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Mostra il contenuto con la massima reputazione da 07/02/2011 in tutte le aree

  1. Salve, son secoli che non scrivo, ma rientro perché una "corbelleria" del genere xe veramente troppo per farla passar. El cantier del Park San Giusto ga avù una fase peliminare de diversi mesi in cui la parte de indagine archeologica (a servizio del progetto esecutivo) xe stà preponderante (e meno mal visto el contesto ed i ritrovamenti); iera coinvolta un'intera squadra de archeologi professionisti, circa 8 a rotazione (e non 2 storiche dell'arte che cercava robe più o meno a caso e solo per el gusto evidente de rallentar el cantier). Finida questa fase, l'aspetto archeologico per un periodo de alcuni mesi xe rimasto solo in appoggio al cantier, con la parte edile assolutamente preponderante come giusto che sia, e gli archeologi coinvolti iera circa 4, occupadi in interventi mirati in particolare sul piazzal, quindi "fora" dal Park. La ditta "a causa dell'archeologia" non ga perso nemmeno un giorno, non ghe xe stadi blocchi o altro, tutto iera calendarizzado e assicuro che quando xe scattà el cantier vero e proprio, nessuna anfora tra le togne ga bloccà l'inerzia oramai lanciada. Questo per amor de verità, visto che mi iero uno degli 8 e poi uno dei 4 di cui sopra... Per gli interventi futuri, se qualchidun ga piacer, posso spiegar cosa xe una VPIA, come funziona l'archeologia preventiva, cosa xe una sorveglianza in corso d'opera, quali xe i metodi affinché un cantier vadi avanti in modo programmado anche in zone con potenziale archeologico. Se inizemo a dir "che i archeologi" fermerà el futuro radioso dell'Unione, semo messi abbastanza mal, anche perché alcuni de quei "mona de archeologi" xe lori stessi anche tifosi dell'Unione, per dir... Grazie a chi gaverà la pazienza de legger questo pippon
    20 punti
  2. Io veramente divento matto.... Meno di due mesi fa eravamo retrocessi sul campo, con le pezze al c**o e qualche milionata di debiti al 90' dello spareggio. Ci siamo salvati, e ancora adesso chi c'era non ha capito come, è arrivata una nuova proprietà che come buongiorno ha messo dentro milioni (non scrivo quanti per un discorso di privacy ma molti qua lo sanno) per ridurre il debito. Dopodiché, mentre in sede arrivavano ingiunzioni di pagamento un giorno sì e l'altro pure, tutte puntualmente saldate compresi i fornitori di materiale sportivo mai pagati, la nuova proprietà avrebbe avuto tutto il diritto di dire: "Ragazzi, adesso siamo una società abbastanza sana grazie a uno sforzo finanziario notevole, dunque un anno a pane e salame". Invece si è preso il miglior allenatore di categoria in circolazione, una punta pagata uno sproposito che neanche nei sogni avremmo ipotizzato e a seguire si sono fatte altre operazioni che se vogliamo chiamiamo pure minori ma certo gratuite non sono state. A un mese e mezzo dall'inizio del campionato mancano quattro o cinque pedine per completare l'organico, quando in giro ci sono società che non hanno neanche lacrime per piangere, e al 25 LUGLIO (!!!) col mercato aperto ancora oltre un mese e il campionato che inizierà a settembre ci si lamenta veramente perché "anche oggi non è arrivato nessuno"? Ma ca**o, tornate sulla terra......
    19 punti
  3. A volte... ritorno. Sì, perché c'era / c'è il bisogno che il sottoscritto torni a dare un segnale importante al forum della comunità che porta il mio nome. E in particolar modo alla sezione più frequentata dell'intero forum. Premessa: sono colpevolmente "mancato" - nel recente passato - in fatto di moderazione. C'è un motivo valido per tutto questo: il lavoro mi sta portando via davvero tante ore. E di questo mi scuso. Ma, dopo un periodo di riflessione, ho deciso di rimettermi in prima fila assieme a Guido per dare una mano a gestire la parte dedicata alla Triestina. Sentivo il bisogno di tornare a fare un qualcosa che facevo a tempo quasi pieno in passato, ai primordi del forum. Lo faccio per un motivo: preservare il più possibile quello che è il patrimonio di questa comunità. Ovverosia, gli utenti che lo popolano. Storici o novizi che siano. Perché solo grazie a loro, al loro affetto e alla loro passione, si può continuare a fare forum e a discutere come lo si faceva più di 15 anni fa, data di nascita della comunità. Ci sono stati tanti "nervosismi" nel recente passato. E anche di questo mi scuso personalmente, mi dispiace molto di questo. Conto che con la nuova stagione alle porte si torni a una discussione costruttiva e - soprattutto - che prevalga sempre il buon senso, primo elemento per convivere nella maniera giusta tutti assieme. Credo il forum ideale è quello che non necessita di moderazione nel senso stretto del termine. La realtà, specie in una comunità così numerosa, è che un occhio in più serve sempre. Ed è per questo che ritorno sul ponte di comando. Buona continuazione di discussione a tutti, un abbraccio Sandro
    17 punti
  4. Le Donatella. I prezzi stracciati della campagna abbonamenti. La linea verde sul mercato. L’allenamento al Rocco a porte aperte. Bonatti incorona Sabbione come capitano. Bonatti il giovane Guardiola. Il 4-4-2 di Bonatti. Sicuramente con Bonatti arriverà qualcuno dalla Juventus. La costruzione dal basso di Bonatti. Bonatti is on fire. Fiorentina-Triestina in diretta Youtube. I countdown su Instagram. L’amichevole fantasma. Gabriele Parpiglia responsabile della comunicazione. I reels di Gabriele Parpiglia. Le dirette di Gabriele Parpiglia con Luca Marsi. Lavoriamo 20 ore al giorno dice Parpiglia. Le dirette di Gabriele Parpiglia con Luca Marsi ma parlando di OnlyFans ed erotismo. La nuova maglia. Giancarlo Romairone. Lo sponsor di maglia ibox.com che se vai su ibox.com l’indirizzo non esiste. Lollo arriva in extremis. Lollo è finito. Non male questo Lollo. Triestina-Pordenone con Sabbione alla Busquets. Rocchi e Sarzi Puttini. L’AlbinoLeffe che ci domina al Rocco. Il progetto Ferrini. Le vignette sediziose e indecenti di The Guo. Davide Bonolis. La società ringrazia Bonatti per l’impegno profuso e gli augura le migliori soddisfazioni in futuro. La Triestina Victory diventa Trieste Calcio Victory. Massimo Pavanel. Non el segna sempre lu. Francesco Lamazza e le fughe in avanti. Il Vicenza che ci domina al Menti. La nebbia del Garilli. L’account instagram societario che litiga con Condò. Elia Petrelli. La Triestina che mette paura al Pordenone ma esce sconfitta. Davide Mastrantonio a Pordenone. Davide Mastrantonio a Salò. Davide Mastrantonio titolare in under 19. Il papà di Ghislandi di educazione rara. Il retropassaggio di Lovisa. Il Trento ci domina al Rocco. Iacovoni a furor di popolo. Tik Tok il tempo è scaduto sul ponte di Valmaura. La giornata mondiale della gentilezza. Non c’è più la scintilla. Bejing-Trieste sola andata. Gli affitti del campo di Monfalcone. Capodanno da ultimi in classifica. Paganini in vendita. Paganini confermato. Paganini fuori rosa. Paganini confermato di nuovo. Mauro Giacomini. Salta il trasferimento di Maistrello. Le quote societarie saranno trasferite entro il 31 gennaio. Antonio Scaramuzzino in Gregoraci. Della Morte ci segna e il giorno dopo va a Vicenza. Dominato l’Albinoleffe a Zanica. Enrico Celeghin. Di Gennaro se ne va e viene promosso. La conferenza stampa annullata per motivi di ordine pubblico. Sono una persona intelligente, penso anche più intelligente della media. Il Vicenza non solo non ci domina al Rocco ma addirittura rischia di capitolare. L’uscita di Matosevic a Padova. Galliani zero minuti giocati una ammonizione. 4 gol al Renate. La squalifica di Cesarini. Claudio Morra al 97’ ed è finita. Amine Chackir al 101’ non è della stessa idea. Saccani cognome indigesto. Adorante. Mauro Giacomini che parla in terza persona. Mister X. L’aperitivo al bar del Famila a 8,90 con tagliere incluso. Presidente Operaio. Ho aperto la terza Spa. Dietro di me ci sono io. Il ricorso del Piacenza. Sbagliare strada e finire oltre Rho. Lo stadio Ferruccio.
    15 punti
  5. Rossi, se per caso stai leggendo sappi che godiamo come ricci. Se non leggi, qualcuno te lo farà leggere. Per passare un weekend meraviglioso mi basta immaginare te e il tuo principale, al 91', a ipotizzare quattro gatti venerdì al Rocco "e se va tutto ben, vinzi el Vicenza e i finissi con sta storia". Ma a me piace pensare che ci sia un Dio da qualche parte che ci regala quattro punti nel recupero in due partite, perché lui sa che io sono abbonato da una vita e oggi, come molti altri, non sono potuto venire per colpa vostra. E ci fa godere da casa, alla faccia di voi incompetenti. Tu conta i biglietti dei concerti, che della Triestina non te ne è mai fregato un ca**o. Ma oggi godiamo in faccia tua, e vedrai venerdì quanti saremo. Il disastro è appena cominciato, credimi.......
    14 punti
  6. SCHEDE PERSONALI: PORTIERI: CONSOL Jean Claude 26/08/1996 – Aosta Portiere 2013-14 Carpi SG 11 0 2014-15 Carpi SG 6 0 gen. 15 Virtus Castelfranco D 6 0 2015-16 Ciserano D 24 0 2016-17 Triestina D 9 - p.off 1 0 VOLTOLINI Matteo 30/07/1996 – Reggio Emilia Portiere 2013-14 Reggiana SG nd nd 2014-15 Reggiana SG nd nd 2015-16 Inveruno D 32 0 2016-17 Triestina D 25 - p.off 1 0 DIFENSORI ESTERNI: BAJIC Stefan 11/09/1997 – Fiorenzuola d'Arda (Pc) Difensore 2014-15 Parma SG nd nd 2015-16 Cremonese SG nd nd 2016-17 Triestina D 26 6 p.off 2 0 CROSATO Luca 13/08/1997 – Trieste Difensore 2014-15 Triestina D 22 0 p.out 1 0 2015-16 Triestina D 29 0 p.out 1 0 2016-17 Triestina D 13 - p.off 1 0 PIZZUL Luca 31/03/1999 – Trieste Difensore 2015-16 Udinese SG nd nd 2016-17 Triestina D 30 - p.off 2 0 DIFENSORI CENTRALI: AQUARO Giuseppe 21/05/1983 – Baden (CH) Difensore gen. 03 Foggia C2 1 0 2003-04 Melfi C2 1 0 2004-05 Chievo A 0 0 2005-06 Bellinzona (CH) B 26 1 2006-07 Bellinzona (CH) B 29 3 2007-08 Vaduz (CH) B 24 1 2008-09 Aarau (CH) A 20 3 2009-10 Aarau (CH) A 23 1 2010-11 CSKA Sofia (BG) A 19 3 2011-12 Karlsruhe (D) B 23 2 2012-13 Panetolikos (GR) B 16 1 2013-14 Panetolikos (GR) B nd nd 2014-15 Shenzen Ruby (RC) B 29 1 ott. 15 Castelli Romani C 27 0 2016-17 Triestina D 28 3 p.off 2 1 BRANDMAYR Gabriele 05/06/1999 – Trieste Difensore 2015-16 Trieste Calcio SG nd nd 2016-17 Triestina D 1 - LEONARDUZZI Omar 18/02/1983 – Udine Difensore 2003-04 Tivoli C2 22 0 2004-05 Sanvitese D 30 0 2005-06 Sanvitese D 35 1 2006-07 Sanvitese D 31 1 2007-08 Bellaria Igea Marina C2 13 0 2008-09 Salò D 28 0 2009-10 Feralpi Salò C2 27 0 2010-11 Feralpi Salò C2 28 3 2011-12 Feralpi Salò C1 29 0 2012-13 Feralpi Salò C1 26 0 2013-14 Feralpi Salò C1 13 0 2014-15 Feralpi Salò C 36 2 2015-16 Feralpi Salò C 26 0 2016-17 Triestina D 28 1 p.off 2 0 MARCHIORI Alberto 11/05/1993 – Camposampietro (Pd) Difensore 2011-12 Genoa A 1 0 SG 18 0 2012-13 Genoa A 0 0 SG 13 0 2013-14 Vicenza C1 11 0 2014-15 Mantova C 16 0 2015-16 Pro Patria C 7 0 2016-17 Triestina D 20 3 CENTROCAMPISTI: CARRARO Filippo 06/09/1997 – Schio (Vi) Centrocampista 2013-14 Padova SG nd nd 2014-15 Chievo SG 10 1 2015-16 Carpi SG 19 0 2016-17 Triestina D 14 - CECCHI Lorenzo 23/07/1988 – Varese Centrocampista 2005-06 Prato C2 17 0 2006-07 Chievo SG nd nd 2007-08 Prato C2 11 0 2008-09 Prato C2 23 1 2009-10 Prato C2 17 0 2010-11 Scandicci D 28 3 2011-12 Scandicci D 33 2 2012-13 Pistoiese D 31 1 2013-14 Pistoiese D 31 1 2014-15 Cuneo D 32 1 2015-16 Poggibonsi D 3 0 dic. 15 Montemurlo D 14 0 2016-17 Triestina D 16 - p.off 2 0 CELESTRI Alessandro 04/02/1998 – Jesi (An) Centrocampista 2015-16 Torino SG nd nd 2016-17 Triestina D 21 - p.off 2 0 CORTEGGIANO Guido Sebastian 23/06/1987 – Buenos Aires (RA) Attaccante 2008-09 Valle D'Aosta D 20 2 2009-10 Valle D'Aosta D 15 2 dic. 09 Borgosesia D 13 0 2010-11 2011-12 Borgomanero Ecc 30 5 2012-13 Voghera D 34 0 2013-14 RapalloBogliasco D 28 0 2014-15 Cuneo D 34 2 2015-16 Bra D 16 0 dic. 15 Lecco D 20 5 2016-17 Triestina D 31 1 p.off 2 1 DI DIONISIO Luca 11/03/1992 – Anzio (Roma) Centrocampista 2009-10 Frosinone SG 25 1 2010-11 Frosinone SG 25 1 2011-12 Civitavecchia D 26 4 2012-13 Arzanese C2 0 0 gen. 13 Nuova S.Maria Delle Mole D 2 0 2013-14 Anziolavinio D 20 2 2014-15 Anziolavinio D 14 0 feb. 15 Fiorenzuola D 13 1 2015-16 Triestina D 25 3 p.out 1 0 2016-17 Triestina D 17 1 FRULLA Mattia 23/07/1992 – Jesi (An) Centrocampista 2010-11 Jesina D 23 2 2011-12 Jesina D 26 2 2012-13 Jesina D 27 1 2013-14 Biagio Nazzaro Ecc 30 6 2014-15 Jesina D 28 4 2015-16 Jesina D 30 3 2016-17 Triestina D 21 2 p.off 1 0 MEDURI Fabio 19/08/1991 – Melito di Porto Salvo (Rc) Centrocampista 2010-11 Monza C1 12 0 gen. 11 Rodengo Saiano C2 13 1 2011-12 Foggia C1 27 1 2012-13 Barletta C1 17 1 2013-14 Cosenza C2 18 0 2014-15 Lumezzane C 21 1 2015-16 Ischia C 15 0 gen. 16 Monopoli C 8 0 2016-17 Campobasso D 11 0 gen. 17 Triestina D 12 - p.off 2 0 TUREA Oleg 09/07/1997 – Orhei (MOL) Centrocampista 2014-15 Este D 34 4 2015-16 Padova C 2 0 2016-17 Triestina D 29 1 ATTACCANTI: BANEGAS Pablo Ezequiel 13/02/1992 – Cordoba (RA) Attaccante 2010-11 I.A.C. Cordoba SG nd nd 2011-12 Vallee D'Aoste D 1 0 dic. 11 Marano Ecc 15 2 2012-13 Borgomanero Ecc 27 7 2013-14 Borgomanero D 12 1 dic. 13 Vado D 15 12 2014-15 Bra D 33 16 2015-16 Cuneo C 15 1 gen. 16 Albinoleffe C 10 0 2016-17 Gozzano D 9 3 gen. 17 Triestina D 7 1 p.off 1 0 BRADASCHIA Daniel 02/03/1989 – Monfalcone (Go) Attaccante 2006-07 Treviso B 3 1 2007-08 Treviso B 0 0 2008-09 Udinese A 0 0 2009-10 Lumezzane C1 29 4 2010-11 Lumezzane C1 34 4 2011-12 Lumezzane C1 10 0 gen. 12 Taranto C1 6 0 2012-13 Koper (Slo) A 19 2 2013-14 Koper (Slo) A 0 0 gen. 14 Darfo Boario D 10 0 2014-15 Koper (Slo) A 4 0 gen. 15 Albinoleffe C 15 2 gen. 16 Triestina D 13 1 p.out 1 0 2016-17 Triestina D 25 3 p.off 2 0 DOS SANTOS Mateus Ribeiro 26/04/1990 – Belo Horizonte (BR) Attaccante 2009 Cruzeiro (BR) SG nd nd 2009-10 Pescina C1 3 0 2010-11 Sulmona Ecc 18 13 2011-12 Civitella Roveto Prom 30 30 2012-13 Civitella Roveto Ecc 25 20 2013-14 Giulianova D 13 6 gen. 14 Matera D 9 1 2014-15 Mosta (M) A 11 3 gen. 15 Sliema Wanderers (M) A 9 3 2015-16 Chieti D 30 19 2016-17 Triestina D 33 9 p.off 2 0 FRANÇA Carlos 01/01/1980 – Jaguariuna (BR) Attaccante 2000 XV de Nov.de Jau (BR) 20 3 2001 Barbarense (BR) 17 3 2002 Bragantino (BR) 18 3 2003 Sao Bento (BR) 20 4 2004 Flamengo (BR) 24 6 2005-06 C.E. Europa (E) D 8 2 2006-07 C.E. Europa (E) D 20 6 gen. 08 Caperanese Ecc 6 3 2008-09 Chicago Fire B (USA) C 15 4 2009-10 Caperanese Ecc 28 28 2010-11 Chiavari D 33 18 2011-12 RapalloBogliasco D 16 6 dic. 11 Legnago D 14 4 2012-13 Lavagnese D 33 16 2013-14 RapalloBogliasco D 32 29 2014-15 Cuneo D 36 27 2015-16 Lecco D 33 27 2016-17 Triestina D 32 23 p.off 2 0 SERAFINI Matteo 21/04/1978 – Brescia Attaccante 1995-96 Cremonese SG 0 0 1996-97 Cremonese B 0 0 1997-98 Cremonese C1 17 1 1998-99 Cremonese B 11 0 1999-00 Cremonese C1 2 0 2000-01 Cremonese C2 30 4 2001-02 Livorno C1 18 2 2002-03 Livorno B 1 0 gen. 03 Arezzo C1 12 1 2003-04 Arezzo C1 32 14 2004-05 Siena A 7 0 gen. 05 Catania B 20 5 2005-06 Empoli A 16 0 2006-07 Brescia B 38 11 2007-08 Vicenza B 18 0 gen. 08 Piacenza B 17 3 2008-09 Vicenza B 19 0 2009-10 Pro Patria C1 32 6 2010-11 Pro Patria C2 29 10 2011-12 Pro Patria C2 35 19 2012-13 Pro Patria C2 35 17 2013-14 Pro Patria C1 26 8 2013-14 Pro Patria C 36 13 2015-16 Venezia D 32 20 2016-17 Triestina D 27 7 p.off 1 0
    14 punti
  7. Risate e sghignazzamenti da me non arriveranno. In queste settimane ho più volte rimarcato l'assurda isteria di questa piazza, che accetta praticamente senza fiatare furfanti di ogni tipo, e alla primo grosso errore di una proprietà fin qui seria la contesta in un modo assolutamente esagerato. Per aver cambiato allenatore. Detto questo, penso che l'esonero di Tesser sia stato uno sbaglio e vada data una scossa subito con un nuovo esonero. Quello che mi colpisce è la spocchia della grande maggioranza dei tifosi per cui tutto quello che è stato fatto fino a gennaio è qualcosa di dovuto che la piazza si merita, mentre quello che è successo dopo non è altro che un sopruso, che l'ha privata di qualcosa che aveva di diritto. Questo modo di ragionare non sarà mai il mio.
    13 punti
  8. Un sindaco normale bacerebbe i piedi di chi sta portando questa visibilità alla sua città spendendo una marea di soldi suoi. Invece gli si mettono i bastoni fra le ruote....
    13 punti
  9. Quando c'è da divertirsi, ci mettiamo in prima fila 🙂
    12 punti
  10. Le pagelle Baldini: 4, il ragazzo dimostra un impegno notevole, ma il suo utilizzo del linguaggio risulta essere un ostacolo significativo alla chiarezza e alla comprensione. Il tono pesante e la costruzione delle frasi disarticolata rendono la lettura un'impresa faticosa. L'impiego di parole desuete, sebbene possa dargli l'illusione di conferire un tocco di erudizione, contribuisce a rendere il discorso artificioso e fuori luogo. La mancanza di fluidità compromette la coerenza e la coesione del messaggio. Baldini è incoraggiato a semplificare il suo stile e adottare un approccio più chiaro e diretto per favorire una comunicazione efficace. 🦁: 5, il cronista manifesta indubbiamente una certa abilità nel formulare analisi apparentemente strutturate. Tuttavia, emergono ancora chiaramente le sue lacune in materia di capacità analitiche. È noto che le sue valutazioni si concentrano principalmente sulla singola statistica a sua conoscenza, ovvero la percentuale di canestri segnati. Questo approccio riduttivo continua a limitare la completezza delle sue analisi. Si incoraggia Vittorio a moderare, per lo meno, il suo tono polemico e sarcastico, favorendo una visione più ampia e approfondita delle dinamiche sportive. Freni: N.P.
    11 punti
  11. "Un altro Bariti" Ah beh, Bariti proprio un cagacazzi... Non ha mai tirato indietro la gamba, si è sempre messo a disposizione della squadra, quando è stato schierato ha sempre fatto il suo... Se poi la maggioranza di voi esperti pretendeva giocate e fantasia da un onesto mestierante è un problema vostro, ma io personalmente a Bariti non ho nulla da rimproverare...
    11 punti
  12. io ringrazio gli amici più o meno virtuali per i post scritti in risposta a quello del Mulon ma inviterei anche Sandro a soprassedere questo è un bar virtuale in cui utenti molto diversi esprimono i loro pareri, talvolta accapigliandosi per fortuna sempre virtualmente il mio post era fastidioso, me ne rendo conto, forse come Mauro dovrei evitare di intervenire nelle 24 h successive ad una sconfitta il post del Mulon esprimeva concetti non dissimili da quelli che esprime mia moglie che però, poverina, è costretta a sopportarmi cosa che non deve fare Mulon il quale nel forum assume il tono di quello che entra nel bar e tutti sanno che si incazzera' immediatamente, non appena sentita quella che per lui è una stronzata megagalattica, cioè quasi sempre ma è uno del gruppo e, come purtroppo abbiamo visto, quando uno viene a mancare si resta a bocca aperta, si rimpiangono le discussioni, i litigi e tutto il resto per cui da parte mia nessun problema, se è possibile invito Sandro ad annullare la settimana di stop
    11 punti
  13. Ciao Ake. Io non ti conosco, ma faccio parte dei "settoriali" ? dei quali torneremo a rendere pubblici i raduni post gara, così facciamo contento anche stets. Ma mi fa piacere dirti com'era la partita, dopo aver premesso che ci sono volute sei ore per scendere dalle nuvole e tornare sul forum. È stata esaltante. Semplicemente esaltante. È stata l'apoteosi del concetto secondo cui bisogna esserci, perché nessuno schermo piccolo o gigante che sia, e nessuna radio, può rimandarti indietro quel genere di emozione Perché sei là a soffrire coi tuoi amici, che sono sempre gli stessi che ritrovi in curva dall'altro secolo, e siccome non sei imbecille quando buttano fuori Granoche sai da solo, sapete tutti, che qualcosa ha combinato di sicuro, perché avete visto troppe partite per non sapere che nessun guardalinee al mondo si impiccia per far buttar fuori il centravanti della squadra di casa se non è assolutamente certo di quel che ha visto, specie se l'arbitro glielo richiede tre volte perché di aizzare lo stadio non ha probabilmente nessuna voglia. Ma sai anche che 0-0 in dieci siete fottuti, e il sabato va in me**a già alle cinque di pomeriggio. E fai in tempo a pensare che i compleanni, le inaugurazioni e tutte 'ste robe allo stadio portano sempre una sfiga pazzesca, e questa non farà eccezione. E poi segna Steffè, ma non fa un gol normale, ne fa proprio uno della Madonna, e vi abbracciate tutti ma ca**o manca un tempo, e come lo teniamo un tempo in dieci? E con questi che non basta Caracciolo e mettono dentro anche Ferretti, e Ferretti è sempre rotto ma se sta bene tecnicamente in C è Dio sceso sulla terra. Ma intanto segnamo di nuovo, stavolta con Petrella e con Lambrughi che fa un assist che renderà da 10 la sua gara difensivamente da 9. E quando segnamo di nuovo stavolta viene proprio giù la curva, e pensi che non c'è niente come il calcio. Ma ne manca ancora di tempo, loro ci schiacciano ma non tirano mai, tu ti sgoli e pensi che sei proprio orgoglioso di 'sta squadra, 'chè alla fine ti basta questo, che ci mettano le palle. E loro le mettono, ca**o se le mettono. Finché capisci che ti stai preoccupando per niente. Non segneranno mai, non oggi. Ti giri, c'è tuo padre qualche fila dietro che ha ottant'anni, non sta bene ma viene lo stesso, e pensi a quando avevi sette anni, lui ti portava, è passato mezzo secolo e siete ancora là, e un poco ti commuovi. E ti piace pensare che la stanno guardando tutti, quelli che in questi cento anni ci sono stati, in campo e fuori, che il cielo oggi è sold out. Non possono segnare. E infatti non segnano. L'arbitro fischia la fine e ti spelli le mani, ed è una roba così bella che ti viene la pelle d'oca, la squadra viene sotto la curva, poi esce ma la gente la richiama indietro. Torni a casa, tua moglie ti chiede come è andata, tu la guardi: "Non puoi capire..."
    11 punti
  14. Ok, contestiamo pure la proprietà. Del resto, mi pare che le abbiamo contestate tutte, dunque dove sarebbe la novità? Berti si è stufato dopo un coro della curva (parole sue), è arrivato Tonellotto ed è stato (ci mancherebbe) contestato. A seguire Fantinel, per protestare contro il quale ricordo persino un corteo per le vie cittadine. Via Fantinel dentro Aletti, contestato pure lui. Quindi la famosa Cosolina, contestata persino da gente insospettabile per i suoi connotati politici. Ma ci ha salvati Mehmeti, che non veniva contestato di persona solo perché il famoso venerdì in cui doveva presentarsi non arrivava mai. A seguire Pontrelli, e qua si è arrivati persino alla diserzione dallo stadio. Abbiamo quasi finito. Le contestazioni a Milanese (facente funzioni di Biasin, e inscindibile dal primo) sono roba recentissima, seguita dalla contestazione a questi qua. Dunque, cosa vuol dire che bisognerebbe iniziare a contestare liberamente? Da trent'anni non si fa altro!!! Anche legittimamente, nella maggior parte dei casi. Allora, se mi è permesso, i fatti, e non le chiacchiere, dimostrano che la proprietà che rende felice il tifoso qua non arriva. O meglio, lo rende magari felice inizialmente, ma alla fine una contestazione non si è mai negata a nessuno. C'è però una novità, ed è che la squadra, di solito, veniva lasciata in pace, quando almeno l'impegno non mancava. Coi vari Tonellotto, Aletti e Mehmeti, cioè il peggio del peggio, si incitavano comunque i ragazzi che scendevano in campo, a patto di dimostrare di tenerci. Adesso siamo in una fase nuova. Quella in cui i giocatori, che sono perlopiù scarsi e di questo ringraziamo Romairone, sono stati derisi e insultati perché autori di prove indecenti. Ci sta, direi. Ma questo adesso non sta più succedendo. Sabato scorso la squadra ha dato tutto quel che aveva, e ha pure vinto. Niente da fare. A distanza di quattro giorni, trasferta sulla carta impossibile a Pordenone e gara onestamente superiore a qualsiasi previsione. Eppure leggo solo insulti e prese per il c**o. Sarà giusto così, cosa vuoi che ti dica.... Per me è puro autolesionismo, e pazienza se arriva dai bovari che impestano facebook, quelli sono una calamità naturale e ci si può fare poco, ma se a contestare è gente che andava in trasferta a Rupingrande quando sfidavamo il Kras e manco vincevamo, capisco che qualcosa è cambiato. Ed è cambiato in peggio.
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  15. Degli “sconosciuti” che però sono il motivo per cui Sabato scorso abbiamo guardato un Triestina-Pordenone con una cornice da più di 6.000 spettatori e non Triestina-Levico Terme, e che dopo averci tirato fuori dalla m***a hanno pure speso una valanga di soldi per provare a portarci in B fin da subito nonostante i tempi molto ristretti e il netto ritardo nelle tempistiche rispetto ad altre squadre. Ma a quanto pare qualcuno dopo soli 2 mesi (non 5 anni, così per dire) e una partita ufficiale giocata/persa già se l’è dimenticato e la riconoscenza è già finita. Perchè? perché dopo tutti questi considerevoli sforzi e diversi milioni di euro investiti nella squadra per cui tifiamo si permettono di proporre una modifica allo stemma e chiederne la proprietà, cosa normale nel 99,9% delle società italiane, tutte tranne la nostra. Perdonate lo sfogo ma comincio a pensare che i derby con il San Luigi siano davvero quello che ci meritiamo, la nostra dimensione.
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  16. Perdonami, ma se tu alla vigilia del quinto anno consecutivo in serie A provi amarezza a confronto con un club che sì, ha appena evitato una drammatica chiusura, ma comunque si barcamena tra terza e quarta serie da 11 o 12 anni - lo dico col massimo rispetto per l'Unione e con molta gioia per il salvataggio - io mi arrendo ...
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  17. negli anni scorsi ne abbiamo dette di tutti i colori a Da Ros poi come al solito al momento dell’addio tutti sono tristi non ha senso tornare ora sui pregi e difetti di questo giocatore a cui, parere personalissimo, ha fatto bene giocare senza pubblico quest’anno fino a un anno fa i mormorii al pala ad ogni iniziativa conclusa con un errore erano la regola tanto che spesso il giocatore non guardava nemmeno il canestro ma insomma, resta il ricordo delle splendide imprese vissute assieme al pala giocatore che ho talvolta detestato e tante volte amato ma è personaggio importante di alcune delle pagine più belle della storia della Pallacanestro Trieste sono pagine che sfoglio sempre con emozione e con una punta di commozione perché gli anni passano e chissà se potrò rivivere emozioni sportive così intense ma oggi mi alzo in piedi e tributo a Teo Da Ros la standing ovation che merita e che non mancherò di offrirgli alla prima occasione possibile in quella che è stata la sua arena grazie per questi 5 anni assieme e in bocca al lupo, sempre uno di noi
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  18. Questa e’ una storia di rinascita. Come quei film in cui il protagonista cade, si rialza, ricade e si risolleva. Ritrovandosi alla fine ricco, famoso e pieno di successo. Ma questo non e’ un film Questa e’ una storia vera, realmente accaduta nel panorama cestistico italiano tra il 2008 ed il 2018. Questa e’ la storia della Pallacanestro Trieste Ed inizia da un’autostrada. Di quelle che spaccano la pianura in 2 ,con interminabili rettilinei. C’e’ una macchina, di quelle belle, di grande cilindrata, che vi sfreccia. Dentro c’e’ un uomo. Distinto, ben vestito, che maneggia sull’autoradio nervosamente, per trovare una stazione radiofonica non disturbata. Di tanto in tanto fuma una sigaretta, per ingannare il tempo sprecato nel viaggio, mentre l’auto avanza su quella autostrada, in quel pomeriggio di tarda primavera dell’anno 2013. Tenetevelo a mente questo anno. Perche’ ora saltiamo indietro. Di esattamente 5 anni. Nel maggio 2008, Contador si apprestava a vincere il suo primo Giro d’Italia, e nelle sale dei cinema italiani stava per uscire il DIVO, ritratto di Andreotti, firmato Sorrentino. La Pallacanestro Trieste in quei giorni si gioca la permanenza in B2 con Bassano. A dire il vero il baratro per la societa’ si era spalancato gia’ 4 anni prima. Con il fallimento della vecchia societa’, la scomparsa dal basket che conta e la ripartenza con un nuovo soldalizio, Pallacanestro Trieste 2004,che noi continueremo comunque a chiamare semplicemente Pallacanestro Trieste, la passioni non cambiano marchio, guidato dall’allora Sindaco Dipiazza, dalla B2. Pronta la risalita in B1, campionato di assestamento, ricaduta in B2 dopo una violenta serie con Patti, e poi..e poi, dopo una campionato fatto di equivoci, malintesi e malumori interni ed esterni, lo spareggio per non retrocedere con Bassano. Dopo che Trieste si era fatta eliminare da Gorizia. Ed e’ una serie brutta questa contro Bassano, con scontri non sempre solo verbali, in campo, con tanto nervosismo fuori. Trieste in gara 3 sta per perdere anche il fattore campo, dopo un parziale prima dell’intervallo di una ventina di punti a 0 a favore dei meno considerati giocatori veneti. Forse il punto agonistico piu’ basso toccato dal basket di vertice cittadino Ma poi Trieste reagisce, vince gara 3, sfiora la chiusura vincente a Bassano in gara 4, dopo una partita persa con molte polemiche e recriminazioni, ma trionfa, davanti a 4000 spettatori, dato inusuale per una partita di quarta serie, gara 5, salvandosi dalla caduta nell’oblio cestitico. Ma non era piaciuta questa stagione ai dirigenti triestini, che decidono, grazie anche alla generosa sponsorizzazione, e non solo, Acegas, di rifondare un progetto e di risalire dal punto piu’ basso mai toccato dalla pallacanestro di vertice cittadina. E per farlo, richiama come consulente Boniciolli, personaggio cresciuto all’ombra dei Tanjevic negli anni d’oro targati Stefanel, reduce da ottimi successi su varie panchine italiane in massima serie. Personaggio difficile, spigoloso, che spesso dice quel che pensa, ma spesso pensa cio’ che non dice. Ma e’ anche una persona carismatica, che conosce i meandri del mondo del basket nazionale. E si mette subito al lavoro Boniciolli, lasciando andare dalla panchina triestina l’arcaico Pasini, e chiamando alla guida tecnica della squadra un allenatore relativamente giovane con buona esperienza nelle seconda serie nazionale, Massimo Bernardi. Uomo estroso ed estroverso, non fa fatica a attirarsi la simpatia della frangia piu’ estrema dei tifosi. Costruisce una squadra solida, chiamando Bocchini, Lenardon e Benevelli. La stagione regolare e’ un cammino abbastanza costante e di alto livello. Ma nella prima partita dei play off promozione, complice una decisione arbitrale che mai si e’ vista nei campi di basket, Trieste perde con Como, lasciando ai Comaschi anche il fattore campo della serie. Ma la squadra e’ forte e vince abbastanza agevolmente a Como, portando la serie a casa nella successiva partita giocata in esilio. Perche’ in esilio? Perche’, dopo gara 1 conclusasi in modo rocambolesco i tifosi non avevano accettato la decisione arbitrale che ha regalato, a loro dire,la vittoria ai Comaschi, giungendo pure a contatto fisico con uno degli arbitri. Inevitabile la squalifica del campo. Ma poco male, perche’ dopo Como, Trieste si sbarazza di una delle favorite, Trento ed in finale, con Riva del Garda, raggiunge la promozione in B1. L’entusiasmo della piazza per il primo gradino di una rinascita, si scontra con una stagione di b1 abbastanza anonima, non priva di attriti tra Bonicciolli e Bernardi. Tensioni che portano, al termine della stagione 2009/10 al via libera di Bernardi. Al suo posto, Boniciolli sceglie un allenatore veneto, brizzolato e di poche parole e di poche emozioni. Una di quelle persone che non noteresti mai ad una festa, un uomo dai modi anonimi ed austeri. Il suo nome e’ Eugenio Dalmasson. Allenatore con molti successi in campo femminile e nelle serie minori maschili, pragmatico, anti personaggio per eccellenza, sara’ uno dei tasselli fondamentali per la scalata al successo della Pallacanestro Trieste. Ma torniamo a quell’uomo misterioso, che macina km in quell’anonima autostrada in quella fredda primavera 2013. Quell’uomo e’ vicino alla sua meta. Esce dall’autostrada e si dirige verso una localita’ di una ricca provincia Veneta. L’uomo sa benissimo dove andare, con chi parlare e cosa fare. Si fa aprire un cancello, ed arriva davanti ad un edificio con le finestre specchiate. Una azienda, forse un fabbrica, forse semplicemente un palazzo dirigenziale. L’uomo spegne l’autoradio che tanta noia gli aveva dato in quel viaggio, scende dall’auto, apre la portiera posteriore e dal sedile preleva un’elegante valigetta d’affari, di quelle di pelle nera. Entra nell’edificio, si annuncia alla portineria, gli viene indicato il piano ed il numero di una stanza, prende l’ascensore, cerca quella stanza , vi entra e si siede su un’elegante poltrona di pelle. Ai muri vi sono appese, oltre che delle locandine di famosi fim del passato , delle foto di giocatori di basket, alcuni in maglia verde, alcuni in maglia blu. Non ci sono altre persone in quella stanza. L’uomo un po’ provato dal viaggio, le osserva distrattamente, si accende una sigaretta, l’ennesima di quella giornata, ed aspetta. Non ci si aspetta granche’ invece dalla stagione 2010/11 dalla Pallacanestro Trieste. Ed infatti il campionato non e’ di quelli che si ricordano, se non per lo strano avvicendamento in cabina di regia Lenardon - Busca, giocatore quest’ultimo, abbastanza anziano che non rende quanto ci si aspetta, facendo spesso rimpiangere il gioco brioso e un po’ illogico del suo predecessore. Per questo, ma non solo per questo, Dalmasson non piace. Troppo ingessato, troppo serioso, che poco concede al pubblico, specie quello piu’ caldo, abituato a 2 anni alla panchina agitata e spettacolare di Bernardi. La stagione, che prevede un numero cospicuo di retrocessioni in quarta serie per l’ennesima riforma dei campionati, si conclude con uno spareggio per restare nella terza serie, contro una squadra pugliese, Molfetta; Trieste se ne sbarazza agevolmente mostrando un gioco d’insieme che poche volte si era visto in quella stagione. Gioco d’insieme che sara’ poi il marchio di fabbrica delle future squadre di Dalmasson. Come quella 2011/12, composta da tre giocatori mandati via dall’ambiziosa Omegna, che non era riuscita con loro a centrare la promozione, Carra, Zaccariello e Ferraro. Tre scarti, insomma, venuti a Trieste con sete di rivincita. Accanto a loro arriva un centro non spettacolare, ma estremamente concreto, Gandini, un giovane friulano di buone speranze, Maganza, che raggiungono il nucleo rimasto dall’anno prima, composto da giovani triestini, Coronica, Scutierio, Ruzzier che bene si sono comportati l’anno prima nelle occasioni in cui Dalmasson ha concesso loro fiducia. La stagione regolare di quello strano campionato di terza serie, diviso per conference e division come l’Nba, inizia bene e finisce meglio. Trieste e’ prima della sua division . Ed inizia bene anche la sua post season,facendo fuori Recanati in sole due partite. Ma poi arriva Ferentino ed iniziano i guai. I Ciociari, guidati da Guarino, un play tanto odiato dal pubblico avversario, quanto efficace e carismatico sul campo, sbancano il Palatrieste in gara 1, perdono, sempre in terra giuliana, gara 2, e, con il fattore campo ribaltato, si giocano la promozione tra le mure amiche. Acciuffano gara 3 per i capelli, e vincono gara 4. Ferentino sale in A2. Nessuno ad inizio stagione si aspettava la promozione, con un allenatore mediaticamente insipido, con i 3 scarti di Omegna, con un mestierante sottocanestro e con un manipolo di giovani dal futuro non chiaramente glorioso. Ma l’appetito vien mangiando. E la quasi eliminazione con Ferentino e’ un macigno di delusione difficile da digerire, anche per i rapporti non proprio idilliaci tra le opposte tifoserie. E’ una quasi eliminazione, quasi, perche’ quell’anno le eliminate delle semifinali si potranno giocare l’ultimo posto utile per la promozione in uno spareggio al meglio delle 5 partite. Quelle 2 squadre sono Chieti e Trieste. Trieste ha il vantaggio del fattore campo favorevole. Che perde subito uscendo sconfitta in casa in gara 1 dagli onesti giocatori abruzzesi. Niente di nuovo sotto il sole, con tre perdenti a guidare la squadra e con un allenatore che non si mette mai a zona, dicono in molti. L’ambiente e’ depresso, pronto ad affrontare l’ennesima stagione nel purgatorio cestitico nazionale, giocando spesso in palestre,piuttosto che in palazzi dello sport, in localita’ nemmeno di provincia, senza stranieri, senza spettacolo. Trieste,pero’, vince agevolmente gara 2.Pareggia la serie; ma il problema e’ che deve andare a vincere a Chieti. Almeno una delle 2 partite previste, per salvare la serie e tornare a Trieste per giocarsi la bella. E non sara’ la prima delle 2, avranno pensato in molti, a riportare il fattore campo a favore di Trieste, dopo aver visto il risultato del primo tempo, che vede Chieti guidare con ampio margine. Ma dopo l’intervallo succede qualcosa. La squadra reagisce, recupera e supera Chieti,e controlla sino alla fine con un po’ pathos, e porta a casa la partita. Trieste,, se va male si giochera’ la promozione tra le mura amiche. I tifosi tirano un sospiro di sollievo. Trieste nella quarta partita e’ gia’ con il pensiero alla bella, sbraca e Chieti prenota l’albergo a Trieste. E’ il 14 giugno 2012. Il Palatrieste, da troppi anni semivuoto, rivive il lustro di un tutto esaurito. Fittizio, fittizio perche’ la societa’ permette l’ingresso gratuito per tutti. La partita e’ una classica partita di play off, in cui la squadra che guida non da’ mai l’impressione di poter chiudere il match, e la squadra che insegue non sembra in grado di ribaltare la situazione. Poco male. La squadra che guida e’ Trieste, quella che insegue e Chieti. Trieste torna in A2, mandando in visibilio i 7000 tifosi, di cui molti occasionali, che hanno assistito alla partita. Con tre perdenti, un mestierante, giovani dal futuro incerto e con un grigio allenatore che poco concede allo spettacolo. C’e’ molta curiosita’ a Trieste, e non solo Trieste, per la squadra che verra’ allestita per il ritorno nel basket che conta, finalmente con gli Americani e contro piazze di una certa tradizione. E’ estate, tempo in cui le societa’ coltivano i sogni, e i sogni dei triestini si chiamano Thomas, Filloy, Brandon Brown. Ce ne sarebbe un quarto, ma quello rimane appunto un sogno, Marko Milic. Al timone rimane Dalmasson che, nonostante abbia dimostrato di saper essere un vincente, non ha allontanato lo scetticismo che lo circonda. Con gli Americani sara’ diverso, si dice, lui non sapra’ gestirli e loro si stuferanno del suo gioco poco incline alle concessioni poetiche e agli individualismi. Ma l’inizio e’ incoraggiante e la squadra, da neopromossa, viaggia nelle posizioni di meta’ classifica, in tranquillita’, senza grossi affanni. Sinche’ in una partita di meta’ inverno, gli Americani non ci sono piu’.Se ne sono andati. Ma non e’ colpa di Dalmasson. La societa’, dopo l’esclusione di Napoli si sente sicura senza piu’retrocessioni. Non naviga nell’oro il soldalizio triestino, anzi, e’ proprio con l’acqua alla gola. Il ritorno nella seconda serie nazionale aveva contagiato di entusiasmo un po’ tutti, anche quelli che dovevano far quadrare i conti. In piu’, l’Acegas si e’ defilata,lasciando un vuoto economico di una certa importanza. Per evitare un nuovo fallimento, mantenendo la categoria, la stanza dei bottoni della Pall. Trieste decide, in maniera tutt’altro che indolore, di risparmiare, mandando via i giocatori con gli ingaggi piu’ sostanziosi, mantenendo l’ossatura italiana della squadra per quasi tutto il girone di ritorno. La squadra, protetta dal carisma di Dalmasson, non leva gli ormeggi, ma lotta ad armi impari ogni singola partita, riuscendone pure a vincere un paio, dimostrando che il gioco di sistema dalmassoniano funziona, nei limiti del possibile, anche senza giocatori guida e di talento superiore. Ci si salva, senza gioia, senza soldi. E’ la primavera, quella fredda, del 2013. Dove e’ iniziata la nostra storia. Dove c’e’ quell’uomo che aspetta in quella stanza tappezzata di cinema e di basket, in quell’edificio dalle finestre specchiate, in mezzo alla ricca provincia veneta. Poi, in quella stanza, arriva un’austera segretaria in tailleur. Lo invita ad entrare in un altra stanza piena di trofei e con una scrivania di legno pregiato. Seduto a quella scrivania c’e’ un altro uomo dall’aspetto fine ed i modi gentili. L’uomo entra, spegne la sigaretta, scusandosi per il disturbo recato dal fumo, si siede e comincia a discutere. Ma di cosa discutono quei due uomini, uno nervoso e dai gesti improvvisi e l’altro pacato e sicuro di se? Parlano di numeri, di soldi, di parco giocatori, di categorie, di scambi. Quei due uomini parlano della cessione dei diritti di A2 da Trieste a Treviso. Eh si, perche’ Trieste nel frattempo aveva terminato la stagione alla canna del gas,nonostante la rinuncia agli ingaggi degli americani Jobey Thomas e Brandon Brown. La citta’ sentendosi tradita da quel gesto ha iniziato di nuovo ad allontanarsi dalla Pallacanestro Trieste, e pur di evitare un altro fallimento, chi comanda in societa’ decide per il male minore. Treviso, sprofondata pure lei dopo l’abbandono dei Benetton, invece di soldi ne ha abbastanza. La sua piazza e’ ancora abbastanza calda e reclama una risalita immediata del basket trevigiano . Quell’ incontro, tenuto in stretto riserbo, si conclude con una stretta di mano che sa tanto di accordo. Treviso giochera’ in A2 e Trieste sara’ costretta a ripartire di nuovo dal basso, dopo aver solo assaporato per pochi mesi, la gioa del basket che conta. Ma invece, succede qualcosa, un colpo di scena di quelli che rivoltano la trama di un libro giallo, o sorprendono lo spettatore di un film thriller. Succede che gli spifferi, che in questi caso vi sono sempre, di una possibile cessione dei diritti, ha allarmato i tifosi. In particolare, cinque tifosi, tifosi qualunque,di quelli che vanno alla partita pagandosi il biglietto, e qualcuno pure nei settrori piu’ popolari , chiedono di poter parlare con Istituzioni triestine e con la societa’.Qualcuno li considera dei meri sognatori, dei don chishotte che saranno costretti a sbattere il muso contro i mulini a vento. Propongono alla societa’ di avviare una precoce campagna abbonamenti per raggiungere una somma di denare tale, da poter iscriversi al prossimo campionato, fermando la trattativa con Treviso. I vertici della Pall.Ts. Acconsentano, i tifosi si danno da fare e i piu’affezionati non perdono tempo per dimostrare il proprio attaccamento alla pallacanestro. L’iniziativa suscita piu’ scetticismo che entusiasmo, la citta’, molto incline al fatalismo, non e’ convinta, il no se pol, non si puo’ in italiano, domina ancora nell’animo del tifoso medio triestino. Eppure, nonostante che il numero stabilito di abbonamenti non venga raggiunto, la societa’ decide ugualmente di interrompere la trattativa con Treviso e si prepara, sempre con Dalmasson alla guida, alla stagione 2013/2014, in serie A2. Un mercato povero, non poteva essere diversamente quello Triestino. Eclissatosi Boniciolli un anno prima, non senza polemiche e veleni specie con la parte piu’ calda della tifoseria, a guidare il mercato viene chiamato Ghiacci, vecchia conoscenza triestina ai tempi della Coop Nord est, che insieme a Bocchini riesce ad allestire una squadra con pochi spiccioli, puntando sui giovani e sulla triestinita’.Coronica, Ruzzier, Tonut, Fossati ed altri giovani, costituiscono l’anima italiana, assieme a Mastrangelo al fedelissimo dalmassoniano, Carra, e al prestito veneziano, Candussi, giovane e lungo di belle speranze. Come stranieri arrivano il semisconosciuto Harris e l’esperto ma ormai logoro tiratore Hoover. Che infatti verra’ sostituito a febbraio con Wood, play guardia fisicamente piu’ fresco. La serie con Bassano, l’arrivo di Dalmasson, il mancato accordo con Treviso per lo scambio dei diritti. Queste sono alcune delle pietre miliari di questa storia. Ma quello che succede una domenica di inzio aprile 2014 ,di diritto entra tra i momenti cruciali di questo racconto. C’e’ un giocatore, giovane, Triestinissimo. Gioca play e di lui si dice un gran bene. Dalmasson gli affida la regia della squadra triestina da un paio di anni, nonostante la giovane eta’. Perche’ e’ un raccomandato, dice qualcuno, no, perche’ e’ forte, dicono altri. Ma Ruzzier, questo il suo nome, pur essendo forse raccomandato, e’ nipote di quel Boniciolli tanto discusso a Trieste, ha davvero talento e gambe forti. E lo dimostra pienamente in quella domenica di aprile 2014. Si gioca al Palatrieste, una sfida decisiva per la permanenza in A2. Chi perde e’ spacciato. Trieste contro Forli, come in altri anni, come in altri momenti cruciali della loro storia, le due realta’ si incrociano in una partita del dentro o fuori. La partita e’ equilibrata sinche’ dopo l’intervallo, Ferguson, swingman forliverse, non si sveglia dal torpore e, a suon di bombe,indirizza la partita verso i colori romagnoli. Forli e’ in vantaggio, quasi in doppia cifra, ad una manciata di minuti dalla fine. Ma l’orgoglio triestino di Ruzzier ribalta la situazione ;il giovane play si porta sulle spalle la squadra e a suon di canestri a ripetizione, in 3 minuti, sconvolge l’esito della partita, salvando Trieste. Questi sono stati gli ultimi 3 minuti del Triestino Ruzzier al Palatrieste in maglia biancorossa. 3 minuti indimenticabili e fondamentali per la storia del basket triestino. Sempre con il solito affanno, specie dal punto di vista societario. Se Ruzzier, parte per Venezia, per tentare l’avventura in A1, in una societa’ ambiziosa, c’e’ un altro Triestino doc che rimane, figlio d’arte:Stefano Tonut. Tonut e’ una guardia, forse un’ala che mai aveva convinto del tutto. Un anno piu’ giovane di Ruzzier, quasi sempre da questo e’ stato oscurato. Snobbato dai piu’, Tonut, assieme al nuovo Americano, bizzoso, ma talentuoso e fisicamente devastante, Holloway e al sempreverde Carra, porta la pallacanestro Trieste, orfana di sponsor, addirittura ai play off, dopo una stagione travagliata per la Lega, con rinunce ed esclusioni, che ne falsano, in qualche modo la classifica. Qualcuno dice che senza quegli incassi nella post season, Trieste sarebbe fallita. Qualcuno ironicamente osserva lo strano andamento dell’ultima partita di stagione regolare, contro Ferentino, partita vinta al supplementare da Trieste, che regala in extremis la possibilita’ di giocarsi la teorica promozione in A1, per la prima volta alla squadra Giuliana. Sta di fatto che in realta’, voci maligne a parte, Trieste meritava di partecipare alla post season. Post season che onora, eliminando Ferrara e portando l’ambiziosa Brescia a gara 5. Tonut si rende protagonista di una stagione fantastica, inaspettata per certi versi, il cui apice viene raggiunto con il canestro da 3 a fil di sirena o quasi,in gara 3 contro Brescia, al termine di una delle piu’ belle partite viste al PalaTrieste. Tali prestazioni non potevano passare inosservate ed infatti la solita Venezia lo strappa a Trieste per lanciarlo nell’olimpo del basket. La stagione successiva riparte con le solite premesse, con la solita rifondazione con il solito nucleo triestino a tirare la carretta. Nucleo triestino che si arrichisce con un’arrivo importante: Andrea Pecile, giocatore esperto e di talento, reduce da una carriera importante, che vuole chiudere presumibilmente nella sua citta’. Con Carra ritirato, dovra’ essere lui, l’anima della squadra. Squadra formata da un bulgaro, un Americano sconosciuto, giovane e senza grosso pedigree, da un altro triestino preso in prestito da Trapani, Bossi, e da un altro giovane di belle speranze che sostituisce Candussi, partito per altri lidi, Landi. La stagione non inzia bene per Trieste, manca il talento di Tonut, e l’estro di Holloway, ma pian piano, Dalmasson inizia ad infondere ai giocatori la sua personalita’; la squadra ricomincia a vincere, con una certa continuita’, Parks, l’americano sconosciuto che viene dal Bronx, e’ efficace e gioca con grande cuore, Bossi guida la squadra, Pecile ci mette tutto il suo talento e la sua esperienza. E cosi’ Trieste, senza grossi affanni, questa volta, non solo si salva, ma raggiunge, per la seconda volta consecutiva, i play off. Ma non e’ questa la cosa piu’ importante di questa stagione. La serie con Bassano, l’arrivo di Dalmasson, i 3 minuti di Ruzzier, l’utopia vincente di quei cinque di tifosi. Questa storia si arricchisce di un altro tassello importante. Di quelli che se non ci fosse stato, oggi non saremmo qui a raccontarla questa storia. In quell’inverno arriva a Trieste a dar manforte alla societa’, uno sponsor, dopo tanti anni di magliette anonime, e aiuti economici irrisori . E’ una societa’ interinale di lavoro, una delle tante che fioriscono in questi anni. La proprieta’ ha sede nel sud, con varie filiali in diverse parti del Paese. Da una di queste filiali, situata nel profondo Friuli, arriva un uomo. Piccolo,entusiasta e, per sua stessa ammissione, non un conoscitore di basket. Quell’uomo si chiama Gianluca Mauro e rappresenta L’Alma agenzia per il lavoro. Non un nome conosciutissimo ai piu’ questo dell’Alma, sta di fatto che Mauro per conto dell’azienda mette subito a disposizione denaro fresco, la societa’ sostituisce il Bulgaro con un piu’ navigato ed talentuoso Americano, Nelson e finalmente la societa’ finisce la stagione senza affanni economici. Anche se un po’ brucia l’eliminazione al primo turno di Play off con Tortona. Ma non e’ tutto. Alma ha soldi e li desidera spendere. In estate entra in societa’ ed in breve tempo ne diventa socio maggioritario. Inizia per Trieste una nuova era: l’era di Gianluca Mauro. E’ un decisionista questo Mauro e ha dalla sua i denari freschi che Alma gli mette a disposizione. Elimina le diatribe con la parte triestina della societa’ con grande autorevolezza. Con grande abilita’, fa in modo che la squadra di basket diventi una realta’ trasversale in tutti gli aspetti cittadini. l’Alma Trieste non si distingue solo per le sue gesta sul parquet ma anche per inziative benefiche e visite frequenti nelle scuole cittadine; insomma il suo marchio si estende su tutto il tessuto cittadino. Il risultato e’ che l’Alma Trieste rincoquista l’entusiasmo di un’intera piazza, facendo scoppiare in citta’ la cosiddetta “almamania” . Si, proprio come negli anni ruggenti dell’Hurligham o in quelli ricchi ed ambiziosi della Stefanel. Le partite al Palatrieste diventano un rituale domenicale per molti, in palazzo ricco di colore, il rosso, di rumore.di atmosfera. Palatrieste che ben presto si chiamera’ Alma Arena, avendo la societa’ avuto in concessione la struttura dal Comune. Il primo mercato estivo pero’, in apparenza, non regala colpi a sensazione. Confermato a furor di popolo Parks, lasciato intatto il nucleo triestino, Bossi,Coronica, Pecile, assieme al dalmassoniano DOC, Prandin, Landi lascia Trieste alla volta di Roma, abbandono questo che provoca piu’ di qualche malumore in societa’ e staff tecnico,ed al suo posto viene ingaggiato un Milanese, uno di quei giocatori che tanto prometteva e poco ha mantenuto:Matteo Da Ros. E dopo Da Ros, in sostituzione di Nelson, dalla terza lega spagnola arriva uno Statunitense ai piu’ sconosciuto, fortemente voluto da Dalmasson: Javonte Green. Forse qualcuno si aspettava di meglio, tantopiu’ che la squadra non inzia bene. Poi, pero’, succede che la squadra inzia a vincere, da Brescia Mauro fa arrivare un rinforzo di nome e importante, Alessandro Cittadini, e si arriva a fine stagione con 22 vittorie, a pari punti con Treviso e la Virtus Bologna. Solo la classifica degli scontri diretti sancisce un comunque ottimo terzo posto nella stagione regolare. Ma Mauro ha un’altra sorpresa da spendere e la spende bene e al momento giusto. Prima dell’inizio della post season arriva da Varese nientemeno che Daniele Cavaliero. Daniele Cavaliero e’ Triestino, anche se non di nascita, ed era il simbolo dell’allora Coop nord est, pre fallimento. Con Trieste abbissata in B2, lui si e’ costruito un’onorevole carriera in serie A, giocando pure in piazze importanti. Ora, a 33 anni decide di tornare per portare Trieste li’ dove l’aveva lasciata nella primavera 2004: In serie A. E inizia bene Cavaliero, quei play off. Decidendo gara 5 contro Treviglio che non senza sorpresa, aveva fatto penare Trieste per il passaggio del turno. Contro Tortona, la squadra biancorossa si vendica del 3 a 1 dell’anno precedente e con il medesima sequenza di risultati,elimina la squadra Piemontese. Trieste gia’ cosi tocca il punto piu’ alto mai raggiunto nell’era post fallimento: arriva nella semifinale per la promozione. Grazie a 2 vittorie a Treviso, a contendere l’accesso alla finalissima ai Triestini sara’ la Fortitudo Bologna di Boniciolli. Si, quel Boniciolli, quello che aveva scelto Dalmasson, quello che se n’era andato da Trieste sbattendo la porta. Quello odiato dai tifosi piu’ caldi,e non solo, del palazzo. La serie contro la Fortitudo e’ una di quelle che non si scordano facilmente. Dopo due vittorie in casa, Trieste avra’ comunque la possibilita’ di giocarsi la finale tra le mura amiche in gara 5, Bologna vince agevolmente gara 3. Gara 4, dominata per 38 minuti dai Triestini, ha un epilogo amaro, polemico e violento. Amaro perche’ viene deciso da una tripla di Candi negli ultimi secondi. Polemico perche’ in quell’azione potevano starci due o 3 infrazioni da parte dei Bolognesi Violento, perche’ a fine partita alcuni giocatori sono stati strattonati,colpiti alle spalle da pseudo supporter della Fortitudo. Gara 5 si gioca in un’arena. Trieste la fa sua gia’ nel primo quarto, quando distanzia i rivali di una ventina di punti. Qualche brivido nel finale non basta ad arginare la marea biancorossa Trieste e’ in finale. Ed e’ una finale che si gioca con l’altra Bologna, quella piu’ borghese, piu’ titolata, la Virtus. Ed e’ una finale senza storia. Troppo forte e riposata l’altra Bologna, Trieste e’ troppo stanca e forse un po’ appagata.3 a 0 per la Virtus. Trieste rimane in A2. Ma rimane in A2 con una societa’ solida, con una squadra competitiva e con la consapevolezza che la scalata si puo’ fare. Pochi tasselli ma ben precisi vengono aggiunti nell’estate 2017.Juan Fernandez, play protagonista della promozione di Brescia due anni prima, Laurence Bowers, mezzo lungo reduce da una stagione eccellente a Ferrara e Federico Loschi, anche lui uno che ha militato a Brescia assieme a Fernandez ed al confermato Cittadini. L’estate 2017 pero’ porta i primi problemi.Da Ros deve subire due interventi chirurgici, Bowers si ferma per problemi ad un ginocchio, Cavaliero si procura una distorsione alla caviglia durante la vittoriosa kermesse della supercoppa di Lega. Ma il campionato e’ una sinfonia.11 vittorie consecutive, giunte con un roster incompleto, con giocatori assenti o convalescenti. Prima piazza in classifica poco discutibile,in termini numerici, ma anche come qualita’ di gioco. Poi pero’, ad inizio inverno, qualcosa si inceppa. La squadra in trasferta si ferma,non vince piu’. Si recuperano gli infortunati ma nel contempo si fermano altri giocatori. Si perde un sanguinoso derby con Udine, ed in gennaio le due trasferte consecutive su campi solo in apparenza agevoli, portano altrettante sconfitte. L’ambiente mugugna, i tifosi abituati a troppe vittorie, si pongono dei dubbi, sull’allenatore, su alcuni giocatori. Ne’ la situazione migliora in seguito. Per fortuna, la squadra all’Alma Arena ha un rendimento perfetto. Ma in trasferta le cose non cambiano. I due punti piu’ bassi di questa stagione sono la sconfitta in Coppa Italia ad opera di Tortona, e la prima sconfitta casalinga, ad opera, e questo fa malissimo ai tifosi, degli odiati cugini di Udine. Nel mezzo c’e’ anche un brutto rovescio, quello contro Treviso, a Treviso. Squadra che aveva iniziato il campionato molto male, che con il recupero di alcuni giocatori e con l’innesto dell’Americano Swann, fa paura, e tanta paura. Con la disfatta di Udine, giunta alla penultima giornata di campionato, in pericolo c’e’ il primo posto della Lega. Trieste deve andare a vincere a Montegranaro, quarta in classifica in quel momento. In pochi ci credono,Mauro striglia la squadra: Trieste va nelle Marche e ritorna vincente. Il primo posto e’ suo. Ed ora? Ora ci sono i play off. Ma non sono i soliti play off in cui Trieste partiva senza i favori del pronostico. Questi sono play off difficili, in cui Trieste parte per vincere. Ed il primo scoglio e’ una squadra che viene dall’altro girone, quello ovest, quello piu’ debole, dicono in tanti:Treviglio. I Lombardi arrivano alla post season grazie a 5 vittorie nelle ultime 5 partite. Ma a parte qualche patema in gara 1, Trieste se ne sbarazza agevolmente: 3 a 0. E poi? Poi c’e’ Montegranaro, versa sorpresa del girone est. Montegranaro invece e’ avversario tosto. Perde nel finale gara 1, sta per portare a casa una gara 2, salvata all’ultimo minuto da Triestini, Vince gara 3, ma poi si deve arrendere ai biancorossi in Gara 4. Gli uomini di Dalmasson sono in semifinale. E in semifinale li aspetta Treviso. Si, quella Treviso che tremare il mondo fa: ha perso 3 partite nelle ultime 24 partite, spesso ridicolizzando gli avversari di turno. In molti vedono, nonostante che il fattore campo penda dalla parte dei Triestini, i Veneti favoriti. Alcuni lo dicono apertamente, lasciando ben poche speranze a Green e compagni; 3 a 0, azzarda qualcuno, altri lasciano a Trieste la soddisfazione del goal della bandiera pronosticando un 3 a 1.Sempre a favore dei Trevigiani. Ed il destino che stava per togliere l’A2 a Trieste a favore di Treviso, ripropone un confronto tra le due realta’, pressoche’ decisivo. Ma questa volta la partita, ovvero le partite, si giocano sui legni di un parquet, non in un ufficio. Trieste vince, soffrendo, gara 1. Controlla, pur con qualche patema, gara 2, portando a casa anche questa vittoria. Si va a Treviso forti di un solido 2 a 0 . In pochi se lo aspettavano. Forse quelli che se lo aspettavano di meno sono proprio i giocatori di Treviso. Che in gara 3 si squagliano clamorosamente davanti a loro pubblico, lasciando ai Triestini in campo e a quelli fuori, il compito di suonare un sinfonia vincente.Anzi, trionfale. 84 a 52, il risultato, clamoroso nei numeri e nella sostanza. Trieste va in finale e ci fa sbattendo forte i pugni sul tavolo della promozione. E aspetta la sua avversaria che sara’ decisa dal confronto tra la Fortitudo e Casale. E se per la societa’ della Fortitudo la semifinale e’ il minimo sindacale per chi, come lei, ha speso ingenti somme di denaro per allestire una formazione competitiva, per Casale, no. Ad inizio anno nessuno avrebbe potuto prevedere un simile risultato. Squadra senza grossi nomi, con un manipolo di giovani a dar manforte ai piu’ esperti, Sanders, Martinoni, Blizzard e Tomassini. In pochi credono anche che i Piemontesi, nonostante il fattore campo a favore, riescano ad elimanare la blasonata Fortitudo. Ed invece no. Dopo un 2 a 0 casalingo , Casale prende un’imbarcata biblica al Paladozza in gara 3. Tutti, o quasi, sono convinti che si dovra’ tornare in Piemonte. Succede pero’ che in gara 4 la Fortitudo giochi sulle ginocchia e se Trieste aveva maremaldeggiato a Treviso, Casale domina davanti a 5500 tifosi bolognesi attoniti, gara 4. La finale e’ sua. Questa e’ una storia di rinascita. Come quei film in cui il protagonista cade, si rialza, ricade e si risolleva. Ritrovandosi alla fine ricco, famoso e pieno di successo. E come le storie piu’ toccanti, il finale regala spunti emozionali altissimi. Daniele Cavaliero, l’ultimo Triestino ad arrendersi in quel lontano 2004 al retrocessione, al fallimento, trascina la squadra e la riporta dove l’aveva lasciata 14 anni prima. Lo fa a Casale, in una di quelle serate che resteranno scolpite nelle memoria dei Tifosi triestini. Come la partita con Mecap Vigevano, e si parla di 40 anni fa o quasi, come la Felicita’ contro Forli nella Pasqua dell’82, come a Varese nell’89, come contro Gorizia nel 90.Come conto Venezia nel 2005, come contro Riva del Garda nel 2009, come contro Chieti nel 2012. Trieste vince le prime 2 all’Alma arena con diverse difficolta’, specie in gara 1. Va a Casale e nessuno scommette ormai su un risultato diverso da una promozione triestina. Magari non sara’ decisiva, la partita di Daniele Cavaliero contro Casale ma, per tutti i motivi descritti prima, ha un alto valore simbolico e aggiunge significato ad emozione, storia ad altra storia. Segna 23 punti, il suo massimo stagionale ed accompagna tutta una citta’ verso il paradiso. Ed e’ giusto cosi. Che sia lui a condurre Trieste dove l’aveva lasciata. In serie A. Ci sono tanti personaggi in questa storia lunga 10 anni. Iniziata nella primavera 2008 e terminata nell’estate 2018. Come in tutti i romanzi, o film, ci sono stati i cattivi, gli antagonisti, quei due misteriosi uomini che stavano trattando per rigettare il basket triestino nell’oblio. E poi ci sono quei personaggi controversi, che non sai se amare odiare. Come Bonicciolli per esempio. E poi ci sono i buoni,quelli che hanno contribuito ad un successo, magari non sempre in modo consapevole. Ci sono i giocatori, quelli che non si ricordano, come Bartolucci o Maiocco, che magari senza saperlo, restano comunque protagonisti in questa storia. Ci sono invece altri giocatori, quelli che si ricordano, come Ruzzier, Carra, Tonut, Parks, Cavaliero. Ci sono i condottieri, come Dalmasson, Bocchini,Ghiacci, Mauro. E poi ci sono quei cinque sognatori, che hanno un nome e cognome, a cui in pochi credevano e che invece con il loro sogno hanno permesso che questa storia venga scritta. E nel mezzo ci sono quel migliaio di persone senza nome e cognome, che in quel momento a quel sogno hanno aderito, alcuni senza aver mai visto, e mai in seguito vedranno, una partita di basket. Ma lo hanno fatto per evitare che una parte di Trieste muoia. Ora quella parte di Trieste gioisce. Perche’ Trieste, alle 22.35 di sabato 16 giugno 2018, e’ tornata in serie A.
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  19. Ma c'è ancora gente così disinformata da pensare che siamo in mano ad un Tonellotto o un Pontrelli? Nel 2024 essere ignoranti è una scelta e una colpa dal momento che internet è a disposizione di tutti. Ci metteresti meno tempo a cercare quali società quotate in borsa fanno capo a Ben piuttosto che fare commenti idioti come questo.
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  20. La società ha deciso di mandare tutto al tracollo x contestare questa giunta comunale che ha rovinato tutto !!! Adesso le perdiamo tutte fino a Maggio… il messaggio è chiaro!!!!!
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  21. Fra i modus operandi italiani c'è anche quello di correggere gli insegnanti.
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  22. UNA SALVEZZA MIRACOLOSA Mi piace credere che questo miracolo sia opera degli angeli rossolabardati in cielo. Purtroppo negli ultimi tempi abbiamo perso tanti, troppi, fratelli con l'Unione nel cuore, ma loro non si sono dimenticati di noi, "ga fato clapa" e da lassù hanno confezionato quello che solo gli angeli conoscono veramente: l'arte della consolazione che dallo scoramento innalza l’animo alla gioia. Non trovo altro modo per cercare di comprendere meglio quello che è successo nelle ultime settimane. Roba che se la vedi al cinema esci dalla sala dicendo "la solita americanata, fantascienza". Pensate, abbiamo ripetuto l'impresa di Lucca e Dro due volte, a Crema e Seregno, con l'antipasto di Pro Patria - Piacenza, quattro gol segnati nei minuti finali in situazioni impossibili. Partite così non si possono descrivere tecnicamente, vivono sugli episodi dove la linea tra essere villani o eroi è sottilissima. Eppure per il livello della Serie C la qualità è stata ottima. La punizione sul palo di Felici un gioiello, il gol in controbalzo di Tavernelli volato all'incrocio una perla di cui parecchi top player possono essere invidiosi, nel mezzo di una partita maschia, con parecchie buone trame di gioco, nonostante la comprensibile tensione e l'enorme posta in palio. Chi la pensa diversamente la categoria non la conosce, ed è meglio che continui ad amoreggiare con il "guardiolismo" in TV. Anche noi di "Solo la Maglia" abbiamo un piccolo segreto. Dopo Triestina - Sangiuliano al Rocco e il gol del Piacenza a Busto ho chiesto al mio socio Mauro Bettini, di preparare una grafica triste per commemorare l'ormai inevitabile retrocessione, l'ho rifatto inconsapevolmente anche dopo il gol della Pergolettese, ieri invece ci ho pensato, proviamoci - mi son detto - però non ci credevo veramente. Non può funzionare di nuovo, per la terza volta, avevo sottovalutato il potere degli angeli. Se possiamo parlare di tutto ciò vanno però attribuiti alcuni meriti particolari. Ai giocatori innanzitutto, i quali hanno saputo fare gruppo, sputare sangue, non mollare mai, seppure consci dei limiti strutturali in campo. Mi verrebbe da nominarli tutti, perché ognuno di loro il quale è sceso sul rettangolo verde in queste partite ha dato l'anima, ha sudato la maglia, tuttavia mi limiterò a tre, quelli che questa squadra l'hanno presa per mano, malgrado non fossero titolari fissi, ma che però in allenamento sono stati grandiosi, veri punti di riferimento. Non è un caso che ieri erano tra i più emozionati, mi riferisco a Malomo e Ciofani, lacrime di gioia da capitani coraggiosi. Il terzo è Mbakogu, sicuramente non il giocatore di qualche anno fa, spesso ingiustamente dileggiato, ma assolutamente indispensabile in questo nostro scacchiere tergestino. Naturalmente non posso dimenticare il maestro d'orchestra: Mister Gentilini. Arrivato a fine gennaio con una squadra ultima in classifica a cinque punti dalla penultima, ha perso solo tre gare e plasmato una compagine capace di viaggiare a ritmi d'alta classifica, certo a volte un pò sparagnina, ma Re Augusto sapeva quello che faceva. Lui ci ha portato nel purgatorio dove gli angeli potevano agire, raccattandoci dall'inferno. Un plauso anche per Pavanel, non per il suo percorso da allenatore, indubbiamente insufficiente, ma per avere creato questa squadra nel mercato di gennaio avendo il coraggio di dimettersi quando ha capito che il suo ruolo era finito. Ora godiamoci la vittoria, non è il momento di avventurarci troppo avanti, lo faremo a tempo debito. Nessuno ci la potrà levare queste emozioni intrinseche, qualunque cosa succederà in futuro. Il presidente Giacomini ha dichiarato che tante situazioni cambieranno, dice che hanno imparato dagli errori. Speriamo sia vero. Non serve fare cose fantasmagoriche. La base di giocatori c'è, va solo rinforzata, il mister va confermato, serve un DS competente e bisogna tenere la squadra a stretto contatto con la sua gente. Non è difficile. Tutti possono sbagliare, lavorate in silenzio con umiltà e il triestino vi ripagherà, continuate a scambiarci per dei tik toker e questa volta gli angeli non potranno ripetere il miracolo. Infine il pubblico. Vivace, caldo, colorato e pronto per una visita dal cardiologo. Sarebbe bello il suo apporto sia più costante anche durante la stagione però. L'Unione siamo noi e chi ne vol mal ne magni le culatte.
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  23. Se posso cerco di spiegarmi senza sfottere, offendere, etc.. Io so solo che da un anno a questa parte ci sono un tre persone che hanno fatto la scelta di una posizione di ortodossia societaria: qualunque cosa si scriva diversa dal pensiero unico via critiche anche personali se non un sarcasmo che ormai è diventato stantio. In passato questo forum non era così. Si discuteva anche molto animatamente. Ci si mandava a quel paese. Molti di noi (io per primo) anche esageravamo, arrivavammo a dire che basta, non avremmo più scritto... Ma poi ritornavamo, sapevamo scusaci. Alla fine poi le posizioni erano sempre fluide e cangianti nei gruppi di pensiero, seppur con colorazioni specifiche: chi entusiasta in ogni occasione (il nostro amico "sardo" @Puntina) chi razionale positivista (@flaming) o pessimista (@pinot), tecnici di spessore (@MangiafuocoMcrae @poli) o regolatori (@gus), supertifosi curvisti (@Stefanuzzo) o più di pancia (@alvin66). E via così dagli storici ai più recenti. Ma persone che uno legge con piacere perché ci sono cosa interessanti sia per la forma che per il contenuto. A periodi siamo d'accordo o disaccordo, ma fluidi e penso tutti intellettualmente onesti. Quello che ha me dispiace è ora questo stile nuovo, appunto di alcuni e da un anno, un clima che fa passare la voglia e mi spiace non venga percepito. Perché poi a pedanteria si risponde con pesantezza (io per primo sbagliando). Il reiterare di certe battute e il non sapersi mettere in discussione, scusarsi, l'uso di parolacce etc, da un anno a questa parte per me questo ha un pochino intristito il dialogo. So che tutto quanto scritto non servirà a nulla per cambiare lo stato di questa evoluzione (involuzione) anche perché qualcuno si è pure disegnato un personaggio intorno a questi modi e ne è tronfio. Saranno i tempi. Io ho espresso il mio disagio e cerco di chiudere qui.
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  24. A mente fredda, dopo due giorni di pausa riflessione devo scrivere quanto segue; Tornando al teatrino di domenica scorsa con la conferenza stampa post partita, e più precisamente allo show di quel brutto personaggio che porta il nome e cognome di Gabriele Parpiglia, vorrei precisare una cosa: caro Parpiglia, sciacquati la bocca quando parli di Unione/Disunione. In primis perché tu con l'Unione non centri un ca**o ( uso termini volgari con i quali ti trovi a meraviglia); sei qua da pochi mesi e non ne capisco il motivo e parli di Unione! Chiamala "semplicemente" Triestina per cortesia, perché per noi tifosi Triestini "Unione" è qualcosa che faccio fatica anche a spiegarti quanto sia speciale, caro Parpiglia, quanto significhi e quanto valga e rappresenta per noi l'Unione. Detto ciò, in questo momento così sportivamente negativo, proprio tu caro Gabriele Parpiglia vieni a fare la morale ai tifosi, proprio tu che dell'Unione, della storia dell'Unione non solo non sai nulla, o molto poco perché forse hai letto qualcosa su Wikipedia stando seduto sulla tazza del cesso, tu che con quella faccia, quel tuo orrido, arrogante e insopportabile modo di fare, rappresenti al meglio la parte più brutta e impresentabile di questa società. Caro Gabriele Parpiglia, prima di parlare di Dis-Unione, vorrei ricordarti che siete stati Voi a tenere nascosta la squadra ai tifosi durante il precampionato, organizzando partite quasi di nascosto e facendo ancora ad oggi allenamenti chiusi al pubblico e conferenze esclusive per gli addetti ai lavori (quei quattro giornalai che hai zittito nel tuo squallido monologo), e aggiungendo i pessimi risultati della squadra legati a prestazioni orribili e inaccettabili anche talvolta sotto il profilo di un palese menefreghismo (Vicenza??) , e aggiungendo una tua ( e non solo tua) arroganza di cui noi triestini ne faremmo volentieri a meno. Vedi caro Gabriele Parpiglia, anche se con prezzi molto bassi e convenienti, i triestini hanno risposto presente in quanto abbonamenti, e nessuno poteva darlo per scontato caro Parpiglia, perché sono 20 anni, stagione della famosa finale persa col Pisa a parte, sono 20 lunghissimi anni che noi tifosi Triestini non vinciamo sul campo, quel famoso 2002 dove gli eroi di Lucca ci hanno fatto piangere di gioia caro Parpiglia, perché loro si che avevano il senso di Unione, di appartenenza a quel simbolo che si chiama Alabarda e che per noi triestini vale molto di più che un tuo assurdo, ingiustificato e maleducato monologo in difesa di semi sconosciuto ragazzo (Lovisa) colpevole, forse, di aver accennato un sorriso dopo la batosta di Vicenza davanti ai propri tifosi. Caro Gabriele Parpiglia, ai tifosi Triestini è molto facile entrare nel cuore; ci vuole appunto il cuore, sia di chi dovrebbe sudare e correre e lottare in campo, che onestà intellettuale e serietà fuori dal campo, eh aimé sia a te che a quasi tutti i giocatori mancano le qualità di cui sopra. Ai tifosi Triestini purtroppo non serve Zico in campo per venire allo stadio, ma piuttosto un gruppo unito, che può anche retrocedere sul campo, ma con onore e dignità lotta per vincere. Poi sul campo si può anche perdere caro Gabriele Parpiglia, ma fuori dal campo bisogna avere rispetto. Caro Gabriele Parpiglia con tutto il rispetto che posso, va in mona de tu mare. Forza Unione sempre e comunque. Lorenzo
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  25. Ti ringrazio per la stima e provo a risponderti, per quel che posso, scusandomi in anticipo se sarò prolisso. Ah, invece non risponderò alle repliche né alle critiche che mi aspetto copiose, visto che il mio pensiero non è allineato con la maggioranza. Innanzi tutto: colpa di cosa, esattamente? Della disaffezione del pubblico? Ti dico subito che a mio avviso c'è una responsabilità della società nel non essere stata capace di ricreare l'empatia con la massa dei propri tifosi, nell'aver sottovalutato gli effetti dell'allontanamento forzato della gente dai palazzetti, e probabilmente abbiamo commesso degli errori nella campagna abbonamenti anche se su questo punto il ragionamento a mio avviso è più complesso e confesso di non avere ancora un'idea precisa. MA la situazione generale ha influito pesantemente, secondo me almeno tanto quanto. E diverse critiche da parte di "tifosi" mi sembrano strumentali, volte solo a giustificare se stessi per non avere più voglia o per avere cambiato interessi. Tutta roba che, tra l'altro, ci sta. E' capitata anche a me. Altre colpe io, per quanto mi sforzi, in tutta sincerità non ne vedo. Anzi, vedo molti meriti. Il mio giudizio sulle "persone al comando" è positivo. Risultati economici? Tre bilanci di fila chiusi in sostanziale pareggio, nonostante il crack di Alma, il Covid, l'aumento dei costi delle energie che ha inciso sull'ultimo esercizio. Risultati sportivi? 20-21 sesto posto a parimerito con Treviso - settimi per differenza canestri - con accesso ai play-off, qualificati per le finali di Coppa Italia (il che significa essere rimasti nella prima metà della classifica per tutta la stagione); 21-22 ottavo posto a parimerito con Pesaro - noni per differenza canestri (2 punti), quindi esclusi dai play-off - ma qualificati per le finali di Coppa Italia, se non ricordo male da quarti in classifica; mi sembrano risultati buoni, se non molto buoni, anche in rapporto alla storia di Pallacanestro Trieste in Serie A. Vorrei dirti che mi fanno sorridere (ma in verità mi fanno incazzare per quanto sono distanti dalla realtà) le insinuazioni che leggo su soci attaccati alla poltrona, soci che ostacolerebbero nuovi ingressi e trattative con possibili nuove proprietà. Discorso complesso e sfaccettato che sintetizzo in: pregiudizi e non conoscenza della realtà. E che faccio fatica a capire il pensiero che attribuisce colpe a una dirigenza che "in tre anni di Allianz non è stata capace di trovare un nuovo main sponsor" ... magari sbaglio io ma mi sembra il ragionamento di chi non si è mai occupato di queste cose e non ha idea di come funzionino. Vorrei dire che nei tre anni di Allianz intanto ci si è dovuti occupare di Allianz e che spesso nei sondaggi con altre realtà la prima (facile) obiezione era: "Beh, ma voi avete già Allianz, ne riparliamo quando finisce". E che non c'è fuori dalla porta la fila di aziende smaniose di sponsorizzare Trieste nel basket. E che nelle ultime due stagioni i ricavi da sponsorizzazione (main sponsor escluso) sono cresciuti costantemente e quest'anno cresceranno ancora, segnale che lo staff lavora e non lavora male ... Tra l'altro, persa Allianz un nome importante sulle maglie c'è e il contributo fornito è di tutto rispetto. A questo bisognerebbe fermarsi, secondo me. Non credere che gli altri main sponsor di serie A (ovviamente quelli slegati dalle proprietà) elargiscano cifre superiori o tanto superiori, evidentemente - a torto o a ragione, vedremo - si è ritenuto di poter riempire lo spazio centrale della maglia con altro marchio. La squadra di quest'anno è figlia della difficoltà economica di inizio stagione, in buona parte causata dall'aumento imprevedibile dei costi di gestione del Palasport dovuto ai rincari di gas ed elettricità e in parte da trattative per la cessione della maggioranza delle quote del club che da mesi stanno assorbendo tempo ed energie del management. Quanto ai primi, Pallacanestro Trieste è lasciata sola a fronteggiare i problemi, quanto alle seconde come sempre i conti si faranno alla fine.
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  26. Non che abbia bisogno di un avvocato difensore, ma quello che chiami mago delle statistiche per tua informazione le insegna all'Università. Se lo conoscessi, come per mia fortuna lo conosco io, ne avresti almeno un po' di rispetto. Comprendo però che il dialogo fra un docente universitario e un no-vax che si informa su Topolino e manco sa fare i quote su un forum abbia difficoltà di sviluppo. Vedi, qua tutti fanno a meno della saggezza di tutti, è della stupidità che si farebbe a meno volentieri, ma pare non sia proprio possibile....
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  27. Per prima cosa, ringrazio i partecipanti al forum che in questo.periodo mi hanno scritto. Intervengo semplicemente per fare un po' di chiarezza su una vicenda sulla quale leggo cose assurde, ovviamente dovute non certo alla malafede di chi scrive ma alla semplice non conoscenza di come stiano, anche solo a livello sommario, le cose. So che alcuni trovano noiosi i miei post perché troppo lunghi, mi scuso in anticipo ma se non spiego (almeno quel che credo di poter spiegare, senza scendere in particolari) non si capisce nulla. Prima di tutto, una premessa fondamentale: il cambio in panchina è stato deciso dopo Gubbio, e avendo giocato di mercoledì i tempi erano quelli che erano. Giusto? Sbagliato? Ognuno può trarre le sue conclusioni, quel che è certo è che il cambio sarebbe avvenuto anche se ieri avessimo vinto largo con una prestazione scintillante, perché l'accordo con Pillon è stato con tutta evidenza chiuso prima della partita. Ovviamente, qualsiasi allenatore serio che subentra chiede di avere almeno una settimana per capirne qualcosa, questo mi pare pacifico. È d'altra parte chiaro che l'ideale sarebbe stato che non fosse trapelato niente, e mi stupisce chi non capisce che sarebbe stato più opportuno. Invece la cosa è uscita, non da fonte locale ma abruzzese, probabilmente (ma è solo una mia supposizione) perché al giornalista pescarese (o chi per lui) che ha chiesto info sulla possibilità di un ritorno di Pillon sarà stato spiegato che era in trattativa con altri. Noi, appunto. Pazienza, capita. Vengo all'opportunità del cambio. Ho letto che a Gubbio abbiamo giocato male. Non è esatto, non abbiamo giocato proprio. E non è stata la prima volta, purtroppo. Ho letto anche, per la verità più in altre sedi che sul forum, che Gautieri "pol allenar al massimo i pulcini" Ora, a parte che la serieta' e la correttezza della persona non sono tali da meritarsi prese per il c**o, io parto da un presupposto che tenderei a considerare pacifico, e cioè che un allenatore professionista con centinaia e centinaia di panchine alle spalle, anche di categorie superiori alla nostra, ne sappia molto più di me e di qualsiasi utente di qualsiasi forum. Dunque, i "ma cossa nol vedi che..." (completabile a piacere) hanno, anzi avevano, tutti una risposta ovvia: sì, lo vede. Qualsiasi allenatore professionista, evidentemente, vede senz'altro quel che vediamo noi. Probabilmente lo vede prima di noi, sicuramente vede anche altro. Il problema non credo fosse di incompetenza, ma probabilmente di poca sintonia. È chiaro che nessun allenatore chiede ai suoi una partita tipo Gubbio, a meno che non parliamo di un folle. Purtroppo, la verità è che l'allenatore parla, ma in campo vanno i giocatori. E coi giocatori, o comunque non con tutti, evidentemente la scintilla non è scattata. La nostra è una buona squadra, mi fa sorridere chi parla di squadra da centro classifica. Lo dimostra il fatto che pur non rendendo minimamente in rapporto alla qualità degli interpreti (ieri, guarda caso, è stata la prima volta) se avesse vinto a Carpi sarebbe stata a tre punti dalla vetta nonostante una rosa falcidiata da covid e infortuni in maniera oggettivamente superiore a qualsiasi altra, forse Arezzo a parte. Noi abbiamo una squadra fatta di gente che ha calcato in buona parte i campi di B, in qualche caso di A. Di allenatori ne hanno avuti a decine, più o meno bravi. Giunti a una certa età, i confronti inevitabilmente li fanno, e se il mister non li "conquista" e non trova la chiave giusta, si limitano magari inconsciamente a timbrare il cartellino. È sempre successo, sempre succederà, antipatico o no che sia. In qualsiasi ambiente di lavoro, non solo nel calcio. Questo non significa che i giocatori sono dei mercenari maledetti che giocano contro il mister (anche se qualcuno esisterà, naturalmente) ma che a trenta e passa anni, e con una carriera più alle spalle che davanti, per andare oltre al minimo dovuto e invece ammazzarsi (figurativamente) per la causa, servono stimoli che evidentemente Gautieri non è riuscito a trasmettere Ieri non è stata in questo senso l'ultima gara di Gautieri, ma la prima di Pillon. Che come qualsiasi allenatore nuovo avrà un paio di settimane di tempo nelle quali avrà la massima attenzione da parte di tutti (la scopa nuova scopa sempre bene, l'attenzione è massima e tutti sanno di doversi conquistare il posto) e dovrà essere capace di rendere normale quel rendimento che ieri per la prima volta è apparso rispondente ai valori della rosa, magari intervenendo su qualche amnesia difensiva di troppo. Proverà a farlo, e questo è un evidente segno di discontinuità rispetto al passato, portandosi un preparatore di fiducia. E non un preparatore qualsiasi, ma quel Giacomo Tafuro che chi è addentro alle cose calcistiche conosce già, e chi non lo conosce può farlo facilmente cliccando il nome su google o visitando il suo sito. insomma, non solo Biasin non molla ma rilancia pesantemente, anche se la cifra spesa per il Ferrini avrebbe già dovuto dare indicazioni precise a chi parlava di disimpegno. Questo è. Su questo, ovviamente, si può e si deve discutere...
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  28. Ti rispondo più che volentieri, caro Roberto, ringraziandoti per la stima e ribadendo che per il momento mi limito a leggere e non ho la minima intenzione di riprendere a scrivere, a parte questo doveroso e probabilmente lungo post. Mi fa piacere che tu mi definisca obiettivo e pacato, ma mi pare che un utente con queste caratteristiche, ammesso che siano vere, non ha nessuna chance di farsi ascoltare in questo momento in un forum che discute di “sangue e me**a” (la definizione è di Gian DM, e rende l'idea di come una parte cospicua della tifoseria viva le cose di calcio), e avendo letto che “basta con gli atteggiamenti da chierichetti” (questa non ricordo chi l'ha scritta) ho stabilito che il clima non fa per me. Era già successo una volta, del resto, poco prima di Triestina-Pisa, quando all'improvviso mezza Trieste si era scoperta tifosa e veniva a impestare il forum scrivendo cazzate senza senso lette o sentite chissà dove, mentre tifosi ospiti che con educazione chiedevano lumi sulla gara venivano estromessi dal forum. Acqua passata, figuriamoci. Vedi, a me piace(va) questo forum perché è vero che trattasi di un bar virtuale (rubo la definizione al mio amico Guiz) ma il suo bar uno se lo sceglie, di solito. E a me il parlare di calcio serenamente, senza processi a ogni piè sospinto, fra gente con un minimo di competenza, piaceva parecchio. Adesso, da un po’, farlo qua non è più possibile. C'è insoddisfazione, c'è incazzatura, c'è ironia da quattro soldi del tutto fine a sé stessa, c'è spirito polemico a prescindere, spesso alimentato da robe di cui chi scrive non ha la benché minima idea. Perché vedi, Roberto, il confronto è un'ottima cosa e la critica motivata lo è altrettanto, ma la critica diventa motivata quando si hanno gli elementi per farla. E non certo quando si commentano partite che a volte manco si sono viste, basandosi magari sugli highlights o i sentito dire, o persino si commentano fatti, o addirittura conseguenze di fatti, di cui nulla si sa, neanche se sono veri. Un utente ha scritto un paio di settimane fa una roba che trovo da un lato agghiacciante e dall'altra lo specchio esatto dei tempi che viviamo: “una volta si diceva voce di popolo voce di Dio, adesso si può dire voce di facebook voce (quasi) di Dio”. Aggiungendo che “se una roba è scritta su facebook vuol dire che magari sarà esagerata ma un fondo di verità c'è sicuramente”. Allora io dico: si può discutere pacatamente su basi simili? Si può discutere pacatamente laddove vige la regola che se io scrivo su facebook o su instagram che tua madre è una zoccola per prima cosa significa che è vero e poi discutiamo sulle sfumature? Ho sorriso spesso, e spesso amaramente, in questi giorni, sul forum. Ad esempio quando ho letto che bisognava correre a prendere un centrale perché Lambrughi stava fuori tre mesi, e questo prima ancora che Lambrughi facesse le lastre. O che “i tifosi si aspettavano un gran nome davanti”. Ah sì, e in base a cosa, esattamente? Chi, della società, aveva detto che sarebbe arrivato un grande centravanti, ammesso e non concesso che un centravanti avesse accettato di venire qua a fare la riserva di Gomez (perché Gomez È un grande centravanti, anche se ho letto che c'è chi si è stupito della sua conferma, scarso com'è, a conferma che ormai vale tutto)? Ho letto che il tifoso si sta tristemente abituando alla mediocrità. Mediocrità? Ma stiamo scherzando o cosa? Eravamo a cercare una disperata salvezza in serie D, e quella era effettivamente mediocrità. Ci siamo salvati, siamo saliti in C, al secondo anno (parliamo di sedici mesi fa, non dieci anni) abbiamo giocato la finale per salire in B, persa ai supplementari. L'anno scorso ci abbiamo riprovato, stavolta sbagliando con tutta evidenza la campagna acquisti estiva ma rimediando in corsa, essendo la squadra che ha fatto più punti assieme al Carpi dopo il mercato di gennaio, presentandosi ai playoff competitivi e vincendo a casa del Sud Tirol prima di arrendersi immeritatamente a Potenza dopo una partita per lunghi tratti dominata (delle cose arbitrali non voglio parlare, ma su una dopo ci torno). Questa sarebbe mediocrità? È mediocrità aver appena alzato la propria quota sulla costruzione di un centro sportivo per il settore giovanile? È mediocrità dire che si punta al primo posto? Non è mediocrità dirlo, ma è stupidità pensare che dirlo voglia dire arrivarci per forza, perché sei o sette squadre tutti gli anni ci puntano, e se solo una ci arriva non è che gli altri son tutti coglioni. Abbiamo un buon budget, certo, ma pari a quello di diverse altre, e non certo tale da pensare di dominare i campionati, non scherziamo. Ma dopo quattro partite su trentotto qua si va alle conclusioni definitive, e questo è folle. Ripeto, folle Credete davvero che il Perugia, che dopo aver speso un botto fin qua ha fatto parecchio peggio di noi, adesso dopo quattro partite non punti più alla promozione? O che l'Alessandria, budget superiore al nostro in un girone che tutti definivano facilissimo (come se davvero esistessero, i gironi facilissimi) sia contenta dei suoi quattro punti in quattro gare? Il Monza, budget da A medio-alta, sta forse dominando la B? E allora, sulla base di cosa qua si pretende, e soprattutto si pretende cosa? La so già la risposta: “ se bisogna dir che va tutto ben e no se pol criticar, basta saver”. Ed è una delle stronzate più irritanti che si possano leggere. Chi ha detto, mai, che non si possa criticare? La critica, anzi, è più che ben accetta, a patto però che si basi su due pilastri fondamentali: l'obiettivita' di giudizio e l'onestà di fondo. Se ci sono queste componenti, va bene tutto. E, su queste basi, io condivido molte delle critiche che vengono fatte, alla società e pure al mister. Ma davvero ci sono, onestà e obiettività, quando leggo che si vince col Modena per c**o e si perde a Legnago perché si fa schifo? È davvero una critica onesta? Perché chi dice che col Modena è stata una partita equilibrata ha tutta la mia approvazione, anzi è stata una gran partita equilibrata, per quel che mi riguarda, giocata da due squadre palesemente forti e altrettanto palesemente non ancora al massimo delle loro potenzialità. Ed è verissimo che si è vinto ma si poteva pareggiare o persino perdere. Ma è esattamente quel che è successo domenica, dove è passato in cavalleria un primo tempo che dopo i primi 20’ in cui nulla è successo di rilevante la Triestina ha dominato, creando tre palle gol di cui una colossale e invece prendendolo, come nel calcio capita, al primo tiro in porta degli avversari. Dopodiché, ci sta assolutamente di criticare le scelte fatte nell'intervallo, ci mancherebbe, ma non di far finta di non vedere che la partita si chiude su un rigore che non può esistere, e siccome tutto il forum sa quanto io sia garantista nei confronti degli arbitri dico che ci sta, che purtroppo l'errore arbitrale fa parte del gioco, ma che per non vedere che prima che la palla gli arrivi l'attaccante manco la guarda e spinge Tartaglia a due mani (posterei il replay rallentato, se sapessi come si fa) bisogna o essere in malafede o non sapere il regolamento, e non c'è una terza via. Tanto che il linguaggio istintivo del corpo, quello che raramente mente, porta Tartaglia a dare per scontato che il fallo sia a favore e chiedere l'ammonizione del difensore, salvo dar di matto quando si accorge che invece è rigore, e l'attaccante esultare come dopo un gol appena realizza di aver fatto fesso l'arbitro. La partita finisce lì, e il fatto che il terzo gol arrivi in rovesciata (anche qua rallenty a disposizione su WhatsApp per chi vuole, basta girarmi il numero) da un giocatore che parte non solo oltre i difensori ma probabilmente persino oltre Offredi che era uscito (in ogni caso è off-side di un metro o giù di lì) fa parte di quel che nel calcio capita, figuriamoci, una volta a me e una a te. Ma segnalarlo solo quando va a favore delle proprie tesi disfattiste non è corretto, semplicemente. Come non è corretto trattare Gautieri da demente per le scelte nell'intervallo (rivelatesi sbagliate, senza il minimo dubbio) dimenticando che una settimana prima su facebook “voce di Dio” alla lettura della formazione di Cesena c'era gente che si chiedeva se era ubriaco, se si era drogato o cosa gli fosse passato per la testa, salvo ovviamente tacere dopo il 2-0 finale. Ora, Gautieri non è probabilmente un top allenatore, altrimenti starebbe in serie A, ma quando leggo che bisognerebbe prendere uno come Tesser mi chiedo se qualcuno si ricorda quel che a Trieste si scriveva di Tesser, quando c’era, o per quanti esoneri sia passato Tesser prima di approdare a Pordenone. Eppure, sono convinto che più di metà degli attuali utenti del forum pensino seriamente di capirne più di Gautieri, e su queste basi io a discutere seriamente non riesco, ed è certamente un mio limite. Chiudo con qualche dato, mi scuso per la lunghezza ma tanto questo post basterà per chissà quanto: per Triestina-Matelica c'erano 700 spettatori, neanche tutti paganti, per un incasso insufficiente a coprire anche solo l'affitto del Rocco. Con il Modena si è mancato di poco il tetto dei 500 spettatori (499, per l'esattezza). Ecco, di Eccellenza numericamente fin qua abbiamo il pubblico, senza dubbio, ma ovviamente le scuse abbondano e le conosco tutte. Resta il fatto, siccome nessuno lo scrive fra una presa in giro a Gautieri e una critica a Milanese lo faccio io, che a fronte della solita generosa cifra a fondo perduto elargita da Biasin quest’anno manca completamente il ricavo degli abbonamenti, manca per buona parte quello degli sponsor, è risibile quello dei biglietti. Va da sé che aumentare le rose a 24 significa pagare due giocatori in più, e va da sé che siccome l'unica cosa che non scende sono gli ingaggi dei giocatori, se non si è presa la punta di primo piano è perché i soldi non crescono sugli alberi, ma i giocatori oltre a prenderli bisogna pure pagarli (anche se capisco che non farlo sia uno sport piuttosto diffuso, in effetti…) E non ditemi che certe cose basta dirle, perché di quel che dice ufficialmente la società frega niente a nessuno, la voce di Dio è quella dei social…..
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  29. quanto a Ruzzier effettivamente sorprendente la destinazione Varese, avrei giurato andasse a TN per giocare l'Eurocup evidentemente quello che si leggeva in giro, cioè che fosse perplesso per la presenza di JF come play titolare, corrispondeva al vero oppure la sua preferenza è andata a coach Caja, secondo me molto bravo come dimostrato anche nei memorabili pacchi che ci ha rifilato a TS in queste 2 ultime stagioni partite preparate e giocate benissimo dai suoi detto questo, per me discorso Ruzzier chiuso, che vada dove gli pare, è un avversario e stop ho il sospetto che la parentela con Boniciolli possa essere una delle cause di questo scarso attaccamento alle sue radici triestine non gliene faccio una colpa, s'intende, ma fossi nella società in futuro non lo cercherei di nuovo a Trieste, ora società di A con uno sponsor molto importante e l'anno scorso protagonista nei PO, non si torna solo per chiudere la carriera, come hanno fatto Pecile e Cava in altri contesti
    9 punti
  30. sta caccia a peppiniello xe imbarazzante. o ghe se contesta i numeri, e allora bene, se prova che disi cagade, e fe un servizio utile. oppur solo perchè non se pol dir niente sulla società, sparar a zero contro de lui xe ridicolo, e pure vigliacco visti i modi squadristi de 2-3 utenti. contesteghe i numeri e poi gavè ragion, altrimenti per mi non vedo che problemi crea. se poi la società per voi xe intoccabile, e non se pol dir nulla de nulla, nemmeno con numeri, e nemmeno chiaramente quando xe stadi fatti errori, allora el problema xe vostro, che per partito preso dove difender tutto, non so el perchè, non me interessa, ma xe ridicolo. ricordo benissimo questa situazione, in termini molto più ampi, e con molte più persone, nella triestina de un pochi de anni fa, poi savemo come xe finide le robe. difender l'indifendbile, contestarlo, senza però tirar fora un solo dato che ve daghi ragion. che figura de alto live, veramente cmq detto questo peppiniello disi robe bene o mal risapute, e za qua sto scandalo lo crea solo nel zervel dei disinformati o de quei che per partito preso devi sentirse offesi da numeri pubblici. seconda roba, ripeto, el spara stronzate? el xe un farabutto? un che vol destabilizzar a gratis? bene, provelo, tirè fora voi i numeri o contestè voi le inesattezze che el disi. ma ad ora nulla, zero cosmico, però gavè scritto dei post contro de lui vergognosi, e appunto senza contastar nulla nel merito, ma solo perchè tirava fora cifre non proprio entusiasmanti, visto el valor dei zogadori per cui xe stade spese. ripeto ste fasendo una figura ridicola, nei merito e nel metodo. ah chiarimo, de peppiniello me frega zero, e fin poche settimane fa manco saveva che esistessi, e non go mai interagido con lui.
    9 punti
  31. 9 punti
  32. chiunque in qualche modo legato alla società fa un uscita simile in questo momento credo sia un perfetto imbecille
    9 punti
  33. Sei insopportabile quando fai così. E se te lo dice uno a cui stai in genere simpatico figurati quelli a cui stai sul ca**o, cioè la stragrande maggioranza in questo forum. Cmq Tesser ne ha vinte 14 di partite, non una...
    8 punti
  34. In quel tempo, Ben venne nella Venezia Giulia, al di là del fiume Timavo. I tifosi triestini erano in grande tumulto e accorsero subito a lui. Egli chiese "Che cosa turba le vostre anime?". Loro risposero: "I tuoi discepoli stanno distruggendo il tempio! Perchè permetti loro questo?". Allora Ben disse: "Non dubitate, e dite al popolo che grande sarà il fasto alabardato". Si recò dunque allo stadio Rocco, riunì i suoi discepoli e si avvicinò loro. Toccò la fronte di Alexander, che diventò un grande direttore generale. Toccò la fronte di Morris, che imparò a parlare al popolo. Toccò la fronte di Roberto, che capì come fondere gegenpressing e tiki-taka. Questo, a Trieste, fu l'inizio dei segni di Ben. Egli manifestò la sua forza e i tifosi credettero per sempre in lui.
    8 punti
  35. Parla per te, che mi pare che ci capisci veramente poco in generale
    8 punti
  36. Mi arrivano voci che Team USA ha perso apposta per non prendere la Serbia
    8 punti
  37. Per me, e lo dico da un mese, avere realmente bisogno di qualcosa vuol dire non averla. Di trequartista di ruolo ne abbiamo due, e per me sono buoni tutti e due. In emergenza possiamo tranquillamente adattarne un altro paio, dove per adattare intendo dire che lo hanno fatto comunque decine di volte in carriera. Io sono molto ma molto più che soddisfatto, addirittura entusiasta dopo l'arrivo di Correia che è stato il miglior colpo possibile nell'unico ruolo che era effettivamente un po' scoperto. Se non prendiamo nessuno last minute, mercato da 9. Se diventa da 10 sono ancora più contento, ma l'anno scorso è arrivato Celeghin e pareva sbarcato un UFO, oggi Celeghin è forse il meno attrezzato fra i tre di centrocampo, e non certo perché è diventato scarso. Davanti passiamo da Mbakogu e Adorante a Lescano e Redan, e il paragone rischia di diventare offensivo. Sulla trequarti, se l'anno scorso fosse arrivato Kozlowski avrebbe fatto il titolare da bendato, invece farà la riserva di El Azrak sempre ammesso che non arrivi qualcosa d'altro. Dietro, Pavlev a destra è meglio di chiunque abbiamo visto negli ultimi anni, senza discussioni possibili, e Anzolin è meglio di Rocchetti che comunque è ancora qua. Malomo, arrivato e salutato giustamente come il Messia l'anno scorso, a oggi non parte titolare perché ne abbiamo due migliori se non tre. Chi si lamenta può essere solo un incompetente che di calcio non sa un ca**o, va al Rocco solo per i big match e si lamenta pure là per sfogare le sue frustrazioni. E se sta a casa fa un favore a tutti
    8 punti
  38. Dovremmo essere molto vicini al rinnovo di Ruzzier: attendiamo news nelle prossime ore
    8 punti
  39. Scusa perché non te va a Venezia e te de guardi la tanto da te agognata a1? Se la squadra della tua città è in serie a2 se ci tieni vai a vedere anche candussi e filloy contro Nardò.. Se non ci tieni allora le tue polemiche risultano, a mio modo di vedere abbastanza sterili
    8 punti
  40. Ma invece di polemizzare a tutti i costi e ipotizzare combine o criticare sempre qualcuno o qualcosa, non potete limitarvi a godere come maiali per come la fortuna ci ha aiutato una volta tanto? Credetemi, è molto più semplice, molto meno faticoso ed estremamente appagante. A Crema, in quei 15 minuti di me**a, ho rivissuto QUASI le sensazioni di Dro. E mi sono ricordato, per l'ennesima volta e senza che poi ce ne fosse bisogno, del perché è meraviglioso tifare per la squadretta della propria terra. Siamo morti e risorti nello stesso tempo che ci si mette per cucinare un piatto di pastasciutta. E siamo ancora vivi, in una stagione che io per primo davo per irrimediabilmente finita alla vigilia di Virtus-Triestina. Chissenefrega di gentilini, dei moduli, dei biscottini, delle autocritiche, del sesso degli angeli, della presunta "mancanza di impegno" ogni volta che non vinciamo. Dobbiamo salvarci e basta. Preferisco tenermi la carica a fine partita di Malomo e Matosevic, gente che è venuta qua a rischiare di non vedere un centesimo solo perché tiene a quella maglia che ha addosso e che quel sentimento l'ha trasmesso agli altri compagni. Venite allo stadio tra due sabati invece di stare sempre a fare la punta al ca**o. E scusate il francesismo, ma io in D sul campo dopo 49 anni non ci voglio finire...
    8 punti
  41. QUESTA(maiuscolo volutamente) squadra si può salvare senza passare dai playout alla faccia di quei pagliacci che tempo addietro mi mettevano le faccine che ridono per prendermi per il c**o. Evidentemente in questo forum di gente che di calcio ne capisce c'è ne veramente poca!
    8 punti
  42. Come sai non scrivo mai di basket, anche se lo seguo e domenica ero al Pala, perché non ho la vostra competenza. Ma proprio per questo motivo, ovvero la mia incompetenza, mi sfugge la ragione per cui si continua a dire che non abbiamo un roster superiore ad altre che lottano per non retrocedere. Come sai, perché ne abbiamo già parlato fuori da questo forum, io divido la stagione della Pall.Ts in due periodi. A.R. e D.R. Ovvero prima e dopo Ruzzier. Fermi ovviamente restando competenza e lavoro di Legovich, meriti della società e tutte le cose che sappiamo, sai bene che da almeno un paio di settimane non guardo la penultima ma l'ottava, convinto come sono che questa squadra (anche ovviamente per i valori che sottolinei) sia in grado di giocarsela con tutte eccetto le prime due, sempre se le prime due approcciano la gara in modalità impegno massimale o quasi. Prima dell'arrivo di MR, per me, questa era effettivamente una squadra da retrocessione forse non certa ma probabile. Infatti stava 0-4. Dopo il suo arrivo sta 6-3, e di quelle tre se non erro due sono sconfitte all'overtime. Ma questo (sempre perdonandomi la semplificazione da incompetente che racconta quel che vede senza essere in grado di fare analisi tecniche serie) non solo per le indubbie capacità di Ruzzier, determinante a un certo punto della gara anche domenica, ma perché il suo arrivo mi pare abbia portato più equilibrio nel minutaggio di tutti, nelle rotazioni, nella qualità dei minuti di alcuni (lo stesso Bossi domenica si è ritagliato pochi minuti ma importanti). Io vedo, sensazione a pelle e che come ripeto non è suffragata da conoscenze tecnico-tattiche approfondite, una squadra che sa benissimo di essere forte. Che ne è talmente consapevole che quando (come nel finale a Venezia, o domenica nel momento del massimo sforzo di Napoli) il vantaggio si assottiglia, ed è facile cadere nella scelta avventata o nell'errore da palla che scotta, non dà mai la sensazione di disunirsi, direi quasi di preoccuparsi più del dovuto. Fa le cose giuste, senza ansia ma mettendoci la determinazione che serve quando il gioco si fa duro. Quel che fa, appunto, chi è consapevole dei propri mezzi Essendo decisamente più calciofilo che baskettaro, trovo che in questo momento la Pall.Ts sia l'antitesi della Triestina, laddove tutto ciò che in termini di fiducia nei propri mezzi, disponibilità di ognuno a mettere il suo mattoncino e a buttarsi sulla palla vagante come se fosse la classica bottiglietta d'acqua nel deserto è chiaro con tutta evidenza anche agli occhi del profano, manca invece totalmente alla mia amata Unione, dove molti paiono pensare essenzialmente al proprio c**o e la fiducia sta sotto le scarpe. Chiaro che il fatto che da una parte ci sia una società rodata, con gente che lavora nel basket da anni e che da anni è abituata a fare i fatti senza preoccuparsi delle chiacchiere (essere in A1 da tempo immemore è in realtà un piccolo miracolo del quale non sempre ci si rende conto) e dall'altra purtroppo un gruppetto di imprenditori privi di qualsiasi conoscenza in materia calcistica ma in compenso dotati dell'arroganza di chi ha capito tutto e subito, fa tutta la differenza del mondo. Ecco, mi faceva piacere scriverlo. Torno alle mie miserie calcistiche
    8 punti
  43. Fatti una bella dose di fatti tuoi e torna nella tua aiuola a fare il boss. Mi avevi chiesto di ignorarti e non mi sembra di averti più chiamato in causa, sei pregato di fare altrettanto perché te l’ho già detto non rappresenti niente e nessuno.
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  44. sono dacordo ! giusto fare qvesto ! Miro Bilan
    8 punti
  45. Probabilmente eri distratto, è stato detto qualche centinaio di volte. E ripetuto ogni estate. E ti dirò: se facesse solo il ds e niente altro credimi che lo sa fare e pure bene, è occuparsi di tutto il resto che è esagerato. Ma tanto lui non demanda nulla, dunque è tempo perso. Però non esageriamo: a leggerti pare che si strapaghino dei cessi. In realtà siamo arrivati in finale l'anno scorso, mi pare. E quest'anno il mercato era stato considerato eccellente da tutti gli addetti ai lavori. Il campo ha detto altro, ed è vero, ma se è per questo il Carpi non ha vinto pur spendendo quasi il doppio di noi, e il Bari nemmeno con dieci milioni messi sul mercato. Ogni anno ci provano in venti e salgono in quattro, e non è che gli altri son tutti coglioni.... Poi capisco che dalle parti di San Luigi la Triestina stia sul ca**o a parecchi, ma non puoi immaginare quanto la cosa sia reciproca...
    8 punti
  46. Da ultimo rivado no go motivo de sentirme ciamado in causa, per ovvi motivi. Proprio per el fatto che no conosso nissun e che quindi no pol esserghe niente de personal, me sento de esprimer un'opinion per quanto riguarda i vari piani su cui alberga i utenti de sto forum. Partimo dal presupposto che fazo parte dei mone (e no solo limitatamente al basket, diria qualchidun), e che legger le varie disquisizioni a volte me lassa più confuso che altro (xè ciaro che qua xè gente che ghe ne capissi, ma se due che sa le robe i disi due robe diverse, chi gaverà ragion?), ecco, partimo da sto presupposto in cui (penso) tutti ghe ne sa più de mi, allora me domando: se i me dovessi dir che son mona i gavessi ragion, ma quando se parla de ED, o Cervi, tanto per far 2 nomi de moda, me domando: chi de lori ga fatto i playoff de A1 alla prima stagion nella massima serie? Chi de lori ga quotidianamente sotto ocio i zogadori, vedendo come che i rendi un con l'altro, come che i stà giorno per giorno, chi che ga le bale girade? Chi ghe ga schiacciado in faccia a Jordan, o no ghe ga fatto veder bala al Poz? Magari tutti, va a saver. E quindi scolto. Ma magari no proprio tutti ga allenado i lakers. Penso che in tutti i mestieri esisti chi che lo fa ben, chi che lo fa mal e chi che se barcamena. Ma una roba che go imparado nei anni (e no son proprio un fioluz) xè che per criticar qualchidun no basta gaver un'idea de come che se fa le robe, bisogna gaverle fatte nelle stesse condizioni. E meio. Se disi che i risultati parla, ma chi me disi che cavando X per metter dentro Y gavessi vinto la partida? magari el coach sa qualcossa più dei semplici numeri e sa che che quel giorno Y el gaveva mal de panza o l'ongia incarnida, e che al posto de perder de 10 con X in campo se gavessi perso de 20 mettendo Y. Quindi noi vedemo che gavemo ciapà lignade e se lamentemo perchè se podeva far diversamente, ma senza la conferma che gavessimo gavudo ragion. E quindi de novo: quanti ga allenado i lakers (perchè oggi la go proprio coi lakers no so, xè una squadra a caso)? Tornando ai piani de permanenza dei utenti, ghe xè chi che ovviamente ghe ne sa de più e ghe xè chi che ghe ne sa de meno. E come che penso sia interessante legger chi che parla con cognizion de causa, cussì no vedo perchè ga de esser un fastidio se altri parla de quel che xè al loro livel, cioè una comiada o una rimessa assegnada a chi che no se doveva. Perchè in questo caso la difficoltà de far i arbitri la xè annullada dal loro ruolo: i ga de saverlo far, se no i ga visto vol dir che no i se ga messo in condizion de veder, e quindi parlarghene xè alla portata de tutti. Compresi quei che no distingui una difesa a zona da una a omo, e che per una volta i pol sentirse protagonisti parlando de una rimessa dal fondo. I classici 15 minuti de notorietà no ghe se li cava a nissun. (e mi, con queste righe, me son brusado i miei). Comunque un grazie a tutti quei che de basket ghe ne sa e che i lo condividi su ste pagine, magari prima o poi qualcossa riverà a entrar anche in quei come mi.
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  47. Sono frasi che sinceramente mi fanno girare le palle, queste. E che fanno capire come qualcuno non abbia capito né lo spirito del forum, né cosa significa all'interno di una comunità virtuale il confronto tra chi può avere idee diverse, senza scomodare l' "insulto" che credo sia una cosa profondamente diversa da quella che ho letto negli ultimi post. Ah sì: sul discorso del moderatore più informato, allontanato / messo in condizione di andarsene... vai a rileggerti per bene, in sezione Triestina, quale era la mia idea di moderazione in parallelo assieme all'altra persona. Non inventiamoci cazzate se le cose non le si conoscono... grazie.
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  48. l'emergenza riguarda ora il basket, sport più seguito in Italia dopo il calcio sport nel quale noi abbiamo in questo momento una squadra che è quinta nel massimo campionato e gioca il più bel basket, almeno offensivamente parlando possiamo dire che in questo momento è il fiore all'occhiello dello sport cittadino o i calciofili si offendono ? possiamo trovare encomiabile che la città in tutte le sue componenti si stia dando da fare per salvare questo orgoglio sportivo triestino probabilmente destinato a sparire? o dobbiamo fare i capricci perché papà preferisce il fratellino alla sorellina ? TT ha dato 150k alla Pall.Trieste e non aveva dato un cent alla Triestina, e allora ? quei 150 possono permettere all'Alma di chiudere la stagione evitando penalità e smantellamenti, per fortuna, sottolineo PER FORTUNA, alla Triestina non avrebbero spostato granché perché PER FORTUNA c'è una proprietà solida dunque di cosa stiamo parlando ? poi ci meravigliamo che in seno alla Pall.Trieste ci siano i lunghi coltelli questa è Trieste
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  49. Allora ... Penso che quando non si sanno le cose bisognerebbe astenersi dall'esprimere giudizi o dall'usare espressioni che giudizi implicano. Per evitare di essere frainteso, mi riferisco all'espressione "farci soffiare" e al giudizio "errori che non dovremmo più fare". Espressioni che mi infastidiscono perché sottintendono, a mio ignorante parere, (pre)giudizi negativi sull'operato di Pall. Trieste, alla quale non viene concesso neppure il beneficio del dubbio, tipo: se non li hanno presi/tenuti, un motivo ci sarà? (magari anche più d'uno) I giocatori che avete citato hanno scelto, quanto autonomamente non saprei dire, di firmare altrove nonostante l'interesse di Pallacanestro Trieste nei loro confronti fosse stato ampiamente manifestato. Per qualcuno anche molto concretamente. E io penso, da tifoso prima, da intruso nel mondo del basket ora, che chi non ci vuole non ci merita. Tutti i giocatori che indossano la canotta con la scritta Trieste - Alma hanno scelto di essere qui, hanno voluto essere qui e non altrove. Quei ragazzi, o chi per loro, hanno preferito andare via. Buona fortuna, preferisco i nostri. PS Dellosto (in Serie A - classe 2000): 2 presenze - mai entrato in campo Donda (in Serie A - classe 1999): 19 presenze - 3 giocate - 9 minuti complessivi - 1 punto segnato Murabito (in A2 - classe 1999): 12 presenze - mai entrato in campo Schina (in A2 - classe 2001): 19 presenze - 9 giocate - 45 minuti - 14 punti segnati Per dire, eh ...
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