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La vendemmia dei Fantinel: la Triestina con miss e politici per dare l’addio al Tocai

Dall’inviato Bruno Lubis

TAURIANO Per l'omaggio estremo al Tocai l'azienda dei Fantinel si è aperta alle autorità di tutta la regione e ha chiamato la Triestina e numerosi altri sportivi a sostenerne la ipotetica bara. Poi, a inizio della cerimonia che di funebre non ha avuto molto più di nulla, il presidente della giunta regionale Illy si è detto fiducioso che il nome Tocai sarebbe rimasto a designare il vino bianco più famoso del Friuli e allora ci stiamo arrampicando su questa speranza perché il nome scelto per la vita futura del bianco e generoso vitigno è Friulano.

Almeno avessero avuto l’animo sincero e rurale di chiamarlo Furlàn. Allora si che avremmo trovato la denominazione pertinente e sincera come la terra che lo produce. Il vigneto Friuli, che ha goduto sommamente della ricchezza prodotta dal vino - ma i contadini sono stati davvero esemplari nel lavorare con intelligenza i dossi del Collio, le grave e le colline con i vitigni, si è affidato ai giocatori di calcio della Triestina per trovare una cerimonia che significasse l'addio. Tre formazioni - i bianchi, i rossi e i blu - a competere con cesoie e cassette di plastica per riempire un tino di grappoli delicati e piccoli, ma zeppi di acini turgidi. Magari non è ancora il momento migliore per la vendemmia, ma una giornata andava comunque trovata. Dunque una gara di velocità nel lavoro, al comando dei preparatori atletici Zat, Marcuzzi e Di Justo, gente che sa presentarsi ai lavori agresti senza vergogna.

Ci hanno provato anche Isah Eliakwu e Kalambay, origini africane dove la vite non devono averla mai vista. Anche se la Mezzaluna Fertile, Siria-Libano e Galilea, sono state la madre patria della vite. Da quella zona per tutto il Mediterraneo e poi verso l'Europa più a Nord. Di Cesare i francesi hanno un grato ricordo, anche se furono sconfitti e resi sudditi ai tempi di Vercingetorige. Così pure i Germani e i Pannonici. Proprio gli ungheresi godranno, secondo la sentenza dell'organo europeo, del nome Tokaj.

Il vino veniva dato agli atleti vincitori dei giochi Nemei e Olimpici, del pancrazio nei circhi romani. I gladiatori - come gli alteleti d'oggidì - avevano un krater di metallo pregiato come le odierne coppe d'oro. E bevevano per significare la vitrtoria, la fine delle fatiche atletiche.

Calcio diVino, proprio così, è chiamata la giornata organizzata dalla tribù dei Fantinel - la famiglia allargata agli amici e ai collaboratori più sodali - per festeggiare la loro fortuna, la loro prosperità: il vino che loro producono a milioni di bottiglie. E, siccome sono anche proprietari della Triestina, sollevata da una situazione infame, hanno voluto che tecnici e giocatori, assieme al personale che lavora per la gloria della formazione alabardata, diventassero protagonisti anche della simbolica vendemmia. Zat era sicuro di aver condotto i suoi bianchi alla vittoria: «Per quantità tagliata, per la pulizia delle piante da noi tosate, nessuno ha fatto meglio di noi›. Però la vittoria è stata assegnata a Riccardo Illy che ha ammesso di aver tratto scarso profitto dall'insegnamento di un antico amico, Milan, che tifava proprio per la squadra rossonera e che lo aveva assegnato a fare il portiere, vista la scarsa attitudine a produrre traiettorie usando i piedi. Come a dire: una schiappa nel calcio, ma bravo però nella vela e nello sci.

Lo scatto degli attaccanti alabardati si è confuso col passo monocorde dei centrocampisti e con la stazza dei difensori, impacciati tra le viti piantate ad altezza d'uomo, gente normale di 1.80 di statura e nulla più. Sul tino, assieme a unoi stuolo di dolci fanciulle non ancora diventate baccanti per il fatto di non aver bevuto ancora a sufficienza, troneggiava Generoso Rossi. Mentre il presidente Stefano Fantinel premiava ancora una volta Riccardo illy che ha voluto scendere anch'egli tra le braide, i solchi, per tagliare i grappoli a decine, emulo di notori predecessori in campo agricolo.

Le macchine di rappresentanza invadevano viali e vialetti, posteggiate sull'erba ai margini dei filari, Presidenti delle province, dsel Coni, il gm della Snaidero Ghiacci a coprire l'assenza degli atleti arancioni che si stavano allenando agli ordini di Pancotto. Ricordiamo Giacomini, Pasqualin, Baldas, altri li stiamo dimenticando.

Sfilano telecamere, microfoni come mazzetti di fiori, taccuini e penne neanche si dovesse registrare chissà cosa. Il nome Tocai lascia il posto a Friulano, il Calcio diVino lo sotterra dal punto di vista della tassonomia. Ma il delizioso nettare non muore mica, viene salvato dallo sport, i calciatori ne tengono in vita il ricorso. e noi continueremo a berlo, rispettosi delle fatiche secolari dei nostri antenati e memori della vendemmia che i giocatori alabardati hanno fatto questo 4 settembre del 2006 anno Domini.

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Ricordiamo Baldas

AAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!! Deso i ne dirà che compremo i ex arbitri con un poco de vin!! :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado: :s'ciopado:

Cmq me uniso a mula: tutto servi a far gruppo.. :D :D

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