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I suntini sandrini di martedì 17 novembre 2020


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MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2020

- Ore d'attesa in casa Allianz aspettando l'esito dei tamponi molecolari eseguiti nel tardo pomeriggio di ieri, test che consentiranno di fare un quadro più preciso della situazione. Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo" odierno: scoppiata nello spogliatoio biancorosso a metà della scorsa settimana causa la positività di un atleta, l'emergenza Covid si è allargata con il passare dei giorni coinvolgendo, si legge nella nota emessa dalla società, «diversi casi all'interno del gruppo squadra». Che fosse ormai solo una questione di tempo era ben chiaro, che adesso Trieste si trovi a gestire una situazione complicata dai numerosi rinvii e dai relativi recuperi da effettuare è un dato di fatto. L'Allianz ha giocato l'ultima partita di campionato lo scorso 25 ottobre contro Brindisi, da allora sono saltati i match contro Cantù, Reggio Emilia e Venezia. Detto che l'anticipo della nona giornata in programma sabato prossimo contro Treviso, è già da inserire nel novero delle partite che saranno inevitabilmente rinviate, il rischio per l'Allianz è quello di non riuscire a recuperare i suoi effettivi per tornare in campo almeno a Roma, il prossimo 6 dicembre, dopo la sosta prevista per gli impegni della nazionale. Nelle prime dieci giornate, Trieste si ritroverebbe con il poco invidiabile record del 50% di partite da recuperare, un dato che la costringerebbe a un paio di mesi di super lavoro con tutti i problemi che questo comporta.

Nel frattempo, vista una situazione che sta, oggettivamente, sfuggendo di mano, le società cominciano a interrogarsi su quale possa essere la soluzione per limitare i danni cercando di portare comunque a termine la stagione. Nelle ultime ore, da più parti, è tornata a far capolino l'ipotesi di un blocco delle retrocessioni, tema che non è mai stato seriamente preso in considerazione nelle riunione di lega eccezion fatta per un timido accenno estivo. Se ne riparlerà, auspicabilmente anche nelle sedi preposte oltre che sui mezzi di informazione, proprio per dare un senso a un campionato che in questo momento non da garanzie di poter regolarmente arrivare fino in fondo.

In un quadro decisamente caotico, dopo una giornata che ha visto saltare ben quattro incontri, si guarda con preoccupazione anche al prossimo turno. A rischio ci sono Pesaro- Reggio Emilia, Milano- Venezia e Trieste- Treviso, un grosso punto interrogativo al momento anche sul match che al PalaRadi di Cremona dovrebbe mettere di fronte Vanoli- Banco di Sardegna Sassari. A oggi sono nove le partite rinviate: Treviso- Cantù della quinta, Cantù- Trieste e Reggio Emilia Treviso della sesta, Cremona- Cantù e Trieste -Reggio Emilia della settima e Venezia- Trieste, Reggio Emilia- Fortitudo, Treviso- Cremona e Virtus Bologna- Pesaro . Le squadre finora più penalizzate oltre a Trieste, dunque, al momento sono Cantù, Treviso e Reggio Emilia. A ruota Cremona poi Venezia, Pesaro e le due bolognesi. 

- Rinviata la sfida di sabato scorso a Merano, la Pallamano Trieste guarda con preoccupazione al prossimo match in programma sabato contro Molteno. L'obiettivo, in questo momento, è salvaguardare la salute dei giocatori cercando di gestire i sei casi di positività emersi durante la scorsa settimana: si cercherà di fare il possibile per tornare in campo senza però forzare i tempi. «Siamo vincolati dalla situazione sanitaria- conferma Oveglia- la scorsa settimana abbiamo sospeso gli allenamenti e chiesto il rinvio della partita a Merano proprio per evitare di aggravare la situazione e contenere il numero dei contagi. La volontà di tornare in palestra c'è ma, prima di poter riprendere a lavorare, vogliamo essere certi di farlo in sicurezza. Ieri abbiamo programmato un nuovo giro di tamponi per fare le opportune valutazioni». Qual è a oggi la situazione? «Dei sei casi registrati due dovrebbero essersi negativizzati. Aspettiamo conferma ma vista sintomatologia e tempo trascorso dal primo tampone positivo dovrebbe essere così. Aspettiamo l'esito degli altri positivi così come vogliamo verificare che chi la scorsa settimana era risultato negativo lo sia anche oggi». Possibile, visto il momento, pensare di poter scendere in campo sabato a Chiarbola contro Molteno? «Dobbiamo essere responsabili e pensare a tutelare la salute non soltanto dei nostri ragazzi ma anche dei nostri avversari. A oggi la valutazione va nel senso di un rinvio, proprio per non rischiare nulla. Se poi l'esito dei molecolari dirà qualcosa di diverso valuteremo il da farsi». Fino alla sfida contro Merano, Trieste era stata tra le poche società a rispettare il calendario e giocare tutti gli incontri programmati. Questi rinvii rischiano di mettervi in difficoltà? «È così ma d'altra parte vale per noi come per tutte le squadre che dall'inizio della stagione si sono trovate ad affrontare questa emergenza. Giocare durante la settimana, aumentare il carico del lavoro comporta rischi a livello fisico perchè non avendo una rosa che permette grossi cambi dovremo chiedere uno sforzoai nostri giocatori. Senza contare che prendere ferie e permessi per chi lavora non è sempre possibile. Faremo buon viso a cattiva sorte cercando di superare le difficoltà».Il campionato, intanto, fa registrare sorprese. «Bolzano che pareggia in casa contro l'Albatro è certamente una sorpresa. Ha pagato probabilmente lo stop ma questo rientra nella logica di una stagione che è e resterà anomala. Con prudenza e responsabilità, è giusto continuare»

- La premessa è che uscire sconfitti da Turina ci può stare. Ma come scrive oggi Ciro Esposito, la Feralpi di Pavanel è una squadra di livello soprattutto dalla cintola in su e sul suo campo finora ha vinto cinque partite su sei. E a questo c'è da aggiungere che non è certamente agevole per il tecnico Gautieri e il suo staff gestire preparazione e partita dovendo fare i conti con una decina di assenze. Sitiazione destinata a migliorare con il recupero di Ligi e Boultam da ieri negativizzati.Non ci sta invece, sempre per riflettere sul risultato, che la Triestina abbia perso una partita di fatto dominata, dopo la pur grave sbandata iniziale, e che probabilmente con un penalty clamoroso non dato a suo favore sarebbe finita in parità. Per quanto visto in campo il punto sarebbe stato più equo. Ma così va il calcio, specie quello di serie C, e talvolta in futuro la bilancia penderà dalla parte dell'Unione. Rispetto poi alle tre prove precedenti la ripresa è stata tra le migliori disputate finora dalla squadra e ha cancellato le perplessità sulla tenuta psico-fisica dei giocatori risparmiati da infortuni e virus. Per quanto concerne la prestazione, e su questo è chiamato in causa l'allenatore e il suo staff, non si può non sottolineare il peso del black-out iniziale che ha coinvolto la maggioranza degli elementi in campo. Un'altra volta, dopo la gara con il Matelica e soprattutto quella con il Legnago, in avvio la Triestina ha sofferto più del lecito il pressing alto della Feralpi. È vero che i padroni di casa non hanno creato quasi nulla e hanno capitalizzato il loro buon lavoro grazie a errori individuali degli alabardati. Basti pensare al primo gol con il bravo Capela (la frattura del setto nasale non è indifferente) che non è saltato sul corner aprendo la strada alla conclusione non irresistibile di Scarsella. E poi il raddoppio è arrivato su un infortunio di Offredi. Per non parlare dei palloni persi in sequenza da Brivio o dagli appoggi imprecisi di Maracchi o Rizzo. L'incapacità di gestire con ordine l'avvio di gara tuttavia è un problema in capo al tecnico. Perché i fatti messi in sequenza indicano una Triestina modello "coperta corta". Quando la partenza è attenta e intensa poi ci si trova di fronte a una seconda parte della gara troppo soft, se invece l'avvio è sofferto nel resto della gara la squadra cresce anche se manca di incisività in attacco. E domenica sera le assenze di Litteri,Granoche e anche Sarno hanno avuto un peso .La capacità di reagire sia da un match all'altro che nell'arco dello stesso incontro è indice di un gruppo in grado di riassestarsi sulle indicazioni del suo tecnico. Ma gli strappi nel rendimento condizionano la continuità che è la caratteristica di chi ha ambizioni di restare stabilmente tra le big del girone. Per un motivo o per l'altro questa squadra non è ancora riuscita a dimostrarsi affidabile e con un'identità durevole. Insomma non è da primato anche se, nonostante le traversie, è ancora nel gruppone di testa soprattutto se saprà sfruttare il prossimo turno casalingo di domenica con la Fermana (anticipata alle ore 14) e il recupero del 25 novembre a Gubbio. Poi si potrà tirare una linea. Perché il tecnico avrà di nuovo a disposizione (Covid permettendo) la rosa quasi al completo in attesa dei lungodegenti Procaccio e Paulinho. Ogni bilancio, ogni riflessione, in capo alla società e allo staff sarebbe prematuro e fuorviante. E poi perché da dicembre in poi, a meno di stop al campionato, la Triestina si troverà a confrontarsi con tutte le avversarie più agguerrite del girone: Carpi, Sambenedettese, Padova, Perugia e Sudtirol.Questa squadra ha ancora grandi margini di crescita grazie anche al mercato chiuso un mese fa da Milanese. Basta lavorare in serenità e senza farsi prendere dall'ansia.

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