gegè Rossi su un tiro di certo non irresistibile da parte di Bucchi: sulla svirgolata dell'estremo difensore, Calaiò sulla destra serve centralmente per il bomber ex-Modena che insacca l'1-0.

La gara sembrerebbe in clamorosa discesa per il Napoli, eppure l'Alabarda non demorde e propone buoni spunti in avanti: le occasioni per Rossetti e per Allegretti da lontano sono preda sicura da parte di Iezzo. Dall'altro lato, i partenopei si fanno vivi con le invenzioni di Calaiò ma nulla più.

Unione particolarmente pericolosa nella ripresa: Testini mette palla in mezzo a favore di Rossetti, la girata di quest'ultimo è poco lontana dai pali di Iezzo; il neo-entrato Piovaccari va per ben due volte vicino alla marcatura, Graffiedi prova a sorprendere Iezzo dalla distanza. C'è quasi e solo la Triestina in campo, sono poche le fiammate da parte dei padroni di casa: un colpo di testa di Bucchi (alto) e una conclusione da lontano di Dalla Bona sono le uniche vere occasioni sino al 35' del secondo tempo.

Il meritato pareggio alabardato arriva a sei minuti dalla fine: punizione di Allegretti dai 30 metri, Ruopolo spizzica di testa e favorisce la zuccata di Kyriazis sul secondo palo, con Iezzo che si sbraccia per segnalare un fuorigioco che non c'è. E' 1-1.

Gli istanti finali sono da brivido: Bucchi e soci si spingono in avanti alla ricerca disperata del vantaggio, ma l'Unione riesce a non farsi uccellare proprio nel tempo di recupero. C'è solo il tiro di Cannavaro dalla sinistra, ma Gegè Rossi c'è: volano i fischi dagli spalti del S.Paolo sul groppone dei celesti di Reja, per la Triestina ci sono invece solo applausi per il preziosissimo punto guadagnato in terra campana.

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Bella la cronaca!!! Son contento x el pareggio ke l'Unione lo ga merità anke se le tv ga dito ke Kyriazis iera forsi in forigioco e ke el gol se dubbio. Forza Unione :bandieraalabarda:

El gol del grego iera assolutamente regolare...se ga visto dal replay su Sky che el iera indrio al difensor :)

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Le interviste, tratte dal Piccolo:

***

Agostinelli: orgoglioso di questo punto

L’allenatore soddisfatto: pochi saranno capaci di giocare qui come abbiamo fatto noi

NAPOLI Andrea Agostinelli sprizza felicità da tutti i pori in sala stampa per due motivi: la presenza della nipotina Ludovica e il superbo pari ottenuto dalla sua squadra al San Paolo. Una giornata ricca di ricordi, saluti e soddisfazioni, quella dell'allenatore alabardato bravo, ancora una volta, a battere ai punti il collega avversario. E una soddisfazione che nemmeno prova a nascondere. «Grande prestazione. Mi dispiace solo che per una partita andata male, anzi un primo tempo andato male, si sia alzato un polverone di critiche forse un pochino troppo esagerate a Trieste».

Non pensa che in fondo sia anche segno di grande attenzione?

«Non c'è dubbio che la piazza alla Triestina tenga molto, come dimostra anche la presenza dei tifosi qui a Napoli oggi (ieri, ndr). Diciamo che forse quando ci si abitua bene poi alla prima sconfitta cose di questo genere possono accadere. Comunque sia, questa è la nostra squadra: un gruppo che può fare anche delle brutte partite, ma che ha una sua anima. Credetemi, venire a Napoli e riuscire a fare una partita come la nostra sarà impresa difficile per tutti. Ve lo garantisco».

Dopo il pizzico di sfortuna nel primo tempo sul gol del Napoli, è arrivato il tocco salva-risultato della Dea bendata nei minuti finali.

«Le occasioni del Napoli in chiusura sono fioccate anche per quel pizzico di inesperienza che qualcuno dei miei ragazzi ancora sconta. Invece di tenere palla la squadra infatti ha pensato di andare alla caccia del raddoppio. Tuttavia credo che venire a Napoli e subire solo un paio di azioni da gol loro nei minuti di recupero può rendere l'idea dello spessore del nostro risultato».

Volendo cercare il pelo nell'uovo, bisogna citare quelle 4 palle gol non concretizzate nella ripresa che potevano anche costare caro.

«Certamente. Se andiamo a rivedere quello che abbiamo costruito dall'inizio di campionato a qui, si può capire come sia questo il difetto ancora da limare. È indubbio che qualche problemino negli ultimi sedici metri persista. Ora come ora Eliakwu non sta attraversando un momento particolarmente brillante dal punto di vista fisico e questo ci complica indubbiamente le cose».

Se Eliakwu è giù di corda, Piovaccari probabilmente paga qualcosina dal punto di vista dell'esperienza: non è facile giocare in questo stadio.

«Direi che è un problema legato non solo a Piovaccari. Non dobbiamo dimenticare che c'è stato l'esordio positivo di Kalambay, cosi come è entrato e ha fatto bene Ruopolo o prima di lui Rossetti. C'è un gruppo di ragazzi che mi stanno dando soddisfazioni. Devono crescere cercando di seguire i consigli come hanno fatto finora. Sono certo che le soddisfazioni arriveranno e che potranno fare un buon campionato».

Cosa ha detto alla squadra rientrando, nell'intervallo, sotto di un gol a Napoli?

«Ho raccomandato ai ragazzi solo di crederci, perché stavano giocando bene e non meritavano lo svantaggio. Ho chiesto loro di incentivare i ritmi, lo hanno fatto e alla fine i fatti ci hanno dato ragione. Pari quindi pienamente meritato».

Scacco matto a Reja, allora?

«No. Piuttosto bravi i ragazzi come al solito».

Napoli ti ha ringraziato per i tuoi trascorsi azzurri...

«I napoletani sono stati straordinari. Se avete visto la curva, mi ha dedicato una striscione e mi hanno omaggiato con i fiori. Sono molto contento, è stato emozionante anche perché sono rimasto molto legato a questi tifosi. Aver fatto risultato in questo modo è per me motivo di grande orgoglio. Vorrei dedicare il pari ai tifosi alabardati che sono scesi a Napoli a sostenerci».

Giuliano Riccio

***

Mignani: «Alla pari con gli azzurri, siamo una formazione di valore»

SPOGLIATOI

TRIESTE Una grande prova di carattere e un pareggio meritato: sono tutti d’accordo i giocatori alabardati che escono dal San Paolo non solo a testa alta e petto in fuori, ma anche con la consapevolezza di non essere quella brutta squadra vista con l’Albinoleffe, bensì una compagine capace di dare filo da torcere anche agli squadroni più quotati. Lo pensa innanzitutto Michele Mignani, protagonista di un gran salvataggio nella parte finale del match: «Credo che il messaggio più importante che arriva da questo pareggio è l’aver ritrovato la consapevolezza del nostro valore. Abbiamo gareggiato alla pari con una squadra come il Napoli, abbiamo meritato il pari e soprattutto siamo contenti di aver ripreso la strada giusta dopo la brutta parentesi con l’Albinoleffe».

Protagonista in negativo e in positivo della giornata, Gegè Rossi. Il portierone alabardato, forse emozionato dal clima della sua Napoli, non è stato impeccabile sul gol azzurro. Ma cos’è successo sul gol del Napoli? «Io sul primo tiro ho tentato la presa - racconta Gegè - però mi sono sbilanciato e stavo quasi per finire in porta con la palla. Allora l’ho lasciata lì, ma sono stati bravi loro a prenderla e poi a fare gol. Un episodio sfortunato, ma poi tutto è finito bene. È un buon pareggio, ora però pensiamo a dare continuità a questo risultato».

Dopo l’errore, Rossi si è rifatto con la parata nel finale: «Beh, in qualche modo la mia firma su qualche azione e su questo pareggio dovevo metterla, no? A parte questo, giocare al San Paolo dà sempre emozioni incredibili, ci sono pochi stadi con un pubblico così caldo. Quanto al Napoli, credo sia ancora in rodaggio: quando il gruppo riuscirà ad amalgamarsi bene potrà fare grandi cose perché è uno dei migliori collettivi in circolazione».

Chi è ritornato ai suoi migliori standard è Davide Marchini, che oltre a subire un’infinità di falli ha fatto ammattire i partenopei con le sue sgroppate: «In effetti nella ripresa abbiamo fatto un buon cambio di passo, non era facile rimontare con il clima che c’è in questo stadio. Ma abbiamo dato tutti il massimo e soprattutto nel secondo tempo abbiamo avuto molte occasioni. Anzi, direi che ci poteva anche stare una nostra vittoria». Marchini assolve anche Rossi sul gol: «Secondo me non è stato un errore, Gegè il primo tiro da un metro e mezzo l’aveva parato, comunque sono cose che possono capitare. Il Napoli? È vero che è stato un po’ deludente rispetto alle aspettative, ma bisogna vedere se è stato più demerito loro o più merito nostro».

Chi con il suo ingresso ha dato una scossa all’attacco alabardato è stato Federico Piovaccari, che si è creato tre occasioni per segnare, anche se non ne ha sfruttata nemmeno una: «Appena entrato sono stato sfortunato perché sul mio tiro il portiere l’ha presa con il ginocchio, anche se l’arbitro non ha dato nemmeno l’angolo. Poi ci sono stati i due colpi di testa da pochi passi: sul primo ho preso la palla troppo bene ed è finita sul portiere, sul secondo invece l’ho mandata alta e non so proprio spiegarmi il perché».

Antonello Rodio

***

Fantinel: «Abbiamo mostrato carattere»

De Falco: «Un sogno andare via da questo stadio con un punto preso al Ciuccio»

TRIESTE Per lui, nato e cresciuto alle falde del Vesuvio, sedere sulla panchina del San Paolo è stato come realizzare un sogno. E portare via un punto al grande Ciuccio, per uno vissuto a Pomigliano d'Arco deve essere stato come vincere al Totocalcio. Di solito, per scaramanzia, Franco De Falco non parla dopo le partite. Ma questo per lui non è stato un incontro come un'altro. Napoli-Triestina da ds alabardato. Un sogno avverato.

«Il San Paolo è un qualcosa di stupendo per uno come me nato all'ombra di Napoli – quasi esulta De Falco –. Venire da un paesotto come il mio e arrivare sino al San Paolo è già una sensazione incredibile, se poi lo fai in una partita come questa ciò mi riempie ancora più di gioia. Davanti a 40.000 spettatori è sempre difficile per tutti giocare, invece noi siamo usciti dal San Paolo facendo una grande bella figura».

In settimana, dopo la sconfitta con l'AlbinoLeffe, De Falco aveva guardato in faccia la sua squadra chiedendo una cosa sola: che fossero sempre un gruppo, nel bene e nel male. E il gruppo, secondo il ds alabardato, stavolta ha risposto alla grande. «Noi siamo stati veramente bravi – si compiace De Falco – Il calcio ha delle regole ben precise: quando lotti, ti aiuti l'uno con l'altro e dai tutto sino alla fine i conti tornano. Avremmo meritato di raggiungere il pari molto prima di quanto successo, ma è anche vero che nel finale questa partita l'avremmo potuta pure perdere».

Un concetto che a Stefano Fantinel piace tanto quanto a Franco De Falco. Dopo la sconfitta interna di mercoledì scorso, il presidente alabardato si era talmente infuriato da sparare a zero un po' su tutti. Lui sa benissimo che i risultati bisogna guadagnarseli sul campo. Che tradotto in parole più semplici significa l'avere dimostrato una gran bella prova di carattere. «Tutte le cose difficili bisogna sudarsele – spiega Fantinel – come nella vita così anche nel calcio. In questa partita la squadra ha fornito quella prova di carattere che ci aspettavamo. La lezione ricevuta con l'AlbinoLeffe è servita. Ora quella partita è dimenticata. Questo era quello che volevamo. Ci aspettavamo certe risposte da parte di tutti, la risposta c'è stata».

Una risposta corale, dal gregario Kyriazis sino all'allenatore Agostinelli. «L'allenatore è super – assicura il presidente alabardato – lo era prima e lo è ancora di più ora. Nessuno lo aveva mai messo in discussione. La squadra ha dimostrato voglia, se saremo sempre questi, con questo spirito e questa determinazione ci toglieremo più di qualche bella soddisfazione. In pratica il Napoli non ha mai tirato in porta».

Alessandro Ravalico

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Pensavo che avremmo colto tre punti contro l'Albinoleffe e zero contro il Napoli, invece siamo andati a prendere un punto per me davvero insapettato al S.Paolo dopo una sconfitta interna contro l'Albinoleffe: misteri del calcio! Una partita gagliarda in cui i giocatori non sembravano nemmeno i lontani parenti di quelli che erano scesi in campo martedì sera, il pareggio è ampiamente meritato e poche squadre giocheranno come noi in quello stadio. Adesso speriamo di acquisire una buona continuità in questo ciclo di partite toste che ci attendono. :bandieraalabarda:

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Me stago ancora domandando ,dopo la partida de ieri, come una squadra pol andar dalle stelle alle stalle e viceversa in 5 giorni. Ieri gavemo giogado veramente a calcio, mettendo in grandissima difficoltà el Napoli. Noi gavemo gioga e fatto la partida per tutti e due i tempi.Go constatado che l'era Moggi (senza polemiche) no xe ancora finida, basti pensar che el Napoli ga fatto qualcosa come 35 falli con due ammonidi : Noi gavemo fatto 12 falli e 4 ammonidi, senza contar el rigor, almeno per mi su Ely, o almeno una punizion a 2 in area per fallo de ostruzionismo.Torno a ripeterme, ne manca un omo de area grande e grosso per far un salto de qualità e per sfruttar i cross dalle fasce. :vino::vino:

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