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CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 15 DICEMBRE 2025 https://www.citysport.news/download/CS-15dicembre2025.pdf
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LUNEDÌ 15 DICEMBRE 2025 - La vittoria schiacciante, i cinque gol segnati, le perle di Gunduz hanno un grande valore. Ma, come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", il valore più grande è quello che ha dentro di sè questa squadra e lo ha dimostrato sul campo, non solo ieri, in questo scorcio di stagione difficilissmo e non per responsabilità di chi sta ogni giorno al campo. Perché la capacità di reggere sul piano caratteriale, oltre alle penalizzazioni, anche alla sconfitta rocambolesca di Gorgonzola merita un applauso. Questa resistenza si è materializzata in una goleada contro un'avversaria che ha avuto il coraggio di giocarsi tutte le carte nella fase offensiva ma ha dovuto fare i conti con le sue lacune in difesa e con le verticalizzazioni dell'Unione. È il gioco che Tesser predilige e ieri i suoi ragazzi (nonostante l'assenza di Vertainen) lo hanno applicato con profitto in una gara aperta e pirotecnica. Ora l'Unione è a -2 e deve rendere visita al Vicenza. GLI AMERICANI E DE FALCO Basterà questa goleada a convincere gli americani che questo gruppo merita di essere rinforzato? Forse è troppo presto, loro dicono che si vedrà a gennaio, ma potrebbe essere troppo tardi. Ieri erano tutti schierati in tribuna. I gol e la vittoria possono dare una mano. Con loro c'era anche Totò De Falco. Potrebbe avere un ruolo. Per il momento ha portato fortuna. «Ho incontrato la proprietà» ha detto Totò. «Con lui vogliamo lanciare la campagna di mini abbonamenti per il girone di ritorno» ha sottolineato l'ad Piero Zangarini. Insomma nessun mistero sull'incontro. Se son rose fioriranno. PARTITA APERTA Certamente il team americano ha assistito alla partita più vivace della stagione. Sin dalle prime fasi si capisce che la sfida non finirà con un nulla di fatto. Veemente l'avvio dell'Albinoleffe con due occasioni nei primi 8' e con l'Unione costretta a respingere con qualche affanno quando i lombardi riescono a superare la linea del pressing alto. Eppure è proprio l'Unione a passare: al 10' in una fase concitata in area bergamasca Garattoni aggancia la gamba di Crnigoj. Stavolta l'Fvs non può proprio giocare un altro brutto sccherzo alla Triestina: e non ha voglia di scherzare nemmeno Ionita che dal dischetto apre il piatto e mette la sfera quasi nel sette. Dopo 3' Vicario ubriaca la difesa ospite e mette dentro per Kljajic la cui girata è alta. PARI E RISPOSTA L'Albinoleffe è in agguato con i cursori Garattoni e Ambrosini a spingere. E visto che l'Unione ha le fasce coperti da giocatori fuori ruolo il gol arriva da un'incursione a destra (Anzolin si fa saltare) e De Paoli è pronto alla deviazione volante. Questa Triestina tuttavia è coriacea e come sempre non si ferma pur rischiando più di qualcosa. Una manovra di alta fattura la riporta avanti: cambio gioco di Ionita per Pedicillo, palla a Crnigoj che la imbuca per l'accorrente Gunduz il cui strappo lascia di sasso difesa e portiere. Sul 2-1 l'Unione confeziona altre due occasioni con le stesso giocatore turco e poi di testa con Ionita ma Facchetti in porta è impeccabile e fortunato. GUNDUZ IN CATTEDRA Come aveva cominciato così l'Albinoleffe riparte (anche con l'ingresso di forse fresche). Ancora cinque minuti di ballo davanti a Matosevic prima del 3-1. Pedicillo serve Gunduz che si inventa una girata improvvisa dal limite che fulmina il portiere. Giocata di talento. Le due contenendenti sono un po' più sfilacciate ma l'Albinoleffe ci prova con la squadra di Tesser che controlla, nonostante un evidente affaticamento. Al 30' la gara potrebbe riaprirsi perché l'appoggio in fase difensiva di Ionita serve Sali pronto a battere Matosevic. Tutti si aspettano un finale da brividi ma ci pensa D'Urso (entrato da poco) a respingere l'ansia. FINALE IN RELAX La difesa lombarda tentenna e il trequartista trova la stoccata vincente e 3' più tardi il destro dai 20 metri di Ionita colpisce il palo e fa gonfiare la rete per la quinta volta. Una volta tanto il finale è in relax. nell'ultima gara al Rocco di un anno terribile. Che il 5-2 sia di buon auspicio per il 2026. E tanti auguri. - Chi vince festeggia, chi perde spiega: è una delle leggi non scritte dello sport. E sabato, al termine della sofferta vittoria casalinga della Pallacanestro Trieste contro la Unahotels Reggio Emilia, il coach ospite Priftis due cose sulla sconfitta della sua squadra ha diligentemente cercato di spiegarle. Lo scrive oggi Guido Roberti: qualche riflessione critica, nonostante una vittoria che mette due preziosi punti nella cassaforte biancorossa facendo respirare la classifica, dovrebbero farla anche nel quartier generale biancorosso. Perché oltre a quel "a volte è meglio essere fortunati che bravi" che è stato il leit motiv della conferenza stampa dopo partita, la prestazione avrebbe meritato un'analisi più approfondita da parte di Israel Gonzalez e Michael Arcieri. LENTEZZA E PROBLEMI STRUTTURALI Per lunghi tratti sul parquet del PalaRubini si è infatti palesata una squadra spenta, senza idee chiare in attacco e clamorosamente vulnerabile in difesa. I quintetti sono apparsi scollegati, privi di quell'intensità che dovrebbe essere il marchio di fabbrica di una formazione costruita per puntare in alto. Può bastare la reazione finale per cancellare tutte le perplessità di un match giocato sotto tono? La risposta sta nella logica delle cose perché non si può vivere di soli sussulti emotivi. Affidarsi unicamente al carattere per mascherare i problemi strutturali di gioco e di approccio è qualcosa che alla lunga non può pagare. La sensazione è che, arrivati quasi alla fine del girone d'andata, la Pallacanestro Trieste sia ancora ostinatamente alla ricerca della propria identità. LA FORZA DI UN GRUPPO COESO La parte di bicchiere rimasta piena racconta di un gruppo coeso che, nel momento più difficile, ha avuto il grande merito di non staccare la spina restando connessa con il match. E nel momento in cui la sconfitta sembrava inevitabile, con un lampo di orgoglio e tanto carattere ha costruito la sua rimonta. Venti secondi, poco più, di pura adrenalina, nei quali gli errori dell'avversaria si sono sommati alla ritrovata lucidità triestina. Jarrod Uthoff, con le sua lucida follia, ha indicato una strada che i compagni di squadra hanno seguito capitalizzando ogni possesso fino all'aggancio e al sorpasso finale. EMERGENZA SISSOKO A rendere il quadro più complesso si aggiunge la preoccupazione per l'infortunio al ginocchio occorso al pivot Mady Sissoko. Nonostante la squadra abbia stretto i denti e sia riuscita a vincere anche in sua assenza, la sua uscita dal campo getta un'ombra sul futuro immediato. Sissoko è l'unico centro di ruolo nel roster e la sua potenziale assenza prolungata costituirebbe un problema strutturale che costringerebbe la società a mettere mano al roster. Oggi visita ed esami approfonditi, si attendono notizie dalla società. PROSSIMA FERMATA, VARESE Con la corsa per la qualificazione alle final eight di coppa Italia che entra nel vivo, il match di domenica prossima a Masnago ha sicuramente un peso specifico notevole. Varese non sarà solo un esame sulla tenuta mentale della squadra, ma anche una cartina al tornasole per capire se il carattere mostrato nel finale può tradursi in una ritrovata continuità di gioco. La corsa per la Coppa è lanciata e Trieste è chiamata a dimostrare di saper essere "brava" oltre che "fortunata".
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Tra l'altro era l'unico passaggio che poteva realisticamente fare, poi bisogna saperlo fare
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Mi sono riguardato una ventina di volte l'assist di JTA a Brooks dietro la testa... spaziale!
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